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Autore: VioletP_    21/01/2015    1 recensioni
Sei oggetti incantati. Persone in pericolo. Durante una giornata qualunque, le principesse ricevono dei doni. Questi doni presentano però strane incisioni o hanno comunque un comportamento assai strano. In particolare, Belle e Ariel ricevono un messaggio preciso: andare in Virginia e chiedere di Pocahontas.
Le due vengono a scoprire grazie a Nonna Salice che il mondo è in grave pericolo e che una ragazzina che possiede "doti particolari" è stata rapita. Per avere dei chiarimenti, Nonna Salice consiglia loro di andare nel Paese delle Meraviglie e di parlare con Bianconiglio.
Nel Paese delle Meraviglie incontreranno le altre ragazze ed insieme arriveranno in un castello diroccato dove è tenuta prigioniera la bambina.
Le ragazze metteranno a rischio la loro vita e alcune anche il loro rapporto.
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Capitolo 4: Salvataggio di Biancaneve.

 
Le guardie la spinsero con forza nella cella che si trovava nei sotterranei del castello. Non era molto grande, inoltre era pieno di paglia e c’era una piccola finestra sul muro che era protetta da delle sbarre, mancava un letto.
Le due guardie la chiusero dentro e si allontanarono, lasciandola sola.
<< Devo trovare il modo di uscire da qui. >> disse, guardandosi intorno alla ricerca di qualcosa che potesse tagliare le sbarre, ma niente. Nemmeno una lima. Solo paglia. Il giorno passò in modo noioso, dato che non c’era niente da fare in quel luogo di sofferenze.
<< Forza, devo farle quest’interrogatorio, e anche in fretta! >>
Biancaneve tese l’orecchio, riconobbe la voce che parlò: apparteneva alla tipa che prima l’aveva fatta arrestare. Lei e le sue guardie si avvicinarono alle sbarre, e la donna le puntò un grasso dito contro, facendole segno di avvicinarsi. La ragazza obbedì e si avvicinò.
<< Cosa c’è? >> disse in tono freddo.
<< Dove hai trovato lo specchio? >> rispose lei.
<< Non ricordo. >> mentì.
<< Mh. Prossima domanda: sai chi è Alice? >>
<< No. >> mentì di nuovo.
<< E come hai fatto ad arrivare qui? >> disse lei, sorridendo.
Biancaneve esitò, intenta a pensare ad una risposta  convincente.
<< Allora? >> la incitò la donna.
<< Ehm, ero nel bosco a raccogliere fiori da portare a mia nonna, ad un certo punto ho visto un lupo venire verso di me, mi sono spaventata e sono uscita dal bosco, cadendo in quella strana buca. >> disse,  sperando di essere stata il più convincente possibile. La Regina la guardò, gli occhi ridotti a fessure che la osservavano mettevano a Biancaneve una certa ansia, quindi la ragazza parlò di nuovo.
<< Allora? >>
<< Mh, questa storia non mi convince. Perché eri con lo specchio? >>  disse, continuando a scrutarla.
<< Volevo regalarlo a nonna. >> disse convinta.
<< Racconterò questa storiella al capo, se acconsentirà ti libererò, altrimenti… >> disse passandosi il pollice sotto il mento. La ragazza impallidì, la Regina rise e andò via, lasciando la ragazza sola con due guardie che erano state incaricate di tenerla d’occhio.

 
<< Quindi questo Bianconiglio ha una casa veramente grande! >> disse Cenerentola, guardando lo Stregatto.
<< Ma no! Stiamo andando al castello della Regina di Cuori! >> rispose lui.
<< Ma la bacchetta…noi…io devo parlare con questo Bianconiglio! >> disse lei, fermandosi per riposarsi e per decidere sul da farsi.
<< Va bene, ma casa sua  è molto distante! Poi se questa bacchetta ti ha detto di andare di là ci sarà un motivo, no? >> disse, facendo roteare il viso. Cenerentola lo guardò disgustata e spaventata.
<< Un momento! Ho capito. Andremo prima al castello, poi ci porterai da Bianconiglio! A proposito, com’è fatto? >> disse lei, continuando ad incamminarsi verso il castello, ormai vicino.
<< Be’, che dire? E’ basso, ha un monocolo, è vestito elegante ed è peloso. Ha delle orecchie da coniglio ed è un CONIGLIO. >> disse il gatto, riapparendo sulla spalla della ragazza.
<< Bianconiglio è davvero un coniglio? >>
Il gatto annuì.
Arrivati al cancello c’erano due carte da poker con delle lance che bloccavano l’accesso al palazzo.
<< Sono pericolose! Non ti faranno passare… >> disse lo Stregatto, vedendo Cenerentola avanzare verso le guardie.
<< Vedremo. Incanto del Fuoco! >> disse, disegnando una fiamma con la bacchetta e soffiando. Delle scintille rosse e gialle scaturirono dalla bacchetta, che scagliò delle fiamme contro le due guardie, che gridarono sofferenti.
<< Oddio, cosa ho fatto?! Incanto dell’Acqua! >> disse, disegnando una goccia d’acqua e soffiando, facendo  uscire dalla bacchetta un potente getto d’acqua che  colpì le guardie, spegnendo le fiamme.
Lo Stregatto, che aveva osservato la scena, chiuse gli occhi e svanì.
<< Andiamo Streg! >> disse Cindy, voltandosi.
<< Streg? Se è uno dei tuoi scherzetti, giuro che sono affari tuoi! Gattaccio pestifero! >> nessuna risposta. La ragazza sbuffò, poi aprì la porta del castello, entrò e la richiuse, ovviamente prima fece apparire dei medicinali davanti alle guardie.
Le mattonelle del corridoio erano piene di cuori e sulle pareti c’erano dei quadri che raffiguravano una donna grassa che teneva in mano uno scettro a forma di cuore. Cindy continuò ad avviarsi, seguendo la bacchetta. Incontrò qualche guardia, ma bastò farle addormentare per passare inosservate.
Scese delle scale, arrivando così ai sotterranei, il luogo più freddo e sporco del castello. Cindy fece uscire una piccola fiamma dalla bacchetta per riscaldarsi e per illuminare la via, poi attraversò il corridoio fino ad arrivare alle prigioni.
<< C’è qualcuno? >> disse. L’eco della sua voce rimbombava nel corridoio. Si guardò intorno: tutte le prigioni erano vuote, con qualche scheletro poggiato sulle pareti, fatta eccezione per una che era pulita e dove c’era una fanciulla addormentata. Cenerentola si avvicinò.
<< Scusa… >>
La fanciulla aprì gli occhi, vedendo la ragazza sorrise e si rialzò, si avvicinò alle sbarre e la guardò.
<< Sei una delle principesse che custodisce gli oggetti incantati? >> disse Cindy, facendo cadere a terra le sbarre della prigione con un incantesimo.
<< Certo. Sono Biancaneve, tu sei? >> disse la ragazza, uscendo dalla prigione.
<< Cenerentola. >> agitò la bacchetta, rimettendo in piedi le sbarre.
<< Giuro che se quella ragazzina ha davvero mandato qualcuno a salvarla le taglio la testa! Come si è permessa di far mandare k.o. tutte le mie guardie?! Giuro che la uccideremo con le nostre mani! >> disse una voce che veniva dal corridoio.
<< T-tesoro non ti sembra di esagerare? >> rispose una voce maschile in tono timoroso.
<< Taci o farai la sua  o la loro-in caso abbia mandato qualcuno- fine! >> rispose la voce femminile.
<< La Regina di cuori! Scappiamo. >> sussurrò Biancaneve.
<< Di qua. >>
Si voltarono, due occhi e un sorriso inquietante era dentro un portale.
<< Stregatto! >> disse Cenerentola, avvicinandosi al gatto, seguita da Biancaneve. Le due si infilarono nel portale, sparendo appena in tempo.
<< Grazie Streg! Credevo fossi scappato e che mi avessi lasciato sola. >> disse Cenerentola, abbracciando il corpo invisibile del gatto, Biancaneve li guardò perplessa, poi si batté una mano in faccia: avevano dimenticato di prendere lo specchio.
<< Ragazzi, lo specchio è rimasto nel castello. >>
<< Lo recupereremo dopo, ora dobbiamo parlare con questo Bianconiglio. >>
<< Di qua. >> disse il gatto, facendo apparire un altro portale.

 
Aurora stava camminando da ore in quello strano mondo, era finita in un altro bosco, iniziava ad averne abbastanza di boschi.
Ad un certo punto la sua attenzione fu attirata da un rumore: erano rumori di schiamazzi e urla, come in una festa. Un probabile segno di civiltà. Prese la spada, pronta comunque ad attaccare  in caso di necessità e si avviò verso la fonte del rumore.
C’era una specie di radura, al centro un tavolino rosa pieno di tazze da tè e pasticcini, uno strano tipo versava la bevanda a degli ospiti immaginari.
<< Entra, non stare a guardare! >>
Aurora gridò e puntò la spada contro una strana lepre che era davanti a lei. L’animale le saltò dietro e la trascinò nella “festa”.
<< Finalmente una delle sei principesse è arrivata! Cara, vuoi un po’ di tè mentre aspetti le altre? >> disse l’uomo, versandole del tè sulla testa.
<< Ma come si permette?! >> disse, scansando via l’uomo e prendendo un fazzoletto per asciugarsi i capelli.
<< Scusa, ma non puoi andartene! >> disse la lepre, vedendo che la principessa stava tornando nella foresta.
<< E perché no? >> rispose lei, acida.
<< Perché devi aspettare il Bianconiglio e le altre sei principesse. Dovete parlare di una cosa importante. >> disse l’uomo, versando la bevanda in testa alla lepre.
<< Io sono il Cappellaio Matto. >> disse, continuando a versare il tè.
<< Io la Lepre Bisestile,  o Lepre Marzolina. >> disse la lepre, saltando in testa al cappellaio e facendo lo stesso lavoro che l’uomo stava facendo prima a lui.
<< Spero che le altre si sbrighino. >> disse Aurora, poggiando la testa sul tavolo, le mani tra i capelli.

<< Ragazze, venite a vedere! >> disse la fata, spaventata. Le altre due accorsero, preoccupate.
<< Aurora se n’è andata, leggete. >>
Serena prese il biglietto e iniziò a leggere.
<< Care  Serena, Flora e Fauna, so che mi avete impedito di andare a salvare Filippo, ma io sento di doverlo fare. Non voglio passare per la classica principessa in attesa del cavaliere. Ora è il cavaliere ad essere in pericolo e quindi ora sono io che devo rendermi utile. Non preoccupatevi, starò bene. Cercherò di informarvi appena posso. Baci, Aurora.
p.s. : ho preso io la torta di mele che era sul tavolo. >>
disse Serena, leggendo la bella calligrafia di Aurora.
Le tre si abbracciarono.
<< Dobbiamo trovarla! >> disse Flora.
<< Più tardi mi metterò in contatto con la Fata Madrina e chiederemo a lei di aiutarci! >>  rispose Fauna.

 
Il gruppo era abbattuto per via dell’umore di Pocahontas, ma dopotutto era molto comprensibile: aveva perso per sempre il suo amato.
Durante la notte avevano dormito in una taverna e al risveglio trovarono la nativa americana intenta a pregare.
Aveva cercato di comportarsi normalmente, ma la tristezza era evidente e non riusciva a mascherarla.
<< Oggi ci saranno i funerali, l’ho sentito dire in giro. Voi andate in questo luogo, non voglio rallentarvi, ma io ho bisogno di sentire il suo spirito. >> aveva detto ad Ariel durante la colazione. La sirena aveva accettato, anche se con riluttanza. Ora doveva dirlo al resto del gruppo, nel frattempo Pocahontas era già uscita.
Non sapeva dove andare, era nuova, vide una strana carrozza piena di fiori, decise di seguire quella.
Aveva corso molto, ma alla fine era riuscita a stare di pari passo con il mezzo, che si era fermato davanti ad un cancello di ferro. Pocahontas lo attraversò e vide un altare su cui c’era un uomo basso e calvo che aveva in mano un libro, accanto a lui c’era un ritratto di John Smith. C’erano delle sedie disposte davanti l’altare, Pocahontas prese posto accanto ad un ragazzo con i capelli castani e lunghi raccolti in un codino e gli occhi dello stesso colore dei capelli. Durante la cerimonia pianse molte volte, attirando l’attenzione dei presenti, ma non le importava molto.
Finita la cerimonia uscì dal cancello, si bloccò però sentendo una mano sulla spalla.
<< Scusami… >>
si voltò, era l’uomo che aveva avuto accanto durante la cerimonia. La ragazza non rispose.
<< Non ti ho mai vista qui, e i tuoi abiti mi dicono che non sei del posto. Come ti chiami? Io sono John Rolfe. >> disse lui, togliendo la mano dalla spalla.
<< Il mio nome è Pocahontas. >> disse scandendo bene il suo nome.
<< Vengo dalla Virginia. >> aggiunse.
<< Interessante! Sai, Re Giacomo stava per mandarmi lì come ambasciatore per parlare con il capo dei nativi! Comunque, come mai sei qui? >>
<< Mh, non credo siano affari tuoi. >> rispose lei, secca.
<< Come sei antipatica. Volevo aiutarti! >>disse lui.
<< Conosci il Paese delle Meraviglie? >> disse la ragazza, guardandolo negli occhi.
<< Mai sentito nominare. >> disse lui.
<< Allora non mi sei d’aiuto. >> disse in tono brusco, allontanandosi.
<< Aspetta! >> la richiamò lui. La ragazza si voltò.
<< Posso accompagnarti. >>
<< Hai appena detto di non sapere dov’è… >> disse lei, confusa.
<< Lo so. Ma se questo posto esiste davvero, potrebbe essere pericoloso, e magari potrebbe servirti una mano. >>
<< Io non so se esiste davvero…so solo che devo cercarlo.  Comunque ho già degli amici, mi aiuteranno loro in caso di pericolo. >>
<> disse lui, con il tono che la ragazza aveva avuto poco prima con lui.
<< Aspetta! Ok, puoi venire con noi! Ora andiamo alla locanda. >> disse. Il ragazzo la invitò a salire su una carrozza, lei accettò e insieme arrivarono alla locanda. Belle, Adam, Eric e Ariel già la aspettavano fuori.
<< S-sono loro i tuoi amici? >>
La ragazza annuì.
<< Ragazzi, lui è John Rolfe, può accompagnarci? >> disse Pocahontas, indicando John Rolfe, che li salutò con la mano. Il gruppo annuì, facendo sorridere la ragazza.
<< Prima il tridente mi ha rivelato una via, seguiamola! >> disse Ariel.
Il gruppo si mise in marcia, attraversando Londra e uscendo dalle mura. Stavano chiacchierando del più e del meno quando si imbatterono in una buca con un cartello con scritto “Paese delle Meraviglie” che indicava di saltare.
<< Eccolo qua! >> disse Ariel.
<< Io non vedo niente… >> disse Eric, imbarazzato.
<< Nemmeno io. >> disse Adam.
<< Quoto. >> si aggiunse John.
<< Ma dai ragazzi, è proprio qua davanti a noi! >> disse Belle.
<< Non siete simpatici! >> commentò Ariel.
<< Ragazze, siamo seri. >> disse Adam.
<< Va bene, vi porteremo noi nella buca. >> disse Pocahontas, tuffandosi nella buca e attaccandosi ad una radice.
<< Oddio, è profonda! Prima che questa cosa si spezzi, fate qualche passo avanti. >> alzò la voce per farsi sentire. I ragazzi avanzarono, fino a sprofondare anche loro. La ragazza lasciò andare la presa e si tuffò anche lei, seguita dalle altre due.
<< Ci schianteremo al suolo! >> gridò Adam, spaventato.
<< No! >>
Ariel puntò il tridente a terra facendo apparire un mucchio di neve soffice. Il gruppo cadde sul mucchio di neve.
<< Eccoci nel Paese delle Meraviglie… >> disse Belle, guardandosi intorno mentre si rialzava.

 
Angolo Autrice:
Ok, anche questo capitolo è abbastanza lungo, spero che non vi annoi.
Chissà se le principesse riusciranno ad incontrarsi senza problemi ;) questo sicuramente lo scoprirete nel prossimo capitolo! Baci e grazie a chi legge ea chi recensisce. :*
   
 
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