Da che lei era partita,
Leonardo aveva scoperto che ci
si poteva sentir legati in tanti modi.
C'erano i nodi, per cominciare: in gola
e allo stomaco.
E i cappi al cuore quando la mente
inciampava nei pensieri sbagliati.
Ché quando le corde non erano
annodate, annodavano:
univano tra loro i pensieri -così che
tutti,
infine, rimandassero a quelli sbagliati-,
e s'ingarbugliavano poi
alle vene, ai nervi, ai muscoli...
Perché non li pensasse solo
con la
testa, ma col corpo intero.
E poi c'erano gli intrecci: di dita
calde affusolate, o di lingue, ruvide e bramose.
E quelli erano i peggiori: li sentivi
bruciare sulla pelle per ore.