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Autore: ValyDeleNian    20/01/2015    5 recensioni
Elena ha 20 anni. Scappa da un grande perdita, tanta delusione e solitudine. Vuole darsi un'opportunità, provare a vivere, magari ad innamorarsi come mai è riuscita a fare. Vuole solo una vita di cui essere orgogliosa..per non crollare, per non rompersi.
Damon ha 25 anni. Famiglia agiata, equilibrata. Suo padre è uomo attivo nella politica di NYC. Damon ha una vita quasi perfetta...perchè quasi? Perchè a Damon manca l'amore, la passione...come anche ad Elena.
Potranno incontrarsi due mondi cosi distanti e diversi..potranno entrare in contatto e riuscire viversi? Damon si innamorerà?...e cosa piu importante, ad Elena basterà lui per sconfiggere i suoi mali?
AU. Tutti umani.
Genere: Commedia, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Capitolo 12

 

Elena's POV

Dopo le rassicurazioni di Damon, la cosa più difficile da affrontare è stata dirlo a Casa Salvatore. L'hanno presa..alla Salvatore: pronti sostenermi, psicologicamente ed economicamente, convinti che ce la faremo. E' l'uso di questo plurale che mi da forza e mi inquieta, allo stesso tempo. Insomma sì..siamo una famiglia (e la cosa resta discutibile), si affronta insieme..ma il tumore è mio; è dentro di me, nel mio sangue.
E' me che cerca la morte.
Però non posso negare che sentire la loro vicinanza e la loro forza, ne da molta a me; non so chi ringraziare per avermi portato da loro, ma se mai lo saprò..gli sarò debitrice.
Questa settimana inizierò le chemioterapie e sono in ansia. So verso cosa vado incontro: stanchezza, vomito, capogiri, affaticamento; il dottore mi ha informato che essendo un primo ciclo, potrei non perdere i capelli...e so che sembra stupido, ma per una donna non lo è. Fidatevi. Rappresenta un fardello fondamentale per la sua femminilità, sensualità..l'essere donna. Potrei anche perdere peso, e questo preoccupa gli altri..preoccupa Damon. Non me ne parla, si limita a chiedere come mi sento, e so che vuole saperlo davvero; è l'unica sicurezza che vuole sentire.
Sono le 15:30, devo prendere i miei medicinali e poi fare la chemio. Ah sì, Giuseppe è riuscito con qualche conoscenza (e denaro) a portare l'attrezzatura qui a casa. Dicono che mi aiuterà. Scendo giù in cucina e trovo Olga intenta a preparare qualche stuzzichino; mi sono rifiutata di darle retta sullo stare a riposo. Finché sto bene voglio impegnarmi nell'aiutare a casa, non voglio stare ferma prima ancora di arrestarmi davvero.

"Ciao scricciolo!"

"Ciao Olga. Prepari da mangiare? Cosa sono?"

"Panini all'olio, maionese e prosciutto. Vuoi?"

"No, grazie. Devo prendere le mie medicine, e fra mezz'ora ho la terapia"

"Oh certo" si gira dall'altra parte, non mi guarda.

E' rabbuiata.

"Olga?"

"Uhm?"

"Guardami, per favore.."

Si volta, e noto i suoi occhi lucidi. Mi si stringe il cuore.

"Non fare così. Andrà tutto bene"

Annuisce sorridendomi leggermente "Sì, scusa. E' che...nulla"

Le vado incontro e l'abbraccio. Mi ricambia con un sospiro.

"Grazie" mi dice.

Rido, perché sono felice di averla conosciuta.

Se ce una cosa che la malattia di fa capire è che non devi dare per scontato niente, neanche un secondo, o una persona, o un momento. Prendi tutto, e ringrazia. Sii felice, perché a discapito di tutto..te lo meriti.
Nel frattempo che prendo le compresse e le mando giù, ecco fare irruzione in cucina anche Damon ed Elizabeth. Lui mi guarda subito e mi sorride, di più non può fare.
Eh no. Ancora non abbiamo detto niente; in realtà possiamo dire che la cosa passa in secondo piano, rispetto a tutti gli ultimi avvenimenti..anche se poterci amare alla luce del sole non ci dispiacerebbe.

"Ehi! Come stai, signorina?" mi chiede Elizabeth.

"Bene" sorrido, e anche lei.

Damon poi...è un sorriso ambulante quando sente queste parole.

"Mi fa piacere. Stasera abbiamo il Galà di beneficenza e tu devi essere uno splendore, per cui riposati"

Giusto! Il Galà..l'avevo dimenticato. Speriamo di farcela, anche se dopo la chemio..
Mmm..

"Oh certo! Ci sarò Elizabeth"

Mi fa l'occhiolino e sento, più che vedere, Damon avvicinarsi.

"Tutto ok?" mi chiede

"Ehm..sì"

Mi sorride e io divento un semaforo in faccia.

"Ok. Hai preso le medicine?"

"Sì"

"Quando hai la terapia?"

"Fra un po'..Doc!"

"Come mi hai chiamato?"

Ha sentito benissimo.

"Doc"

"E per quale motivo, di grazia?"

"Oh, molto semplice. Mi sembri un dottore. Vuoi guarirmi tu?"

Voleva essere una battuta, una pessima battuta. E lui ha colto solo il "pessima". Le sue labbra si chiudono in una linea dura.

"Se potessi.." mi guarda fisso, muovendo le sue pupille velocemente nelle mie

"Lo so, scusa...battuta infelice" mi scuso

Non mi ero nemmeno resa conto che Olga ed Elizabeth non ci sono più, ma Damon sì. Mi prende per i fianchi, avvicinandomi a lui e mi bacia. Dolcemente. Schiudo la bocca, e i nostri sapori si incontrano, fanno l'amore al posto dei nostri corpi. Si confondo, per fondersi ed appartenersi come sempre. Ci stacchiamo ansimanti, e ci sorridiamo.

"Ti amo" gli dico, e mai mi stancherò

"Io di più" risponde

"Meglio che vada. Prima inizio, prima finisco"

"Ben detto. Vuoi che stia con te? Non so, magari ti passa più velocemente.."

Mi stupisce questa sua richiesta, od offerta..non so come prenderla, intenderla.

"Non fa niente.."

"Mi fa piacere"

Non è vero, Damon. E glielo dico.

"Come no"

"Che intendi?"

"Dai Dam! Non può essere piacevole assistere alla chemioterapia della tua ragazza"

"Io non voglio assistere, voglio solo tenerti compagnia"

"Mentre mi curo"

"Mentre ti curi"

"Mi stancherò tanto, sarò pallida..io non.."

Non posso.

"E allora?"

"Senti Damon, io sono felice che tu voglia starmi vicino, e già lo fai! Credimi! Ti amo così tanto perché mi aiuti, e mi dai forza. Ma non voglio troppe sporgenze. Ti prego. Vienimi incontro"

Sbuffa, e si passa una mano fra i capelli corvini..morbidi e setosi. Corti, dopo l'ultimo taglio.
Sembra più giovane.

"Ok, va bene. Ma se hai bisogno di qualcosa-"

"Lo so" gli metto le braccia al collo

"..di qualsiasi cosa-"

"Lo so. Tu ci sei. Ricevuto. Forte e chiaro."

"Bene" posa la fronte sulla mia

Mi stacco e lo guardo scettica e..fantasiosa

"Qualunque?"

Annuisce.

"Mmm..buono a sapersi"

Mi lascia andare e mi da una pacca sul sedere. Grido come una scolaretta.
Goditi il momento, Elena.

 

Damon's POV

Elena ha iniziato le terapie da un po' ormai..e la stanno distruggendo. E' stanca, è dimagrita molto, pallida. Sta perdendo quella forza, la voglia di vivere che la distingueva..quella che mi ha fatto innamorare. Non mi permette di essere con lei durante le sedute, e da qualche parte infondo al mio cuore la ringrazio, perché non so se sarei riuscito a mettere su una faccia tranquilla mentre la guardo combattere la battaglia più importante.
Contro la morte.
Perché il nemico non è la malattia. E' solo un mezzo per raggiungere ciò che lei vuole...Lei: la morte. Mentirei se dicessi di non essere spaventato, ma voglio che lei combatta. So che non ce la fa più; dei giorni la guardo, la osservo e ho paura di vederla troppo..perché se guardo bene potrei vedere un barlume di arrendevolezza..e non posso. Perché se crollo, crollerà anche lei e io ho bisogno di lei. Nella mia vita. Nel mio mondo. In me.
Fra poco ci sarà il Galà organizzato da mia madre per una raccolta di beneficenza; sono in smoking, è una serata elegante. Sarà presente anche il sindaco di NYC.
Vado a vedere se Elena è pronta. Busso.

"Avanti"

Entro e la trovo seduta davanti lo specchio della sua camera intenta a mettere una catenina al collo. È stupenda. Ha un vestito nero, senza spalline, con uno spacco su una gamba. Scarpe argento, che richiamano i gioielli. E' divina. Anche se con qualche (parecchi) chilo in meno. Mi guarda attraverso lo specchio.

"Ehi tu.."

Le sorrido "Wow"

Ricambia e si alza

"Sei splendida"

"Grazie, anche tu"

"Come ti senti? E' andata bene la seduta?"

"Al solito"

Ultimamente odia parlarne, e cerco di non insistere. Deve essere una serata da ricordare.

"Ok. Andiamo?" le porgo un braccio

"Damon, sei sicuro che sia il caso di farci vedere così insieme?"

"Sì. Non c'è nulla di male. Anzi, credo sia anche ora di dirlo"

"Pensiamoci dopo..e comunque sì, accetto il suo invito"

Eccola, è tornata..almeno per un po'.


La casa è già gremita di gente, il catering è ottimo e sfoderare Elena con me è un privilegio e un piacere. Cerca di essere sorridente con tutti, e tutti l'ammirano già. Vedo in lontananza Caroline e Stefan, che mi fanno un cenno. Elena ha voluto che solo loro sapessero della sua situazione. O meglio, che Caroline sapesse; ma l'avevo avvertita..la bionda difficilmente sta zitta, specie con il suo ragazzo.
Eh sì, avete sentito bene. Abemus papam! Quei due ce l'hanno fatta! Incredibile ma vero...strano, ma molto carino da vedere. Li raggiungiamo.

"Ciao"

"Ciao!!" Caroline abbraccia Elena

"Sei uno splendore, Gilbert!"

"Anche tu, Care"

"Grande festa, eh..?" mi sorride Stefan

"Beh, conosci mia madre..resta poco da spiegare"

"Dai Elena, vieni! Devo raccontarti un po' di cose" fa Caroline portando via Elena

"Care, la voglio intera!"

"Si, si!"

Sì. Sanno di me ed lei.

"Allora...come sta?" mi chiede Stefan, rimasti da soli

"Mah..certe volte bene, altre meno"

"Hai paura che molli?"

"No..non lo so"

"E' una situazione difficile"

"Sì, ma non la lascerò morire, Stef. Fosse l'ultima cosa che faccio"

Lui annuisce. "Che dicono i dottori, dopo questo primo ciclo?"

"Situazione stabile. Che indica nessun peggioramento, ma nemmeno altro"

"Ne è rimasta delusa?"

"Non mi è sembrato. Forse lo sono stato più io"

"Tu stai bene?"

Rido tristemente "No, amico. Voglio vederla felice e non lo è. Vorrei che stesse bene, ma non è così"

Non dice nulla. Mi da una pacca sulla spalla.
Grazie Stefan.

Il mio amico mi avverte che si sono anche Finn e Rebekah, ma non me ne curo.
Mio padre mi presenta ad alcune persone; in tempo di elezioni è bene fare bella figura; vedo mia madre che ride e che riceve complimenti da tutti.
Devo ancora conoscere qualcuno che non la ami!
Mentre ascolto i discorsi economisti, vedo Caroline raggiungermi con un'aria..strana. Mi agito subito.

"Care.."

"Damon, puoi..ehm, venire un attimo?"

"Che succede?"

"Uhm.."

"Caroline!"

"Elena non sta bene. Dice che le gira la testa, si sente debole.."

"Dov'è?" inizio a camminare agitato per la sala.

Non mi accorgo nemmeno che la mia amica mi sta trascinando, finché non vedo Elena sdraiata su un divanetto, in un angolo.

"Ehi" mi avvicino

Fa un lamento, per farmi capire che mi ha sentito

"Hai un capogiro?"

Apre gli occhi "Sì..non mi sento bene. Potrei vomitare"

"Ok. Vieni. Andiamo di sopra. Sei sfinita, è meglio se vai a letto"

Sto per prenderla in braccio, quando mi blocca

"No, Dam..ce la faccio. Solo qualche minuto"

Tenta di alzarsi ma le sue ginocchia non reggono. La prendo al volo

"Sì, lo vedo, Virginia"

Si aggrappa a me. Arriva anche Stefan.

"Ehi, amico..ti vogliono sulla pista..che succede?"

"Non sta bene.." lo informa Caroline

"Damon, vogliono che la vostra famiglia apra le danze. Il sindaco chiede di te!"

"Che si fotta! Sono occupato"

"Dam, puoi andare.." mi fa Elena

"No, resto con te, piccola. Ora ti porto su e resto" le bacio la fronte spostandole la frangia

"Damon!"

Cazzo, mia madre.

"Dai, abbiamo bisogno....di te. Elena?"

"Sta male, mamma. Non posso ora"

"Chiamo il dottore?"

"No, è solo stanca"

"Allora può occuparsene anche Caroline, giusto?"

"Uhm..sì! Sì! Certo!"

"No, voglio occuparmene io"

"Damon, figliolo... è stanca. La metteranno a letto Stefan e Caroline. Ti richiede il sindaco, è importante. Per tuo padre.."

"Anche lei è importante!"

"Lo so Damon, lo so." Mi dice con voce ferma mia madre.

"Dam, vai davvero..non privarti di questa cosa per me..vai" mi dice Elena

La guardo..e non cambio idea.

"No. Ci penso io a te, ricordi? Ti ho fatto una promessa"

Ignoro tutti, le voci che mi chiamano, la musica.
Ci sono io per Elena. Conta solo lei ora.

La porto in camera, e la poso sul letto. Poi la copro con la coperta.

"Damon..dovresti essere di sotto.."

"No, sto bene qui. Non voglio essere altrove"

"Potevi ballare, fare una bella figura davanti al sindaco e a tuo padre.."

"Sai che me ne importa" le prendo la mano "Preferisco stare con te, qui. Solo noi due"

Le accarezzo una guancia. E' umida. Sta piangendo.

"Ehi, piccola..non piangere..basta"

Parte qualche singhiozzo.

"Che c'è che non va?"

"Tutto!"

"Elena.."

"No! Basta! Non dirmi che tutto ok, perché non lo è! Io sto male, e tu sei qui. A star male per me, quando potresti essere a divertirti, a ballare con qualche bella ragazza che ti faccia fare una buona impressione.."

"Che stai dicendo? Ehi, smettila! Io ti amo. Non mi importa delle altre, o del ballo. Voglio essere dove sei tu"

"E' questo il punto, Damon. Tu non dovresti esserci qui"

"E' un crimine adesso?"

"No, è...è sbagliato. Per te"

Rimango in silenzio.
Si  mette seduta, con le spalle alla tastiera del letto

"Damon, tu non sei fatto per questa vita; tu meriti altro."

"Io merito te. Qualunque cosa significhi! Ho letto tante cose, mi sono documentato. Ci sono dei modi per farti stare un po' meglio e..e per far sì che io gestisca la situazione"

"No, Dam"

"Non mi dai nemmeno una possibilità"

"Non è questione di darti o meno una possibilità. In questi mesi ti ho visto diventare una persona completamente diversa, che solo ora vede le sue potenzialità. Tu non hai idea di quanto questo mi abbai reso felice. Non voglio che tu sia legato a me, ai miei appuntamenti in ospedale, alle limitazioni della mia vita. Non voglio che tu ti perda quello che potrebbe darti qualcun'altro. Ed è egoista, ma non voglio che un giorno tu mi guardi provando anche il minimo rimpianto o pietà e.."

"Non lo farei mai!"

"Non puoi saperlo, Damon. Non puoi sapere di come potresti sentirti fra qualche giorno, o mese. Non hai idea di come diventerà a lungo andare. Io invece sì"

"Che stai dicendo? Elena, dammi una chance! Dacci una possibilità! Io non posso accettare che.."

"Ascoltami, ascoltami proprio tu." Mi prende una mano, e la stringe. Forte. Inizio a tremare, e non so perché. O forse sì.

"Questi mesi sono stati magnifici. Averti al mio fianco, innamorarmi in un modo che nemmeno credevo possibile; non dopo la vita che ho avuto. E la tua famiglia...Dio, è stata la ciliegina sulla torta. E tu sei stato il massimo per me. Io no. Io non potrò mai essere il massimo per te, non così. Non sfinita da una chemioterapia, con dieci chili di meno, e probabilmente senza capelli. Tu meriti una star, una da far invidia a chi incontri. E il tuo modo di amarmi è stato unico, meraviglioso e impeccabile, ma.."

"Amore.." ..Dio, no..

Piange di nuovo

"..in Svizzera è legale l'eutanasia attiva e passiva. In pratica ti iniettano delle sostanze..è come un'anestesia. Ma perenne. Altrimenti c'è l'interruzione di trattamenti medici. Ma si va sulla sofferenza. E io ho bisogno di finirla qui, Damon. Basta chemio. Basta stanchezza, basta dolori alle ossa, o vomito. Basta svegliarmi con la voglia che la giornata sia già finita. Ho intenzione di prendere un appuntamento in questa clinica, e se tu ami davvero come dici..la cosa che mi farebbe felice più di ogni altra sarebbe che tu mi accompagnassi"

La mia testa scatta all'indietro. "Che cosa??"

"Le cose non andranno meglio. Queste terapie ritardano solo, ma non guariscono. E sai come me che quel midollo osseo non arriverà. Avete provato tutti voi e non siete compatibili. Non voglio più soffrire, non voglio dipendere da qualcuno o da qualcosa. Per cui amami adesso. Resta al mio fianco. Dammi la fine in cui spero."

La guardo..inorridito.

"Come puoi chiedermi una cosa del genere? Ti dico che ti amo e che voglio costruire un futuro con te, e tu mi chiedi di venire a vederti mentre ti uccidi?? Ma che diavolo..."

"Damon.."

"Elena, ascoltami. Ti prego, stammi a sentire..io posso renderti felice. Staremo bene, anche tu. Io ti amo così come sei, non ti cambierei nemmeno un capello..io..ti prego, ti prego amore mio..non farmi questo! Non farlo a te! A noi"

Sono disperato. Non può chiedermelo davvero! Non può volerlo davvero!

"Dam, non ce la faccio più. Sto soffrendo, e tu.."

"Io non basto. Non questa volta"

"Damon..io ti amo ma.."

"Vaffanculo, Elena! In questo momento ti odio! Vorrei...vorrei...."

Do un pugno al comodino. Lo distruggo. La spavento.

Lei con me ha fatto di peggio.

Vado fuori sbattendo la porta. Non riesco nemmeno a guardarla. Ad amarla. Non ora.

 

Elena's POV

Lasciami andare Damon. Lasciami a mio padre.

 



Non mi uccidete vero? Ok mi limito a dire che su ogni cosa scritta mi sono documentata, e a ringraziarvi! Spero in tante recensioni! Un bacio :*

  
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