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Autore: ArashiStorm    21/01/2015    1 recensioni
[SPOILER per la fine di ACIII]
...Lo aveva perso, anzi lo aveva ucciso lui stesso, poco più di un mese fa. Le sue mani potevano dirsi ancora bagnate del suo sangue, anche se non solo del suo, perché insieme a quello di Haytham Kenway, dalla lama celata che teneva al braccio, colava anche il sangue, ben più odiato, di Charles Lee. E se non provava nessun pentimento per quell'ultimo omicidio, lo stesso non poteva dirsi del macigno che sentiva nel cuore per l'uccisione del padre. Soprattutto ora che, dopo la lettura del suo diario, era riuscito, forse, a capirlo anche se ancora non sapeva se sarebbe riuscito a perdonarlo...
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aveline de Grandpré, Connor Kenway, Haytham Kenway, Kaniehtì:io (Ziio)
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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E dopo aver platinato sia Liberation che Rogue posso finalmente riprendere in mano questa storia...che ci sia qualcuno che la sta ancora seguendo mi domando? XD speriamo di si!
Per voi, eccovi il prossimo capitolo, sperando di poter aggiornare con più velocità in fututo...


10.‭ ‬Revelation



Haytham non ebbe modo di rispondere che dalla porta della stanza giunse un lieve bussare.‭ ‬I due si ridestarono come da un torpore in cui non si erano resi conto di essere caduti e Connor si alzò per andare ad aprire.

Oltre la porta Aveline gli si presentò con un sorriso e una grossa zuppiera tra le mani.‭

«è per tuo padre‭ ‬-‭ ‬disse porgendogliela‭ ‬-‭ ‬da parte di Mrs Corinne‭ ‬.‭ ‬A quanto pare il dottore è passato alla locanda ordinando di preparare qualcosa per il misterioso malato che nascondi nella tua dimora.‭»

Connor annuì prendendo la zuppiera e lasciando la porta aperta, permettendo ad Aveline di entrare.‭ ‬La donna seguì il confratello all'interno della stanza chiudendosi il portone alle spalle.‭

Sul letto vide subito la figura di Haytham,‭ ‬più in forma di quanto si aspettasse,‭ ‬sicuramente in condizioni migliori dell'ultima volta che lo aveva visto.‭ ‬La scena le ricordò suo padre e il suo cuore si strinse un poco nel pensiero di aver lasciato il suo veccho genitore solo nel suo letto di morte.‭ C‬hissà forse era stato per quel ricordo del suo subconscio che aveva salvato Haytham quella notte a Fort George.

‭«Miss Aveline de Grandprè presumo?» chiese lui con un inchino della testa nel momento in cui la vide. Lei annuì con distacco.

«Devo dunque a Voi la mia vita.‭ ‬Vi porgo i miei ringraziamenti‭»

La ragazza se ne uscì con un sorriso sarcastico,‭ ‬portandosi le mani ai fianchi.‭

«Sto ancora valutando se ho fatto bene a salvarvi oppure no‭»

E Haytham avrebbe riso,‭ ‬probabilmente anche di gusto a quella risposta,‭ ‬se la voce di Connor non fosse intervenuta un millisecondo dopo quella della donna.

‭«Hai fatto bene!» lo disse con naturalezza, senza volerci dare troppo peso mentre era impegnato a riempire un piatto con la zuppa di Mrs Corinne.

Gli altri due occupanti della stanza lo guardarono sorpresi,‭ ‬Aveline poi si lasciò scappare un sorriso,‭ ‬mentre sul volto di Haytham permase un puro sbigottimento che scomparve solo quando il figlio gli piazzò il piatto pieno tra le mani.

‭«Mangia» disse. Dopodichè uscì dalla stanza lasciando dietro di sé solo il suono dei suoi stivali che scendevano le scale.

Aveline aspettò che anche quel suono sparisse al suo udito e poi intensificò il sorriso sul suo volto.‭

«Era imbarazzato.‭ ‬Un aspetto di Connor che non avevo mai visto.‭»‬ commentò con un nota ilare.

Haytham voltò la testa verso di lei,‭ ‬incuriosito.‭ ‬La donna notò quella sua curiosità e si sedette vicino a lui.

‭«A quanto pare deve essersi reso conto di ciò che ha detto e sottinteso...e la cosa forse lo ha spaventato oltre che imbarazzato.»

Haytham abbassò il cucchiaio e sembrò riflettere su quelle parole, mentre osservava la zuppa fumante nel piatto

‭«Più resto qui più mi accorgo che Connor è molto più sensibile di quanto si direbbe a prima vista» aggiunse poi Aveline accavallando le gambe una sull'altra.

‭«Forse troppo» commentò l'uomo riprendendo a mangiare con lentezza.

‭«O forse siete Voi a risvegliare la parte più fragile di Connor. Siete suo padre in fondo.»

«Che importanza può avere un padre che non è esistito fino ad ora.‭»

«Per un figlio i genitori esistono sempre,‭ ‬anche quando non sono presenti.‭ ‬In un modo o nell'altro nel nostro cuore loro esistono.‭»

Il templare immerse nuovamente il cucchiaio nel piatto silenziosamente,‭ ‬mentre i suoi occhi si posavano sulla donna sedutagli ancora accanto.‭ ‬Haytham stava diventando vecchio,‭ ‬ma questo non significava che non riuscisse più a cogliere certe venature nella voce e nei lineamenti di un volto.‭ ‬Venature che cercavano di nascondere tristezza,‭ ‬dubbi e amarezza profonde.‭ ‬Erano tratti che non avrebbe confuso con niente altro,‭ ‬visto che erano anni che li rivedeva anche sul suo stesso volto.‭ ‬Per quello decise di indagare più a fondo.

‭«Che mi dite dei Vostri genitori?»

La ragazza ebbe un sussulto dal quale si riebbe solo dopo alcuni istanti.‭ ‬Si lasciò poi sfuggire uno sbuffo.‭

«Non verrò certo a parlare di mia madre con un Gran Maestro Templare‭ ‬-‭ ‬rispose‭ ‬-‭ ‬ma mi stupisco che non sappiate già di mio padre...Ucciso per mano di un vostro pari...avvelenato dalla sua stessa moglie,‭ ‬colei che io pensavo una matrigia premurosa...Quanto ero sciocca‭»

«Dunque era come temevo‭ ‬-‭ ‬commentò l'uomo facendosi forza nell'ingoiare un po‭' ‬di zuppa prima che diventasse fredda‭ ‬-‭ ‬Mrs de L'Isle ha ucciso vostro padre‭»

«Mi state forse dicendo che non lo sapevate‭?»‬ chiese lei sinceramente sorpresa.‭

«Anche se siamo parte delle stesso ordine non significa che le informazioni siano così semplici da reperire.‭ ‬Senza contare che dal mio ritorno nelle colonie avevo smesso di focalizzarmi sui quei dannati reperti e su coloro che li cercavano.‭»

«Intendete quello strano disco...‭»‬ la donna si zittì di colpo,‭ ‬rendendosi conto solo in quel momento di ciò che stava rivelando.

Haytham sorrise.‭ «‬Lo avete Voi dunque,‭ ‬non era difficile immaginalo visto e considerato la morte di Mrs.‭ ‬deL'Isle...Siete stata Voi,‭ ‬dico bene‭?»

«Ha ucciso mio padre‭!‬ Mi ha allontanata dalla mia vera madre e ha finto di volermi bene‭! ‬Meritava di morire anche solo per quello.‭»

«Pensate davvero che abbia finto‭?»

«Mi ha trattata come uno strumento,‭ ‬mi è stata vicina solo per confondermi le idee,‭ ‬ha tentato di portarmi nell'ordine...‭»

«Avrebbe potuto uccidervi quando voleva...ma non lo ha fatto,‭ ‬a questo non pensate‭?»‬ chiese l'uomo ripensando a tutte le volte in cui lui stesso avrebbe potuto uccidere Connor e liberarsi di un nemico scomodo all'ordine.

‭«Non lo ha fatto perché le servivo! - La voce della ragazza si alzò all'improvviso e Haytham si riscoprì a notare quando lei e il suo figlio per certi versi si assomigliassero- Lei stessa ha detto che il mio talento le serviva.»

«Forse voi Assassini siete troppo svelti nel giudicare...‭»‬ aggiunse poi il templare,‭ ‬con voce lieve che mal si sposava con il tono usato poc'anzi dalla sua interlocutrice.‭ ‬Aveline cercò di controbattere ma Haytham fermò le sue parole con le proprie.

‭«...ma ha ucciso vostro padre e vi ha allontanato da vostra madre, questo, comprendo, giustifica la sua morte per mano vostra. L'odio per chi uccide una persona amata è qualcosa che si può comprender solo provandolo» concluse mentre alla sua mente tornava il volto morente di Reginald. Ancora oggi gli rodeva non essere stato lui a fendere il colpo mortale contro colui che gli aveva portato via il padre e quell'infanzia che, forse, l'avrebbe reso, magari non migliore, ma sicuramente diverso. Meno solo ... avrebbe voluto sperare per lo meno.
Ma non aveva senso comunque pensarci ora.‭ ‬Il passato non si cambia e questo Haytham Kenway lo sapeva fin troppo bene.

Aveline nel frattempo era rimasta in silenzio.‭ ‬Le ultime parole del templare l'avevano fatta riflettere,‭ ‬non sapeva cosa si nascondesse nel passato di quell'uomo,‭ ‬ma vendendolo e sentendo quelle parole non gli fu certo difficile capire che anche lui avesse perso qualcuno di amato.‭ ‬Si domandò chi fosse,‭ ‬ma non ebbe il coraggio di chiedere,‭ ‬in fondo non erano fatti suoi.‭ ‬Era li solo per assicurarsi che l'uomo mangiasse quella dannata zuppa che gli avevano chiesto di consegnare e Aveline decise che era il momento di eseguire l'ordine.‭ ‬Con un sonoro sospiro prese il piatto vuoto dalle mani di Haytham e tornò a riempirlo.

‭«Basta con queste chiacchiere deprimenti - decretò - ora pensate solo a mangiare che altrimenti il dottore poi se la prende con me.»

Haytham sorrise.‭ «‬Agli ordini‭»‬ ripose con un abbozzò di ilarità,‭ ‬riprendendo a tuffare il cucchiaio nel piatto.
  
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