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Autore: DaRk_EnGeL    21/01/2015    1 recensioni
My Immortal
“sono cosi stanca di stare qui,
soppressa da tutte le mie paure infantili;
e se devi andartene vorrei che te ne andassi e basta,
perché la tua presenza indugia qui e non mi lascerà da sola.
Queste ferite sembrano non guarire.
Questo dolore è troppo reale.
C'è semplicemente troppo, che il tempo non può cancellare;
Quando hai pianto ho asciugato tutte le tue lacrime,
quando hai urlato ho combattuto tutte le tue paure,
ho tenuto la tua mano durante tutti questi anni.
Ma tu hai ancora...Tutto di me.”
Ho creduto in qualcosa di distante come se fossi umana, e ho negato questo sentimento d'inutilità, in me. Tutte le promesse che ho fatto solo per tranquillizzarti, mi hai creduto, ma le ho infrante, non ho nient'altro. E tutto ciò che sento è questa crudele mancanza. Mi chiamo Martina Stoessel, sono immortale, una Valkyria , guerriera della dea Freyja.
la trama è incompleta, perciò l'ho postata insieme al primo capitolo.
Passate a leggere se volete scoprire e capirci di più. è una storia tratta dalle antiche storie Scandinave sugli dei.
Besos!
By Stefi.
Genere: Erotico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jorge Blanco, Un po' tutti, Violetta
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Martina si svegliò di soprassalto sentendo un dolore acuto nella bocca dello stomaco che la fece piegarsi in due e tossire fortemente. Le mancava l'aria e vedeva tutto offuscato. Ecco avevano ricominciato a torturare a Cande. Basta! Aveva deciso. Avrebbe iniziato le ricerche subito. Non poteva sentire come soffriva la sua piccola sorellina. Non poteva...le si spezzava ancora di più il cuore, ogni volta che sentiva la desolazione di Candelaria. Facendo rincorso a tutte le sue forze riuscì ad alzarsi e andare in bagno per lavarsi.
Quasi mezz'ora dopo, Martina era pronta, si era truccata come il giorno scorso, aveva indossato dei jeans in pelle nera, una maglietta di seda nera che si allacciava dietro il collo e che lasciava la sua schiena scoperta, sopra la maglietta indossò una copri spalle di pelle sempre nera e ai piedi degli stivaletti col tacco misura dodici, con le borchie. Portava i capelli lisci e un paio di occhiali da sole della RayBan neri. Potevano definirla un po' dark ma a lei non le interessa ciò che gli atri pensano di lei...era il look che la rappresentava.
Scese sotto e andò in cucina dove trovò a Ruggero che faceva colazione, pronto per uscire anche lui. Si sedette di fronte a lui e prese una fetta biscottata con un po' di marmellata di fragole e la mangiò. - dormito bene?- le chiese Ruggero. Martina sorrise forzatamente e affermò con un leggero movimento della testa. -te?- domandò lei, pulendosi con un tovagliolo li stremi della bocca. - si...anche se all'inizio mi è costato concepire sonno...ah, tra pochi minuti dovrebbero arrivare i camion con le nostre macchine. Mi hanno appena telefonato per informarmi che erano già arrivate a Buenos Aires. - le spiegò Ruggero. Martina guardò l'orologio appeso alla parete e si accorse che erano già le undici del mattino...per la prima volta dopo un anno, aveva dormito più di due ore. - Noah ti ha chiamato per caso?- chiese Martina. -Si, ha chiamato quasi venti minuti fa. Ha detto che il clan Berserker e quello Vanirio hanno acconsentito per la riunione. Ha detto che doveva ancora chiamare il gruppo di valkyrie e einherjar. La riunione si terrà alle quindi e mezza. In un locale fuori città, si chiama Dogstar.- Martina finì di fare colazione e andò nel salotto dove la notte scorsa aveva lasciato il suo Iphone cinque, e lo mise a caricare dopo di che andò ad aprire la porta, aveva sentito il rumore di un camion che parcheggiava, e infatti era cosi. Un camion rosso era parcheggiato davanti al cancello della villa. Chiamò a Ruggero e insieme andarono a vedere le loro macchine. Martina aveva comprato una BMW nera e una moto Ducati 848 EVO blu elettrico, amava quei mezzi di trasporti terresti. Ruggero invece aveva comprato una R'8 rossa e una moto della stessa marca solo che nera. Li consegnarono le chiavi e i documenti dei veicoli che ora erano parcheggiati nell'ampio garage della casa, pagarono per il trasporto e rientrarono in casa.

Erano le cinque e un quarto e Martina e Ruggero erano diretti al pub dove si dovevano incontrare con i clan di Buenos Aires. Avevano chiesto indicazioni ad alcuni passanti per arrivare al pub. Lei guidava la sua nuova macchina e Ruggero invece era con la moto. Appena arrivati, parcheggiarono, ed entrarono in quel luogo d'incontro, in stile Art Deco. Come sottofondo c'era la canzone dei Linkin Park Numb. Amava quella band, era molto brava e i testi delle canzoni erano pieni di significato. Ruggero chiese ad un impiegato del locale dove si trovava Noah e questo indicò una porta sulla sinistra e loro due seguirono l'indicazione. Appena entrati nella stanza vennero ricevuti da un sacco di voci che parlavano e scherzavano tra di loro. Quando Martina chiuse la porta dietro di sé tutti quelli presenti si girarono verso loro due. Martina esaminò i volti di tutti i presenti, erano tutti bellissimi. Le donne erano tutte molto belle, vestite molto alla moda e quelle che avevano un compagno lo stringevano a sé come marcando territorio, cosa che la fece alzare un angolo della bocca in un gesto divertito. Continuò a guardare tutti i presenti fin quando la sua attenzione venne attirata da un ragazzo alto, capelli castani, occhi verde smeraldo e sorriso perfetto. La voce di Noah la fece distogliere lo sguardo da quel ragazzo. - Benvenuti nel nostro luogo di incontro. Signori e Signore loro sono Ruggero e Mar...- non finì di dire il suo nome, perché una voce a lei conosciuta lo anticipò. -Martina...Martina la selvaggia. Generala – la voce proveniva da un uomo giovane, alto, moro, muscoloso, occhi verde scuro e una espressione alquanto dura. Era un einherjar , era Diego uno dei più forti. Diego si alzò dal posto e si dirisse verso di loro, salutò a Ruggero con una stretta di mano e una pacca nella spalla e poi si fermò davanti a lei, la guardò intensamente e poi d'un tratto l'abbracciò. Quando si trovavano nel Valhall erano molto legati e si allenavano insieme con Cande e Ruggero. Poi però, scesi sulla terra dovettero dividersi. Quando si stacco da lei guardò attorno cercando con i suoi occhi alla sua amica Cande, ma non la trovò. Cosi guardò di nuovo Martina come chiedendo spiegazioni, e lei riuscì solo ad abbassare la testa e fare negazioni con il capo. Diego s'intristì ma decise di non fare domande e gli invitò a sedersi. Di fronte a Martina si trovavano due valkyrie che lei conosceva, ma non avevano mai parlato gran che. Accanto alle valkyrie c'erano due einherjar e Diego. 
Tutti guardavano Martina e Ruggero aspettando che loro parlassero. Noah decise di fare alcune domande a Martina sul perché si trovavano a Buenos Aires, e lei con voce fredda e tagliente rispose: - un anno fa' in Chicago ci fu una piccola battaglia contra vampiri e lobezni, che stavano attaccando in una discoteca così noi intervenimmo. Quel giorno un gruppo di vampiri comandati dal figlio di puttana di Khani sequestrarono mia sorella. Vogliono il suo dono e perciò la sequestrarono. Due giorni fa' mentre lottavo contra un vampiro sono riuscita a estrarli informazioni. So' che Khani si trova qui e quindi anche mia sorella è qui.- un ragazzo accanto a Diego parlò.- scusa, come fai a sapere che tua sorella è ancora viva...non te la prendere male, voglio solo dire ...conosciamo Khani e sappiamo che è un tipo spietato...potrebbe averle rubato il suo dono e uccisa.- Martina cercò di mascherare il dolore che sentiva in quel momento nella sua schiena. Sentiva che gli stavano strappando la pelle. -Perché io sento il suo dolore. Io e lei siamo unite emozionalmente, anima e cuore. Essendo la sorella maggiore io riesco a sentire il suo dolore ma lei non sente il mio. Almeno se non mi tocca, perché il suo dono la Psicometria le permette di vedere tutto di una persona o un oggetto solo attraverso in contatto fisico. Comunque Freyja ci fece empatiche cosi che io potessi proteggerla e aiutarla in qualunque momento. Ma il giorno che la rapirono eravamo in pochi guerrieri ed io ero molto debole così riuscirono a portarla via. Da allora sento ogni giorno, ogni notte, ogni ora e ogni minuto il dolore che lei prova. Ogni colpo che riceve lo ricevo anche io solo che, a me non rimangono segni. - spiegò Martina pazientemente. -Capito...allora, deduco che hai bisogno di aiuto per trovarla.- disse Noah guardandola intensamente alla faccia, cercando di vedere oltre gli occhiali oscuri. -si, è così. Ho bisogno del vostro aiuto, per il momento so' solo che Khani ha una proprietà nei dintorni...ma non so' dove di preciso. Dovrei prendere un vampiro che lo conosca bene e interrogarlo. Ma so' per certo che Khani non direbbe mai ai suoi sudditi i suoi indirizzi. - tutti affermarono con un movimento della testa. - si, hai ragione. Per il momento abbiamo installato delle video camere nascoste nei Bar, discoteche e negozi o strade dove abbiamo scoperto che i vampiri si riuniscono di più. Ma non abbiamo ottenuto molta informazione.- spiegò questa volta il ragazzo che prima aveva catturato la sua attenzione...dio la sua voce, roca e penetrante era come un balsamo.-potremmo cercare il punto dove si riuniscono di più e osservarlo meglio, Khani si fa vedere poco in giro, ma le volte che lo fa' è perché mette su una festa, pubblica così ne approfitta degli umani che partecipano. Abbiamo scoperto che è quello che fa sempre. Attacca nelle feste che organizza. - spiegò Ruggero. Le persone presenti annuirono. Diego che era rimasto pensieroso per tutto quel tempo, parlò repentinamente. - forse so' dove potrebbe presentarsi Khani...- dove?- chiese impaziente Martina. Moriva dalla voglia di prenderlo e liberare sua sorelle per poi torturarlo insieme. Solo con quel pensiero, la elettricità cominciò a circondarle le mani. Piccole lingue elettriche ricorrevano le sue braccia e tutti la guardavano stupefatti e alcuni con timore. Le valkyrie per esempio, che sapevano ciò che provocavano i fulmini della loro generala. Sapevano che era la valkyria più forte del Valhall e perciò coprirono i loro compagni, perché loro potevano sopportare di più i fulmini, dato che loro potevano anche lanciarli. Ma Martina era la più forte di tutte. Diego si alzò piano piano e cercò di calmarla. - ho sentito che ci sarà una festa in un locale sotterraneo e molti vampiri che teniamo sott'occhio ne stanno parlando. Sarà questa sera.- 
Martina nel sentire le parole di Diego cercò di calmarsi, e per la prima volta in quell'anno sentendo il dolore della sua nonne e nascondendolo davanti a tutti, non riuscì a trattenere un lamento di dolore e dovette mordersi le labbra per non gridare. Questa volta il dolore era diverso, era più forte. Lo sentiva come se fosse lei che stessero torturando. Poi si guardò le mani e rimase sorpresa a vederle piene di tagli e lividi, come se avesse picchiato per ore intere un muro. Poi sentì le guance umide, così si portò una mano allo zigomo destro e con le dita lo sfiorò quando ritrasse le dita e le mise davanti ai suoi occhi rimase ancora più sbigottita. Era sangue...e usciva dai suoi occhi in forma di lacrime. - ma...che...- non riuscì a parlare ancora che sentì una potente scarica elettrica lungo tutto il suo corpo. Era una scarica elettrica artificiale, non prodotta da energia pura come quelle che le valkyrie lanciavano, perciò per loro, riceverle o entrare in contatto era una cosa dolorosa. -Martina... Cosa...cosa ti sta succedendo...- le chiese Ruggero preoccupato, nel vedere la sua amica, quasi sorella, in quello stato. -è...è Candelaria...la...ah...la stanno tor...torturando...diversamente.- riuscì a balbettare. Il dolore la stava consumando. Sentiva la sua energia vitale contra attaccare l'energia artificiale che la stava ferendo interiormente. Senza dire niente a nessuno si alzò facendo fatica e uscì dal locale. Una volta fuori si trovo circondata da una decina di vampiri, che non sapeva come se n'erano accorti della sua presenza, perché la stavano aspettando...aspettavano lei. Uno dei vampiri parlò, aveva una voce fredda e come tutti i vampiri la pelle chiarissima e le vene s'intravedevano.
Gli occhi erano quasi bianchi, e puzzavano a zolfo. - vedo che il nuovo metodo di tortura ha dato i suoi frutti. Finalmente abbiamo il piacere di conoscerti Martina...sai, penso che Candelaria sarà molto arrabbiata con te...perché non hai saputo proteggerla e ora è nelle nostre mani.- l'ultima frase che che disse il vampiro, fu come una pugnalata in pieno petto. Si, il vampiro aveva ragione lei non l'aveva protetta come doveva, e quel pensiero la rendeva debole e la tormentava giorno e notte. - penso che anche la tua dea è rimasta delusa da te. Perché non hai fatto quello che hai promesso. Sei una inetta, mi meraviglio che gli dei, scelgano guerrieri così deboli.- disse sorridendo crudelmente. Martina sentì tutta la sua energia concentrarsi nelle sue mani e sentì come i suo occhi diventavano rossi. -per questo saremmo cosi buoni, da porre fine alla tua penosa vita.- finì di parlare il vampiro. E con un segno del capo, indusse al resto dei vampiri ad attaccarla. Erano molti per una valkyria sola. Però i vampiri non contavano che il locale da dove era uscita Martina, fosse pieno di guerrieri. Infatti mentre Martina lottava contro tre vampiri che l'attaccarono per primi, uscirono tutti i quelli che si trovavano nella stanza privata del locale. Erano il triplo dei vampiri, ma i vampiri, così come i vaniri potevano comunicare mentalmente, quindi chiesero dei rinforzi. Quasi subito arrivò un'ondata di vampiri e lobezni e tutti cercavano con lo sguardo a Martina. Era a lei, che volevano. Ora erano i cattivi ad essere in maggioranza. Martina pensò, che avrebbero perso. Ma quando vide che una vampira portava ai polsi i braccialetti caratteristici delle valkyrie, e che quelli erano di Candelaria, tutta la rabbia trattenuta scoppiò. Agitò i polsi dove anche lei portava i braccialetti, no...non erano semplici braccialetti si chiamavano bue. Erano due, uno rosso e uno nero. Tutte le valkyrie l'avevano. Se agitavano i polsi e pronunciavano Silfyngjur, questi si trasformavano in arco e faretra. -Silfyngjur!- esclamò Martina e subito i suoi bracciali si trasformarono. Prese l'arco disegnato dagli elfi e portò una mano dietro la schiena, dove ora c'era una faretra piene di frecce incandescenti, ne prese una e poi la sistemo bene con la corda dell'arco. Prese mira e subito la lancio con una forza inumana. La freccia volò rapidamente e andò a inchiodarsi nel petto della vampira che aveva i bracciali di Cande. Martina si guardò intorno e si accorse che ormai era scoppiata una battaglia campale. Con lo sguardo trovò il ragazzo dagli occhi verdi che sin da subito aveva attirato la sua attenzione per qualche strano motivo. Quel ragazzo era un guerriero freddo e calcolatore. Molto agile, rapido e mortale. Era un Vanirio, visto che aveva il pugnale distintivo dei vaniri. Poi tornò a guardare alla vampira che aveva colpito e che ora era stesa per strada e si contorceva a causa del dolore, causato dalla freccia. S'incamminò verso di lei evitando gli attacchi dei vampiri e lobezni. Il suo sguardo era fisso in quella vampira. Quando arrivò a pochi metri da lei, punto la mano destro verso il corpo della ragazza vampira, e dal palmo della mano uscì un potente fulmine rosso che andò a circondare il corpo della vampira come se fosse una corda, Martina alzò la sua mano e con questo gesto alzò il corpo della vampira intrappolata nella sua ebbra elettrica. Il corpo della vampira era ad almeno tre metri sopra il suolo e la testa cadeva all'indietro lasciando vedere come la freccia si era inchiodata in mezzo ai suoi seni. Martina mosse la mano destra in un gesto rabbioso e la lingua elettrica che circondava alla vampira la lanciò contra un muro di cemento dall'altra parte di quella stra solitaria. C'era soltanto il pub e dall'altra parte della strada una vecchia struttura di cemento e mattoni. Il corpo della vampira si schiantò contra il muro e la vampira grido dal dolore. Prima di ucciderla Martina doveva farle alcune domande quindi, senza perdere la sua eleganza e quel porte diritto, Martina attraversò quello che ora sembrava un campo di battaglia invece che una strada. Schivò gli artigli affilati di un lobezno che si era lanciato su di lei con le intenzioni di ucciderla, si chinò e il lobezno passò sopra di lei cadendo di culo per terra. Quando si alzò, Martina lanciò una scarica elettrica al lobezno e lo bruciò, poi continuo il suo cammino, schivando e bruciando o lanciando frecce a chi l'attaccasse. Quando arrivò davanti alla vampira che era accucciata contro il muro la fece alzare prendendola per il collo e la obbligò a guardarla in faccia, si tolse gli occhiali e li buttò. La vampira rimase come, congelato o come se gli occhi di Martina gli avessero lanciato un incantesimo. Gli occhi di Martina erano ormai due Rubini, pieni di rabbia, ancora non liberata. -perché hai le bue di Candelaria?- le chiese con voce fredda e tagliente. La vampira deglutì e poi rispose.- li...li ho trovati per strada.-Bugia! Le bue distintive delle valkyrie sono difficili da togliere al proprietario. Se cerchi di rubarle puoi essere elettrizzato. Quindi dimmi la verità!- la scosse violentemente facendo pressione sul collo della vampira. -Kha...Khani, me l'ha rega...regalate...non so'....non so come gliele abbia tolte.- rispose la vampira respirando con difficoltà. -dov'è Khani adesso?- chiese impaziente. -Non...non so'...alle no...nove deve ...andare ad una festa, a...al Ministry o-f sound- .-sai dove tengono prigioniera mia sorella?- Martina sperava che lei lo sapesse cosi avrebbe liberato subito sua sorella.- no...non...lo so', Khani ...non...non ci dice mai dove...dove porta i...i suoi prigionieri...e non...no...conosciamo l-e su-e case...- Merda! Martina stava trattenendo tutta l'energia che voleva uscire e elettrizzare tutto ciò che era intorno a sé. -bene, allora non mi servi più.- detto questo Martina sprofondo la sua mano nel petto della vampira ed strasse il suo cuore. I vampiri potevano morire solo se venivano, bruciati o messi a contatto con la luce del mattino perché il sole era più forte, se gli tagliavano la testa o toglievano il cuore. Lasciò cadere il corpo della vampira e lanciò il cuore putrefatto sopra di esso. Poi guardò come i Berserker, Vaniri, Valkyrie e Einherjar lottavano contro i vampiri e lobezni, pero questi erano troppi ed erano in vantaggio, c'erano molti Vaniri e Berserker feriti. Decise che era il momento di uccidere un bel po' di sbirri di Loki. S'introdusse in mezzo alla battaglia e cominciò a lanciare fulmini potenti a destra e sinistra, uccidendo tutti quegli che poteva, pero quegli figli di puttana erano molti. Ruggero che era vicino a lei le disse – non c'è la faremmo mai! Sono troppi! E molti Vaniri e Berserker sono feriti. - fa che tutti si allontani dal suolo. Digli ai Vaniri di volare insieme ai Berserker, visto che loro non possono volare. Devono tutti allontanarsi dal suolo.- che cos'hai intenzione di fare?- le chiese Ruggero un po' preoccupato. - tu fallo, anche le valkyrie e i suoi einherjar devono volare.- dopo di che si allontanò da lui e chiamò l'attenzione di un gruppetto di vampiri. Erano sei vampiri che subito l'attaccarono e lei li lasciò fare. Chiuse gli occhi e lasciò che tutta la rabbia scorresse per le sue bene. Lasciò che i sensi di colpa la tormentassero, lasciò che tutto il suo potere si concentrasse nelle sue mani. Lasciò che i vampiri la ferissero, poi sarebbe guarita, lasciò che l'insultassero e che si concentrano tutti su di lei, quando aprì gli occhi notò che tutti i vampiri e lobezni erano intorno a lei, mentre gli altri stavano levitando ad almeno sei metri dal suolo. Quando tutta la sua energia era appunto di scoppiare si chinò poggiando un ginocchio sull'asfalto e l'altro piegato, ma senza poggiarlo. Posò le sue mani sull'asfalto e lasciò che tutta la sua energia uscisse fuori e bruciasse tutti quelli che erano a contatto con l'asfalto.

STEFI'S CORNER.

ciao a tutti!

eccomi qui con il secondo capitolo, che spero vi piacia. e che non contengo molti errori o orrori grammaticali. purtroppo non mi posso trattenere molto per commentarlo e spiegarlo, ma spero che abbiate capito almeno un po' in questo capitolo. 
alla prossima e aspetto le vostre recenzioni! 
Besos.
WE COULD BE HEROES.

By Stefi.

  
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