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Autore: Altair13Sirio    21/01/2015    1 recensioni
STORIA IN STATO DI MANUTENZIONE - CAPITOLI CORRETTI AD ORA: 7
"Sono passati tre anni da quando Pitch e Jack Frost hanno avvolto il mondo con la paura e il freddo. Da allora, la Terra è avvolta in un perenne inverno e tutti hanno paura. I Guardiani sono scomparsi. Nessuno crede più in loro. Questo perché bisogna vedere per credere, e nessuno li ha mai visti, a parte me!"
Un ragazzo viaggia attraverso il suo paese. Non sa dove va, né quando ci arriverà. Con lui la sua sorellina che cerca di educare e convincere del fatto che la paura non esiste. Vuole porre fine a tutto ciò. Questo vortice di paura deve finire! Sembrerebbe un'impresa impossibile, se non fosse per il fatto che lui ha un asso nella manica...
Genere: Avventura, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jack Frost, Jamie, Nuovo personaggio, Pitch, Sophie
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Jamie se ne stava in piedi, con lo sguardo perso nel vuoto. Era di nuovo nella grotta di Pitch. Ora conosceva il passato dell’Uomo Nero. Conosceva ciò che Pitch Black aveva ignorato per tutto quel tempo. Davanti a lui, a circa cinque metri di distanza, stava Pitch in persona. Lo sguardo allucinato, sembrava essere stato scioccato da una qualche rivelazione; invece aveva solo ricordato.
Dietro Jamie c’era Luna, spaventata per quello che era appena successo. Aveva visto i due sparire in una forte luce e ricomparire lì a terra, dopo essere stati ricomposti da tanti granelli di sabbia. Non aveva visto quello che aveva visto Jamie; non sapeva cosa era successo.
Jack Frost non era più seduto sul suo trono; si era alzato, e aveva in viso un’espressione preoccupata, sorpresa. Era ritto in piedi, indeciso sul da farsi, mentre aspettava che il suo compagno gli desse qualche segnale.
Jamie alzò lo sguardo verso Pitch, confuso, frastornato, ma deciso. << Pitch… >> Mormorò apprensivo. L’Uomo Nero non sembrò reagire alla chiamata del ragazzo. Jamie fece qualche passo verso di lui. << Avevi dimenticato… >> Questa volta lo Spirito alzò lo sguardo verso il ragazzo, assumendo un’espressione inquieta. << Avevi dimenticato tutto quello che lei aveva fatto per te, tutto l’amore che avevi ricevuto. E per questo hai fatto quello che hai fatto. >> Pitch fece un passo indietro, spaventato. Non voleva sentire le parole di Jamie. Il ragazzo però era determinato a finire ciò che aveva iniziato. << Hai creduto che la tua missione fosse quella di terrorizzare il mondo, ma non hai mai pensato a quello che avresti potuto fare pensando con la tua testa, senza credere di essere relegato alla parte del cattivo! Tutto questo perché non ricordavi di avere avuto anche tu qualcuno che ti ha amato, e di averlo perso in modo orribile, proprio come me! >> Pitch cominciò a mettersi le mani alle tempie e a contorcersi. << Mi dispiace! >> Fece Jamie, sperando che l’Uomo Nero accettasse le sue scuse.
<< NO!!! >> Urlò Pitch fuori di sé. Tutti nella caverna fecero un passo indietro, a parte Jamie, che rimase immobile. Da sotto i piedi di Pitch fluirono delle scie di sabbia nera, che cominciarono a vorticare in alto sopra di lui. Comparvero degli Incubi che si misero a girare attorno a Pitch, fondendosi tra loro. Lo Spirito si dimenava e si contorceva, cercando di sfuggire a tutto quello, ma era come bloccato dalle sue stesse paure.
Anche all’Uomo Nero è concessa la paura… Pensò Jamie osservando la scena. Ma non è quello che pensava lui…
Pitch continuava a urlare in preda alla rabbia, alla paura, al dolore. Nessuno poteva dire cosa stesse provando in quel momento, se non lui stesso. Ormai non si sentiva più niente, se non le sue urla e il frastuono provocato dal furioso vorticare degli Incubi. E questi due suoni si fusero tra loro, creando un unico, indistinto rumore che entrò nelle orecchie di Jamie e Luna, e che fece tremare anche l’impassibile Jack Frost.
Ci fu uno scoppio, al culmine di tutto questo, e dove c’era Pitch Black rimase sabbia. O quasi. A terra, in mezzo a un cumulo di sabbia nera bruciata c’era un piccolo bambino vestito di stracci. Aveva i capelli neri e gli occhi grigi brillavano di una strana luce mistica. Lo sguardo era perso nel vuoto, sembrava in catalessi.
<< Pitch?! >> Esclamò incredulo Jack. Il bambino non rispose.
<< E’ tornato quello che era un tempo… >> Mormorò raggiante Jamie. Era strabiliato da quello che aveva visto. << Pitch è diventato un bambino… >>
<< Ma è ancora lui…? >> Chiese incerta Luna avvicinandosi a Jamie. Il ragazzo perse tutto il suo entusiasmo e si fermò fissando il bambino. Non lo sapeva. Non sapeva se quello era il bambino dei ricordi di Pitch Black, o lo stesso Pitch Black, che aveva riacquisito il suo antico aspetto, prima di diventare uno Spirito.
Ma c’era qualcosa di più grave di cui preoccuparsi, al momento.
Ora sul soffitto della caverna roteava una spirale di sabbia nera e Incubi incontrollabile; ora che Pitch era fuori gioco, quegli Incubi erano stati liberati, senza nessuno che li trattenesse più.
Jack Frost fissò incredulo il bambino al centro della caverna, poi il ragazzino che sembrava essere sicuro della sua vittoria. Scattò spinto dal vento e afferrò Jamie per il colletto, trascinandolo per tutta la caverna fino a sbatterlo a un muro. << Che cosa hai fatto? >> Scandì infuriato mentre Jamie si lamentava per il colpo.
Il ragazzo inspirò e fissò negli occhi lo Spirito. << Gli ho fatto provare dei sensi di colpa. >>
Jack lo spinse di nuovo contro il muro. << Quindi? >> Chiese impaziente.
Jamie gli mise una mano al polso, come a spostarlo. << Sono abbastanza sicuro che abbia compreso i suoi sbagli… >> Disse con un sorrisetto che fece imbestialire Jack.
L’Uomo di Ghiaccio stava per scaraventare Jamie contro un altro muro, ma sentì uno sparo alle sue spalle, e dal muro sopra di loro caddero alcuni frammenti di roccia. Si voltò e vide Luna che gli puntava una pistola fumante contro. Rise. << Non ce la fai. >> Disse alla ragazza in tono derisorio.
Luna però aveva un’espressione determinata in volto, e la pistola era puntata proprio contro Jack. Sparò un altro colpo e questa volta colpì Jack allo stomaco. Il colpo lo fece sobbalzare e lasciò andare Jamie, che scivolò a terra e raggiunse Luna in fretta, ringraziandola per averlo aiutato. Jack era a mezz’aria che si contorceva per la ferita. Si voltò lentamente e lanciò ai due ragazzi un’occhiata infuriata. Luna rivolse uno sguardo di sfida a Jack, facendogli capire che non si sarebbe fermata adesso. Jamie era accanto a lei e fissava Jack in modo simile, ma il suo intento era quello di fargli capire che questa volta avrebbero vinto loro.
Jack scese lentamente a terra e si appoggiò al suo bastone per mantenere l’equilibrio. << Insomma… Cosa vuoi dimostrare con tutto questo? >> Chiese riprendendo fiato.
Jamie lo guardò confuso, ma annuì. << Il fatto che non importa quante volte verremo sconfitti. Troveremo sempre un modo per rialzarci, un motivo per continuare a combattere! >> Si batté un pugno sul petto.
Jack lo guardava insoddisfatto e con un sopracciglio inarcato.
<< La nostra volontà è più forte di quanto credi! Più forte dei vostri Incubi, del ghiaccio che ha ricoperto questo mondo e della violenza che hai dimostrato! >> Esclamò pieno di rabbia Jamie allargando poi il braccio come a mostrare quello di cui parlava. << Puoi uccidere me, ma Luna continuerà a lottare! Uccidi anche lei, e stai certo che un giorno arriverà qualcuno a finire ciò che abbiamo iniziato! Non puoi vincere, Jack! >> Urlò Jamie, sperando di poter far comprendere allo Spirito la situazione.
Jack si esaminò le mani, strinse il bastone e lo fere ruotare. Il ragazzino avrebbe tanto voluto sapere cosa stesse accadendo nella sua mente, in quel momento… Forse era in conflitto con sé stesso, indeciso se lasciare andare quella follia che lo aveva preso o perseverare in quello che aveva cominciato, nonostante le prospettive… Non poteva sapere se fossero questi i pensieri di Jack Frost o semplicemente lo Spirito avesse chiuso la sua mente da tempo, ascoltando solo la propria voce. Quando alzò lo sguardo, però, poté leggere l’unica emozione presente in lui: odio.
Alzò il bastone e sferrò un getto di ghiaccio contro Luna. Jamie si mise in mezzo e alzò una mano evocando uno scudo di ferro con cui bloccò il ghiaccio. Lo scagliò poi contro Jack Frost quando si fu fermato e si lanciò contro di lui, evocando una falce. Jack respinse facilmente lo scudo gelato e parò il bastone di fronte a sé, preparandosi a parare il colpo di Jamie. Il ragazzo spinse in avanti la falce, con l’intento di sfondare la difesa dello Spirito, che però indietreggiò, si piegò verso il basso e agganciò la falce con il suo bastone, tirandola via dalle mani di Jamie. Si rotolò sulla schiena e tornò in piedi dopo aver conficcato l’arma nel terreno e sorriso in modo perfido a Nightmare, che creò un pugnale e si spostò lateralmente.
Jamie aspettò l’attacco di Jack, prima di contrattaccare, ma quello non arrivò e il ragazzo si ritrovò confuso di fronte allo Spirito del Ghiaccio che se ne stava fermo a guardare le sue mosse frenetiche, i suoi rapidi e disperati spostamenti, nel tentativo di prevedere un imminente attacco. Sembrava divertirsi a quella vista. Si fermò cercando di capire cosa stesse aspettando, e allora sentì il bastone di Jack prenderlo in pieno stomaco e spingerlo via, facendolo rotolare a terra. Jamie si rialzò e tossì un paio di volte, prima di allungare il braccio con il coltello nella direzione di Jack Frost. Prese la mira e scagliò il coltello allo spirito, creando una spada in quello stesso momento e lanciandosi contro di lui nel tentativo di sorprendere l’avversario. Effettivamente Jack si spostò per evitare il coltello, e in quella posizione in cui era si ritrovò svantaggiato. Jamie alzò la spada, sicuro di colpire lo Spirito, ma invece lo vide sparire dal suo campo di vista, e lui cadde a terra perdendo l’equilibrio. Jack si era sollevato in aria con la forza del vento e adesso stava scendendo su di lui con il bastone levato. Per difendersi Jamie alzò la spada, e la lama si conficcò nel fianco dello Spirito, che urlò dal dolore e si gettò di lato, cercando di allontanarsi da Jamie.
Il ragazzo getto la spada e si buttò addosso a Jack, bloccandolo e costringendolo a guardarlo negli occhi. Ma Jack riuscì a liberarsi un braccio e afferrò la spada che Jamie aveva lasciato. Alzò la lama cercando di colpire il ragazzo in viso, e Jamie si piegò indietro schivando di striscio la lama e tagliandosi la fronte. Non perse tempo e fece sparire la spada, dopodiché immobilizzò di nuovo Jack. Lo fissò con odio mentre il sangue colava dalla sua ferita e tingeva di rosso il lato destro del suo viso, mentre il suo occhio destro cominciava a bruciare al contatto con esso e la vista si appannava. << Hai perso, Jack! >> Esclamò fissandolo intensamente negli occhi, lottando con il bruciore all’occhio destro e cercando allo stesso tempo di tenere fermo Jack Frost. << Perché non lo ammetti e basta?! >> Urlò.
L’espressione infuriata di Jack non cambiò al sentire quelle parole. Niente lo distoglieva dalla sua furia.
<< I Guardiani credevano in te! Eri la loro unica speranza, ma hai deciso di voltar loro le spalle e di andare con il nemico! >> Esclamò il ragazzo stremato. << Non credevi che qualcuno sarebbe arrivato fin qui, vero? Non pensavi che un semplice ragazzino avrebbe raggiunto il tuo covo e ti avrebbe sconfitto! Eri sicuro di continuare a terrorizzare il mondo senza problemi! >>
<< Sta’ zitto! >> Urlò Jack alzando il ginocchio e colpendo Jamie nello stomaco. Lo spinse di lato e si rialzò in fretta. Afferrò il suo bastone e sparò un getto di ghiaccio che lo scagliò contro una parete lontana. Poi Jack lo bloccò a quella parete con il ghiaccio. Rimase fermo a fissare il ragazzo bloccato nel ghiaccio che cercava di liberarsi. Ansimando, si voltò verso Luna, che era rimasta ferma ad assistere alla battaglia senza intervenire, forse perché pensava che Jamie avesse la situazione sotto controllo. Adesso, però, ora che lo sguardo di Jack Frost si era posato su di lei, aveva sentito un grande senso di oppressione che l’aveva immobilizzata. Le gambe non si muovevano, ma tremavano spaventosamente, e gli occhi della ragazza si erano spalancati dall’orrore. Una mano era al petto, mentre l’altra scendeva lungo il fianco sinistro, allontanandosi poi leggermente dal bacino. La paura si era impadronita di lei, e nonostante avesse imparato a domarla, quella che stava provando in quel momento era troppo forte per lasciarsi controllare da lei, piccola, impaurita e sola, in quel mondo ingiusto e pieno di dolore.
Jack fece qualche passo strascicato verso di lei. Luna sapeva di essere in pericolo, sapeva di dover scappare, ma non riuscì a muovere un muscolo. L’idea di affrontare Jack Frost non le passò per la mente nemmeno per un istante. Cercò di creare l’arma più facile da usare, la più adatta a quella situazione, ma nella fretta i pensieri si sovrapposero e non riuscì a evocare niente. Prima che potesse accorgersene, Jack Frost arrivò da lei. Era proprio di fronte a lei, molto più alto di lei e più forte. Incuteva terrore solo guardando il suo viso, contratto dal dolore e dalla rabbia, inquietantemente magro e consumato dall'odio. Stringeva il bastone nella mano sinistra, mentre con la destra si teneva il fianco ferito, da cui scendeva del sangue che una volta caduto a terra si cristallizzava. Luna seguì con lo sguardo una goccia di sangue che scese dalla ferita e cadde a terra, assumendo quindi una consistenza solida. Quando alzò lo sguardo vide che anche Jack aveva seguito la goccia di sangue cadere. La fissò con rabbia e liberò la mano dalla ferita per afferrare Luna dal collo.
Jamie gridò infuriato. << NON LA TOCCARE! >> Cominciò ad aumentare la temperatura del suo corpo, cercando di far sciogliere il ghiaccio. Ma Jack avrebbe ucciso Luna prima che lui si sarebbe potuto liberare.
L’Uomo di Ghiaccio sollevò Luna da terra e le lanciò uno sguardo furioso e stremato. Sembrava volerle dire qualcosa. Le sue occhiaie si erano fatte più profonde, i lineamenti del viso sembravano essersi scavati ancora di più, i capelli erano spettinati e la barba era lasciata senza una cura. I suoi occhi non avevano più quel bagliore di una volta; quell’azzurro scintillante si era spento. C’era solo odio in lui.
Cominciò a stringere con forza il collo della ragazza. Lei lo supplicò di risparmiarla. << Siete venuti fin qui… Avete perso ogni cosa, eccetto le vostre vite… Siete stati feriti da innumerevoli battaglie… >> Disse Jack trattenendo il tono di voce, che altrimenti sarebbe stato capace di far crollare la grotta. Scandì con forza le parole:<< Che cosa vi da questa forza per continuare? >> Chiese incapace di comprendere la natura umana. << Perché è così importante vincere per voi? >>
Luna non riusciva a rispondere. La mano di Jack le bloccava la voce nella gola, non riusciva a respirare, e il suo silenzio, interrotto solo dai suoi gemiti lo rendeva ancora più irritabile. Luna avrebbe voluto morire in quell’istante; il dolore, la forza dello Spirito era troppa, e il suo corpo debole non poteva sopportarla.
Jack stava per fare qualcosa che non si sarebbe potuto più riparare. Jamie avrebbe perso tutto per davvero, questa volta, e lui sarebbe diventato un assassino di innocenti. La ragazza sarebbe morta e il ragazzo sarebbe diventato pazzo per davvero. Stava per uccidere Luna.
Ma tutto questo non accadde.
Si sentì un urlo possente, poi un’esplosione dalle parti del tetto della caverna. Il fuoco, il fumo invasero la grotta e sia Jamie che Jack alzarono lo sguardo nel punto da cui era arrivato il suono. Le rocce si staccarono dalla parete e caddero giù. Si aprì un tunnel nel luogo in cui vi era stata l’esplosione, e un gruppo di dodici persone e un cane saltò giù da lì. Si sentirono spari. Un proiettile colpì la spalla di Jack Frost, e lo Spirito lasciò andare Luna gridando. La ragazza si accasciò a terra mentre un ragazzo alto incappucciato e armato di una grossa spada si lanciava in avanti contro di lui: la lama si allungava coprendo l’elsa e la punta era da un lato solo, e scendeva obliqua verso l’altro lato della spada. Abbassò la spada avanzando e Jack dovette saltare indietro per schivarla, poi alzò la lama subito dopo, ferendo di striscio lo Spirito al petto; diversamente dalla traiettoria dell’arma, che lasciò andare, il ragazzo fece un salto e roteò in aria, afferrando di nuovo la spada quando ebbe compiuto un giro, e la tirò in giù con sé, ferendo Jack Frost allo sterno. In quell’istante lo Spirito non capiva più cosa stesse succedendo. Jamie era confuso quanto lui.
Il ragazzo avvistò poi una figura in aria scagliare una freccia contro Jack Frost e colpirlo accanto alla spalla. Jack urlò di nuovo e cercò di identificare chi aveva scoccato la freccia. Nello stesso istante Jamie vide un ragazzo correre a testa bassa, prendere in braccio Luna di corsa e portarla via di lì. Vide poi un ragazzo dai capelli rossi e scompigliati che correva verso di lui, con in mano qualcosa di rettangolare. << E’ bello rivederti, Nightmare. >> Disse il ragazzo. Jamie aveva già sentito la sua voce. Ricordava il suo viso, ma era diverso dall’ultima volta che lo aveva visto: era diventato più muscoloso, i capelli erano cresciuti e gli occhi erano diventati più duri, anche se la sua espressione in quel momento era felice, sorpresa…
<< Cane Pezzato?! >> Esclamò incredulo Jamie. << Sei vivo? >>
Il ragazzo rise e applicò al ghiaccio che aveva bloccato Jamie quello strano oggetto dalla forma rettangolare che si rivelò essere dell’esplosivo. << Ti racconterò tutto, ora però stai fermo… >> Fece qualche passo indietro e attivò l’esplosivo con un detonatore che teneva in mano. Jamie chiuse gli occhi e strinse i denti, e il ghiaccio andò in frantumi, liberandolo. Si sentì gelare, ma ignorò quella sensazione e andò con Cane Pezzato.
<< Come fate ad essere tutti qui? >> Chiese Jamie confuso appoggiandosi alla sua spalla.
Cane Pezzato lo aiutava a camminare, diretto al punto in cui era raggruppata la Squadra. << La notte che abbiamo lottato contro Pitch e Jack, il tetto è crollato. >> Jamie annuì. << Tua sorella è stata fantastica! Ha fermato tutto! Ci ha portati fuori prima che tutto ci crollasse addosso, ma tu e Luna non c’eravate… >>
<< Avevo aperto un varco che ha risucchiato me e lei e ci ha portati lontano… >> Disse Jamie.
<< Immaginavo che ci fossero i tuoi poteri in mezzo. >> Sbottò alzando un indice e ghignando. << Ad ogni modo, tua sorella ci ha portati fuori, esattamente a casa tua. >> Jamie rimase basito quando sentì quella cosa. << Non potevamo affrontare Pitch e Jack da soli, e per un po’ abbiamo pensato che sarebbe stato meglio attendere… >>
<< Attendere cosa? >> Lo interruppe Jamie. Stavano arrivando dal resto della Squadra.
Cane Pezzato rivolse un’occhiata emozionata al gruppo che li attendeva. Si voltò:<< Il vostro ritorno. >> Disse con un sorriso.
Un urlo fece sobbalzare Jamie. << NIGHTMARE! >> La voce possente e profonda che lo aveva chiamato la riconobbe subito. Era Bruto. Vide l’omone corrergli incontro e sollevarlo stritolandolo in un abbraccio emozionato. << Piccolo delinquente, mi hai fatto dannare! >> Esclamò pieno di gioia Bruto, mentre Jamie cercava di non farsi stritolare dall’uomo. Dietro di lui arrivò il fedele Segugio, che abbaiò e saltò dalla gioia.
<< Sei ancora tutto intero, ragazzo? >> Chiese un altro omone avvicinandosi. Era grosso e muscoloso come Bruto, portava un lanciarazzi dietro la schiena e in testa aveva ancora meno capelli dell’ultima volta che Jamie lo aveva visto. In mano aveva ancora il detonatore delle bombe che avevano aperto la strada nella caverna.
<< Bruto, Thor! >> Biascicò Jamie mentre Bruto lo stritolava. Lo lasciò scendere e non riuscì a non ridere a crepapelle, mentre il ragazzino controllava di non avere niente di rotto. Arrivò un uomo dai capelli scuri, lunghi e sporchi. La barba ispida e lo sguardo rilassato. Aveva una camminata lenta e barcollante, e in mano stringeva un fucile a canne mozze.
<< Sei quello nuovo? >> Chiese, accogliendolo con le parole che gli aveva rivolto la prima volta che si erano incontrati. Nonostante fosse in pessimo stato, Topo di Fogna sembrava essere messo meglio di quando stava nel rifugio di Babbo Natale.
<< Topo di Fogna! >> Esclamò incredulo. Quello gli offrì la mano e Jamie gliela batté con forza, tirandola verso di sé. Si voltò e vide Occhio di Falco. Era inginocchiato con il fucile in braccio intento a puntarlo contro Jack Frost. Lo vide con la coda dell’occhio e alzò una mano sorridendo in segno di saluto. Jamie sorrise, e subito dopo vide Runner arrivare e strofinargli il pugno sulla testa, dicendo qualcosa che il ragazzo non capì. Era lui quello che era corso a salvare Luna. Lì vicino c’era Rage. Rage non era molto abituata a mostrare affetto verso qualcuno, ma probabilmente fu la prima volta in cui Jamie la vide sorridere spontaneamente in quel modo. Sembrava che qualcosa fosse cambiato in lei; anche la sua espressione si era un po’ addolcita…
Vide venirgli incontro Siaiei, che sorrise e gli diede una pacca sulla spalla, mentre Jamie cercava di avanzare. Avvistò Luna seduta a terra con la schiena appoggiata a una roccia che riprendeva fiato. La raggiunse di corsa e si abbassò su di lei. << Come stai? >> Chiese preoccupato, ricordandosi della situazione.
Luna annuì inspirando. << Sto meglio ora. >> Jamie le strinse una mano, sollevato dalle sue parole. Luna però gli mise l’altra mano sopra alla sua e lo guardò sorridendo. Lui la fissò interrogativo. Luna si limitò a girare lo sguardo verso destra, dove c’erano Giuda intento a puntare il fucile verso il soffitto, dove la sabbia nera vorticava libera ancora, e una piccola bambina bionda con i pugni stretti e lo sguardo determinato.
Jamie rimase senza parole. Si alzò di corsa e le andò incontro. << SOPHIE! >> Gridò pieno di gioia. La bambina si voltò e appena lo vide il suo volto si illuminò di gioia. Il ragazzo si lanciò contro di lei e la strinse con forza, mentre entrambi piangevano lacrime di gioia per essersi ritrovati.
La bambina non riusciva a credere che suo fratello fosse di nuovo lì con lei. Non riusciva a credere che fosse vivo. << Sei vivo! >> Continuava a ripetere stringendolo forte.
<< Non me ne andrò mai più, Sophie! >> Rispose lui stringendola sempre più forte.
Da lontano, Luna fissava con nostalgia i due fratelli che si abbracciando, sperando che tutta quella tristezza che li aveva tormentati e tutto il dolore che avevano provato, se ne andassero con quell’abbraccio. Girò lo sguardo e vide Coniglietto di Pasqua che lottava contro Jack Frost, e lì accanto, brandendo la sua spada e lottando con furia indescrivibile, suo fratello, Lupo Solitario. Il ragazzo non si voltava nemmeno un secondo, continuava a spingere indietro Jack, ogni volta ferendolo un po’ di più. Era la fine? Era davvero finita la guerra? Lo vide roteare e ferirlo allo stomaco con la spada. Lo vide saltare addosso a Jack Frost e atterrarlo. Vide Coniglietto di Pasqua avvicinarsi e scagliargli contro una freccia, finendolo. Lo vide voltarsi e tornare dalla Squadra. Vide suo fratello alzarsi dal corpo inerte di Jack Frost e voltarsi, mantenendo lo sguardo basso.
I due arrivarono insieme, Lupo Solitario qualche passo dietro al leader, e Coniglietto di Pasqua sentenziò soddisfatto:<< E’ finita! >>
Ci fu un’esultanza da parte di tutta la Squadra. Gli unici che non esultarono furono Jamie e Sophie, distratti, e Luna e Lupo Solitario. Il ragazzo teneva lo sguardo basso. Aveva i vestiti imbrattati di sangue, e anche il viso, coperto dal cappuccio era sporco di sangue; la spada gocciolava ancora. I suoi occhi erano fissi verso il terreno, ma Luna lo beccò a fissarla timidamente. Si alzò barcollando e si avvicinò al fratello. Lui era molto più alto di lei, non si mosse per incontrare il suo sguardo, mentre Luna dovette piegare indietro il collo. Nessuno fece caso a loro, perché la Squadra si allontanò per esultare. Erano da soli. Luna fissava Lupo Solitario con rabbia, mentre il ragazzo la guardava inespressivo, aspettando qualcosa. Non reagì in nessun modo alla sua cicatrice, al suo occhio sinistro. La fissò semplicemente con una strana espressione costernata.
Luna alzò la mano destra e diede uno schiaffo a suo fratello, che non si mosse in risposta. << Stupido! >> Gli inveì contro. << Mi hai lasciata sola! Mi hai sempre lasciata sola! >>
Jamie alzò la testa quando sentì la voce di Luna. Lasciò andare Sophie e si alzò, continuando a tenerla per una mano. Si avvicinò ai due fratelli e ascoltò. << Sei sempre rimasto indietro, ignorando ogni mio bisogno e proposta! Nemmeno ora ti interessa cosa diavolo mi è successo! Non sei degno di essere chiamato fratello! >> Esclamò Luna dura spingendolo.
Jamie decise di intervenire, nonostante forse non fossero affari suoi. << Ti sbagli, Luna. >> Disse attirando l’attenzione di entrambi. << Lupo Solitario ha sempre vegliato su di te, da quando vi siete divisi… Sin dall’inizio, lui ti ha protetta, sapendo che non saresti stata in grado di difenderti da sola. E’ per questo che è entrato nella Squadra: per proteggerti! E non solo. Ha sempre cercato qualcuno che potesse aiutarlo a compiere il suo dovere, sapendo che non sarebbe riuscito sempre a salvarti. >> Luna fissò prima Jamie e poi fece scorrere lo sguardo verso Lupo Solitario. << Questo ragazzo è tuo fratello, ed è il fratello più protettivo che io abbia mai conosciuto! >>
Luna era sul punto di piangere, di mettersi a strillare, ormai non sapeva nemmeno lei cosa voleva. Inaspettatamente, diede un altro schiaffo a Lupo Solitario e subito dopo si lanciò contro di lui, abbracciandolo, affondando il viso nel suo petto. Cominciò a piangere e il ragazzo non poté fare altro che accogliere il suo abbraccio e stringerla più forte che potesse. Jamie si sentì così realizzato nel vedere quella scena che non riuscì a trattenere qualche lacrima di commozione.
Arrivò Coniglietto di Pasqua, che non aveva ancora salutato Jamie. << Sembra che sia finita, Nightmare. >> Disse avvicinandosi. Jamie lo salutò stringendogli la mano e annuì. << Jack Frost è finalmente sconfitto… Sono davvero contento di rivederti. >>
<< Già. >> Mormorò Jamie prestando poca attenzione. Coniglietto di Pasqua girò un po’ lo sguardo.
<< E Pitch dov’è? >> Chiese.
Jamie si era completamente dimenticato di Pitch, come della nuvola di sabbia nera che stava sopra le loro teste. Si voltò verso il bambino immobile nella caverna e lo fissò con insistenza. Coniglietto di Pasqua seguì la traiettoria del suo sguardo e rimase allibito quando avvistò il piccolo bambino seduto a terra.
<< Quello sarebbe Pitch?! >> Sbottò incredulo.
Jamie si limitò ad annuire serio. Fissò il bambino per alcuni secondi, poi si accorse di una cosa e si voltò in fretta verso Coniglietto di Pasqua. << Hai detto che avete sconfitto Jack Frost?! >> Chiese allarmato. Coniglietto di Pasqua annuì confuso. Ma Jack Frost non poteva essere sconfitto!
Si sentì un urlo. Jamie e Coniglietto di Pasqua si voltarono insieme e videro Cane Pezzato volare via spinto da un getto di ghiaccio. Atterrò una decina di metri più in là e Jamie corse ad accertarsi delle sue condizioni. Dopo che ebbe controllato che stesse bene si voltò, vedendo dietro a tutta la Squadra, un Jack Frost ferito e zoppicante. Il sangue colava dalle sue ferite; lo vide estrarre con rabbia una freccia dal suo sterno e lo osservò mentre si appoggiava al suo bastone, mentre cercava di camminare diritto.
<< Ora basta! >> Sbottò Coniglietto di Pasqua incoccando una freccia nel suo arco e puntandolo contro Jack. Non si fece molte domande, diversamente dal resto della Squadra.
<< Aspetta. >> Disse Jamie raggiungendo Coniglietto di Pasqua e facendogli abbassare l’arco. << Ormai è finita. >> Disse calmo guardando Jack Frost mentre cercava di restare in piedi.
Jack cadde a terra e cercò di rialzarsi poggiando il suo peso sul bastone. Incredibilmente riuscì a rimanere in equilibrio. << Perché!? >> Esclamò con voce stridula mentre si appoggiava al suo bastone. << Perché tutto questo sta accadendo? >> Continuò disperato. << Perché siete ancora vivi? Perché continuate a lottare? >>
Jamie inspirò profondamente prima di parlare. << E’ finita, Jack! >> Gridò facendo rimbombare la sua voce nella caverna. << Non riesci proprio ad accettare la sconfitta? >>
<< Il mondo intero è sotto il mio controllo! >> Esclamò cercando di sovrastare la voce del ragazzo e alzando il bastone contro di lui. << Tutti gli uomini credono in me! >>
Jamie scuoteva la testa lentamente. << Quando sapranno che sei stato sconfitto, tornerà il caldo e la pace. >> Disse con calma.
<< Dovrai prima uccidermi! >> Urlò l’Uomo di Ghiaccio a quelle parole. Non c’era più modo di tornare indietro, per lui.
Jamie scattò contro di lui, evitando facilmente i getti di ghiaccio del suo bastone, dalle traiettorie decisamente azzardate. Si gettò in scivolata sotto le sue gambe e si rialzò dietro la sua schiena. Jack si voltò in ritardo, e quando cercò di colpire il ragazzo con il bastone, quello gli bloccò le braccia semplicemente alzando l’avambraccio sinistro e poi gli assestò un pugno in faccia, facendolo cadere a terra. Aspettò che Jack si rialzasse, e ci volle molto prima che questo accadesse. Quando lo Spirito si fu finalmente rialzato in piedi, tentò di dargli un pugno in faccia, ma Jamie si abbassò e lo schivò facilmente, dandogli un calcio alla caviglia e facendolo cadere un’altra volta. Questa volta Jack si girò sulla schiena e fissò Jamie con odio; gli puntò contro il bastone, con l’intenzione di colpirlo con un getto di ghiaccio, ma fu lento, e Jamie glielo strappò dalle mani con estrema facilità.
Jack sembrò allarmarsi non appena Jamie ebbe toccato il bastone, ma non riuscì a fare niente per riprenderselo. Dovette limitarsi a guardarlo mentre esaminava il bastone. << Questo è la fonte dei tuoi poteri… >> Mormorò pensieroso. Una semplice domanda gli entrò in testa. << Se non avessi il potere di controllare il ghiaccio non lotteresti più? >>
L’espressione di odio di Jack cambiò radicalmente, e lo Spirito spalancò gli occhi dal terrore. << Non puoi farlo… >> Mormorò terrorizzato.
Jamie non esprimeva nessuna emozione in quell’istante; si limitava a fissare Jack con serietà. Strinse il bastone con tutte e due le mani e cominciò ad applicare forza. Era piuttosto sottile, non ci volle molto per spezzarlo.
Quando Jamie ebbe spezzato il bastone di Jack Frost, lo Spirito cominciò a contorcersi urlando, come se avesse avuto una fitta da qualche parte nel suo corpo. Cominciò a rotolarsi a terra gridando, tirandosi i capelli e lamentandosi. La reazione sorprese un po’ Jamie, che lasciò andare i due pezzi del bastone e fece qualche passo indietro.
Si sentì un rombo. Jamie alzò lo sguardo e vide che la massa di sabbia nera aveva cominciato a ruotare con più forza e in modo imprevedibile. La seguì con lo sguardo e la vide scontrarsi con alcuni spuntoni di roccia nel soffitto della grotta e con le gabbie che pendevano da lì. Una di esse cadde a terra, provocando un forte suono metallico che si propagò in tutta la grotta. Jamie aveva già visto quella scena, aveva già provato quella sensazione.
Aprì un varco raggiungendo così l’altezza dove la sabbia vorticava e cercò di intercettare la scia. Quando entrò in contatto con la sabbia nera provò ad assimilarla a sé con l’intento di disperderla una volta domata. Ma quando sentì la sabbia entrare nelle sue vene sentì come una repulsione che lo fece volare lontano, come spinto da un’onda. Jamie si schiantò a terra e si rialzò indolenzito, rivolgendo lo sguardo alla massa di sabbia e Incubi che vorticava nella grotta, scontrandosi con degli spuntoni di roccia a ogni virata. Non poteva controllarlo.
Si chiese perché gli Incubi avessero assunto quel comportamento, e guardò Pitch, immobile nel bel mezzo della caverna. Forse dentro di lui stava avvenendo qualcosa di più grande di quanto Jamie potesse immaginare; un conflitto che influenzava tutto ciò che era in grado di controllare, come gli Incubi, oppure quegli ultimi avvenimenti che lo circondavano lo avevano turbato in qualche modo

Abbassò lo sguardo verso la Squadra. Alcuni gli dicevano di correre, altri di restare fermo, per non peggiorare la situazione. Vide però Luna scattare verso di lui, aprire un varco ed uscirne proprio accanto a lui.
Sophie si allarmò, temendo che qualcos’altro potesse dividerli un’altra volta. Avrebbe voluto fermare il crollo con i suoi poteri, ma la bambina non riuscì a fare nulla, forse a causa della situazione frenetica che si era creata.
<< Cosa diavolo fai? Vai via! >> Esclamò Jamie a Luna quando fu arrivata.
<< Non ti lascio più solo! >> Fu la risposta della ragazza, prima che una gabbia si staccasse dal soffitto della caverna e portasse con sé parte del tetto. Jamie e Luna alzarono lo sguardo all’unisono, mentre la gabbia e le rocce scendevano verso di loro.
Jamie urlò. Si lanciò addosso a Luna e la gettò a terra, sperando di salvarla così. L’ultima cosa che videro quelli della Squadra, prima che una gigantesca gabbia di ferro e diversi quintali di roccia crollassero addosso ai due ragazzi.
   
 
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