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Autore: ZouisTatoo    20/01/2015    4 recensioni
One shot partecipante al contest "Why don't we go there?" di Iceteardrops.
Città: Dubai Luogo: Burj Al Arab
13k parole | Ziam - Nosh | Accenni Larry |
****** dal testo ******
Il biondo prende un respiro profondo e “non puoi negare sia bellissimo, li hai visti i suoi occhi?” chiede facendo roteare al cielo quelli ambra del migliore amico che sbuffa continuando a guardarlo senza espressione.
Niall sa che Zayn non si arrenderà fino a che non ha ottenuto le spiegazioni che vuole. Niall gli è grato per questo, ha bisogno di parlarne.
“Ci voglio provare, farò ricerche su di lui e m’informerò sui suoi gusti. Se c’è una possibilità che sia interessato io ci provo, è bellissimo e sono in vacanza. Ho ventidue anni e voglio, per una volta, comportarmi come se non fossi Niall Horan, il modello più pagato dell’anno”.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Josh Devine, Liam Payne, Niall Horan, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“…e il nome, che deriva dall’arabo, significa forse ‘lucertola’ o ‘piccola locusta’ significati che – a mio parere – non sono adatti per nulla a una città meraviglios-”, “ZAYN” sbotta il biondo passandosi una mano tra i capelli.
Sbuffa e si guarda attorno, l’aeroporto è immenso e lui vuole solamente trovare un bar dove poter prendere qualcosa da mangiare durante il tragitto che lo porterà all’albergo.
Il moro –Zayn– si blocca per un secondo e osserva l’amico attraverso le lenti scure dei suoi Ray-Ban, vede che l’altro non dice nulla quindi scuote le spalle e continua a parlare della città in cui si trovano facendo ridacchiare il ragazzo vestito di nero alle sue spalle che lo ascolta in silenzio.
“Dicevo” inizia “la città è in uno dei luog-” viene però interrotto di nuovo dall’amico che gli colpisce una spalla con un pugno fulminandolo con lo sguardo.
“Perché mi ostino a portarti con me anche quando vado in vacanza?”, Zayn sbuffa e rotea gli occhi “perché senza di me non sapresti nulla di dove vai, perché sono il tuo migliore amico e perché non mi lasceresti mai a casa da solo quando tu vai in posti così splendidi come Dubai” afferma con un sorriso sulle labbra aprendo le braccia.
Il sorriso del moro è angelico, il suo sguardo d’ambra furbo, le persone che accompagnano i due ragazzi ridacchiano sotto i baffi a quello scambio di battute non raro.
“No” risponde il biondo sorridendo anche lui “perché io, Niall Horan, sono un filantropo e –okay, te lo concedo– senza di te sarebbe una noia, la maggior parte delle volte”.
Zayn annuisce soddisfatto e gli si affianca, il biondo inforca gli occhiali da sole e dice qualcosa a uno degli uomini accanto a lui, questo si allontana poco dopo diretto nella zona più vicina dove si trovano i ristoranti e i punti ristoro.
Non entrerà in un bar Niall, rischiando di farsi riconoscere e passarci ore chiuso dentro e assediato da gruppi di ragazze urlanti. È in vacanza e non ha voglia di finire su giornali scandalistici, vuole solo godersi il relax in una delle città che più preferisce al mondo.
Subito dopo l’uomo torna verso di loro e “Niall” dice grattandosi il retro del collo “non ho idea di come chiedere ciambelle in arabo, se non capissero la nostra lingua io..”, il biondo lo osserva accigliato.
“Nemmeno io so come si dice ciambella in arabo, cos-” viene interrotto da Zayn che si schiarisce la voce e “الكعك” (1) dice, Niall si volta verso di lui così come gli altri che sono con loro.
Il moro arrossisce leggermente e si tortura le mani borbottando “in fondo ho origini pakistane, la mia famiglia parla l’arabo”, il biondo muove una mano nell’aria e scuote la testa ridacchiando.
“La macchina è all’uscita 7” dice dopo vari secondi di silenzio Liam Payne, la guardia del corpo personale di Niall, meglio conosciuto come il suo vicino di casa da quando si è trasferito in Inghilterra dall’Irlanda più di quindici anni prima.
“Grazie Liam, tu e Paddy venite con me e Zayn, Paul ci raggiungerà con il cibo” dice Niall, il ragazzo annuisce e prende due delle valige che i ragazzi si sono portati dietro.
Niall Horan, uno dei modelli più conosciuti del momento, ha deciso –sfidando la sorte– di portare con sé in vacanza solo l’autista, Paul, e due guardie del corpo, Liam e Paddy.
“Quanto ci vorrà per arrivare all’hotel?” chiede il biondo a voce alta mentre si avvia verso l’uscita sette con Zayn di fianco che non sembra ascoltarlo, è Liam a rispondere che avrebbe controllato appena poggiate le valige nel bagagliaio dell’auto.
Zayn interviene appena il ragazzo smette di parlare dicendo “se non troviamo traffico, cosa a mio parere improbabile a quest’ora, poco meno di 30 minuti viaggiando a velocità sostenuta ma comunque entro i limiti di velocità”.
Il biondo annuisce passando poi un braccio sulle spalle del moro, Liam fa un mezzo sorriso e guarda Zayn con espressione ammirata.
Quel ragazzo sa sempre come sorprendere le persone che lo circondano, schivo e timido, quando è con Niall diventa una forza della natura e non fa altro che parlare –molto spesso al vento visto che non è raro che il biondo lo ignori completamente e palesemente– di qualunque cosa veda o gli passi per la testa.
Liam lo ascolta sempre quando è con loro e ogni volta rimane affascinato dal modo di parlare di quel ragazzo, il sorriso sulle sue labbra e il suo modo di muovere le mani quando è imbarazzato o nervoso.
Zayn si accorge quando Niall non lo ascolta, ma continua a parlare perché lo fa Liam e Zayn è attratto, in un certo senso, da quel ragazzo muscoloso e dallo sguardo dolce.
 “Ecco un altro motivo del perché tu mi porti con te anche in vacanza” afferma Zayn distogliendo il pensiero –e lo sguardo– da Liam per poi passare un braccio attorno alla vita di Niall che ricambia la stretta sbuffando e roteando gli occhi al cielo. Liam sorride.

 
 
 
Il viaggio, come Zayn aveva predetto, dura quasi un’ora a causa del traffico. Paul ha portato delle ciambelle glassate squisite che Niall e Zayn hanno fatto sparire in poco tempo.
L’unica voce che si è sentita durante il tragitto, a parte alcune lamentele o minacce da parte di Niall verso Zayn, è proprio quella del moro che –anche mangiando la sua parte di ciambelle– ha continuato a parlare della città e dell’hotel nel quale alloggeranno nei prossimi giorni, il Burj Al Arab.
Quando arrivano davanti alla struttura a forma di vela tutti rimangono a bocca aperta, l’esterno dell’edificio è completamente in vetro e riflette i raggi del sole formando un’aura luminosa tutto intorno.
Il mare non è poi così calmo, Liam pensa sia perfetto per fare surf.
Avvicinandosi poi all’hotel tramite il ponte artificiale –Zayn ha reso tutti partecipi del fatto che è lungo 280 metri– il caos della città diminuisce.
Quando arrivano davanti alle porte queste si aprono con un suono metallico lasciandoli entrare, il moro si blocca subito dopo la soglia, sempre più stupefatto dalla grandezza di quel posto.
Ha letto diversi articoli e diverse recensioni sul Burj Al Arab, e se lo era immaginato enorme e maestoso sì, ma non così tanto.
Tutto è colorato, tutto è sgargiante e accogliente. La hall è immensa, decine di persone sono sparse per lo spazio circostante e alcune sono ferme con la bocca aperta come loro.
Il pavimento è liscio e splendente, i colori dominanti sono il giallo ocra e il blu, avvicinandosi alle poltroncine di pelle rossa i disegni geometrici s’infittiscono e i colori del marmo diventano più scuri.
Ci sono diversi banconi che fungono da reception, ognuno di essi è decorato in modo diverso, uno sulle tonalità del verde, un altro nero con intarsi dorati –Liam si chiede se sia davvero oro, non si stupirebbe– un altro ancora di marmo grigio tanto lucido da potercisi specchiare.
Niall sta osservando le enormi colonne dorate quando qualcuno si schiarisce la gola affianco a lui facendolo sobbalzare leggermente, si volta e un ragazzo vestito di nero gli sta sorridendo gentile.
Quando il ragazzo vede Niall strabuzza leggermente gli occhi ma si ricompone in meno di un secondo.
“Mi scusi” dice “non volevo spaventarla” la sua voce è roca, l’inglese che parla perfetto, senza il minimo accento. “Benvenuti al Burj Al Arab” dice il ragazzo attirando l’attenzione di tutti “avete una suite prenotata o volete farlo adesso?” chiede gentile, ai lati del suo sorriso ampio si formano due fossette.
“Abbiamo prenotato la Royal Suite” dice Niall prendendo la parola, sta per aggiungere qualcosa quando il ragazzo gli fa cenno di seguirlo e si mette dietro il bancone sulla loro sinistra.
Niall e Paddy si avvicinano a parlare con lui mentre Liam, Zayn e Paul rimangono più indietro e continuano a osservare intorno a loro. Pochi minuti dopo il ragazzo castano che li ha aiutati –sulla targhetta dorata attaccata al taschino della camicia nera c’è scritto Harold E. Styles– esce da dietro il bancone e si avvia verso gli ascensori.
Altri due ragazzi vestiti di scuro si avvicinano a Liam e Paddy per prendere i bagagli con un sorriso e dire loro che li avrebbero trovati nelle camere al loro arrivo.
Dopo aver sorpassato una porta a vetri colorati arrivano in un atrio, anche qui i colori sono caldi e sulle tonalità del rosso e dorato, ci sono grandi specchi alle pareti e una fila di ascensori.
Quando una delle dieci porte laccate d’oro dagli ascensori si apre con un sonoro dling tutti seguono Styles che, una volta che le porte si chiudono di nuovo, schiaccia il tasto del piano numero 25.
“La vostra suite è al venticinquesimo piano, in quel piano ce n’è solamente un’altra” spiega il castano “questo è il vostro ascensore privato, per qualunque problema potete chiamare me, i contatti sono nella stanza, sarò lieto di essere al vostro servizio per tutta la durata della vostra permanenza da noi”.
Niall lo ringrazia, pochi secondi dopo l’ascensore si apre e –di nuovo– tutti, a parte il fattorino ovviamente, rimangono a bocca aperta.
Davanti ai loro occhi, al centro di una stanza rotonda con le pareti pitturate a marmo di rosso scuro e nero con dettagli in bianco e oro, si erge una scalinata che a metà circa si divide in due.
Al centro dei larghi scalini bianchi e lucidi c’è un tappeto beige abbinato alle decorazioni circolari in oro delle ringhiere.
Styles sorpassa gli altri per fare strada verso la stanza, sale le scale e controlla che gli altri lo seguano.
“Io, come ho già detto, sarò a vostra disposizione per qualsiasi cosa. Il mio nome è Harold” spiega il riccio e Niall annuisce sorridendogli.
Zayn nota come gli occhi verdi di Harold si soffermino spesso sul biondo, come si rivolge principalmente a lui quando parla e come, a ogni suo sorriso, arrossisca un po’. Ridacchia sotto i baffi, avere uno dei più famosi e bei modelli al mondo come migliore amico è una cosa che lo diverte un mondo, perché gli permette di fare quello che sta per fare.
Si avvicina, infatti, a Niall e, quando arrivano davanti alla porta della camera –anche quella è bellissima, di legno scuro con disegni orientali scolpiti– gli circonda le spalle con le braccia stringendoselo addosso.
Guarda poi Harold con l’espressione che dice ‘è il mio migliore amico, io posso abbracciarlo quando voglio e tu no, ha’ e stampa un sonoro bacio sulla guancia del suo migliore amico facendolo ridacchiare e ricambiare la stretta. Liam e Paddy, alle spalle dei due nascondono una risata dietro un colpo di tosse.
Dopo un paio di minuti sono all’interno della suite –Liam fatica a chiamarla solo suite, è una cazzo di villa– e si guardano intorno con gli occhi fuori dalle orbite.
“Quanto ti voglio bene in questi momenti, Niall” sbotta Zayn, la sua voce viene da una delle stanze che si affacciano sull’entrata. “Abbiamo una specie di biblioteca privata, ed è grande come quella della mia città natale” dice ancora tra gridolini eccitati e battiti di mani.
Liam si affaccia alla porta da dove proviene la voce del moro e il suo stomaco si contrae alla vista del ragazzo con gli occhi lucidi, un sorriso enorme sulle labbra e le dita lunghe che sfiorano tutte le copertine dei libri sugli scaffali che ricoprono tre delle quattro pareti della stanza.
Il pavimento è bianco, perlato e lucido, al centro della stanza c’è un grande tavolo scuro con sopra un computer portatile e alcuni fogli. Attorno al tavolo quattro sedie dello stesso colore e sulla destra, rivolte verso la vetrata che si affaccia sull’oceano, due poltrone di pelle chiara dall’aria comoda.
Zayn, sentendosi osservato, si volta verso la porta e sorride a Liam arrossendo leggermente e facendo perdere un battito al ragazzo poi, ancora eccitato, esce di corsa passando accanto a Liam e –dopo aver afferrato il braccio di Niall– inizia a correre, trascinandosi dietro il biondo, verso una porta decorata a vetri colorati.
Si lanciano poi letteralmente sul letto, ridono e lanciano urletti rimanendo per qualche secondo stesi a pancia sopra sulle coperte porpora decorate con fili dorati che ornano il loro letto king – size.
Paddy, Liam e Paul sono sulla porta e stanno ridacchiando.
Quando poi Niall si sposta leggermente da Zayn e con un sorriso sulle labbra “andiamo Liam, hai ventuno anni anche tu e questa è una vacanza, goditela e smetti per un attimo di comportarti come la mia guardia del corpo” dice, sul viso della guardia del corpo spunta un sorriso luminoso e divertito. Si muove velocemente arrivando al letto in quattro passi e poi si lancia a peso morto tra il moro e il biondo.
Subito Niall si lancia sulla sua schiena facendogli emettere un verso soffocato e ride ad alta voce iniziando a fare solletico al suo migliore amico restando sulla schiena di Liam.
“Sm-smettil-la Nì” dice Zayn tra le risate, le sue guance sono rosse e il suo respiro leggermente affannato, Liam si volta a guardarlo e rimane imbambolato a fissarlo per qualche secondo, poi si alza facendo rotolare in fondo al materasso Niall e, insieme a Zayn, si lancia su di lui per ricambiare il favore.
Paul e Paddy, ancora sulla soglia della porta a ridere decidono di fare un giro della suite e lasciare i bambini a sfogarsi.
 
 

 
Quando Niall e Zayn scendono di nuovo nella hall, con Liam al loro fianco e Paddy e Paul dietro, è quasi ora di cena e loro non hanno idea di dove andare a mangiare qualcosa. Liam vede da lontano Harold e gli si avvicina chiedendogli consiglio.
“Spero la suite sia di vostro gradimento” dice sorridente il riccio una volta arrivato davanti agli altri “se posso consigliarvi un ristorante dove passare la cena le mie proposte sono due. Il ristorante all’ultimo piano, all’aperto con la vista sulla città e sull’oceano, oppure quello subacqueo dove potete mangiare con accanto le bellezze sottomarine di questi fondali”.
Tutti guardano Niall, lui scuote le spalle e “pesce, questa sera ho voglia di mangiare pesce” dice, Harry annuisce e “allora le consiglio il ristorante subacqueo” dice soltanto prima di chiedere per quante persone prenotare il tavolo e poi congedarsi con un sorriso.
“Che ne dici Zee, andiamo a vedere la spiaggia?” dice poi battendo le mani il modello, Zayn ridacchia e annuisce facendosi prendere per mano e trascinare verso l’uscita. I due ragazzi vengono seguiti dagli altri tre che, appena mettono i piedi sulla sabbia bianca e morbida, li trovano vicino alla riva a guardare il sole che sta colorando di arancio sia il cielo sia il mare ancora leggermente agitato.
La spiaggia è quasi deserta, oltre a loro ci sono solamente un paio di coppiette e un gruppo di ragazze che ridono in modo troppo acuto.
In acqua ci sono solamente due ragazzi con le tavole da surf, e Niall è incantato a fissare le loro mosse sulla tavola. Il modo in cui mettono i piedi per mantenere l’equilibrio, il modo in cui si spingono verso l’onda con le braccia e poi si alzano in piedi facendo flettere i muscoli della schiena sotto la tuta nera attillata.
“Vorrei imparare a fare surf” dice a Zayn senza staccare gli occhi da una delle due figure che è appena caduta in acqua. Zayn scuote le spalle e “non mi stupirei se qui avessero un istruttore, ma non sperare di vedermi accanto a te. Io in acqua su quei cosi non ci entro” afferma sicuro.
Niall sbuffa e annuisce, magari chiederà di poter fare lezioni di surf, riporta poi lo sguardo verso l’acqua e nota che i due ragazzi di prima stanno uscendo e sono sulla riva a qualche metro da loro.
Niall non capisce quello che i due dicono ma può vederli benissimo.
Sono entrambi alti circa quanto lui, castani e muscolosi. Il ragazzo più alto ha gli occhi azzurri come il mare che ha appena cavalcato e si passa una mano tra i capelli bagnati voltandosi verso di lui. Il modello distoglie velocemente lo sguardo, colto in flagrante.
“Che hai Nì?” gli chiede Zayn, il biondo non parla ma fa un cenno con il mento verso le spalle del moro; questo si gira e nota i due ragazzi che, con le tute arrotolate hai fianchi, hanno lasciato scoperto il petto e stanno parlottando avvicinandosi a loro.
Zayn strabuzza gli occhi e si volta subito verso il suo migliore amico, “che hai fatto Niall?” chiede agitato iniziando a guardarsi intorno e prendendo il polso del migliore amico per avvicinarsi a Liam e gli altri.
Ha avuto una sola esperienza riguardo a fan impazziti e non ci tiene proprio a riviverla, e ancora meno vuole rivivere uno dei piani geniali di Niall per scappare dalla sicurezza.
“Niente” risponde il biondo, il suo sguardo si posa sul surfista più basso e il respiro gli si ferma in gola.
Niall è un modello di fama internazionale, ha lavorato con i maggiori stilisti ma anche con i più famosi e bei modelli ma nessuno è paragonabile alla bellezza di quello che gli si sta avvicinando scrutandolo serio.
I capelli sono bagnati e appiattiti sulla fronte, le braccia sono muscolose e abbronzate, il petto scolpito e i fianchi stretti; il modello si sofferma poi sugli occhi, di un colore che lui non sa definire –magari chiederà a Zayn di farlo visto che il moro ha una risposta per tutto– anche se dubita ci sia un termine che descriva quel verde oceano striato di color sabbia che caratterizza le iridi del ragazzo.
I due surfisti sono a pochi passi da Zayn e Niall quando Liam si avvicina a loro mettendosi davanti al modello, lo copre con il suo corpo e lo sguardo serio è puntato sui due che si fermano a pochi passi; Paddy e Paul accanto a loro per qualsiasi evenienza. Zayn ringrazia mentalmente Liam per il suo pronto intervento, non che i due sembrassero malintenzionati ma non si può mai sapere.
“Ciao” è l’esordio del ragazzo con gli occhi azzurri puntati su Niall “tu sei Niall Horan, vero?” chiede subito dopo con voce acuta e occhi luminosi. Niall sorride di rimando e annuisce poggiando una mano sul braccio di Liam e, avvicinandosi ai due, annuisce di nuovo con gli occhi in quelli del bodyguard e porge una mano che prontamente il più alto dei surfisti stringe.
Liam ascolta quello che parla ma i suoi occhi, come quelli di Niall, sono sul ragazzo più basso; è sicuro di sapere chi è ma non crede ai suoi occhi.
“Possiamo fare una foto?” chiede il castano “io guardo tutte le tue sfilate, ti adoro” continua, la sua voce acuta e i suoi movimenti agitati. Zayn continua a guardarlo serio.
Il moro è protettivo e geloso del suo migliore amico, non perché sia innamorato di lui o cose simili ma perché ha paura che la gente si possa approfittare di lui, che gli stiano attorno solo per interesse, perché è un modello o perché è ricco. Ha il terrore che le persone si avvicinino a lui e lo facciano soffrire abbandonandolo una volta raggiunto lo scopo, qualunque esso sia. Niall non è solo il suo migliore amico da sempre, è anche la persona più buona, solare e disponibile che abbia mai incontrato e lui si è ripromesso di uccidere chiunque lo faccia soffrire.
“Non ho il telefono dietro, è nella suite, maledizione” impreca il ragazzo dagli occhi azzurri pochi secondi dopo facendo una smorfia, il suo amico lo guarda per un secondo poi rotea gli occhi sbuffando.
“Alloggiate al Burj Al Arab?” chiede Niall facendo strabuzzare gli occhi a Liam che poggia una mano sulla sua spalla, a Zayn che quasi si strozza con la sua stessa saliva e al surfista che annuisce vigorosamente con un sorriso.
Che diavolo gli salta in mente?
Zayn si volta verso di lui e lo vede con gli occhi ancora puntati sul ragazzo più basso –oh, fantastico– conosce quello sguardo.
Zayn prevede guai abbastanza incombenti, le conseguenze di quello sguardo sono sempre stati guai. I pensieri del moro vengono interrotti da Niall che, con un sorriso luminoso che fa arrossire entrambi i ragazzi davanti a lui, “anche noi” afferma “la foto si può fare un’altra volta, ci si vede in giro”.
Il ragazzo che ha parlato fino a quel momento si porta una mano davanti alla bocca e guarda Niall con gli occhi spalancati e lucidi come una ragazzina davanti alla sua celebrity crush, e Liam non ci vuole pensare –davvero– ma si immagina Louis con le pareti della camera piene di foto dei servizi fotografici del biondo e con il telefono in mano che chiede a Niall di seguirlo su twitter.
Niall sorride ancora di più e scrolla le spalle, abituato a reazioni del genere da parte delle persone con cui parla, di solito sono ragazze ma.
Liam, dopo alcuni secondi di silenzio, fa un passo avanti e sorride al ragazzo molto più basso di lui accanto al castano che sta ancora respirando a fatica, “lei è Josh Devine?” chiede con la voce che trema leggermente e le mani lungo i fianchi. La sua posizione è ancora rigida, non ha smesso di essere un membro della sicurezza.
Zayn dietro di lui alza un sopracciglio e scruta il ragazzo a cui Liam si è rivolto.
Josh Devine? Non ha idea di chi possa essere.
Lavorando per Niall, Liam ha incontrato varie persone famose ma trovarsi davanti Josh Devine, il surfista più bravo sulla piazza, suo idolo da quando ha vinto il Rip Curl Pro (2) a Torquay a meno di diciannove anni, è tutta un’altra storia.
Il ragazzo più basso annuisce e fa un mezzo sorriso, Liam sente le occhiate di Zayn e Niall sulla schiena quando allunga una mano verso il surfista e dice “è un piacere incontrarti, un sogno che si avvera”.
“Grazie, fa piacere anche a me” sorride Josh e si guadagna un’occhiata seria da Zayn, il castano dagli occhi azzurri riemerge dal suo stato di trance e “oh Josh, c’è davvero qualcuno che segue quello che fai!” afferma prendendo in giro l’altro. “Sta zitto, Louis” lo ammonisce Josh facendolo ridacchiare, Niall si schiarisce poi la voce e “adesso che ci siamo conosciuti ci vediamo in giro, noi andiamo a cena”.
La guardia del corpo scuote la testa e, dopo aver salutato di nuovo il surfista, segue Niall che ha iniziato a camminare verso l’uscita della spiaggia dopo aver scambiato due parole con Paddy; Zayn lascia un ultimo sguardo ai due ragazzi ancora fermi nella solita posizione, poi raggiunge il suo migliore amico pronto a dirgliene quattro.
“Niall, ti prego dimmi che non hai realmente detto a quel ragazzo che siamo qui” dice il moro per convincersi che quello che ha appena vissuto non trasformerà la vacanza in un fuggire e nascondersi da ragazzi e ragazze impazziti. Il biondo per risposta scuote le spalle e preme il bottone dell’ascensore che li porterà in camera, “gli parlerà Paddy, passeranno con noi questi giorni a patto che non dicano nulla” spiega.
Liam annuisce e scuote le spalle, per passare del tempo con Niall farebbero questo e altro quindi non si preoccupa poi molto, non gli sono sembrati mal intenzionati e lui, Paddy e Paul comunque non lo lasceranno solo.
In più, se vuol dire conoscere meglio Josh e magari vederlo surfare lui appoggia il modello in ogni decisione.
Zayn osserva il suo migliore amico per secondi interminabili, lo studia in silenzio accarezzandosi il mento ricoperto di una leggera barbetta con le dita e socchiude le palpebre, Liam lo osserva incantato, “ti piace il surfista, vero?” chiede poi lasciando di sasso sia Niall che lui.
“Perché sei il mio migliore amico?” sbotta Niall con un sorriso nervoso sulle labbra e le guance rosse qualche boccheggiante secondo dopo, Zayn si limita a scuotere le spalle aspettando spiegazioni.
Il biondo prende un respiro profondo e “non puoi negare sia bellissimo, li hai visti i suoi occhi?” chiede facendo roteare al cielo quelli ambra del migliore amico che sbuffa continuando a guardarlo senza espressione.
Niall sa che Zayn non si arrenderà fino a che non ha ottenuto le spiegazioni che vuole. Niall gli è grato per questo, ha bisogno di parlarne.
“Ci voglio provare, farò ricerche su di lui e m’informerò sui suoi gusti. Se c’è una possibilità che sia interessato io ci provo, è bellissimo e sono in vacanza. Ho ventidue anni e voglio, per una volta, comportarmi come se non fossi Niall Horan, il modello più pagato dell’anno”.
Dopo le parole di Niall, Zayn sorride e si getta addosso a lui stringendolo in un abbraccio e non lasciandolo nemmeno quando le porte dell’ascensore si aprono al loro piano.
“Sono orgoglioso di te” dice Zayn schioccandogli un bacio sulla guancia, Liam li guarda a metà tra il curioso e l’intenerito, Niall tenta di staccarsi dall’abbraccio del migliore amico che non ne vuole sapere di lasciarlo e “era troppo tempo che non ti sentivo parlare così” dice il moro in risposta all’occhiata confusa del modello “sai cosa ti dico? Io ti aiuto, qualunque cosa tu voglia fare con quel ragazzo io sono con te. E se ti farà soffrire io sarò accanto a te a offrirti la mia spalla su cui piangere”.
Niall, con gli occhi lucidi e i battiti del cuore accelerati, si avvicina di nuovo a Zayn e lo stringe al suo petto senza dire nulla, gli trasmette tutto attraverso la stretta delle sue braccia.
Entrano nella suite e si accomodano nel salotto, cioè una stanza con un basso tavolino da tè e un divano a ferro di cavallo rosso di dodici posti. Niall si getta sul grande divano pieno di cuscini ricamati e Zayn si siede ai suoi piedi sul tappeto beige e dorato mentre Liam, in piedi accanto a loro, dice “non so quanto possa contare, ma anch’io sono e sarò qui per te e sì, c’è la possibilità che si possa interessare a te, è gay”.
Niall si alza di scatto e lo abbraccia di slancio “grazie Liam, e conta la tua presenza per me, tu conti” sussurra con un sorriso. Poi si stacca dal corpo statuario del ragazzo e si dirige verso una delle sue valige accanto alla porta della camera da letto, “tu lo conosci? Piace anche a te?” chiede nel frattempo Zayn con voce fin troppo distaccata e fredda per non essere calcolata.
Niall sorride senza farsi notare, chino sulla sua borsa aperta e aspetta la risposta di Liam che arriva confusa e balbettata “n-no io.. a me non piace, io.. sono appassionato di surf e… no, assolutamente io-”.
Il moro annuisce solamente, Niall nota però che è sollevato dal suo sguardo, dopotutto è il suo migliore amico da quando hanno undici anni, qualcosa ha imparato a leggerci in quegli occhi magnetici.
“Io vado a cambiarmi, conviene che lo facciate anche voi due se volete approfittare della mia generosità per la cena nel ristorante subacqueo” ridacchia il biondo andando verso la camera e lasciando uno sguardo divertito alle sue spalle.
Quei due idioti erano ancora a guardarsi l’un l’altro senza vedersi; Zayn guarda i disegni del tappeto, Liam guarda lui, Liam guarda il soffitto decorato o gli oggetti d’arte nella piccola vetrinetta dietro il divano, Zayn guarda Liam.
Idioti, Niall si appunta di fare qualcosa per quei due, tipo chiuderli per un giorno intero in camera mentre lui è a fare lezioni di surf, con Josh magari.
Circa mezz’ora dopo Zayn e Liam sono di nuovo nel salotto, entrambi vestiti mediamente eleganti.
Zayn sbuffa e si alza dal divano gettando il telecomando accanto alla gamba di Liam, si dirige a passo di carica verso la porta della camera da letto che sarà sua e di Niall prendendo a bussare insistentemente contro il legno.
“Ci sei morto lì dentro?” chiede a voce alta “si può sapere che cazzo stai facendo?” chiede ancora. Sente l’anta dell’armadio sbattere e pochi secondi dopo la porta si apre lasciando uscire la testa bionda del suo migliore amico “scusa Zayzay” ridacchia Niall all’occhiata truce del moro che odia essere chiamato in quel modo, lo fa sentire un bambino, “che ne dici se tu e Liam nel frattempo non scendete e mi aspettate al ristorante? Prometto di raggiungervi in dieci minuti, mi farò accompagnare da Paddy” dice.
Zayn lo guarda per un attimo poi scuote le spalle e si volta di nuovo verso il salotto dove trova Liam semi-sdraiato sul divano che lo osserva, gli fa un accenno di sorriso e abbassa gli occhi.
Senza una parola l’altro si alza, spegne la televisione –che assomiglia molto a un piccolo schermo di cinema tanto è grande– e segue Zayn fuori dalla suite guardandogli palesemente il sedere fasciato in skinny jeans neri pensando di non essere visto da nessuno ma dimenticandosi che il suo amico e datore di lavoro è un ficcanaso con i fiocchi. Niall, infatti, è ancora dietro la porta socchiusa della stanza da letto e ridacchia scuotendo la testa con fare teatrale.
 

 
 
La cena è passata tranquillamente, il ristorante meraviglioso e il cibo buonissimo.
Quando le porte dell’ascensore si aprono al piano giusto, Niall, Zayn e Liam stanno discutendo sulle cose che possono fare il giorno dopo. Zayn prende in giro gli altri due stuzzicandoli riguardo al surf, fa sbuffare il suo migliore amico e arrossire Liam per la sua reazione davanti a Devine in spiaggia quel pomeriggio e per il suo corpo sfiorato continuamente da quello del moro piegato in due dalle troppe risate.
Il modello sta pensando di rendere reali un paio delle sue minacce per vedere se Zayn continuerà a ridere ogni volta che lui gliene rivolge una.
Niall colpisce il moro sulla spalla all’ennesima presa in giro facendolo inciampare in un angolo del tappeto e finire contro l’unica porta presente nel piano esclusa quella della loro camera. Subito il moro si mette dritto e smette di ridere seguito dagli altri due, fa un passo indietro e Liam si mette davanti a Niall che si è tolto dalla visuale della porta.
È come se per quei pochi secondi le loro menti fossero collegate, si spostano come ingranaggi dello stesso oggetto senza nemmeno guardarsi.
Stanno sperando che sia vuota e che non abbiano disturbato nessuno quando dopo il rumore di qualcuno che urta qualcosa all’interno della stanza li fa irrigidire e aspettare che la porta si apra. Cosa che avviene dopo pochi secondi.
“Si?” chiede la persona all’interno della stanza prima ancora di aver completamente aperto la porta. Liam sta per iniziare un lungo e articolato discorso di scuse quando Louis – sì, Louis il ragazzo che hanno incontrato poche ore prima con Josh Devine, la fan girl come Liam lo ha battezzato nella sua mente – lancia un urlo strozzato mettendosi una mano davanti alla bocca e affacciandosi fuori dalla porta.
Il ragazzo rotea gli occhi al cielo e sbuffa, questo è peggio di una ragazzina. Zayn alle sue spalle ridacchia scuotendo la testa.
Quando Louis vede Niall, appoggiato al muro poco distante dalla sua porta, rientra subito chiudendo la porta in faccia a Liam e Zayn che si guardano per alcuni secondi confusi. Interrompe il loro scambio di sguardi la porta che si riapre mostrando di nuovo Louis con i capelli un po’ più pettinati da un lato e Josh, con addosso sono un paio di pantaloni, dietro di lui.
“Quale onore?” chiede Louis con un sorriso come se i secondi imbarazzanti di poco prima non siano mai accaduti, Liam si passa una mano tra i capelli sempre più convinto della sua idea su quel ragazzo.
“Mi dispiace avervi disturbati. Zayn non volendo è inciampato ed è caduto contro porta della vostra camera” dice tutto in un fiato indicando appena il moro accanto a lui senza guardarlo.
Josh gli sorride annuendo e “non preoccuparti, nessun problema” dice, al sentire la sua voce Niall si avvicina alla porta rimanendo per qualche secondo senza parole davanti a quel ragazzo.
Scende un silenzio imbarazzante interrotto dal suono metallico dell’ascensore che lascia entrare Harold non più vestito con la divisa dell’albergo ma con un semplice paio di pantaloni neri e una maglietta bianca che mette in risalto le braccia muscolose e tatuate.
Il riccio tiene in mano alcuni libri che attirano subito l’attenzione di Zayn che riesce a leggere uno dei titoli –che non è niente meno de Il conte di Montecristo di Alexander Dumas– e sorride, il riccio guarda gli altri ragazzi, confuso.
“Harreh” esclama Louis con voce acuta facendo sobbalzare Zayn “sei arrivato” continua, il riccio annuisce sorridendo all’altro in modo dolce.
Liam assottiglia gli occhi osservandoli qualche secondo poi scuote la testa, la fan girl con il fattorino?
Zayn, al suo fianco fa un passo avanti e “adoro il tuo tatuaggio” afferma per poi arrossire visibilmente e rifare un passo indietro per nascondersi dietro Liam.
Niall ridacchia e Harold sorride a Zayn avvicinandosi e alzando le maniche della maglia per mostrare le spalle, anch’esse tatuate.
“Quale?” chiede il castano a Zayn sotto lo sguardo di Louis e di Liam, il moro si avvicina ancora fino a sfiorare la pelle del riccio con le dita “quasi tutti a dire la verità” sussurra continuando a osservare quei segni neri che costellano la pelle abbronzata dell’altro ragazzo.
Harold ride e gli porge una mano sorridendo “piacere, sono Harold ma chiamami Harry” dice, il moro sorride di rimando e lo stomaco di Liam si contrae quando Harold –lui lo chiamerà così– senza lasciare la presa sulla mano del moro l’avvicina al suo viso e osserva con attenzione il piccolo uccellino tatuato sul dorso. “Hai tatuaggi anche tu?” chiede con gli occhi verdi luminosi Harry facendo annuire il moro e ridacchiare Niall che guarda con interesse le smorfie che passano sul viso di Liam. Zayn alza la manica della sua maglia grigia e scopre il suo avambraccio completamente tatuato, “wow” esclama Harry “quanti sono?”.
Il moro si gratta una guancia “ho smesso di contarli un po’ di tempo fa” ridacchia arrossendo di nuovo, Harry si passa una mano tra i ricci e continua a girarsi tra le mani il braccio di Zayn. Un sorriso gli tira le labbra e due fossette appaiono ai lati delle labbra rosa.
Louis si schiarisce la voce prima che i due ricomincino a parlare e Liam potrebbe ritirare i suoi pensieri non gentili su di lui per questa cosa. “Sì, che bello siete entrambi tatuati. Lo sono anch’io e lo è anche Josh, evviva. Adesso possiamo rientrare?” chiede e –okay, Liam ha ritirato i suoi pensieri più stronzi ma non può smettere di pensare che sia una fottuta fan girl ogni volta che apre bocca.
Harry ridacchia e, dopo aver fatto un saluto generale e aver strizzato l’occhio a Zayn –gesto che non è sfuggito a nessuno degli altri– entra nella suite del surfista senza chiedere il permesso.
Josh rotea gli occhi al cielo sbuffando quando, senza aggiungere nulla Louis segue il fattorino all’interno della stanza, poi si blocca per un secondo e punta lo sguardo su Niall come se avesse avuto un’idea grandiosa e quando, rivolto al biondo, chiede “ti va di scendere e andare insieme a bere qualcosa al bar?” Niall pensa che l’idea che ha avuto non sia stata solo grandiosa ma la più geniale che potesse avere.
Quindi annuisce e, mentre Josh rientra per mettersi qualcosa addosso, si volta verso Liam e Zayn che lo guardano uno preoccupato e l’altro malizioso.
Con un sorriso a trentadue denti si getta addosso a loro coinvolgendoli in un abbraccio di gruppo dicendo “non preoccupatevi avviso io Paddy e Paul, verranno loro con me. Non preoccupatevi e non aspettatemi alzati”.
“Non vuoi che venga con te?” chiede Liam, il modello scuote la testa “non preoccuparti, non uscirò dall’albergo e poi qualcuno deve stare anche con Zayn” finisce guardano il migliore amico che lo osserva serio.
Liam annuisce e Niall lo abbraccia tirando in mezzo a loro anche Zayn e trasformando di nuovo il tutto in un abbraccio di gruppo.
Dopo qualche secondo il moro si allontana con una faccia schifata “non hai intenzione di portarlo in camera, vero? Ricordati che tu ed io condividiamo il letto, non voglio sorprese” dice facendo scoppiare a ridere gli altri due e facendo arrossire Niall che lo colpisce sul petto ma sussurra “non lo farò ma tu lasciala libera” strappando un verso scioccato a Zayn e facendo ridere ancora più forte Liam.
Una strana luce passa negli occhi ghiaccio di Niall che sorride furbo e “dormi con Liam, il suo letto non è king – size ma” dice facendo l’occhiolino a entrambi per poi raggiungere il surfista che è uscito dalla suite dicendo “per quanto ancora dovrò far finta di non sapere che mio cugino scopa con il mio migliore amico?”.
Liam smette di ridere in una frazione di secondo iniziando a tossire, guarda Niall allontanarsi con l’altro e lo fulmina con lo sguardo. Sa tutto, ha capito tutto. Liam sa di essere fottuto, con Niall che ha certamente capito quello che sente dentro ogni volta che è con Zayn.
È così sconvolto e pensieroso che non si rende nemmeno conto del moro al suo fianco che lo guarda in silenzio.
Se deve divedere il letto con Zayn deve subito mettere in conto che sarà la nottata più lunga della sua vita. Sono l’idea di avere il moro che dorme vicino a lui senza poterlo toccare lo fa andare fuori di testa.
Fulmina ancora Niall con lo sguardo anche se si è già allontanato e stringe i pugni, scuote la testa e si rivolge al moro. Zayn che ha gli occhi bassi e le guance adorabilmente tinte di rosso, e Liam deve decisamente distogliere lo sguardo se non vuole stringerlo tra le sue braccia e iniziare a baciarlo ovunque ai piedi delle scale.

 
 
 
Liam e Zayn entrano nella suite in silenzio. Entrambi stanno pensando come farla pagare a Niall.
Zayn, una volta chiusa la porta a doppia mandata si toglie le scarpe e si getta sul divano, si passa una mano tra i capelli e accende la televisione. Sospira e mentre fa zapping con lo sguardo fisso sullo schermo, che non vede realmente, ripensa alla reazione che ha avuto Liam quando Niall ha proposto loro di dividere la camera.
Gli occhi sgranati, il panico leggibile a chiare lettere nella sua espressione, i pugni stretti. Zayn sente il cuore stringersi al pensiero che la guardia del corpo del suo migliore amico abbia una reazione tale al solo pensiero di dividere la stanza con lui.
Liam è in piedi poco distante dal divano, stiracchia le braccia e guarda di sfuggita la porzione di pelle del moro lasciata scoperta dalla maglietta che si è appena alzata sul fianco destro, stringe di nuovo i pugni e punta lo sguardo altrove.
“Se lo porta in camera giuro che lo castro, così col cazzo che lo chiamano per gli spot di intimo Calvin Klein” borbotta dopo minuti di silenzio il moro cambiando in continuazione canale alla televisione e sdraiandosi su un fianco. Liam ride nervoso e deve distogliere di nuovo lo sguardo dal corpo dell’altro perché la maglia del moro è salita ancora di più e ora può vedere chiaramente una pistola tatuata sull’anca che sparisce sotto l’elastico dell’intimo che sbuca dai pantaloni neri e non può. Non può aver appena pensato di volerla vedere intera quella pistola, di volerci passare sopra le dita per sentire se è o no al solito livello della pelle mulatta del fianco sporgente di Zayn, non può anche perché il moro da quando Niall ha detto di lasciare libera la camera e quindi farli dormire insieme il moro non l’ha più nemmeno guardato in faccia.
Decisamente non può andare avanti così, ha bisogno di una doccia. Sbuffa leggermente passandosi una mano tra i capelli. Decide di seguire la sua idea, si gratta una guancia e “io vado a fare una doccia, uh?” dice e il moro annuisce arrossendo leggermente nell’incrociare il suo sguardo e distoglierlo subito dopo.
Zayn ci prova. Ci prova davvero a concentrarsi sulla puntata di Master Chef che sta passando in tv, ma è come se lo scroscio della doccia copra il volume delle parole dei partecipanti. Cosa impossibile, lo sa.
Si sistema meglio sul divano spostando un paio di quei morbidissimi cuscini dorati che lo ricoprono e prova a rilassarsi e seguire il programma ma quando sente –o si immagina? Se fosse così non si stupirebbe, la sua mente ultimamente gli gioca brutti scherzi– Liam canticchiare capitola e, sbuffando, spegne la televisione e si alza di scatto dal divano. Si passa una mano sul viso e raccoglie le scarpe diretto in camera per darsi una sistemata.
Inizia a pensare che qualcuno ai piani alti ce l’abbia con lui, oppure che il mondo ha deciso di vedere fino a che punto è forte il suo autocontrollo, perché non appena passa di fronte alla porta del bagno questa si apre e, come nei peggiori film americani per ragazzine in crisi amorosa, lui finisce addosso al ragazzo appena uscito.
Il ragazzo in questione è, naturalmente, Liam. Bagnato, coperto solo da un asciugamano bianco in vita e dannatamente bollente.
Zayn, se fosse lucido –no, non lo è, la sua mente è andata totalmente a puttane–, gli direbbe che deve misurarsi la febbre perché –davvero– le persone normalmente non possono avere un corpo così caldo ed essere sane. Liam si spaventa quando sente il corpo del moro a contatto con il suo e sobbalza appena, ma non si muove perché è un dannato armadio e potrebbe mangiarsi Zayn in una sola volta. Il moro invece rischia di cadere con il sedere a terra –sul serio, sapeva che l’equilibrio non è una delle sue doti più spiccate ma.
E la prima cosa che Zayn vorrebbe –e dovrebbe, sicuramente dovrebbe più che vorrebbe– fare è scusarsi e poi andare dritto in camera senza guardarlo nemmeno per non uscirne più per i prossimi, tipo, mille anni.
Le mani di Liam sono sulla sua schiena e si sta chiedendo perché non si è ancora staccato dal suo corpo, la guancia poggiata al suo petto e le mani sui suoi fianchi. Dovrebbe allontanarsi, la sensazione di pelle contro pelle non aiuta la sua mente a riprendere il normale funzionamento, dovrebbe davvero perché non sta più per cadere ed è inutile adesso il contatto che c’è tra di loro.
Si allontana da Liam con uno scatto, la sua maglietta adesso è piena di goccioline di acqua che prima si trovavano sul petto scolpito di Liam e un brivido scuote le spalle di Zayn.
“S-scusa io– io non volevo venirti addosso, sì” dice annuendo a se stesso e muovendo le mani in modo confuso.
Il suo sguardo viaggia ovunque tranne nella direzione del ragazzo, non deve –non può– incontrare i suoi occhi e nemmeno perdersi a osservare quel meraviglioso corpo statuario che si ritrova davanti.
Zayn ne è sicuro, il mondo, l’universo, il karma –Liam– lo odiano. L’ennesima conferma gli arriva chiara quando durante gli unici secondi nei quali non può evitare di alzare lo sguardo sull’amico questo si gratta la nuca facendo flettere i muscoli dei bicipiti e –uh- ha delle braccia decisamente grosse e un tatuaggio sul costato.
A dire la verità, i tatuaggi sono due, una piuma e una scritta.  
Nessuno, forse solo Niall, sa della fissa di Zayn per i tatuaggi. Non che il suo corpo coperto per circa la metà d’inchiostro nero non sia un indizio schiacciante, ma Zayn ha un debole per i corpi altrui tatuati. Se poi il corpo è muscoloso e bello come quello di Liam e il tatuaggio è sulle costole e mette il risalto i muscoli si può dire addio alla sua sanità mentale.
Quando il ragazzo di fronte a lui riabbassa il braccio Zayn riesce a distogliere lo sguardo dal corpo per puntarlo sul viso e –scelta non saggia, per niente.
Liam ha le guance leggermente rosse e un sorriso imbarazzato e luminoso sulle labbra, i capelli sono umidi e spettinati, lo sguardo su di lui. “S-scusa e –umh– vado a cambiarmi, sì vado” borbotta Liam passando accanto a Zayn e chiudendosi subito dopo nella sua camera.
Camera che dovranno condividere ma adesso Zayn non vuole pensarci, è ancora fermo nel mezzo del corridoio e non ricorda più il motivo per il quale si è alzato dal divano.
Scuote la testa e riprende a respirare normalmente, si dirige verso la stanza sua e di Niall per recuperare una vecchia tuta che userà come pigiama, non ha intenzione di dormire in boxer come suo solito, e lo spazzolino da denti.
Si chiude nell’altro bagno senza nemmeno sbirciare il salotto per vedere se Liam è uscito dalla sua camera.
Quando esce ha un paio di pantaloni grigi che gli vanno grandi, una maglia nera di Niall e un mezzo sorriso sulle labbra.
Arriva nel salotto e trova Liam già seduto sul divano, si siede accanto a lui e “io posso dormire qui” dice senza guardarlo. Liam si volta verso di lui con un sopracciglio alzato, Zayn gioca con le sue mani e “stanotte dormo qui, questo divano non deve essere più scomodo di un letto ed è anche più grosso” spiega scrollando le spalle senza notare lo sguardo confuso, ferito e scettico dell’altro.
Liam scuote la testa “no, ma che dici. Se non vuoi dividere il letto con me tu dormi nella mia stanza ed io dormo qui” dice, il suo tono è basso e Zayn non sente più il suo sguardo addosso. Non vuole pensare al suo tono di voce.
Zayn poi si rende conto di quello che ha sentito e lo guarda accigliato, lui pensava che fosse Liam a non voler condividere il letto con lui non che pensasse il contrario.
In quale universo una persona sana di mente non vorrebbe dividere il letto –anche per dormire, ovvio, Zayn non ha pensato a nient’altro– con Liam?
Zayn ha trovato più che chiara la sua reazione quando Niall ha proposto la cosa, gli era sembrata chiara prima di ascoltarlo adesso.
“Pensavo non volessi dormire con me” si lascia scappare il moro in un sussurro, un verso esce dalle labbra di Liam che porta gli occhi dal televisore a lui che però continua a tenere lo sguardo basso sulle sue mani.
“Come? Tu– pensi davvero che–” una risata isterica gli lascia le labbra e poggia una mano sulla spalla di Zayn per attirare la sua attenzione “tu credi che io non voglia dormire con te?” chiede e la sua voce è acuta, il nervosismo che traspare dalle sue parole è molto più che palese.
Dio, Zayn è il ragazzo più bello che abbia mai visto come può pensare che non voglia stare con lui?
Zayn si limita a scuotere le spalle, non ha il coraggio di alzare gli occhi e incrociare quelli di Liam, “perché?” il sussurro gli arriva dopo interminabili secondi di silenzio in cui Zayn ha pensato che il discorso fosse chiuso.
Il moro scuote di nuovo le spalle, non lo sa nemmeno lui.
Ha solo sempre pensato che nessuno, tanto meno Liam che potrebbe avere tutte le persone che vuole tanto è bello, abbia voglia perdere tempo con lui che è un ragazzo normale e, Niall glielo dice sempre –scherzando ma Zayn sa che scherzando si dice sempre un po’ di verità– molte volte noioso. Ma non vuole dirglielo, non ha intenzione di mettersi a nudo e parlare delle sue insicurezze davanti a lui.
Liam sospira per la mancata risposta e Zayn, senza dire nulla, si alza e va nella stanza adibita a biblioteca, appena arrivato ha visto diversi libri interessanti e vuole dare un’occhiata più approfondita. Passa le dita su tutte le copertine tenute perfettamente e legge i titoli, il suo cuore batte forte nel petto e le parole di Liam gli rimbombano ancora nella testa.
Liam vuole dormire con lui? Si è accorto che Zayn lo trova interessante? Non gli interessa? O vuole vedere fino a che punto può spingersi con lui?
È confuso Zayn, non sa cosa fare e ha gli occhi aperti ma persi nel vuoto.
Sospira, il moro, si passa una mano davanti agli occhi e sospira di nuovo. Liam è nell’altra stanza, sente ancora l’audio della televisione che nessuno sta guardando e se si concentra può vederlo nella sua mente, seduto sul divano con i gomiti appoggiati alle ginocchia larghe e le mani nei capelli.
Una risata frustrata gli esce dalle labbra, adesso non può più nasconderlo nemmeno a se stesso. Solo l’idea di passare la notte con Liam in un letto gli fa battere il cuore all’impazzata e attorcigliare lo stomaco, la testa non risponde più ai suoi comandi.
Poggia la fronte contro uno degli scaffali pieni di libri, chiude gli occhi e prova a pensare lucidamente.
Come ha potuto tenere nascosto a se stesso l’attrazione mentale che prova per Liam da ormai un bel po’ di tempo? Con quella fisica ci convive da quando ha scoperto di preferire gli uomini alle donne e da quando Liam ha iniziato a frequentare palestre e a mettere su tutti i muscoli che ha perché “sono un bodyguard e devo essere in grado di difendere Niall, poi è già qualche tempo che volevo cambiare un po’ il mio corpo”.
Fanculo.
Zayn sbuffa di nuovo e colpisce una volta lo scaffale con la fronte mantenendo gli occhi chiusi.
Prende poi il primo libro che gli capita davanti senza nemmeno leggerne il titolo e torna in salotto.
Liam è ancora sul divano che guarda fisso lo schermo del televisore ma Zayn non è sicuro stia realmente guardando la puntata di The Originals che è quasi al termine.
Senza dire niente si siede di nuovo dove poco prima e incrocia le gambe poggiandoci sopra il libro, che nota adesso essere Il ritratto di Dorian Grey. Sospira e apre la pagina al primo capitolo di quel classico che ha già letto circa quattro volte.
Zayn non sa quanto tempo dopo, è appena a metà del terzo capitolo quando fa caso al respiro regolare di Liam e a una delle sue mani che sta sfiorando la sua schiena, si volta verso il ragazzo e nota che si è addormentato con la testa reclinata all’indietro e la bocca dischiusa. Una delle mani di Liam è tra la sua schiena e la spalliera del divano e le sue gambe sono stese in avanti.
Zayn si perde per qualche secondo –minuto, sono minuti anche se non vuole ammetterlo nemmeno a se stesso– a fissare e studiare il viso di Liam completamente rilassato. Il collo esposto a causa della posizione che non deve essere delle più comode e il petto ampio che si alza e si abbassa in modo regolare sotto la sottile maglia blu scuro.
Lo sguardo di Zayn si ferma poi sulla bocca semichiusa di Liam, sulle sue labbra rosa che sembrano morbide e lisce, Zayn morde le sue quando si ritrova a pensare che vorrebbe premerle su quelle dell’altro per conoscere la sensazione di quella pelle a contatto con la sua bocca.
Scuote la testa e si passa una mano sugli occhi, chiude il libro e si alza per stirare i muscoli indolenziti e rigidi.
Si dirige verso la sua camera e prende una coperta, quando ha detto a Liam che lui avrebbe dormito sul divano non stava scherzando e lo farà, anche se lui è ancora lì e –beh– sta dormendo sul divano.
Lascia il libro su uno dei mobili vicino la porta della biblioteca e torna accanto al divano e al ragazzo che non si è mosso nemmeno di un millimetro.
Zayn si avvicina ancora e passa una mano tra i suoi capelli, è una carezza leggera, solo per sentire la loro consistenza e morbidezza, non vuole rischiare di svegliarlo e dover spiegare quello che sta facendo. Non che sarebbe in grado di farlo ecco, non la spiega nemmeno a se stesso quella voglia che ha di mettersi accanto a quel corpo, stringerlo a se e ispirarne il profumo fino a imprimerselo in modo indelebile nella mente.
Il ragazzo sotto di lui sospira più forte e muove leggermente la testa verso le carezze senza però svegliarsi, Zayn si ritrova a sorridere come un idiota passando la mano nei suoi capelli ancora un paio di volte.
Poi sistema meglio un paio di cuscini contro uno dei braccioli del divano e spegne la luce. La stanza non è totalmente immersa nel buio, vicino alla porta d’entrata e lungo il corridoio che porta alle camere ci sono delle luci giallo-dorate lungo il battiscopa che permettono al moro di vedere dove mette i piedi.
Si sdraia sul divano, la temperatura all’interno della stanza gli permette di stare bene anche senza coperta, e chiude gli occhi. Sente il respiro regolare di Liam accanto a lui e non stende le gambe per evitare di poggiarle sulle cosce dell’altro.
Si rilassa in pochi minuti, regolarizza il suo respiro con quello dell’altro e si abbandona a Morfeo.
Sono le due meno sette minuti quando Liam si sveglia con un fastidioso dolore al collo. Strizza le palpebre prima di aprire gli occhi e accorgersi che si è addormentato semisdraiato sul divano. Muove il collo indolenzito e le ossa della schiena scricchiolano in un modo agghiacciante, uno sbuffo gli esce dalle labbra.
Sente qualcuno respirare profondamente, guarda accanto a lui e spalanca gli occhi, Zayn.
Il moro è sdraiato a pochi centimetri dalle sue gambe con la faccia schiacciata su un cuscino di velluto rosso e le ginocchia strette al petto, la sua maglia è salita di nuovo e Liam non è abbastanza lucido e sveglio per impedire alle sue dita ti sfiorargli la pelle.
Si guarda intorno per qualche secondo passandosi una mano tra i capelli poi riporta lo sguardo sul corpo di Zayn lì accanto. Il collo è ancora indolenzito e gli occhi gli si chiudono da soli per il sonno che gli annebbia il cervello.
Scrolla le spalle e fa un respiro profondo prima di sdraiarsi su un fianco tra il corpo di Zayn e lo schienale del divano. Lo spazio è stretto ma il suo busto vi s’incastra perfettamente e si ritrova per qualche secondo senza fiato con la schiena bollente di Zayn premuta contro di lui. Chiude gli occhi e inspira il profumo del moro direttamente dai suoi capelli, sospira con un sorriso sulle labbra.
Si mette comodo, un braccio piegato sotto la testa a fare da cuscino e l’altro poggiato sul fianco di Zayn. Il moro mugugna leggermente a quel contatto ma non si sveglia, anzi, distende le gambe fino a metterne una tra quelle di Liam che si immobilizza per un momento.
Inizia poi a fare cerchi leggeri con la punta delle dita sul fianco e sulla pancia di Zayn che sospira profondamente e fa aderire tutta la sua schiena al petto dell’altro. Anche Liam si abbandona di nuovo al sonno.
Sono le due e trentaquattro minuti quando Niall fa scattare la serratura della porta della suite nel modo più silenzioso possibile, entra in punta di piedi e la richiude dietro di se. La stanza è quasi completamente al buio e non si sentono rumori se non il suo respiro leggermente affannato. Nella sua mente c’è ancora la sensazione delle labbra di Josh sulle sue, il sapore dell’altro –cioccolato, vento e mare– a mischiarsi con quello un po’ amaro della birra bevuta appoggiati al bancone del bar dell’albergo, ancora sulla sua lingua. Niall scuote la testa e si passa una mano tra i capelli, spegne il telefono e si avvia verso la camera per andare a dormire.
Domani mattina si dovrà svegliare a un orario decente perché Josh gli ha detto che sarebbe andato in spiaggia e ha chiesto a lui di raggiungerlo.
Poi nota la porta della biblioteca aperta e spera che Zayn non sia lì dentro con il naso immerso in un libro o potrebbe strangolarlo a mani nude. Si affaccia sulla soglia ma la stanza è deserta, bene.
Sta pensando di andare a controllare Zayn e Liam nella camera di quest’ultimo, sperando che ci siano entrambi, ma si rende conto che non è necessario non appena arriva nel salotto.
Si ferma vicino al basso tavolino da thè con un sorriso quando nota i due ragazzi addormentati sul divano.
Non si stupisce che Zayn abbia trovato una soluzione diversa a quella proposta da lui per lasciare libera la camera ma sembra che Liam abbia trovato il modo di stringere il suo migliore amico tra le braccia comunque. O magari è successo il contrario, Liam e il suo animo nobile –e stupido, a volte– ha proposto al moro di prendere la sua camera e lui avrebbe dormito sul divano, in quel caso Niall avrebbe voluto assistere alla scena solo per vedere come sono finiti a dormire come stanno facendo. Liam sdraiato sulla schiena senza cuscino –Niall sa che domani avrà la guardia del corpo con il torcicollo– e il suo migliore amico steso per metà sul corpo dell’altro usandolo come suo cuscino mente quello vero –di piume d’oca e velluto rosso– è a terra.
Una risatina sommessa gli sfugge dalle labbra, si avvicina ai due e gli scatta una foto con il cellulare per poi farsi diversi selfie con strane smorfie sopra i due addormentati.

 
 
 
Quella mattina sono in spiaggia. Il sole risplende al centro del cielo azzurro e limpido, i suoi raggi accarezzano la sabbia chiara e la pelle dei bagnanti, un filo di aria fresca rende il caldo sopportabile.
Zayn e Liam hanno deciso di non parlare del fatto che si sono svegliati abbracciati sul divano della suite e Niall ha deciso di non dire ancora nulla e continuare a ridacchiare sotto i baffi tutte le volte che quei due idioti arrossiscono guardandosi o sfiorandosi. Li lascerà bollire nel loro brodo ancora per un po’.
Sono in spiaggia, Niall è sdraiato su un asciugamano azzurro e sorseggia un cocktail alla frutta dentro un bicchiere trasparente con tanto di ombrellino di carta colorata mentre, con gli occhiali da sole a nascondergli lo sguardo, non perde di vista Josh –e Louis– che sono in acqua con le loro tavole anche se il mare è calmo.
Zayn e Liam sono poco distanti da lui, il suo migliore amico seduto all’ombra con la schiena contro una roccia e un libro sotto il naso e l’altro sdraiato poco distante a prendere il sole con gli occhi chiusi.
Niall ogni tanto si volta verso di loro e sbuffa beccandoli a fare sempre i soliti giochi di sguardi da bambini idioti.
Liam adesso è sdraiato sulla pancia, i muscoli della schiena e delle spalle sono rilassati e Niall rivolge il suo pensiero all’autocontrollo del suo migliore amico quando scende con lo sguardo sul costume nero della sua guardia del corpo che gli fascia i glutei e le cosce in una maniera divina.
Sposta lo sguardo su Zayn e ridacchia notando che gli occhi ambra del ragazzo sono puntati su Liam, le mani ancorate al libro come a un’ancora e il pomo d’adamo che si muove sotto la pelle abbronzata. Liam si muove appena e Zayn torna a immergersi tra le pagine di quel libro che non riuscirà mai a leggere e gli occhi della guardia del corpo sono puntati sul viso concentrato di Zayn e sul suo petto scoperto.
Passano alcuni minuti prima che Josh esca dall’acqua e raggiunga il modello con passo cadenzato, si siede accanto a lui con un sorriso e schizza un po’ di acqua fredda sul suo petto per attirare la sua attenzione.
Niall gli fa la linguaccia e ride spostandosi per lasciare spazio all’altro sul suo telo, Josh si sporge verso di lui facendo flettere i muscoli delle braccia e “sei bellissimo” gli sussurra a pochi millimetri dalle labbra.
Il biondo arrossisce leggermente ed elimina le distanze posando la bocca su quella leggermente salata dell’altro. Il suo sapere è leggermente diverso dalla sera precedente, non c’è il retrogusto dell’alcol e il suo sapore è più salato. Niall è convinto sia il sapore del mare.
Il bacio è lento, Niall piega appena la testa di lato per permettere all’altro di approfondire il contatto e portare una mano dietro la sua nuca e iniziare ad accarezzargli i capelli.
Quando le loro labbra si dividono gli occhi azzurri di Niall sono luminosi e puntati in quelli di Josh, il surfista sorride e fa combaciare di nuovo le loro labbra per un secondo.
“Buongiorno” sussurra Niall rimanendo con una mano sul collo dell’altro e le fronti attaccate, il volto di Josh si illumina in un sorriso e “’Giorno” risponde prima di lasciargli un altro bacio sulle labbra.
Non hanno deciso nulla, non hanno parlato di come si sarebbero comportati e Niall è felice che tra lui e il surfista non ci sia stato solo il bacio della sera prima dato sulla soglia della sua camera d’albergo.
Decide di non pensare a questa situazione, di non fare domande e di non aspettarsi nulla; ha intenzione di godersi la vacanza e i suoi ventidue anni con questo ragazzo bellissimo al suo fianco.
Josh si è appena sdraiato comodamente sul suo telo, ha chiuso gli occhi e ha sussurrato qualcosa che Niall non ha capito.
Si volta per un attimo verso Zayn e Liam trovandoli nella stessa posizione di prima a parte il fatto che adesso il libro è chiuso e poggiato accanto alle gambe di Zayn e Liam è sdraiato su un fianco rivolto verso il moro. Niall sbuffa e rotea gli occhi al cielo, scuote la testa e si sdraia accanto a Josh pensando a un piano per far aprire gli occhi a quei due. “Che c’è?” mormora Josh facendolo sussultare, il modello scuote le spalle e chiude gli occhi sdraiandosi con la spalla a sfiorare quella dell’altro, “ho bisogno di un piano”.
Josh solleva la testa e apre un solo occhio per guardare il viso dell’altro completamente rilassato al suo fianco, gli occhiali sulla testa e i capelli morbidi sulla fronte. Sorride e scrolla le spalle senza fare domande.
Niall sente la sua mano venire sfiorata e le sue dita intrecciarsi con altre, rafforza la presa e sente Josh sospirare più profondamente al suo fianco. Decide di ignorare lo sguardo di Zayn puntato su di loro –lo sente anche quando è a occhi chiusi e non ci sta pensando, questo dovrebbe iniziare a spaventarlo– e non fa domande tornando a essere completamente rilassato.

 
 
 
Sono passati due giorni e mezzo, e Niall è stufo dei suoi due amici che continuano a guardarsi come se vivessero l’uno dell’immagine dell’altro riflessa negli occhi ma continuano a comportarsi come due idioti non parlando di quello che dovrebbero.
La seconda notte, dopo essere rientrati in hotel dalla passeggiata lungo la costa illuminata dalle luci dei lampioni che avevano fatto, Niall è andato da Josh per giocare ai videogiochi e farsi un po’ di coccole approfittando dell’assenza di Louis, uscito con Harold. Quando ha lasciato la sua stanza, il modello ha lasciato Liam e Zayn entrambi sul divano; Liam con gli occhi fissi sul televisore e il telecomando in mano, Zayn con le gambe incrociate che sfioravano quelle dell’altro e la faccia immersa in un libro –classico. Quando è rientrato, a notte fonda perché dopo aver battuto Josh a GTA si sono appisolati uno accanto all’altro per qualche minuto, ha trovato il divano occupato come la notte precedente. Liam, addormentato con la testa reclinata all’indietro e le gambe stese in avanti, aveva una mano tra i capelli spettinati del moro che giaceva, anche lui profondamente dormiente, disteso lungo tutta la penisola del divano con il libro incastrato sotto il braccio e la testa sulle cosce di Liam.
La mattina dopo sono andati in città, hanno visitato le vie più famose e belle di Dubai e hanno pranzato in un ristorante locale. I due idioti –Niall non li definisce in altro modo– hanno finto di nuovo che non fosse successo nulla di strano. Hanno entrambi scherzato e parlato con lui e tra di loro ma niente di più niente di meno di come hanno sempre fatto da un paio d’anni a questa parte. Zayn è una persona che non si lascia andare facilmente con le persone, non importa se le conosce da anni, se non vuole dare confidenza non la da.
La terza notte lo scenario è leggermente cambiato, dopo aver passato gran parte della serata a girare per i bar e tutte le attrazioni offerte dall’hotel, una volta rientrati nella suite, Liam è andato direttamente nella sua camera e Zayn –come di routine– ha preso un libro dalla biblioteca e si è seduto sul divano assicurando al suo migliore amico che lo avrebbe raggiunto in camera in al massimo un’ora e di dormire tranquillo che avrebbe fatto più silenzio possibile.
Bene, Niall sapeva che un’ora di lettura per Zayn equivaleva a come minimo due ore e mezzo ma, quando alle quattro del mattino si è svegliato con la sete a rendergli la bocca fastidiosamente secca e ha visto l’altra parte del suo letto vuota si è preoccupato. Preoccupato fino a quando non si è alzato e, passando in salotto per raggiungere il mini-bar e prendere qualcosa di fresco, non ha visto Zayn addormentato su un fianco con il libro aperto sul petto e Liam steso a pancia sotto che gli circondava la vita con un braccio nascondendo il viso tra il petto e il braccio piegato di Zayn.
In quel momento Niall ha deciso che doveva fare qualcosa per quei due, aveva promesso a Zayn di non impicciarsi tra lui e Liam quando una sera, da leggermente brilli, era riuscito a far ammettere al moro di essere attratto –non solo fisicamente– dalla sua guardia del corpo. Nessuno dei due ne aveva più parlato perché Zayn, da sobrio, si rifiutava di ammettere la cosa. Niall ha lasciato correre, fino ad ora.
Lui non ha fatto nulla, o almeno non direttamente.
Ha solo pensato che, da buon amico, per ringraziare Liam di essere sempre accanto a lui a proteggerlo, fosse giusto organizzargli una giornata da passare con il suo idolo, Josh.
E Josh non ha potuto poi fare molto, alla fine a lui fa piacere incontrare qualcuno che lo sostiene e non rifiuta mai un pomeriggio sulla tavola da surf con un bel ragazzo.
Certo, ha capito che Niall ha un doppio fine con quella richiesta e ha anche provato a fare qualche domanda ma ci ha rinunciato nel momento in cui il biondo ha iniziato a rispondere in modo evasivo.
Il fatto è che adesso è a pranzo con Louis in uno dei ristoranti dell’albergo e il suo migliore amico lo sta tartassando di domande perché ‘esci con la mia celebrity crush e non vuoi dirmi niente? Mi sento tradito e indignato a causa del tuo comportamento’.
Josh rotea gli occhi al cielo e mangia un boccone della sua bistecca, il ragazzo davanti a lui continua a parlare muovendo le mani e venendo prontamente e palesemente ignorato.
Il surfista sposta poi lo sguardo sull’entrata del ristorante e ingoia a fatica il boccone che ha in bocca mentre vede Niall, Zayn e Liam entrare, il modello lo nota subito e si avvicina al tavolino con un sorriso portandosi sulla testa gli occhiali scuri. Josh si pulisce le labbra con il tovagliolo beige e beve un sorso d’acqua frizzante, Louis smette di parlare e si volta verso Niall con gli occhi luccicanti e un sorriso enorme sulle labbra.
A Josh pare di sentire un “quando è figo” borbottato tra i denti da parte di Louis ma decide di convincersi che sia tutto nella sua mente. Con Louis ci parlerà seriamente questa sera in camera, -se sopravvivrà- a notare dall’occhiata glaciale che gli ha appena rivolto il moro.
Due brividi, ben diversi tra loro, percorrono il corpo di Josh quando il biondo arriva accanto a lui e poggia una mano sulla sua spalla sorridendogli dolce per poi voltarsi verso Louis quando questo dice “ciao Niall, che cosa mi racconti di nuovo?” con l’espressione più falsamente innocente che Josh abbia mai visto. Bhè, forse dopo quella di Niall quando gli ha chiesto di portare la sua guardia del corpo a fare surf quel pomeriggio solo per fargli vivere uno dei suoi sogni.

 
 
 
Il pomeriggio è passato velocemente e Josh si è divertito parecchio. Era un bel po’ di tempo che non surfava con qualcuno che non fosse Louis solo per il gusto di cavalcare le onde con la tavola sotto i piedi senza doversi preoccupare di punteggi o tempi record da battere.
Liam è un ragazzo di compagnia, simpatico e divertente. Hanno parlato di surf, di Josh e di Niall, dell’Inghilterra e dell’Australia, loro paesi d’origine.
Niall li guardava dalla battigia, con accanto Zayn. Erano seduti al sole con gli occhi puntati sul mare e un drink fresco in mano.
Josh ha scoperto le vere intenzioni di Niall non appena ha fatto particolarmente caso a come Zayn guarda Liam. Quando sono arrivati in spiaggia lui era già sulla riva con la sua tavola sottobraccio e un’altra – quella di Louis, ma lui non deve necessariamente saperlo – appoggiata sulla sabbia ai suoi piedi. Liam aveva addosso la tuta da surf che metteva in risalto il suo corpo perfetto, lo sguardo di Niall passava tra lui e Zayn che era dietro la guardia del corpo e stringeva tra le mani un libro fino a far sbiancare le nocche, gli occhi fissi davanti a lui; Josh non saprebbe dire se fissava il vuoto o percorreva la schiena dell’altro ragazzo con sguardo perso –se così fosse non lo biasimerebbe.
Un altro indizio a favore della sua idea è stato il modo in cui ha squadrato lui in modo serio e sorriso apertamente a Liam prima che entrassero in acqua e anche come vede lo sguardo del moro puntarsi su di loro a intervalli regolari per fulminare lui o adorare e mangiarsi con gli occhi Liam.
Josh tenta di guardare il meno possibile verso la riva, e quindi verso Niall – bellissimo nel suo costume grigio e attillato– per non dare un motivo in più a Liam di gongolare alle sue spalle; quando hanno parlato del biondo, il surfista ha cercato di sapere qualcosa in più su di lui nel modo più discreto possibile, non che Louis non gli abbia detto abbastanza, ha temuto per un momento di avere una specie di detective privato – o stalker – come migliore amico tante le cose, anche personali, che sapeva su Niall.
Usciti dall’acqua Josh poggia la tavola sulla sabbia e, dopo aver abbassato la tuta e averla arrotolata sui fianchi, si avvicina velocemente a Niall con un sorriso sulle labbra e lo bacia con impeto lasciando di stucco tutti.
“Scusa, è tutto il pomeriggio che ti vedo qui sdraiato in costume così bello che mi guardi e sorridi.. non ce la facevo più”. Solo queste parole escono velocemente dalla bocca di un Josh con il fiato grosso e le guance rosse prima che Niall si stringesse al suo corpo ancora bagnato. Il bacio che si scambiano è un mix di erotismo, dolcezza e altre sensazioni che costringono Liam e Zayn a distogliere gli occhi da loro.
Gli occhi di Zayn, come ferro attratto da una calamita, si posano subito su Liam e le sue guance sono subito rosse. Il corpo muscoloso percorso da goccioline salate, i capelli appiattiti indietro sulla testa e le gambe muscolose ancora dentro quella tuta troppo attillata costringono Zayn ad abbassare la testa e mordersi il labbro inferiore tra i denti. Il moro alza la testa di scatto puntando lo sguardo confuso su Liam solo quando sente dire da quest’ultimo “ma lo stai facendo di proposito?” con un tono che non sa se classificare in rassegnato, sofferente o arrabbiato.
Non fa in tempo a chiedere spiegazioni di quella domanda strana che si ritrova con le mani fredde e ancora umide di Liam sulle guance e il suo viso a pochi centimetri dalle labbra. Zayn trattiene il respiro e guarda Liam con occhi spalancati, la sua pelle abbronzata e le sue labbra leggermente screpolate dall’acqua salata a un soffio di distanza da lui. Zayn crede che sia il fiato caldo di Liam che s’infrange contro le sue labbra schiuse e il suo mento a farlo capitolare, deve essere quello perché di certo non è così attratto da Liam da pensare che lo vorrebbe baciare adesso e per un lungo periodo di tempo – tipo anni – e passare le mani sul suo petto o mordere la voglia che ha sul collo.
Dannazione.
“Se non vuoi essere baciato da me, fermami adesso” sussurra Liam e, Cristo, come può anche solo pensare che Zayn sia in grado di formulare una parola in quel momento se tutto quello che c’è nella sua mente è Liam e le sensazioni che gli provoca?
Liam attende qualche secondo, Zayn non lo sa figuriamoci, e poi chiude gli occhi sporgendosi verso le labbra del moro. Si sfiorano, le mani di Liam sempre sulle guance rasate di Zayn, il moro con il cuore impazzito e le gambe che tremano. Di nuovo Zayn perde il senso del tempo e non sa se siano passati minuti o secondi quando le labbra di Liam si staccano dalle sue. Se Zayn fosse nel pieno delle sue facoltà mentali scoppierebbe a ridere nel sentire qualcuno chiamare quel contatto appena avuto con Liam bacio, ma non lo è e si costringe a reprimere un gemito insoddisfatto nel sentire di nuovo l’arietta fresca sulle labbra adesso bollenti.
Zayn non sa nemmeno come ci si muove, le sue braccia sono ancora lungo i fianchi ed è leggermente piegato in avanti come se volesse tornare attaccato al corpo di Liam, corpo che si è allontanato di un passo e adesso gli fa sentire freddo. Gli occhi ambra del moro si posano su Liam, le mani ancora sospese nella sua direzione e lo sguardo luminoso che non lo molla per un secondo.
Un gemito frustrato esce direttamente dalla gola di Zayn prima che faccia un passo avanti e senza nessun tipo di pensiero coerente in mente si getti su Liam e la sua bocca.
Le braccia muscolose della guardia del corpo si stringono subito attorno alla sua schiena e fanno entrare in contatto i loro petti scoperti facendo rabbrividire il moro che morde le labbra dell’altro in risposta al sorriso radioso di Liam.
I minuti seguenti sono pieni di sorriso radiosi da parte di entrambi, questi sorrisi durano però al massimo un secondo prima di essere baciati o morsi via dall’altro.
 

 
 
“Hai mentito spudoratamente alla domanda che ti hanno fatto” dice Liam ridacchiando e stringendo le braccia attorno ai fianchi di Zayn per poi lasciare un bacio a stampo sulle sue labbra.
Il moro ricambia il bacio e scrolla le spalle allacciando le mani dietro il collo di Liam e tirandolo di nuovo a se per un altro bacio, più lungo e a occhi chiusi.
Zayn arrossisce quando Niall fa un verso schifato nell’entrare nel camerino. Liam accarezza una guancia del moro e gli sorride scuotendo la testa, il biondo si è buttato sul divanetto di pelle nera ignorandoli completamente con gli occhi fissi sullo schermo del telefono.
“Non potevo di certo dire quello che penso” risponde Zayn all’affermazione di Liam di poco prima, il castano alza un sopracciglio e Niall si volta verso il suo migliore amico “perché, cosa pensi?” chiede non sembra nervoso, Niall non lo sembra mai.
“Avrei risposto qualcosa tipo: ‘non so se stanno insieme o no, ma è chiaro e lampante che se lo siano succhiati a vicenda più di un paio di volte’, e non sarebbe stato carino” borbotta Zayn facendo scoppiare a ridere Liam e guadagnandosi un’occhiata stralunata dal suo migliore amico che comunque lo ignora con una leggere sfumatura rosata sulle guance e una scrollata di spalle.
“E comunque nessuno a parte te se n’è accorto” si difende Zayn staccandosi dal suo ragazzo –può definirlo così dopo tre mesi e diciassette giorni di baci e carezze più o meno intime, vero? Il suo migliore amico glielo dice sempre che sono lenti e poco chiari tra di loro ma a Zayn va bene così, per ora– togliendosi la giacca nera e slacciandosi la camicia. “Io l’ho notato” borbotta Niall senza staccare gli occhi dallo schermo del suo telefono, “tu non conti” risponde Zayn e il biondo scuote la testa continuando a messaggiare con chissà chi –Josh, lo sanno sia Liam sia Zayn– con il sorriso sulle labbra.
Il moro si sfila poi completamente la camicia e si china in avanti per slacciarsi le scarpe eleganti perché non vuole indossarle nemmeno per un minuto di più. È più di due anni e mezzo che segue Niall agli eventi mondani e alle sfilate ma alle scarpe eleganti non ci si è ancora abituato, e mai lo farà.
La porta del camerino si apre, e una voce squillante che non è sconosciuta a nessuno dei tre annuncia l’entrata di tre ragazzi “la prima cosa che vedo non appena arrivo è il tuo culo avvolto in quei meravigliosi pantaloni blu, Malik. Dovrei fare sorprese di questo tipo più spesso”.
Liam scuote la testa ridacchiando ma si mette comunque tra il corpo di Zayn e i nuovi arrivati, il moro nel frattempo si alza e fulmina Louis con lo sguardo. Rimane dietro il corpo di Liam e non può fare a meno di notare che si è messo nella stessa posizione di quando deve difendere Niall, sorride e gli accarezza le braccia sporgendosi oltre la sua spalla.
Niall all’udire la voce del nuovo arrivato scatta in piedi e rimane qualche secondo con la bocca dischiusa davanti a Josh, entrato dopo Louis con Harry accanto, che sorride ampiamente con gli occhi luminosi.
Harry da uno scappellotto dietro la nuca di Louis e poi, gentile come sempre, saluta tutti.
Louis sorride a Harry e mette un braccio attorno alla sua vita per avvicinarlo a se e schioccargli un bacio all’angolo delle labbra, Liam ridacchia e poggia la schiena contro il petto nudo di Zayn che lo abbraccia da dietro e mette il mento sulla sua spalla guardandolo con la coda dell’occhio.
Tutti hanno gli occhi fissi su Niall e Josh, ancora uno davanti all’altro in silenzio, a sorridersi guardandosi negli occhi. “Che ci fai qui?” chiede Niall, il surfista scrolla le spalle e muove le mani nervoso “sorpresa” sussurra solamente e sembra quasi una domanda.
Il sorriso di Niall diventa ancora più grande, i suoi occhi azzurri non sono mai stati così luminosi, Zayn potrebbe giurare di vederli velati di lacrime di gioia. Distoglie per un attimo lo sguardo per non rischiare di piangere dall’emozione lui stesso, è così contento per Niall.
Il modello copre la distanza tra lui e Josh in due passi e si getta tra le sue braccia nascondendo il viso nell’incavo del suo collo, le guance del surfista s’imporporano e chiude gli occhi stringendo il biondo al suo petto.
“Mi sei mancato Horan” sussurra prima di lasciare un bacio tra i capelli dell’altro e dondolarlo leggermente tra le braccia.
 

 
 
 
 
 
 
 
(1) Non sono sicura che “ciambelle” in arabo si scriva come avete visto sopra, mi sono affidata a Google Translate. Spero possiate perdonarmi.
(2) Il ‘Rip Curl Pro’ è una delle più importanti gare di surf che si tiene una volta l’anno a Torquay, Victoria in Australia. Nel 2015 dovrebbe essere la 54esima edizione e si terrà probabilmente verso la fine di Aprile.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note:
Salve a tutti!
Sono tornata con una nuova OS.
Quest’idea mi girovagava in mente da un po’ di tempo ma non mi sono mai presa il tempo di buttare giù due parole. Poi Valeria ha indetto un contest e mi ha affidato Dubai, il Burj Al Arab, è stata la mia rovina.
Sono arrivata a più 13.000 parole senza nemmeno accorgermene e questo è quello che è uscito. Onestamente non so se mi piace o no, bah.
Spero comunque che sia piaciuta a voi.
 
Ringrazio Valeria per la meravigliosa città che mi ha assegnato e Giulia https://twitter.com/namelessgiuls?lang=it per l’ennesimo meraviglioso banner, grazie ad entrambe.
 
Prossimamente potrei tornare con un’altra OS che è agli inizi nel mio computer.
Grazie per aver letto, un abbraccio.
Gaia.
  
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