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Autore: kiko90    21/01/2015    3 recensioni
Rosmarino, un nome un po' buffo per un gatto. Un gatto dispettoso, tendenzialmente cannibale che darà del filo da torcere ad Ace, ma grazie proprio alla fuga di Rosmarino Ace si avvicinerà al cuore di Perona.
*Panda day*
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caesar Clown, Eustass Kidd, Perona, Portuguese D. Ace
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Benvenuti al Panda Day, il giorno del delirio in cui da un'unica parola nascono fanfiction di ogni genere!
Perché Panda?!
Perché ci serviva un modo veloce per chiamarlo, perché 'Panda Day' suona che è una meraviglia e perché i panda sono carini e coccolosi.
Il meccanismo, se qualcuno vuole partecipare, è semplice.
Ogni settimana sceglieremo una parola aprendo a caso il dizionario e quello sarà il prompt per le varie fanfiction (tutti i generi, tutti i rating, tutti i pairing ma niente long) e basterà scrivere *Panda Day* nell'intro alla storia e il prompt della settimana in piccolo sotto al titolo sempre tra i due asterischi.
E non dimenticate la foto di Pandaman in basso a destra!
Grazie a tutti e buona lettura!

Prossima parola: civetta




LA FUGA DI ROSMARINO!
*rosmarino*



Tre e mezzo del mattino, Ace si trascinava sul per le scale che conducevano al suo appartamento dopo una lunga ed estenuante serata al pub che gestiva insieme ai suoi amici. Quella sera, come tutti i venerdì del resto, era stata davvero sfiancante. Cocktail da preparare, ragazze da intrattenere...tutto davvero troppo faticoso, soprattutto le ragazze che lo tallonavano per tutto il locale cercando di attirare la sua attenzione e la sua spontaneità lo portava sempre a distrarsi nel chiacchierare con esse venendo poi richiamato dal suo compare, Marco.
Arrivato finalmente davanti la porta blindata di casa sua, iniziò a frugare nelle tasche alla disperata ricerca delle chiavi, ma il suo disordine compulsivo gli impediva, come ogni sera, di trovarle nei primi quindici minuti.
Mentre continuava a ravanare nei jeans, l'assordante musica metal del piano di sopra si fondeva con i rumori ambigui provenienti dall'appartamento affianco al suo. Corrugò la fronte Ace notando un leggero fumo bianco fuoriuscire da sotto la porta del vicino.
Preoccupato si avvicinò nello stesso momento in cui Ceaser usciva dalla porta con il suo stravagante soprabito.
-Ceasar tutto okey?- gli chiese guardandolo con un sopracciglio alzato.
-esperimenti Ace! Sono nel bel mezzo di una scoperta mai vista sulla terra! Sholololo- rispose lo scienziato scendendo le scale sventolando il soprabito a destra e sinistra.
Finalmente dopo venti minuti era riuscito a trovare le agognate chiavi, ma mentre le inseriva nella toppa qualcosa gli afferrò il polpaccio, azzannandolo con gli appuntiti denti.
Un urlo di dolore si propagò per tutto il condominio, ma nessuno degli abitanti si preoccupò visto che ogni sera era la solita routine.
-ROSMARINOOOO!!- urlò il moro scalciando il gatto ben saldo, con unghie e denti, al suo polpaccio -Mollami maledetto!!-
Il gatto, occhi verde acqua e folto pelo grigio argentato, non ne voleva proprio sapere di mollare la presa e, muovendo nervosamente la coda, avvertiva Ace del suo fastidio nell'essere sballottolato violentemente.
-mollami malefico gatto o giuro che ti chiudo nella lavatrice ed avvio la centrifuga!- urlò scuotendo sempre più violentemente la gamba, tanto da perdere l'equilibrio e crollare a terra, sul gatto!
Un miagolio stridulo ed acuto si propagò per i corridoi ed ancora una volta nessuna reazione da parte dei vicini.
-ti mangio! Ti scuoio! Ti...- urlò Ace stringendosi il polpaccio ferito, mentre il gatto, pelo dritto verso l'alto e coda vaporosa, correva come un fulmine verso l'uscita.
Finalmente Ace poté entrare in casa e appena toccò il letto cadde, come suo solito, addormentato come un sasso.

Cinque e quarantacinque della mattina, Ace dormiva profondamente mentre un fastidioso quanto costante rumore percorreva le mura dell'appartamento, simile ad un picchio che perfora il tronco di un albero, ma anche se quell'incessante rumore aveva svegliato ormai tutto il vicinato, il diretto interessato continuava a dormire incessantemente.
-Ace! Faccia lentigginosa apri questa maledetta porta!- urlava una ragazza dai lunghi codini rosa, mentre continuava a bussare scheggiandosi le lunghe unghie nere.
Perona, ragazza apparentemente viziata e superficiale, inquilina del terzo piano di quello strambo condominio, continuava a bussare ma senza ricevere risposta. Spazientita salì le due rampe di scale aprendo con slancio la porta del suo burbero vicino.
-Kidd!- urlò con i nervi a fior di pelle cercando di sovrastare la musica metal rock sparata a tutto volume nell'appartamento -KIDD!!-
-Cazzo vuoi strega rosa!- ringhiò Kidd uscendo dalla camera da letto con solo i boxer.
-ricordi quel favore che mi devi per aver taciuto la tua "doppia relazione"?- gli disse incrociando le braccia sotto il seno
-Cazzo centra? mi vuoi ricattare?- digrignò i denti il rosso avvicinandosi alla rosa.
-non proprio! Devi farmi tu un favore e subito!-
Cinque minuti dopo...
-ACE!- urlò Perona nelle orecchie del moro dopo essere entrata, grazie a Kidd, nell'appartamento del ragazzo.
Ace si girò a pancia in su, ma gli occhi rimasero chiusi ed un leggero russare irritò la rosa, più isterica che mai, sempre di più.
-Possibile che questo scemo non si svegli neanche se gli sfondano la porta di casa?- si chiese portandosi gli indici sulle tempie indolenzite.
Improvvisamente un'idea diabolica le balenò nella mente e, mentre con un ghigno malefico si dirigeva verso il piccolo cucinino, Ace continuava incurante il suo sonnellino.
Una scodella di acqua gelata cadde violentemente sul viso ignaro del povero Portugas che scattò seduto sul letto boccheggiando come un pesce fuor d'acqua.
-Pe-Perona!- urlò sorpreso e confuso -come? Cosa ci fai qui?- le chiese guardandosi intorno per accertarsi di non essersi addormentato sulle scale del condomino o davanti il portone come un barbone a causa di una delle sue crisi narcolettiche.
-Rosmarino è scomparso! E tu devi aiutarmi a ritrovarlo!- disse decisa la ragazza guardandolo attentamente con i suoi grandi occhioni scuri.
Ace si lasciò ipnotizzare dai quei occhioni da cerbiatta, dimenticando la miriade di domande che aveva in testa. Come aveva fatto Perona ad entrare in casa sua? E che cosa voleva da lui se quel dannato gatto cannibale era scomparso? Ma quegli occhi avevano azzerato ogni pensiero, o quasi...
Non sapeva Ace come si era ritrovato nel bel mezzo del parco cittadino ad urlare, con le mani a cono davanti la bocca, il nome di Rosmarino. Ricordava solo che dopo essersi svegliato dalla trance che gli occhi di Perona gli avevano suscitato si era ritrovato a vestirsi per seguire la rosa nella ricerca di quel dannato batuffolo di pelo.
-ricordami ancora perché ti ho seguito invece di tornare a dormire o chiamare un fabbro per la porta che mi hai fatto buttar giù da Kidd?- le chiese voltandosi verso di lei, alla sua destra.
- perché se Rosmarino è scappato è solo colpa tua!- gli spiegò per la millesima volta
-mia??! Quel mostro si è avventato per la milionesima volta sul mio polpaccio, e sarebbe mia la colpa?!-
- lo hai offeso! Lui voleva solo dimostrarti il suo affetto!- disse la rosa ghignando
-affetto?? Mordendomi con quei denti affilati come un rasoio! Ed infilando i suoi maledetti artigli nella mia gamba?! Se questo è affetto!- sbuffò sogghignando senza farsi vedere. Infondo si divertiva a litigare con quel micio, anzi gli era affezionato così come alla sua particolare padroncina.
-devo trovarlo! Non riesco a dormire senza di lui- disse Perona spezzando il silenzio che si era creato tra di loro, pentendosene immediatamente. Era una confessione privata la sua. Un segreto che nessuno doveva sapere perché celava quella sua parte estremamente vulnerabile e spaventata dalla solitudine. Perché allora ne aveva parlato? Proprio con Ace poi! A lui lei non interessava e di certo neanche le sue stupide paure.
-lo troveremo vedrai! Ma se vuoi nel frattempo posso farti compagnia io...- disse Ace lanciandole uno sguardo malizioso.
Si girò di scatto Perona urlando il nome del suo gatto per non far cogliere ad Ace il rossore sulle sue gote.
-Rosmarino! Rosmarino esci fuori palla di pelo!Rosmarino!- urlò il moro.
-Ehi tu!- lo chiamò una voce dall'alto ed Ace si girò verso una casa accanto al viale del parco dove un anziano signore gli faceva cenno di avvicinarsi dalla finestra.
Ace corse subito sotto la finestra, forse quel vecchietto aveva notizie di Rosmarino, pensò.
-Salve vecchio! Per caso ha visto Rosmarino?-
- razza di giovane idiota! La tua generazione non conosce proprio niente! Voi con sempre tra le mani quei marchingegni elettronici non sapete neanche dove si trova il Rosmarino!- disse il vecchietto urlando dalla finestra oscillando pericolosamente il bastone in aria.
-lei lo sa?- chiese ingenuamente Ace, pensando di aver finalmente trovato una pista.
-Ace non...- disse Perona correndo verso di lui
-tranquilla ho la situazione in pugno! Il signore ha notizie di Rosmarino!- sorrise Ace soddisfatto, non notando che il vecchietto nel frattempo aveva afferrato un secchio contenente una bella quantità di acqua gelata.
-Ace attento!- urlò Perona, ma ormai era troppo tardi. Ace per la seconda volta in poche ore era stato colpito da un getto d'acqua ghiacciata che lo lasciò, per la seconda volta, senza respiro.
-cosi impari ragazzino! Il rosmarino non si trova nel parco! Vai al mercato piuttosto e non urlare che tanto non ti risponde!- urlò il vecchio sbattendo le ante della finestra chiudendola.
Perona si avvicinò ridendo ad Ace che scoppiò anche lui in una sonora risata. I due risero per dieci minuti guardandosi negli occhi e contagiandosi a vicenda. Sia Perona che Ace sentivano un benessere mai provato con nessun altro. Era così facile essere se stessi, ridere, confessare i propri timori all'altro...
Perona non era andata da Ace perché lo incolpava della scomparsa di Rosmarino, in realtà era andata da lui perché sapeva essere l'unico in quel condominio disposto ad aiutarla senza chiederle niente in cambio, sorridendo spontaneamente come solo lui sapeva fare.
Il sole ormai era alto nel cielo e dopo un ulteriore giro nel quartiere i due erano ritornati davanti il portone del condominio.
Perona demoralizzata si sedette sullo scalone davanti l'entrata ed Ace la imitò subito.
-vedrai che tornerà! Magari si è solo andato a cercare qualche gattina!- disse cercando di consolarla, non sopportava vederla così triste.
- non è mica un donnaiolo come te! Non mi lascerebbe mai sola! Soprattutto se ha saltato la cena!- non sapeva neanche lei perché aveva risposto in quel modo burbero, sapeva solo di sentirsi terribilmente giù di morale. Rosmarino era la sua cura nei momenti bui. Lui capiva quando lei stava male e si acquattava sulle sue gambe facendole le fusa e distraendo la dai cupi pensieri. Le mancava Rosmarino, ma non era giusto trattare Ace in quel modo. Lui, nonostante era rincasato tardi, si era comunque fatto in quattro per aiutarla.
-un gattovanni!- disse Ace strappandola dai suoi pensieri.
Perona si girò verso di lui guardandolo confusa -cosa?-
-un gattovanni!! Non un dongiovanni!! E pur sempre un gatto!- sorrise fiero della sua teoria
Perona lo guardò per poi scoppiare a ridere. Come faceva Ace a farla ridere sempre? Come faceva a farle dimenticare ogni cosa solo con la forza del suo splendido sorriso?
-sai mi sono sempre chiesto perché lo hai chiamato Rosmarino- disse il moro guardandola dritta negli occhi, con uno sguardo dolce come lo zucchero filato che lei tanto odiava.
- una sera tornando a casa ho sentito un debole miagolio e poi, in un arbusto di rosmarino ho trovato lui. Era così piccolo e spaventato con gli occhioni verdi che mi fissavano intimorito. L'ho preso tra le braccia e l' ho portato a casa. Non sapevo che nome dargli e, visto che il suo pelo profumava ancora di rosmarino l'ho chiamato così- spiegò sentendosi un po' sciocca.
-ho sempre pensato che sotto quella maschera da dura ed altezzosa in realtà si nascondesse un animo dolce- disse Ace sfiorandole una guancia con il pollice. Perona sussultò per quel contatto, ma poi si lasciò cullare da quel tocco così caldo e rassicurante. I loro visi erano così vicini ora, tanto che poteva sentire il profumo di Ace stuzzicarle le narici.
Ace portò anche l'altra mano sul viso della ragazza avvicinandosela per poi poggiare delicatamente le sue labbra su quelle di lei.
Mentre pian piano le loro bocche si assaporavano muovendosi lentamente, un miagolio catturò la loro attenzione facendoli staccare immediatamente. I due si guardarono negli occhi con un po' di imbarazzo e poi Perona scattò in piedi chiamando ripetutamente Rosmarino.
-eccolo Ace!- disse la ragazza indicando il micio grigio appeso sul ramo di un albero a pochi metri da loro. I due corsero sotto l'albero ed il gatto, spaventato, iniziò a miagolare incessantemente.
-devi salvarlo Ace!-
-ma è un gatto non può saltare?- chiese conoscendo già la risposta, così si arrampicò scivolando a terra due volte prima di arrivare all'altezza del gatto.
-su da bravo Rosmarino vieni qui!- di tutta risposta il gatto soffiò mostrandogli la zampa munita di artigli affilati.
-non ho nessun problema a lasciarti qui, solo che Perona ne soffrirebbe! Quindi alza quel tuo culo peloso e scendi!- sibilò verso il gatto senza farsi sentire dalla rosa.
Rosmarino guardò Perona e poi saltò sulla testa di Ace graffiandogli la fronte.
Con calma e pazienza Ace portò il gatto in salvo e Perona lo strapazzò subito di coccole.
-grazie! Non me ne dimenticherò!- gli disse Perona sorridendogli
-neanche io- disse perdendosi di nuovo in quei profondi occhi.
-ti va di salire in casa? Potrei disinfettarti i graffi- disse con sguardo malizioso.
-mi va eccome!-
E mentre Rosmarino ronfava finalmente sul divano di casa, Ace e Perona riprendevano da dove avevano lasciato. Un bacio tirò l'altro sancendo, grazie ad un piccolo gatto, un legame che non si sarebbe mai spezzato; e dopo bagni gelati, morsi e graffi, finalmente la giornata di Ace aveva preso una piega piacevolmente inaspettata.

Angolo autrice:
Salve gentee!! Allora che ne pensate di questa nuova panda fic? Spero di avervi strappato almeno un piccolo sorriso! Rosmarino è il sosia del mio gatto che mi ha ispirato l'intera ff! Per quanto riguarda Ace e Perona so che potrebbero risultare una coppia strana, ma leggendo di loro si impara ad amarli, almeno per me è stato così!
Grazie per aver letto ed a coloro che continuano a seguire le mie ff!br> Alla prossima
Kiko90
   
 
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