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Autore: CHAOSevangeline    21/01/2015    1 recensioni
{ Newtmas | School!AU }
A ricreazione, Thomas realizzò due cose: la prima, che era riuscito a sopravvivere fino a quel momento; la seconda, che Newt aveva tutta l’aria di essere il boss di quella classe.
Non appena gli aveva stretto la mano era stato come se tutti – e ci teneva a sottolineare tutti – avessero deciso di accettarlo nel loro branco.
Da un certo punto di vista Thomas ne era felice, ma dall’altro non poteva fare a meno di domandarsi dove fosse finito.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Minho, Newt, Thomas, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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#Capitolo 3
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"Come Thomas, per Newt, diventò Tommy"


 


« Minho, chi è quella? »
Thomas frequentava quella scuola da tre giorni e anche se all’inizio aveva creduto che avrebbe faticato ad abituarsi, si era ritrovato sommerso da inviti per uscire, numeri di telefono da aggiungere in rubrica e quant’altro.
In particolar modo Thomas stava legando con Newt – che parlava in modo strano solo quando si arrabbiava – e con Minho, che aveva unito il suo banco al loro perché il secondo capoclasse, un certo Alby con cui non aveva ancora avuto occasione di parlare se non per presentarsi, aveva preso il suo posto.
« Teresa. »
Nonostante l’ovvia ragione alle spalle di quella domanda, Minho rispose senza fare battute. Si voltò verso il proprio armadietto, poi tornò a guardare Thomas e seguendo il suo sguardo si accorse che non l’aveva distolto minimamente dalla ragazza dai capelli scuri.
« Oh, non ci pensare pive. »
« Pensare a cosa? »
« Teresa come sei bella, voglio parlarti e uscire con te! Ecco cosa. »
« Perché no? »
« Non per offenderti, ma ha un target diverso. Molto più alto. »
« Come fai ad esserne certo? »
« E tu come fai a finire ogni frase con un punto interrogativo? »
Mentre Thomas cercava una risposta che non si rivoltasse come un boomerang verso di sé, sentì qualcuno dargli una leggera pacca sulla spalla e quando si voltò vide Newt accennare un sorriso. Come accadeva sempre, dopotutto.
« Ehi ragazzi, che si dice? »
« Si dice che Thomas vuole provarci con Teresa. » disse Minho emergendo dall’armadietto dentro al quale aveva tuffato la testa neanche fosse profondo metri e metri.
« Ti ho solo chiesto chi era. » sbottò Thomas esasperato. C’erano cose che decisamente doveva evitare di dire a Minho, se voleva continuare a vivere in pace.
Newt si voltò verso la ragazza, poi si voltò di nuovo verso Thomas e scrollò le spalle.
« Va bene. » guardò Minho. « Di preciso quale sarebbe il problema? »
« Sto evitando al nostro nuovo pive di schiantarsi contro un muro chiamato rifiuto e tornare da noi ferito dall’amore non corrisposto. Dovresti darmi man forte per una volta. »
« Il tuo saper essere poetico alle volte mi commuove, Minho. Davvero. »
Mentre Newt gli rispondeva guardava a propria volta Teresa che dall’altro lato del corridoio continuava a chiacchierare con le proprie amiche.
Thomas raccattò in tutta fretta i propri libri e richiuse l’armadietto.
« Ho afferrato il concetto, comunque. » disse a Minho acidamente. « Io sono un nulla per lei, e tu non hai sensibilità. »
« Avanti Tommy, non dire così. » fu l’intervento di Newt per evitare che il ragazzo se ne andasse con il morale distrutto dall’esagerata sincerità di Minho.
Riuscì ad alleggerire l’atmosfera perché Thomas non si sarebbe mai aspettato di sentire Newt, che gli pareva sempre così serio, usare un soprannome del genere. Ci riuscì perché Thomas era certo che Minho avrebbe fatto il possibile per ricordargli quel soprannome per il resto della giornata e così si sarebbe scordato di Teresa. Ma non era arrabbiato con Newt e anzi, in un certo senso si sentiva sollevato.
« Tommy. » ripeté Minho.
« Come mai questo soprannome, Newt…? » questo era Thomas, che voleva spiegazioni.
Newt parve rimanere interdetto e Thomas non seppe dire se fosse perché si era sorpreso di sé stesso per il nomignolo che aveva usato, o perché non si aspettava tanto stupore.
« Così. » fu la sua risposta sintetica.
E mentre Thomas realizzava che nemmeno sua madre lo chiamava più in quel modo da quando era un bambino, Newt aveva deciso che non avrebbe smesso di farlo.
Almeno per un po’.




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Sto finendo i capitoli da postare e ho paura che, se non sarò in grado di darmi una mossa ad avvantagiarmi, diventerò lenta come al mio solito nell'aggiornare.
Dopo il secondo capitolo tantissimi hanno messo tra i seguiti questa storia e mi fa veramente tanto piacere ;v; Vi ringrazio tanto e ne approfitto anche per ringraziare le persone che hanno recensito i passati aggiornamenti e a cui non sono ancora riuscita a dare risposta per colpa della scuola.
Al prossimo capitolo!

CHAOSevangeline
   
 
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