My Immortal
“sono
cosi stanca di stare qui,
soppressa
da tutte le mie paure infantili;
e
se devi andartene vorrei che te ne andassi e basta,
perché
la tua presenza indugia qui e non mi lascerà da sola.
Queste
ferite sembrano non guarire.
Questo
dolore è troppo reale.
C'è
semplicemente troppo, che il tempo non può cancellare;
Quando
hai pianto ho asciugato tutte le tue lacrime,
quando
hai urlato ho combattuto tutte le tue paure,
ho
tenuto la tua mano durante tutti questi anni.
Ma
tu hai ancora...Tutto di me.”
Ho creduto in qualcosa di distante come se fossi umana, e ho negato questo sentimento d'inutilità, in me. Tutte le promesse che ho fatto solo per tranquillizzarti, mi hai creduto, ma le ho infrante, non ho nient'altro. E tutto ciò che sento è questa crudele mancanza. Mi chiamo Martina stoessel, sono immortale, una Valkyria , guerriera della dea Freyja. Figlia di Thor, il dio della tempesta. Mi trovo nella terra per proteggere gli umani da quelli che non hanno resistito al potere e alla vita immortale che, Loki, il dio delle tenebre ha offerto a quelli che hanno paura della morte, in cambio di fedeltà e di aiutarlo a distruggere la terra e con lei tutta l'umanità. Io sono la valkyria più potente del Valhall posso creare tempeste e i miei fulmini sono i più potenti di tutto l'asgard, perfino più forti di quelli degli dei. Mi chiamano Martina la selvaggia.
Asgard
Giardini del Valhall Eoni fa'.
L'avevano
chiamata con tutti i nomi possibili e ancora lo facevano. La
chiamavano Gefr, << la generosa >>; Mardöl
<< la risplendente >> e molti altri, come
Hörn, <<
la dea dell'agricoltura >> ma lei semplicemente si faceva
chiamare Freyja. Freyja era una tessitrice del destino, tesseva e
disfaceva quando credeva opportuno, anche se con quel gesto, dovesse
ferire qualcuno. La dea accarezzò gli occhi della piccola
creatura
di quattro anni che era seduta in mezzo alle sue gambe. Gli occhi di
quella creatura erano nocciola chiari e il suo sorriso scioglieva i
ghiacciai. Freyja sorrise mentre pettinava con le dita i capelli
castani e lunghi della bambina e cantava una canzone. Divise i
capelli in tre grandi ciocche uguali; mise la ciocca destra tra la
ciocca di mezzo e quella sinistra, e la sinistra sopra quella del
centro e della destra; e cosi fin che, agilmente, creò una
bellissima treccia. Intrecciare era facile come tessere. La vita e il
destino dovevano tessersi con cura.
-Mia
bella disir (semidea) - sussurrò Freyja con voce melodiosa
– tu
di tutte le mie guerriere valkyrie, sarai la più importante.
- la
bambina cantava al tempo che prendeva un fiore e lo faceva girare tra
le sue piccole dita. - Perche, dea?- domandò la piccola
valkyria.- perché sono la più forte di tutte?.
-no principessa.
Perche avrai più valore per quello che nascondi che per
quello che
racconti. E quella è una virtù che invidio e
rispetto. La più
importante per me.
Martina
guardò i suoi piedi scalzi, sporchi per aver corsa per le
montagne
rocciose alla ricerca delle chiavi degli nani. Le piaceva rubarsele e
poi giocare a lanciarsele con le sue sorelle, mentre i poveri nani
cercavano di riprendersele. Studiò i piedi della sua dea,
coperti
con la sua gonna nera e lunga. Freyja era la più potente e
vestiva
sempre come una principessa. Martina non lo capiva.
-Ci
sono persone che non esprimono le sue emozioni- commentò la
dea,
allacciando lo stremo della treccia con un laccio dorato. -non va
bene non esprimerle, Martina. Finisce facendoci male qui.
-Nel
Hjertet (cuore)?- chiese Martina, osservando la mano della dea posata
sopra il suo seno sinistro. Freyja sorrise con tenerezza e
affermò.
-si nel cuore. Per questo- appoggiò la mascella sulla testa
della
bambina e mise le sue mani sopra le sue spalle.- perché so
che nel
futuro potrai soffrire per il tuo silenzio, voglio farti un regalo.
Un
libro di portata dorata si materializzò di fronte a Martina,
levitando come se delle mani invisibili lo tenessero e lo facessero
ruotare sul suo proprio asse. Martina sgranò gli occhi e lo
prese
senza chiedere il permesso a nessuno. - è per me?
-Si.-
Freyja lascio un bacio sulla testa di Martina e poggiò le
sue mani
sopra le mani della piccola che, allo stesso tempo, sostenevano il
libro.
-
E' una leggenda sulle guerre tra gli orchi e gli elfi?-No, mia
piccola selvaggia- sussurrò con dolcezza.
-E'
un diario. Il diario di Martina.
La
futura immortale Sgranò gli occhi e disse: - ahhhh.... E'
per me?-
ripeté.
-Si.
Solo per te. Solo tu puoi scrivere in lui. Se pronunci la parola
Dulgt (nascosto) il diario sparirà.- e dove andrà?
Freyja
alzò le spalle.
-semplicemente,
sparirà. E se pronunci le parole mo legende, la mia
leggenda, il tuo
diario apparirà davanti a te, per che tu possa scrivere
ciò che
vuoi. E può darsi che scriverai molto. E sai
perché?- Martina negò
con la testa e si girò per ascoltare << la
risplendente >>
la più bella di tutto l'asgard.-perché
ci saranno momenti, nonne (sorella) mia, che saranno tante le cose
che sentirai e non potrai esprimerle che bisognerai raccontarle a
qualcuno pero non potrai.- Martina sbatté le ciglia confusa.
-
Perche?- Perche non potrai...- rispose Freyja senza perdere la sua
candidezza.
-ricordalo
quando arrivi il momento.- le diede un piccolo colpetto sul naso con
l'indice.-Al meno, ti lascio questo diario magico e personale, per
che tu possa esprimerti come desideri e racconti tutto ciò
che non
hai detto a nessuno. Cosi le parole che non puoi esprimere non ti
feriranno tanto. Vertile in questi fogli, bella guerriera, e
riuscirai a supportare il dolore che il silenzio ti porta.
Martina
accarezzo il diario con la punta delle sue dita e registrò
le parole
di Freyja nella sua anima. Quel libro era suo e scriverebbe
lì...allora, in lontananza del prato nel quale si trovavano
sedute,
vide un gruppo di cavalli correre senza controllo, e quello fece che
Freyja perdesse l'attenzione della piccina. La bambina aveva un
diario magico e speciale della dea, e Martina preferiva un gruppo di
cavalli bianchi. -Cavalli!- Martina diede un salto e, con la sua
appena fatta treccia, corse verso di loro. -Domali, selvaggia!-
esclamo Freyja divertita, osservando come la minuta bambina
già
appuntava le maniere delle amazzone sin da piccola.Pero
quale valkyria non era una guerriera forte come le amazzone? Le sue
guerriere erano splendide.
La
dea osservò il diario, che continuava levitando sopra di
lei.
Martina non aveva prestato molto la sua attenzione al diario. Era una
bambina di quattro anni, un piccolo culetto irrequieto.
Perché
doveva dare la sua attenzione a un diario? Non importava che fosse
un diario unico e speciale, ne che le sue foglie de in rompibile
lino fossero stratte dallo stesso telaio delle Nornas ( ninfe
scrittrici del destino) nessuno poteva toccare quel telaio: era un
sacrificio farlo.Ma,
lei era una dea. La grande dea Vanir, tra varie cose; una delle
grandi tessitrici dell'asgard e unica che poteva toccare una
così
complessa macchina tessitrice del destino come quelle che utilizzano
Urdr, Verdandi e Skuld 1.
e
perché? Perché il fine doveva giustificare i
mezzi.
-Dulgt-
sussurrò con lo sguardo grigio come il metallo, fisso
sull'orizzonte
. E il libro sparì della sua vista.
***
Eoni
fa', quando la valkyria aveva solo quattro anni, Freyja chiese a
Martina che si prendesse cura di Candelaria. Le unì
emozionalmente e
le vincolò di un modo intimo, nella culla, luogo di
battessimo e
nascita delle valkyrie. Martina sarebbe stata incaricata di
controllare sempre l'irascibile e viscerale Candelaria, e l'avrebbe
protetta di se stessa, visto che la valkyria pellirossa e con lo
sguardo verde scuro era figlia di un nigromante (stregone) comprato
dalle bugie di Loki dio delle tenebre; e perciò il dono di
Psicometria che Candelaria possedeva era voluto da tutti e dallo
stesso Loki.
-Piccola
Generala- le aveva chiesto allora Freyja- vuoi a qualcuno speciale
per te? Vuoi proteggere tua nonne? Candelaria è tua.
Martina
aveva guardato la piccola pellirossa che galleggiava nell'acqua, tra
le sue braccia. La dea bionda, sorrise nell'ascoltare i versi della
neonata valkyria. Certo che lo voleva. Voleva appartenere a qualcuno
e essere speciale per quella persona. -si dea.- rispose Martina.
-Avere
qualcuno speciale, porta delle grandi responsabilità, mia
piccola e
bella Martina.- assicurò Freyja. -accetti?
-voglio
una sorellina- rispose Martina entrando nell'acqua dove Freyja teneva
tra le braccia Candelaria .
-pero
hai già molte sorelle.- sorrise la dea-questa è e
sarà speciale
per te. -Sì.- Martina toccò i pochi capelli rossi
che Candelaria
aveva e la neonata batte le mani e cercò il calore nelle
braccia di
Martina.- Sarà speciale.
-Allora,
promettimi che mai le darai le spalle. Che sempre rimarrai al suo
fianco, succeda ciò che succeda.
-promesso-
rispose Martina con sicurezza. Freyja inspirò e
affermò, orgogliosa della sua piccola valkyria. Lei avrebbe
abbastanza onore per
compiere la sua parola. Perche Martina era una guerriera e non poteva
piegarsi alla oscurità . Se Candelaria, come figlia di uno
stregone
cattivo, decideva di passare dalla parte di Loki, Martina sarebbe il
faro che la guiderebbe di nuovo alla luce. La dea alzò la
sua mano
e un potente fulmine cadé sopra le due bambine facendole
ridere.
Martina coprì a Candelaria con il suo corpo; pero nel vedere
che la
bambina gradiva i fulmini, la scoprì e permise che l'energia
elettrica della tormenta che si stava creando sopra di loro due, la
battezzara come meritava, essere battezzata una valkyria. - io vi
unisco- proclamò Freyja con le braccia alzate verso il
cielo. -
sarete indivisibili, condividerete anima e cuore. Martina e
Candelaria. Candelaria e Martina. L'una nell'altra. E io in tutte.
***
DIARIO DI MARTINA, CHICAGO.
Scendere
Scendere
è stata la cosa più brutta che ho sperimentato
nella mia vita.
Scendere nella terra, sapendo cosa poteva aspettarmi, una volta scesa
è stata una delle decisioni
peggiore della mia vita... ma non avevo
scelte. O discendevo e aiutavo a proteggere gli umani o perdevo il
mio titolo come Generala delle valkyrie e perdere il rispetto e la
fiducia degli dei. Ma discendere significava portare con me anche
Candelaria e mettere la sua vita in pericolo. A questo gli dei non
hanno pensato, che se scendevo Candelaria doveva scendere con me. E
come temevo ho messo in pericolo Candelaria. Quando siamo scesi
eravamo almeno una quindicina di valkyrie insieme ai suo einherjar
(compagni di vita delle valkyrie, guerrieri di Odin il dio
più
potente di tutti, il dio che tutto lo vede.) tranne me e Candelaria e
altri quattro einherjar senza compagna. Ci siamo divisi e abbiamo
deciso che io, Candelaria e tre einherjar saremmo rimasti in Chicago
che è uno dei punti caldi, dove i vampiri e lobezni
attaccano di
più. E gli altri si sono dispersi per tutto il mondo. In
Chicago c'è
un clan di Vaniri e di Berserker che lottano insieme, anche loro, per
proteggere gli umani, ci siamo uniti a loro...ma come succede in ogni
battaglia contra i cattivi...ci sono alcuni buoni che cadono
combattendo. Un anno fa' mentre combattevamo contra un gruppo di
vampiri che stavano attaccando in una discoteca quasi fuori
città,
non sono stata capace di mantenere la promessa che feci a Freyja...
nella piccola battaglia Candelaria è stata rapita dai
vampiri.
Essendo entrambe legate anima e cuore, sento il suo dolore. Sento
quello che il suo corpo soffre nel mio. Dopo un anno cercando indizi
sulla fine di Candelaria, sono riuscita a ottenere informazioni
importanti...so che si trova in Argentina Buenos Aires e che chi l'ha
sequestrata si chiama Khani. Uno dei maggiori capo clan dei vampiri.
Perciò adesso sono diretta a Buenos Aires. Ho comprato una
villetta
quasi all'infuori della città. Con me viene anche uno degli
Einherjar che con il tempo è diventato quasi come mio
fratello...anche lui era molto legato a Cande, il suo nome è
Ruggero. Adesso siamo sul Jet privato che ci ha prestato il capo clan
dei vaniri, visto che anche loro sono immortali, col il tempo sono
diventati ricchi e dispongono delle migliori tecnologie che esistono.
Quando siamo scesi, Freyja ci disse che avevamo il conto di credito
inesauribile. Perciò anche noi abbiamo comprato molte cose,
per
esempio nella villa dove abitavo insieme a Candelaria, Ruggero e gli
altri einherjar avevamo un sistema di sicurezza di riconoscimento
facciale e lavoratori nei quali potevamo analizzare li artefatti dei
vampiri, che usano per poter rapire, difendersi, attaccare e
uccidere. Abbiamo scoperto che utilizzano dei proiettili con luce
diurna per sparare ai Vaniri visto che sono deboli alla luce del
sole. E utilizzano dei deodoranti che gli permettono di non percepiti
dal forte senso di olfatto dei Berserker che sono mezzi uomini, mezzi
lupi. Guerrieri fino al midollo cosi come i Vaniri che sono guerrieri
antichi con incisivi lunghi e bellezza unica, insieme ai Berserker. I
Vaniri sono la razza pura, da loro discendono i vampiri che sono una
mescola tra umani e vampiri. Deboli al sangue umano. Alleati di Loki.
Invece dai Berserker discendono i lobezni, che sono dei mezzo sangue
al favore della sottomissione degli umani, quindi a favore di Loki. Da
quando siamo scesi sulla terra le cose sono cambiate un po' in
meglio. Ma questi mostri popolano tutta la terra. Noi valkyrie con i
nostri fulmini e la nostra furia spietata in battaglia, riusciamo a
fulminare o semplicemente uccidere con le nostre frecce
incandescenti che al contatto con la pelle del nemico danno una
potente scarica elettrica e trapassano i corpi. Noi valkyrie siamo
molto agili nel corpo a corpo e brave arciere, ma la nostra arma
più
potente sono i nostri fulmini. Nelle nostre vene scorre energia, che
se ritenuta troppo, può scoppiare. Siamo delle guerriere
molto
fredde e calcolatrici. Ma di tutte le valkyrie i fulmini sono i
più
potenti. Per questo e per la mia forza sono la generala delle
valkyrie. Ma a nulla è servita la mia forza, quando dovevo
proteggere Cande. Ho fallito...
MARTINA, LA SELVAGGIA.
-Dulgt-
pronunciò
Martina e il diario sparì. Guardò attraverso il
finestrino del jet
nel quale stavano viaggiando per andare a Buenos Aires. Le nuvole
coprivano tutto e non lasciavano vedere
ciò che si trovava sotto di
loro. - mancano due un'ora e mezza all'atterraggio. Le
comunicò
Ruggero che era seduto accanto a lei. - vedrai che la troveremmo.
Cercò di tranquillizzarla, perché di sicuro anche
lui stava come
lei. E riusciva a capirla. -grazie. Le di disse Martina. -E per
cosa?- le chiese Ruggero sorridendole dolcemente. -Per essermi
rimasto accanto, nonostante sia stata incapace di proteggere
Candelaria e per aiutarmi a cercarla.
-Devi
smetterla di incolparti, Tini. Non ti fa bene darti la colpa di tutto
ciò che succede in battaglia alle tue valkyrie. Sono
guerriere e in
guerra può capitare di tutto. - cercò di
spiegarle, ma Martina
scosse la testa facendo negazioni. -tu non puoi capire! Semplicemente
non puoi capire! Cande è mia sorella, è parte di
me. E avrei dovuto
proteggerla...e non l'ho fatto. Ho promesso a Freyja che l'avrei
protetta, l'ho promesso a lei e sopratutto l'ho promessa a me stessa.
E ho fallito. ho....ho fallito capisci?...sento il suo stesso
dolore...e non poter fare niente per farla sentire bene, mi sta
uccidendo. - si sfogò Martina, lasciando che i suoi occhi si
riempissero di lacrime ma non permise che queste scendessero. Ruggero
sospirò senza saper cosa risponderle, cosi semplicemente
rimase in
silenzio.
Pochi
minuti dopo Martina, stanca di stare seduta si alzò e
andò nel
piccolo bagno del Jet. Si sciacquò la faccia con acqua
fredda. Poi
alzò lo sguardo e lo fissò nello specchio che era
appeso nel
piccolo bagno. Guardo il suo viso, che rifletteva la sua stanchezza e
rabbia verso se stessa. I suoi occhi non erano più nocciola
chiaro e
intenso...erano di un colore azzurro...un azzurro non presente negli
occhi degli umani...era un colore freddo, come l'azzurro dei
ghiacciai. Tutta lei era un Iceberg in persona. Il suo cuore era un
enorme blocco di ghiaccio e le sue ali tatuate , le ali
caratteristiche delle valkyrie, tatuate nella schiena che sono rosse
quando si arrabbiano o quando c'è di mezzo la passione,
dorate
quando sono felici o rilassate...erano diventate di un colore
azzurro, quasi bianco. Era fredde al tatto. Ma non erano diventate
cosi, con la sparizione di Cande...no era diventate cosi poco tempo
prima. Quando quello che lei credeva il suo vero amore, la
ferì
interna ed emozionalmente. Martina credeva di aver trovato l'amore in
Berserker chiamato Christian, ma questo risultò essere il
suo
distruttore...si, perché lui l'aveva distrutta con il suo
tradimento...rendendola debole. Ferendola a morte. Nel momento nel
quale lei scoprì il suo tradimento, le sue ali rosse dalla
passione,
si spensero e diventarono blu artico. Si raffreddarono, cosi come i
suoi occhi che solo cambiavano al rosso furia, ma non tornavano
più
al nocciola chiaro. Infatti Cande le aveva chiesto perché
portava
ultimamente occhiali da sole, perché lei cercava di
nasconderli. Di
nascondere il suo cuore spezzato e la sua debolezza...si
perché era
diventata debole emozionalmente e fisicamente. Per quello non era
riuscita a proteggerla come doveva fare. Martina spostò lo
sguardo
verso la sua borsa e decise di truccarsi visto che non si era
truccata e di passarsi la spazzola per i capelli che erano un po'
spettinati. Per il trucco scelse di usare per gli occhi un ombretto
nero sfumato su tutta la palpebra mobile, eyeliner,mascara e mattina
sempre nera che metteva e inquadrava bene i suoi occhi color
ghiaccio. Un po' di Blush pesca pesca per gli zigomi e un Gloss
trasparente. Poi prese la spazzola che aveva nella sua borsa, che
più
che borsa sembrava una valigia. Si spazzolo i capelli che ormai erano
bicolore visto che si era fatta lo Shatush rosso che le davano l'aria
da cattiva ragazza. Poi mise tutto ciò che aveva usato, di
nuovo
nella borsa, si sistemò la giacca in pelle nera e
uscì dal bagno.
Quando
atterrarono nell'aeroporto di Buenos Aires, ovviamente dopo aver
chiesto il permesso alla torre di controllo, per atterrare in una
delle loro piste, Martina era più che decisa di trovare
Cande e
uccidere in modo lento a tutti quelli che le stavano facendo male
alla sua nonne. Quando uscirono dall'aeroporto chiamarono ad un
amico del capo clan Vanirio di Chicago, lui gli avrebbe portato nella
villetta ai margini della città dove avrebbero vissuto per
quel
tempo. Il giorno dopo sarebbero arrivate le macchine che loro
avevano comprato in Chicago e chiesto di essere spedite a Buenos
Aires, cosi per loro muoversi era più facile, senza dover
chiedere
un passaggio a qualcuno. Ruggero e Martina rimasero incantati da quel
poco che avevano visto della città, ma non si godettero a
pieno quel
paesaggio così bello, che era Buenos Aires di sera. Una
città
vivace e allegra.
Quando
arrivarono nella loro nuova dimora Noah il ragazzo che gli aveva
accompagnati , li spiegò che Buenos Aires era un punto caldo
per i
vampiri e lobezni...erano molto frequenti i confronti tra Vampiri e
lobezni con i Vaniri e i Berserker che lottavano insieme per
difendere la città. Gli spiegò anche che c'era un
piccolo gruppo
formato da due valkyrie e tre einherjar che gli aiutavano e che uno
di loro era senza compagna. Martina chiese se si poteva riunire
tutti quanti i guerrieri di Freyja e Odin il pomeriggio seguente per
conoscergli e chiedere informazioni, e Noah le disse che la mattina
le avrebbe confermato se si potevano incontrare. E dopo averlo
ringraziato per il passaggio Ruggero e Martina entrarono in casa.
Sistemarono le loro cose nelle loro rispettive stanze e dopo aver
cenato, visto che trovarono il frigorifero pieno, che Noah
gentilmente aveva riempito , andarono a dormire...o almeno Ruggero
andò a dormire. Martina per quanto ci provasse non riusciva
a
chiudere occhio, per lei era impossibile dormire, sentendo il dolore
che Candelaria soffriva nel suo corpo. Di giorno cercava di
mascherare il dolore ...ma di notte era diverso. Passava almeno
cinque-sei ore sentendo i colpi che davano a Candelaria in tutto il
corpo...solo che a lei non lasciavano i segni. Poi il dolore cessava
e cadeva svenuta per la stanchezza e per il dolore...se quello
succedeva a lei, non voleva immaginare ciò che succedeva
alla sua
adorata nonne.
-Ti
voglio bene sorellina...- sussurrò Martina mentre
abbracciava ad una
piccola Candelaria di appena un anno. Cande era una valkyria molto
irrequieta, come tutti i bambini di quella età e Martina
anche se
lei era una valkyria di cinque anni, proteggeva quella piccola peste
più di sé stessa. -Is caomh lium thu mo nonne.(ti
voglio bene
anche io sorellina mia) - rispose Candelaria, il celtico gaelico.
Martina sorrise dolcemente e le lasciò un piccolo bacio tra
i
capelli rossi.
Angolo autrice:
ciao a tutti! Per chi ancora non mi conosce, mi chiamo Stefi, e scrivo storie fantasy e ispirate dalla cultura celtica o Norvegese. Per chi non sa niente sulla cultura celta o Norvegese, vi spiego un po' com'è questa cultura antica. Allora i celti sono un popolo che parlano gaelico. Credono negli dei e come i greci credevano in Zeus e gli altri dei, loro credevano in Odin, che interpreta il ruolo di Zeus. Odin discende dagli dei Aesir. È un dio nordico il padre di tutti, e mille anni fa gli dei ricevettero una profezia chiamata l'olocausto degli dei, il Ragnarok. La profezia diceva che ci sarebbe stata una guerra tra gli dei del cielo. La guerra si produrrebbe per la ribellione di una parte degli dei. Una parte sarebbe in favore nel dare agli umani libera scelta per la loro evoluzione come popolazione e si convertissero in maestri dei suoi propri maestri. Altri, la minoranza, sarebbero in contra a questa decisione. Perche vedevano gli umani esseri inferiori a loro per prestarli tanta attenzione. Cosi alcuni degli dei lottarono in favore alla sottomissione degli umani e altri a favore della libertà di movimento degli umani, dipendenti di se stessi senza che sapessero che loro esistevano. Solo valutandoli e studiando come avanzavano come esseri indipendenti. Gli dei non arrivarono a nessun accordo e così si scatenò la guerra, il Ragnarok, in quella guerra morirebbero i buoni, gli dei Aesir e Vanir si unirono a Odin e disposero le loro proprie creature fantastiche. Pero Odin veniva ucciso e allora arrivava il finale dei tempi. I Jotuns (guerrieri di Loki dio delle tenebre) uccidevano tutti gli dei buoni e l'umanità. Quello diceva la profezia di Skuld la Norna tessitrice del destino. Lei vedeva il futuro. Per quello Odin decise di imprigionare Loki in un cella di cristallo, nell'asgard ( sarebbe il cielo, luogo dove vivono gli dei), prima che iniziasse la ribellione. Pero Loki scappò in alcuna maniera utilizzando un incantesimo e discese nella terra. Qui rimase chiuso nella sua propria cella e facendo la vita impossibile all'uomo. Cosi Odin si servì del suo esercito di guerrieri magici che lui stesso creò come, Einherjars e Berserker. All'inizio Einherjar e Berserker erano umani, guerrieri e forti, pero Odin regalò a loro doni sopra naturali ai più sviluppati nell'arte della guerra, quando lì toccò con la sua lancia e gli regalò l'od. Vuol dire la furia sfrenata. I doni che gli diede era la capacità di metamorfosi in questo caso l'estensione dei muscoli duplicando la misura originale. Gli incisivi inferiori e superiori si allungano i capelli della testa gli crescono in ogni trasformazione, gli occhi si dilatano e si fanno gialli. Odin e il resto degli dei non poterono fermare Loki nella sua discesa nel mondo degli umani, ma in cambio e per reprimere le future azioni di Loki decisero di far discendere al Midgard (pianeta terra) componenti del suo esercito. Cioè, Einherjar e Berserker e si sparsero per il mondo per proteggere gli umani. Ma parte di questi guerrieri si lasciarono portare per l'energia terrena. Risultò che uomini e donne umane erano molto belli e attraenti . Una delle raccomandazioni di Odin era non vincolarsi con gli umani, ma quella raccomandazione non fu rispettata. Così si relazionarono con umani e crearono una razza i Lobezni . Ibridi tra Berserker e umani. Molti di loro si lasciarono ingannare da Loki altri si lasciarono portare per il potere. E si unirono a Loki. Nel suo piano di tormentare gli umani. Loki mutò ai discendenti dei berserker che si unirono a lui e li trasformò in mostri sono chiamati Dona-madhad o semplicemente lobezni, abominazioni selvagge con forma di lupi. I Vanir crearono i Vaniri, anche loro guerrieri, molto forti e con molti doni, tipo la capacità di volare e comunicare con gli animale, parlare telepaticamente, ma solo con le loro coppie, possono spostare oggetti con un comando mentale,poteri curativi perciò i loro corpi cicatrizzano velocemente Njor, Frey e Freyja i principali dei Vanir furono gli artefici della creazione di questi guerrieri, ma temendo che con il passare del tempo diventassero più potenti di loro gli diedero anche delle debolezze. Tipo la fame insaziabile per il sangue...ma non per il sangue umano o uno qualsiasi, fame per la sangue della loro coppia eterna,le loro Caraid. ( il celta gaelico significa :amore eterno, compagna di vita. ) e gli fecero deboli alla luce del sole. Da loro discendono i vampiri che sono o ibridi o pure Vaniri che stanchi di aspettare le loro Caraid passarono dalla parte di Loki. Sempre i Vanir crearono le Valkyrie, Freyja e Thor si considerano i loro creatori, Thor è il dio della tempesta e Freyja la dea della fertilità e la bellezza. Le Valkyrie sono guerriere fredde e metodiche, posso lanciare fulmini, creare tempeste e sono molto forti. Visto che sono state create da Freyja sono molto vanitose e dotate da una estrema bellezza...tra l'altro tutti i guerrieri immortali sono bellissimi. Sono donne che nelle loro vene hanno una furia caratteristiche, non possono essere considerate Valkyrie senza di essa.
Se volete scoprire di più continuate a leggere la storia e farò del mio meglio per spiegarvi, la storia degli dei Scandinavi. Le parole che avete trovato sono quasi tutte in norvegese, tranne alcune in Celtico gaelico.
Bhe' spero di avervi incuriosito al meno un po', aspetto le vostre recensioni e scusate se trovati errori o orrori grammaticali ma, visto che non sono italiana e che parlo lo spagnolo, francese, inglese e studio il norvegese e l'antico gaelico faccio confusione.
Alla prossima e baci!
by Stefi.