Epilogo.
 
Chiamarono subito i carabinieri, e Mariangela rese un’ampia e completa confessione, omettendo solo la parte che aveva avuto Marina nel suo ravvedimento.
 
Marina aveva ormai acquisito una notevole padronanza delle sue facoltà, e mentre Garau e Marco Ferrari perdevano tempo in inutili spiegazioni, lei comunicava mentalmente con Mariangela supplicandola di aiutarli.
Non voleva dominarla, voleva che fosse lei, di sua spontanea volontà ad aiutarli.
E Mariangela lo fece.
Lorella Pitzalis, sbraitò circa i poteri diabolici della bambina, ma ovviamente nessuno le diede credito. Pensarono piuttosto ad un suo tentativo di invocare l’infermità mentale in sede processuale.
 
I restanti giorni di vacanza trascorsero sereni per la famiglia Rocchi, e infine giunse il giorno della partenza.
Marina sedeva sugli scogli guardando il mare, mentre un fresco vento di maestrale sembrava annunciare la fine dell’estate.
Stefania la raggiunse e si sedette accanto a lei.
- A cosa pensi?-
- Pensavo a Mariangela. Cosa sarà di lei?-
Stefania disse la verità.
- Ci ha salvato la vita è vero, e ha contribuito alla risoluzione di un caso di omicidio, oltre che al mistero della scomparsa di quella ragazza.
Però è colpevole di omicidio, e dovrà andare in prigione.-
Marina abbassò lo sguardo.
- è una brava persona, quella notte non era in sé.-
- La penso come te. Sai, io e papà abbiamo deciso di aiutarla a pagarsi un buon avvocato, e lo stesso farà don Vincenzo, raccogliendo offerte dai suoi fedeli. Abbiamo anche parlato con il capitano Farina, e pensiamo che potrà cavarsela con poco.-
Marina abbracciò la madre.
- Dobbiamo andare tesoro.- le disse lei.
La bambina la guardò.
- Lei è qui.-
Stefania sorrise.
- Ringraziala da parte mia.-
- Dammi la mano mamma, e concentrati.-
Stefania obbedì, e le sembrò di vedere qualcosa, come un’aura sfocata nella quale ravvide le fattezze di Mariana Parodi.
 
Sorrise e mormorò un semplice grazie.