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Autore: MissMizuki    22/01/2015    0 recensioni
Come si può vivere senza una metà? Puoi solo raggiungerla... O forse, vivere per entrambe... Viso, corpo e atteggiamenti simili... Chi avrebbe potuto confonderle? Be', si divertivano anche... Le uniche differenze fra loro le nascondevano agli altri, altrimenti, come potevano divertirsi a scambiarsi?...
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Accidenti, dove ti sei cacciata?» mormoro a me stessa nervosa, ci eravamo dette che ci saremmo incontrate a casa, ma lei... Lei non c'è...  «No, non può essere uno scherzo...» rifletto preoccupata, tiro fuori il cellulare dalla tasca per comporre il suo numero, ovvero comporre il mio e modificare le ultime due cifre, deve essere stato il fato e farci avere anche i numeri di telefono simili; sorrido sempre quando leggo il suo numero in rubrica, mando prima un messaggio, non vorrei disturbarla, e poi  «... Non tiene mai il silenzioso, se mi sta' giocando un brutto scherzo lo devo sentire nelle vicinanze...», clicco "invia" e aspetto un paio di minuti...
 «Uh? Che stai facendo?» mi domanda una mia amica che si avvicina, devo avere una faccia davvero preoccupata,  «Ah, sei tu. Non mi trovo...», forse è un nostro brutto vizio riferiri all'altra con "io", ma gli altri ormai ci sono abituati.  «Capisco. Non ti ha detto dove sarebbe andata?» mi chiede tentando di aiutarmi, rifletto un poco, non ricordo mi avesse detto qualcosa riguardo a dove sarebbe andata. Sento qualcosa percorrermi la guancia,  «Non devi preoccuparti per questo, magari è solo in ritardo» mi asciuga la guancia con un sorriso speranzoso, consolatorio. Mostro uno sguardo serio, non toccata da quella affermazione, stringo il cellulare, forse dalla preoccupazione? O forse... Che potrebbe essere successo?
Sto bene, però starò ancora meglio se sorridi...
 «Ah!» mi giro di scatto verso la strada, l'ho sentita  «Che ti è successo?...» sussurro mentre ammorbidisco la mia espressione e alzo lo sguardo al cielo ormai scuro...
 «Che hai det- Ahhhh! Guarda laggiù!» si interrompe mentre, urlando, indica un boschetto dal quale sono volati via stormi di uccelli

 «Non trovi bellissimi questi uccellini, sorellina?» dice con un sorriso sul volto mentre accarezza un passero,  «Mmm... Un po'. Non mi piace il loro atteggiamento» risponde l'altra chiudendo il libro illustrato e avvicinandosi  «Ecco, non trovi maleducato andare via improvvisamente? Gli uccelli rimangono e se ne vanno quando vogliono» conclude con uno sbuffo da superiore. L'altra ride facendo scappare il passero...


 «Non scappare anche tu...» sussurro sull'orlo delle lacrime mentre corro verso quel boschetto mentre, dalla preoccupazione, lascio cadere il cellulare a terra e stringo con la mano destra il mio cuore, «che ti è successo?» mi chiedo nella mia testa mentre alcune lacrime scendono. Mi fermo improvvisamente in mezzo alla strada quando, quasi nelle vicinanze del boschetto, sento un urlo acuto e uno sparo. Mi stringo il cuore più forte per un attimo  «Sento il tuo dolore, sorellina...» mormoro rattristata, mentre sulla mia mano iniziano a cadere lacrime  «Non solo la pioggia porta tristezza» ricordo a me stessa tentando di sorridere ironizzando.

 «Ahhh! Questa pioggia mi rende tristissima, anche a te, sorellina?» sbuffa mentre si gira dalla finestra alla sorella,  «Be', invece di guardare là fuori e rattristirti perchè non vieni a giocare con me?» le risponde l'altra sorridendo, mentre la mostra un puzzle...  «Okay, sicuramente con te non mi annoio!» afferma la, prima triste, sorellina...

 «Erano davvero noiosi per te i puzzle?» domando come se potesse sentirmi, mentre tento di ridere per i nostri gusti opposti... 
Riprendo a camminare, no, io corro, non la voglio perdere. 
La gente per strada si volta, verso di me, verso quel bosco... Qualcuno prende il telefono e chiama, a chi? Alla polizia, all'ambulanza? O forse, tsk! O forse sta' facendo i suoi comodi?
Non devi rimproverare la gente altrui, e poi sono io l'egoista, ahah!
Mi interrompo di nuovo, no. Non posso ora. Raggiungo quel boschetto, mi guardo intorno, affannando...  «Dove... Dove... No, ti prego...», mi appoggio un attimo a un tronco per riprendere fiato, non molto lontano, in una radura vedo qualcuno, vedo lei «T-ti prego, dimmi che sei tu...»; mi fanno male le gambe, non corro così tanto di norma, ma per lei... Correrei in capo al mondo solo per uno sguardo...
Secondo me sei una persona troppo romantica, e dire che sei così fredda con gli altri...
 «Solo perchè ti voglio bene» rispondo a quella voce mentre mi asciugo alcune lacrime sorridendo. Mi avvicino a quella figura seduta su una panchina, corro con le ultime forze e un sorrisino speranzoso di rivederla, ma mi fermo a qualche metro di distanza da lei... Rosso.  «P-perchè a te?» chiedo con il viso sconvolto, stringo ancora più forte il cuore, o meglio, quella metà che ho... Può una collana consolare minimamente qualcuno?
Se pensi che sono accanto a te, sì...
Cado sulle ginocchia, su quell'erba che bagno con le mie lacrime... Singhiozzo, mi tengo il viso con le mani... E' possibile passare cinque minuti a piangere?
Io piangerei un'eternità per te...
 Singhiozzo «... A-anch'io», sento una mano amichevole appoggiarsi sulla mia spalla, alzo il viso e vedo un uomo con una divisa... Forse non erano così egoisti quelli che ho visto col cellulare...
 «La conoscevi?» mi domanda tentando di essere il più gentile possibile, dietro di lui sento della gente parlare, non ci bado molto, mi alzo, tenendo stretta la mia metà e mi avvicino a lei...
 «Ti... Ti auguro la felicità, sorellina...» dico mentre mi avvicino al suo corpo gelido per abbracciarla e tento di trattenere le lacrime.
 «No-non devi piangere...» sussurra la sua voce debole, è... è ancora... Le mie lacrime scendono incontrollate e l'abbraccio forte, «Non ti mancherà... nessuna metà» si interrompe tentando di fare più respiri possibili, come stai soffrendo sorellina...  «Dopotutto, eheh, siamo gemelle, no?» conclude con un sorrisino beffardo mentre mi porge stremata la sua metà di cuore...
 «Vivi... Anche per me» sussurra mentre mi accarezza la guancia, dopodichè, con l'ultimo respiro mi saluta... La abbraccio ancora qualche secondo, come a tentare di scaldare quel corpo ormai irrimediabilmente gelido...
 «Ti devo dire solo un'ultima cosa, ti prego, a-ascoltami...» tento di dirle trattenendo le lacrime mentre la guardo in volto, quel volto così simile...
 «Grazie per essere stata la mia gemella...»
   
 
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