Martina
si svegliò di soprassalto sentendo un dolore acuto nella
bocca dello
stomaco che la fece piegarsi in due e tossire fortemente. Le mancava
l'aria e vedeva tutto offuscato. Ecco avevano ricominciato a
torturare a Cande. Basta! Aveva deciso. Avrebbe iniziato le ricerche
subito. Non poteva sentire come soffriva la sua piccola sorellina.
Non poteva...le si spezzava ancora di più il cuore, ogni
volta che
sentiva la desolazione di Candelaria. Facendo rincorso a tutte le sue
forze riuscì ad alzarsi e andare in bagno per lavarsi.
Quasi
mezz'ora dopo, Martina era pronta, si era truccata come il giorno
scorso, aveva indossato dei jeans in pelle nera, una maglietta di
seda nera che si allacciava dietro il collo e che lasciava la sua
schiena scoperta, sopra la maglietta indossò una copri
spalle di
pelle sempre nera e ai piedi degli stivaletti col tacco misura
dodici, con le borchie. Portava i capelli lisci e un paio di
occhiali da sole della RayBan neri. Potevano definirla un po' dark ma
a lei non le interessa ciò che gli atri pensano di lei...era
il look
che la rappresentava.
Scese
sotto e andò in cucina dove trovò a Ruggero che
faceva colazione,
pronto per uscire anche lui. Si sedette di fronte a lui e prese una
fetta biscottata con un po' di marmellata di fragole e la
mangiò. -
dormito bene?- le chiese Ruggero. Martina sorrise forzatamente e
affermò con un leggero movimento della testa. -te?-
domandò lei,
pulendosi con un tovagliolo li stremi della bocca. - si...anche se
all'inizio mi è costato concepire sonno...ah, tra pochi
minuti
dovrebbero arrivare i camion con le nostre macchine. Mi hanno appena
telefonato per informarmi che erano già arrivate a Buenos
Aires. -
le spiegò Ruggero. Martina guardò l'orologio
appeso alla parete e
si accorse che erano già le undici del mattino...per la
prima volta
dopo un anno, aveva dormito più di due ore. - Noah ti ha
chiamato
per caso?- chiese Martina. -Si, ha chiamato quasi venti minuti fa. Ha
detto che il clan Berserker e quello Vanirio hanno acconsentito per
la riunione. Ha detto che doveva ancora chiamare il gruppo di
valkyrie e einherjar. La riunione si terrà alle quindi e
mezza. In
un locale fuori città, si chiama Dogstar.- Martina
finì di fare
colazione e andò nel salotto dove la notte scorsa aveva
lasciato il
suo Iphone cinque, e lo mise a caricare dopo di che andò ad
aprire
la porta, aveva sentito il rumore di un camion che parcheggiava, e
infatti era cosi. Un camion rosso era parcheggiato davanti al
cancello della villa. Chiamò a Ruggero e insieme andarono a
vedere
le loro macchine. Martina aveva comprato una BMW nera e una moto Ducati
848 EVO blu elettrico, amava quei mezzi di trasporti
terresti. Ruggero invece aveva comprato una R'8 rossa e una moto
della stessa marca solo che nera. Li consegnarono le chiavi e i
documenti dei veicoli che ora erano parcheggiati nell'ampio garage
della casa, pagarono per il trasporto e rientrarono in casa.
Erano
le cinque e un quarto e Martina e Ruggero erano diretti al pub dove
si dovevano incontrare con i clan di Buenos Aires. Avevano chiesto
indicazioni ad alcuni passanti per arrivare al pub. Lei guidava la
sua nuova macchina e Ruggero invece era con la moto. Appena arrivati,
parcheggiarono, ed entrarono in quel luogo d'incontro, in stile Art
Deco. Come sottofondo c'era la canzone dei Linkin Park Numb. Amava
quella band, era molto brava e i testi delle canzoni erano pieni di
significato. Ruggero chiese ad un impiegato del locale dove si
trovava Noah e questo indicò una porta sulla sinistra e loro
due
seguirono l'indicazione. Appena entrati nella stanza vennero ricevuti
da un sacco di voci che parlavano e scherzavano tra di loro. Quando
Martina chiuse la porta dietro di sé tutti quelli presenti
si
girarono verso loro due. Martina esaminò i volti di tutti i
presenti, erano tutti bellissimi. Le donne erano tutte molto belle,
vestite molto alla moda e quelle che avevano un compagno lo
stringevano a sé come marcando territorio, cosa che la fece
alzare
un angolo della bocca in un gesto divertito. Continuò a
guardare
tutti i presenti fin quando la sua attenzione venne attirata da un
ragazzo alto, capelli castani, occhi verde smeraldo e sorriso
perfetto. La voce di Noah la fece distogliere lo sguardo da quel
ragazzo. - Benvenuti nel nostro luogo di incontro. Signori e Signore
loro sono Ruggero e Mar...- non finì di dire il suo nome,
perché
una voce a lei conosciuta lo anticipò. -Martina...Martina la
selvaggia. Generala – la voce proveniva da un uomo giovane,
alto,
moro, muscoloso, occhi verde scuro e una espressione alquanto dura.
Era un einherjar , era Diego uno dei più forti. Diego si
alzò dal
posto e si dirisse verso di loro, salutò a Ruggero con una
stretta
di mano e una pacca nella spalla e poi si fermò davanti a
lei, la
guardò intensamente e poi d'un tratto
l'abbracciò. Quando si
trovavano nel Valhall erano molto legati e si allenavano insieme con
Cande e Ruggero. Poi però, scesi sulla terra dovettero
dividersi.
Quando si stacco da lei guardò attorno cercando con i suoi
occhi
alla sua amica Cande, ma non la trovò. Cosi
guardò di nuovo Martina
come chiedendo spiegazioni, e lei riuscì solo ad abbassare
la testa
e fare negazioni con il capo. Diego s'intristì ma decise di
non fare
domande e gli invitò a sedersi. Di fronte a Martina si
trovavano due
valkyrie che lei conosceva, ma non avevano mai parlato gran che.
Accanto alle valkyrie c'erano due einherjar e Diego.
Tutti guardavano
Martina e Ruggero aspettando che loro parlassero. Noah decise di fare
alcune domande a Martina sul perché si trovavano a Buenos
Aires, e
lei con voce fredda e tagliente rispose: - un anno fa' in Chicago ci
fu una piccola battaglia contra vampiri e lobezni, che stavano
attaccando in una discoteca così noi intervenimmo. Quel
giorno un
gruppo di vampiri comandati dal figlio di puttana di Khani
sequestrarono mia sorella. Vogliono il suo dono e perciò la
sequestrarono. Due giorni fa' mentre lottavo contra un vampiro sono
riuscita a estrarli informazioni. So' che Khani si trova qui e
quindi anche mia sorella è qui.- un ragazzo accanto a Diego
parlò.-
scusa, come fai a sapere che tua sorella è ancora viva...non
te la
prendere male, voglio solo dire ...conosciamo Khani e sappiamo che
è
un tipo spietato...potrebbe averle rubato il suo dono e uccisa.-
Martina cercò di mascherare il dolore che sentiva in quel
momento
nella sua schiena. Sentiva che gli stavano strappando la pelle.
-Perché io sento il suo dolore. Io e lei siamo unite
emozionalmente,
anima e cuore. Essendo la sorella maggiore io riesco a sentire il suo
dolore ma lei non sente il mio. Almeno se non mi tocca,
perché il
suo dono la Psicometria le permette di vedere tutto di una persona o
un oggetto solo attraverso in contatto fisico. Comunque Freyja ci
fece empatiche cosi che io potessi proteggerla e aiutarla in
qualunque momento. Ma il giorno che la rapirono eravamo in pochi
guerrieri ed io ero molto debole così riuscirono a portarla
via. Da
allora sento ogni giorno, ogni notte, ogni ora e ogni minuto il
dolore che lei prova. Ogni colpo che riceve lo ricevo anche io solo
che, a me non rimangono segni. - spiegò Martina
pazientemente.
-Capito...allora, deduco che hai bisogno di aiuto per trovarla.-
disse Noah guardandola intensamente alla faccia, cercando di vedere
oltre gli occhiali oscuri. -si, è così. Ho
bisogno del vostro
aiuto, per il momento so' solo che Khani ha una proprietà
nei
dintorni...ma non so' dove di preciso. Dovrei prendere un vampiro che
lo conosca bene e interrogarlo. Ma so' per certo che Khani non
direbbe mai ai suoi sudditi i suoi indirizzi. - tutti affermarono con
un movimento della testa. - si, hai ragione. Per il momento abbiamo
installato delle video camere nascoste nei Bar, discoteche e negozi o
strade dove abbiamo scoperto che i vampiri si riuniscono di
più. Ma
non abbiamo ottenuto molta informazione.- spiegò questa
volta il
ragazzo che prima aveva catturato la sua attenzione...dio la sua
voce, roca e penetrante era come un balsamo.-potremmo cercare il
punto dove si riuniscono di più e osservarlo meglio, Khani
si fa
vedere poco in giro, ma le volte che lo fa' è
perché mette su una
festa, pubblica così ne approfitta degli umani che
partecipano.
Abbiamo scoperto che è quello che fa sempre. Attacca nelle
feste che
organizza. - spiegò Ruggero. Le persone presenti annuirono.
Diego
che era rimasto pensieroso per tutto quel tempo, parlò
repentinamente. - forse so' dove potrebbe presentarsi Khani...-
dove?- chiese impaziente Martina. Moriva dalla voglia di prenderlo e
liberare sua sorelle per poi torturarlo insieme. Solo con quel
pensiero, la elettricità cominciò a circondarle
le mani. Piccole
lingue elettriche ricorrevano le sue braccia e tutti la guardavano
stupefatti e alcuni con timore. Le valkyrie per esempio, che sapevano
ciò che provocavano i fulmini della loro generala. Sapevano
che era
la valkyria più forte del Valhall e perciò
coprirono i loro
compagni, perché loro potevano sopportare di più
i fulmini, dato
che loro potevano anche lanciarli. Ma Martina era la più
forte di
tutte. Diego si alzò piano piano e cercò di
calmarla. - ho
sentito che ci sarà una festa in un locale sotterraneo e
molti
vampiri che teniamo sott'occhio ne stanno parlando. Sarà
questa
sera.-
Martina nel sentire le parole di Diego cercò di calmarsi, e
per la prima volta in quell'anno sentendo il dolore della sua nonne e
nascondendolo davanti a tutti, non riuscì a trattenere un
lamento di
dolore e dovette mordersi le labbra per non gridare. Questa volta il
dolore era diverso, era più forte. Lo sentiva come se fosse
lei che
stessero torturando. Poi si guardò le mani e rimase sorpresa
a
vederle piene di tagli e lividi, come se avesse picchiato per ore
intere un muro. Poi sentì le guance umide, così
si portò una mano
allo zigomo destro e con le dita lo sfiorò quando ritrasse
le dita e
le mise davanti ai suoi occhi rimase ancora più sbigottita.
Era
sangue...e usciva dai suoi occhi in forma di lacrime. - ma...che...-
non riuscì a parlare ancora che sentì una potente
scarica elettrica
lungo tutto il suo corpo. Era una scarica elettrica artificiale, non
prodotta da energia pura come quelle che le valkyrie lanciavano,
perciò per loro, riceverle o entrare in contatto era una
cosa
dolorosa. -Martina... Cosa...cosa ti sta succedendo...- le chiese
Ruggero preoccupato, nel vedere la sua amica, quasi sorella, in
quello stato. -è...è Candelaria...la...ah...la
stanno
tor...torturando...diversamente.- riuscì a balbettare. Il
dolore la
stava consumando. Sentiva la sua energia vitale contra attaccare
l'energia artificiale che la stava ferendo interiormente. Senza dire
niente a nessuno si alzò facendo fatica e uscì
dal locale. Una
volta fuori si trovo circondata da una decina di vampiri, che non
sapeva come se n'erano accorti della sua presenza, perché la
stavano
aspettando...aspettavano lei. Uno dei vampiri parlò, aveva
una voce
fredda e come tutti i vampiri la pelle chiarissima e le vene
s'intravedevano.
Gli occhi erano quasi bianchi, e puzzavano a zolfo.
- vedo che il nuovo metodo di tortura ha dato i suoi frutti.
Finalmente abbiamo il piacere di conoscerti Martina...sai, penso che
Candelaria sarà molto arrabbiata con te...perché
non hai saputo
proteggerla e ora è nelle nostre mani.- l'ultima frase che
che disse
il vampiro, fu come una pugnalata in pieno petto. Si, il vampiro
aveva ragione lei non l'aveva protetta come doveva, e quel pensiero
la rendeva debole e la tormentava giorno e notte. - penso che anche
la tua dea è rimasta delusa da te. Perché non hai
fatto quello che
hai promesso. Sei una inetta, mi meraviglio che gli dei, scelgano
guerrieri così deboli.- disse sorridendo crudelmente.
Martina sentì
tutta la sua energia concentrarsi nelle sue mani e sentì
come i suo
occhi diventavano rossi. -per questo saremmo cosi buoni, da porre
fine alla tua penosa vita.- finì di parlare il vampiro. E
con un
segno del capo, indusse al resto dei vampiri ad attaccarla. Erano
molti per una valkyria sola. Però i vampiri non contavano
che il
locale da dove era uscita Martina, fosse pieno di guerrieri. Infatti
mentre Martina lottava contro tre vampiri che l'attaccarono per
primi, uscirono tutti i quelli che si trovavano nella stanza privata
del locale. Erano il triplo dei vampiri, ma i vampiri, così
come i
vaniri potevano comunicare mentalmente, quindi chiesero dei rinforzi.
Quasi subito arrivò un'ondata di vampiri e lobezni e tutti
cercavano
con lo sguardo a Martina. Era a lei, che volevano. Ora erano i
cattivi ad essere in maggioranza. Martina pensò, che
avrebbero
perso. Ma quando vide che una vampira portava ai polsi i braccialetti
caratteristici delle valkyrie, e che quelli erano di Candelaria,
tutta la rabbia trattenuta scoppiò. Agitò i polsi
dove anche lei
portava i braccialetti, no...non erano semplici braccialetti si
chiamavano bue. Erano due, uno rosso e uno nero.
Tutte le
valkyrie l'avevano. Se agitavano i polsi e pronunciavano Silfyngjur,
questi si trasformavano in arco e faretra. -Silfyngjur!-
esclamò
Martina e subito i suoi bracciali si trasformarono. Prese l'arco
disegnato dagli elfi e portò una mano dietro la schiena,
dove ora
c'era una faretra piene di frecce incandescenti, ne prese una e poi
la sistemo bene con la corda dell'arco. Prese mira e subito la lancio
con una forza inumana. La freccia volò rapidamente e
andò a
inchiodarsi nel petto della vampira che aveva i bracciali di Cande.
Martina si guardò intorno e si accorse che ormai era
scoppiata una
battaglia campale. Con lo sguardo trovò il ragazzo dagli
occhi verdi
che sin da subito aveva attirato la sua attenzione per qualche strano
motivo. Quel ragazzo era un guerriero freddo e calcolatore. Molto
agile, rapido e mortale. Era un Vanirio, visto che aveva il pugnale
distintivo dei vaniri. Poi tornò a guardare alla vampira che
aveva
colpito e che ora era stesa per strada e si contorceva a causa del
dolore, causato dalla freccia. S'incamminò verso di lei
evitando gli
attacchi dei vampiri e lobezni. Il suo sguardo era fisso in quella
vampira. Quando arrivò a pochi metri da lei, punto la mano
destro
verso il corpo della ragazza vampira, e dal palmo della mano
uscì un
potente fulmine rosso che andò a circondare il corpo della
vampira
come se fosse una corda, Martina alzò la sua mano e con
questo gesto
alzò il corpo della vampira intrappolata nella sua ebbra
elettrica.
Il corpo della vampira era ad almeno tre metri sopra il suolo e la
testa cadeva all'indietro lasciando vedere come la freccia si era
inchiodata in mezzo ai suoi seni. Martina mosse la mano destra in un
gesto rabbioso e la lingua elettrica che circondava alla vampira la
lanciò contra un muro di cemento dall'altra parte di quella
stra
solitaria. C'era soltanto il pub e dall'altra parte della strada una
vecchia struttura di cemento e mattoni. Il corpo della vampira si
schiantò contra il muro e la vampira grido dal dolore. Prima
di
ucciderla Martina doveva farle alcune domande quindi, senza perdere
la sua eleganza e quel porte diritto, Martina attraversò
quello che
ora sembrava un campo di battaglia invece che una strada.
Schivò gli
artigli affilati di un lobezno che si era lanciato su di lei con le
intenzioni di ucciderla, si chinò e il lobezno
passò sopra di lei
cadendo di culo per terra. Quando si alzò, Martina
lanciò una
scarica elettrica al lobezno e lo bruciò, poi continuo il
suo
cammino, schivando e bruciando o lanciando frecce a chi l'attaccasse.
Quando arrivò davanti alla vampira che era accucciata contro
il muro
la fece alzare prendendola per il collo e la obbligò a
guardarla in
faccia, si tolse gli occhiali e li buttò. La vampira rimase
come,
congelato o come se gli occhi di Martina gli avessero lanciato un
incantesimo. Gli occhi di Martina erano ormai due Rubini, pieni di
rabbia, ancora non liberata. -perché hai le bue di
Candelaria?- le
chiese con voce fredda e tagliente. La vampira deglutì e poi
rispose.- li...li ho trovati per strada.-Bugia! Le bue distintive
delle valkyrie sono difficili da togliere al proprietario. Se cerchi
di rubarle puoi essere elettrizzato. Quindi dimmi la
verità!- la
scosse violentemente facendo pressione sul collo della vampira.
-Kha...Khani, me l'ha rega...regalate...non so'....non so come gliele
abbia tolte.- rispose la vampira respirando con difficoltà.
-dov'è
Khani adesso?- chiese impaziente. -Non...non so'...alle no...nove
deve ...andare ad una festa, a...al Ministry o-f sound- .-sai dove
tengono prigioniera mia sorella?- Martina sperava che lei lo sapesse
cosi avrebbe liberato subito sua sorella.- no...non...lo so', Khani
...non...non ci dice mai dove...dove porta i...i suoi prigionieri...e
non...no...conosciamo l-e su-e case...- Merda! Martina stava
trattenendo tutta l'energia che voleva uscire e elettrizzare tutto
ciò che era intorno a sé. -bene, allora non mi
servi più.- detto
questo Martina sprofondo la sua mano nel petto della vampira ed
strasse il suo cuore. I vampiri potevano morire solo se venivano,
bruciati o messi a contatto con la luce del mattino perché
il sole
era più forte, se gli tagliavano la testa o toglievano il
cuore.
Lasciò cadere il corpo della vampira e lanciò il
cuore putrefatto sopra di esso. Poi guardò come i Berserker,
Vaniri, Valkyrie e
Einherjar lottavano contro i vampiri e lobezni, pero questi erano
troppi ed erano in vantaggio, c'erano molti Vaniri e Berserker feriti.
Decise che era il momento di uccidere un bel po' di sbirri di
Loki. S'introdusse in mezzo alla battaglia e cominciò a
lanciare
fulmini potenti a destra e sinistra, uccidendo tutti quegli che
poteva, pero quegli figli di puttana erano molti. Ruggero che era
vicino a lei le disse – non c'è la faremmo mai!
Sono troppi! E
molti Vaniri e Berserker sono feriti. - fa che tutti si allontani dal
suolo. Digli ai Vaniri di volare insieme ai Berserker, visto che loro
non possono volare. Devono tutti allontanarsi dal suolo.- che cos'hai
intenzione di fare?- le chiese Ruggero un po' preoccupato. - tu
fallo, anche le valkyrie e i suoi einherjar devono volare.- dopo di
che si allontanò da lui e chiamò l'attenzione di
un gruppetto di
vampiri. Erano sei vampiri che subito l'attaccarono e lei li
lasciò
fare. Chiuse gli occhi e lasciò che tutta la rabbia
scorresse per le
sue bene. Lasciò che i sensi di colpa la tormentassero,
lasciò che
tutto il suo potere si concentrasse nelle sue mani. Lasciò
che i
vampiri la ferissero, poi sarebbe guarita, lasciò che
l'insultassero
e che si concentrano tutti su di lei, quando aprì gli occhi
notò
che tutti i vampiri e lobezni erano intorno a lei, mentre gli altri
stavano levitando ad almeno sei metri dal suolo. Quando tutta la sua
energia era appunto di scoppiare si chinò poggiando un
ginocchio
sull'asfalto e l'altro piegato, ma senza poggiarlo. Posò le
sue mani
sull'asfalto e lasciò che tutta la sua energia uscisse fuori
e
bruciasse tutti quelli che erano a contatto con l'asfalto.
STEFI'S CORNER.
ciao a tutti!
eccomi qui con il secondo capitolo, che spero vi
piacia. e che non contengo molti errori o orrori grammaticali.
purtroppo non mi posso trattenere molto per commentarlo e spiegarlo, ma
spero che abbiate capito almeno un po' in questo capitolo.
alla prossima e aspetto le vostre recenzioni!
Besos.
WE COULD BE HEROES.
By Stefi.