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Autore: genesisandapocalypse    22/01/2015    4 recensioni
"A volte le strade più panoramiche della vita sono le deviazioni che non si aveva intenzione di prendere."
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Triangolo
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Imprevisti.

DOLCE.
 
Al cioccolato, perché è buono e, sì, dolce (anche se preferisco il fondente amaro),
Alla mia C, che è dolce da diabete,
Alle coppiette tanto sdolcinate da far schifo.
 
«Ti scongiuro, Venere, ti prego! – incrocia le mani e guarda con occhi languidi e lucidi la sorella, che ha le braccia incrociate e nessuna intenzione di accompagnarla – sono tua sorella!» piagnucola, osservando la bionda alzare gli occhi al cielo ed emettere un sospiro.
Ma perché a me?, si chiede, infastidita.
«No, Naomi, come te lo devo dire? – borbotta, mentre sente le risatine di Kendra, che osserva la scena dalla sedia accanto alla mamma – no, non ci vengo in discoteca con te!» aggiunge.
Vede Igor sorridere soddisfatto, ‘ché tanto lo sapeva, l’infame, che Venere non ci sarebbe andata in discoteca, e beh, se non ci va la secondogenita, allora nemmeno Naomi, perché è troppo piccola.
Tatjana le guarda divertita, sicura che, Igor, faccia male a gridare vittoria, ‘ché Naomi sa bene come sfruttare le sue carte.
«Oh, e dai! Ti sto chiedendo un favore, quando mai lo faccio?» dice, sbattendo una mano sul tavolo e venendo fulminata dagli occhi gelati di Venere, che scuote la testa.
«Non ho nessuna intenzione di venire in discoteca, Naomi, tanto meno per tenere d’occhio te!» ribatte, infastidita, osservando con la coda dell’occhio Nieves e Lilian sussurrarsi e, sì, ha quasi paura di sapere cos’hanno da dirsi.
Lilian, poi, si schiarisce la voce e manda un occhiolino beffardo a Naomi.
«Na’, ma che per caso ci viene pure Ashton? Al massimo potresti andarci con lui, da sola, sai, è maggiorenne no? È responsabile, non credi pa’?» si gira verso Igor e scorge il sorrisetto divertito di Tatjana e quello sospettoso del padre.
Venere sussulta, si altera e guarda male Naomi, che, beh, vanta di una certa furbizia e attacca subito.
«Oh, sì, hai ragione – dice, posandosi un dito sul mento – nessuno va con lui, potrei andarci io, insomma, gli faccio compagnia,» aggiunge, girando gli occhi verso il padre e ammiccando, mentre sente Venere agitarsi sulla sedia.
«Non vedo il problema,» dice Igor, poi, quando Tatjana gli tira una gomitata e fa intendere con uno sguardo di stare al gioco.
Naomi sorride, riconoscente per finta, scoccando un’occhiata divertita a Lilian e alzando le sopracciglia di botto.
«Perfetto, la compagnia di Ashton è piuttosto gradevole, sai, lo vado subito ad avvertire!» e si sta per alzare, ma Venere la blocca dal braccio e si gira a fulminarla.
«Non mi sembra una buona idea! Pa’, non puoi permetterle di andare insieme ad Ashton, da sola!» dice, girandosi verso Igor, che trasforma la risatina in una smorfia stranita.
«E perché mai? Ashton è un ragazzo d’oro, non la toccherebbe nemmeno con un dito,» alza le spalle con disinvoltura e osserva Venere fremere di rabbia.
La vede respirare più volte con forza, chiudendo gli occhi, prima di aprirli e lanciare un’occhiata di sfida al padre.
«D’accordo, allora vado con loro!» urla, poi, alzandosi e avviandosi verso la propria stanza.
Non possono fare altro che ridere, mentre Naomi si avvicina al padre e l’abbraccia, dandogli un sonoro bacio sulla guancia, prima di precipitarsi da Ashton per chiedergli il passaggio.
«Diavolo, cosa le sta facendo quel ragazzo?» chiede, poi, girandosi verso la moglie, che sorride dolcemente e posa una mano sul suo braccio.
«Le sta facendo provare delle emozioni vere, Igor, giusto questo,» dice, sentendo la solita risatina infantile e ingenua di Kendra, il sospiro di Lilian e il “aw” di Nieves.
Igor scuote la testa e si dice che, Ashton, è davvero un bravo ragazzo, che non le farà del male ed è inutile spaventarsi.
In più, ormai Venere ha diciannove anni e non può più trattenerla.
 
Ha totalmente perso di vista Venere, che è scappata in bagno, ma poco le importa.
Ha sentito Natasha, che già dovrebbe essere dentro insieme a Calum, Genesis e Michael. Si intrufola tra la folla, seguita da Ashton e, dopo ore, individua un angolo pieno di divanetti occupati.
E riconosce le chiome nere dei cugini, avvicinandosi con un sorriso, dopo aver fatto un cenno ad Ashton.
Quando è vicina, può notare con felicità la vicinanza estrema di Natasha e Michael, quest’ultimo le tiene il braccio sulla spalla e ne carezza, ogni tanto, la pelle scoperta di questa.
Genesis sorride, esplosiva come al solito, salutandoli allegramente, mentre Ashton si siede sull’ultimo divanetto libero e lascia, volontariamente, Naomi in piedi, che si ritrova a osservare Calum con occhi rapiti.
Si è totalmente scordata della telefonata di prima.
Calum è bello, nella canotta azzurra, che entra in contrasto con la pelle ambrata, e gli skinny jeans che gli fasciano alla perfezione le lunghe gambe toniche. Le braccia incrociate fanno risaltare i muscoli e le vene pulsanti.
Sbatte gli occhi più volti, per calmarsi a tale visione, prima di sorridergli e allungarsi per dargli un bacio sulla guancia.
Lui le passa le mani sui fianchi e l’attira a sé, facendola sedere sulle sue gambe e accarezzandole con delicatezza le cosce.
«Non c’è posto,» si giustifica, sussurrandole all’orecchio.
Naomi si gira, sorridendogli, prima di passargli una mano sulla guancia e baciarlo sulla tempia, facendogli chiudere gli occhi.
Iniziano a chiacchierare tutti quanti insieme, tra le battute di Ashton, la risata contagiosa di Michael, le uscite di Calum e Genesis e il sarcasmo di Natasha.
Poi lo individua tra la folla, riconoscibile ovunque con la chioma bionda che, sotto le luci soffuse della discoteca, diventa quasi bianca. Si agita sulle gambe di Calum, prima di abbassarsi verso di lui e accostargli le labbra all’orecchio.
«Ho visto Luke,» dice, sentendolo irrigidirsi contro di sé, prima di farla alzare velocemente e portarla verso la folla, senza nemmeno avvertire gli altri.
Si mischiano tra la gente, con il moro che le stringe la mano con forza, ‘ché si potrebbero perdere nel caso, mentre osserva attentamente ogni persona, prima di trovare il biondo, che balla insieme a una tipa dai troppi piercing e una malizia sconfinata.
Si avvicina, il tanto da essere visti, ma non per essere scontati, e si gira a guardare Naomi, arrivandole a pochi millimetri dal viso.
La prende per la schiena e l’avvicina a sé, fino a farle sentire il proprio petto a contatto con il suo, iniziando a muoversi con il bacino sulle note di una stupida canzone da quattro soldi che, no, non è proprio nel suo genere, ma ‘sti cazzi.
E Naomi gli circonda il collo con le braccia e socchiude gli occhi, sentendo il respiro di Calum sbatterle sul volto, accaldandola di più di quel che già è.
Si muove in sincronia con lui, ogni tanto fa passare una mano fra i capelli scuri del ragazzo, alla fine la incrocia con quella di lui, lasciando ricadere un braccio lungo il fianco e rabbrividendo quando il moro ricambia fortemente la stretta.
Calum alza gli occhi un attimo, incrociandoli con quelli del biondo, furiosi, e sogghigna leggermente, cercando di non farsi vedere.
«Ci guarda,» le dice, stringendola di più.
Naomi freme, emozionata.
«Cosa facciamo, ora?» gli chiede, mordendosi un labbro e sentendo il moro fare un movimento di bacino decisamente più provocatorio di prima.
Le sorride, iniziando ad avvicinarsi lentamente, e Naomi trema, ma non fa in tempo ad assaporare le sue labbra che, semplicemente, si ritrova tra le braccia un altro.
«E ora mi sono rotto il cazzo!» sbotta Luke, affondandole la mano nei capelli e poggiando le sue labbra su quelle di lei, baciandola con furore.
Nel mentre, Luke, ghignando nel bacio, poggia gli occhi sulla figura di Calum, che si gratta la nuca con forza, prima di stringere le labbra e sospirare.
Ha vinto di nuovo.
 
Ashton è sparito, totalmente, Genesis è andata a ballare con un tipo tutto pompato che l’aveva adocchiata da inizio serata e Naomi e Calum sono spariti da minuti interminabili.
Michael si ritrova a osservare, sotto le luci tiepidi della discoteca, il profilo preciso di Natasha, sentendosi andare le guance a fuoco, ‘ché solo la sua vicinanza lo emoziona.
Natasha è dolce, in ogni cosa.
È dolce nell’aspetto, con le lentiggini leggere sul naso, che è dritto e preciso, con il rossore perenne sulle guance e il profilo perfetto.
Sono dolci le labbra rosee, a cuore, e sono dolci le sopracciglia arrotondate. Sono dolci gli occhi azzurri, allungati, che non trapelano mai la tristezza.
Sono dolci le forme tondeggianti del corpo, non c’è nulla di spigoloso e fuoriuscente.
È dolce di carattere, dimostrandolo attraverso i sorrisi gentili, dati a chiunque, attraverso le carezze spontanee e gli abbracci improvvisi, che da a tutti. È dolce negli sguardi amorevoli e nella risata melodica.
Natasha è dolce anche nei gusti, preferendo il cioccolato alla pizza o una maglia rosa a quella rossa.
Ed è proprio lei che, con dolcezza, passa una mano tra i suoi capelli e l’avvicina a sé, baciandogli la tempia.
‘Ché poi parlano da solo due settimane, ma si sentono così bene, l’uno insieme all’altra.
Non che per Michael sia una sorpresa, lui già se lo aspettava, ma la ragazza quando mai era andata a pensare di sentirsi a suo agio tra le braccia del tinto?
Lui le passa le braccia attorno alle spalle e la stringe di più, affondando il naso tra i capelli castani, che profumano di vaniglia.
La sente sospirare tra le sue braccia e sorridere sul suo collo, facendo passare un brivido lungo la sua schiena e facendola ridere, ‘ché l’ha sentito.
«Ti faccio quest’effetto?» chiede, continuando a sghignazzare, prima di alzare leggermente il viso e trovarsi quello del ragazzo a pochi millimetri, che si passa la lingua sulle labbra e sorride.
«Oh, questo non è niente – dice, sovrastando la musica – mi fai molto di più, tu!» aggiunge, accarezzandole la schiena, lasciata scoperta dal vestito leggermente scollato.
Natasha lo osserva, con occhi incuriositi, ogni tanto si ferma ad osservare la cicatrice in mezzo alle sopracciglia folte, poi alza un angolo delle labbra.
«Cioè?» chiede, poi, avvicinandosi un poco e passandogli un dito sulla mascella, seguendo i suoi tratti e facendolo fremere.
«Hm, tu mi… mi – non sa che dire, ha quasi paura, e poi il “massaggio” che gli sta facendo Natasha, seguendo le linee del viso, lo emoziona troppo – sento il cuore battere più forte, a volte mi fai mancare il respiro e tremare le gambe,» e non vuole aggiungere altro, perché poi dice troppo.
Non sembra che, comunque, lei voglia sentire altro.
Le basta, perché è esattamente ciò che prova lei, quando lo ha vicino, sebbene lo conosce da davvero poco.
Gli sorride, arrossendo ancora di più e guardandolo negli occhi, con i suoi che brillano, felici.
Gli accarezza di nuovo la guancia, con un dito, per poi passare sulla mascella e allungarsi fino alle labbra, tracciandole con delicatezza e osservandone il rossore naturale.
Michael le lascia un bacio sul polpastrello, quasi involontariamente, vedendo Natasha mordersi il proprio labbro inferiore, sorridendo.
«E tu? Provi qualcosa?» le chiede, parlando tra le dita di lei, che annuisce e si lecca un labbro, improvvisamente si sente la gola secca.
«Tutto ciò che senti tu,» gli dice e, sì, sente sempre il cuore batterle forte, ma, appena, con un enorme delicatezza, Michael scosta le sue dita per avvicinarsi fino al suo viso, allora lì lo sente esplodere.
E appena lui poggia con dolcezza le labbra sulle sue, lì lo sente riconformarsi, prima di prendere velocità estrema e fare quasi male, mentre le farfalle nello stomaco sembrano colpire con forza, quasi fossero tori, le pareti.
Michael la stringe di più e, sì, si sente proprio bene.
 
Vorrebbe proprio maledirla, a quell’infame di sua sorella, che l’ha costretta a venire in discoteca – che poi si è fatta trascinare lei – e l’ha mollata da sola a un divanetto rosso, circondato da persone non del tutto pudiche e sobrie.
Ha voglia di tornare a casa, ma non sa dov’è Naomi, e nemmeno Ashton, e, di certo, non si alza da quel divanetto nemmeno ammazzata, perché intrufolarsi tra la massa di gente sudata, ubriaca e, magari, anche fatta, non le va proprio.
Si passa una mano fra i capelli biondi e, subito dopo, sposta lo sguardo felino sulla poltroncina libera accanto a lei, che per grazia di Dio nessuno si era premurato di occupare… fino a quel momento.
Ashton Irwin, vestito con degli skinny jeans neri e una canotta smanicata, che lascia intravedere le braccia muscolose, le sta sorridendo a denti scoperti.
«Ehilà, Venere, come mai tutta sola?» chiede, allungando le gambe e sfiorando, involontariamente, quelle della ragazza.
«Non sono affari tuoi,» borbotta, infastidita dalla presenza troppo allegra, per i suoi gusti, del riccio, che ridacchia e si allunga leggermente verso di lei.
«Perché non vai a ballare? Una come te, lì in mezzo, troverà subito compagnia,» aggiunge, dopo qualche minuto di “silenzio”, per quanto si può definire silenziosa una discoteca.
Venere si agita sul posto e punta gli occhi azzurri in quelli cangianti di Ashton. Cosa intende?
«Mi stai dando della facile? Guarda, non ho nessuna intenzione di andare a letto con qualcuno, tantomeno con qualcuno di quelli lì!» sbraita. Ashton alza le mani in segno d’arresa e sorride leggermente.
«Non intendevo darti della facile – dice, riabbassando le mani – solo che, secondo me, troveresti qualcuno con cui divertirti, al posto di stare qui da sola a fremere dalla voglia di andartene,» aggiunge, alzando le sopracciglia con tranquillità.
Venere sbuffa, alza gli occhi al cielo e poi si gira verso Ashton nuovamente.
«Non ho nessuna intenzione di divertirmi con gente del genere,» dice, alzando le spalle e sperando che il riccio ci perda le speranze, invano.
«D’accordo, allora vieni a ballare con me,» e quello di Ashton sembra più un ordine, che una proposta.
Il ragazzo le sta porgendo la mano e uno dei sorrisi più belli che abbia mai visto, ma lei non ha intenzione di dargliela vinta, sebbene sia una bella proposta.
«No, grazie,» borbotta con acidità, incrociando le braccia, come a voler bloccare ogni sua prossima prova.
«E dai, non fare la frigida!» borbotta Ashton, beccandosi un’occhiata astiosa dalla ragazza.
«Ho detto di no!» dichiara, con un pizzico di nervosismo nella voce. Ashton ride e si alza in piedi, guardandola.
«D’accordo, se non con le buone…» e si sbilancia in avanti tanto velocemente che Venere non se ne accorge, se non dopo circa un minuto di troppo, di ritrovarsi tra le braccia di Ashton.
Incredula, guarda il ragazzo a bocca aperta, mentre si aggrappa meglio alla sua schiena.
«Ma tu sei pazzo! – sbraita, infuriata – mettimi immediatamente giù!» e Ashton ride, mentre inizia a incamminarsi tra la folla, urlando qualche “permesso” qui e là. Venere continua a sbraitargli di metterla giù, ma il ragazzo non ne ha le intenzioni.
E giusto quando sono nel bel mezzo della pista, dove qualcuno si è girato a guardarli, che all’ennesimo “mettimi giù” urlato, Ashton la poggia con poca delicatezza accanto a lui, ridendo, perché la smorfia di Venere, un misto tra sorpresa e rabbia, è seriamente buffa.
«Ma sei pazzo?» grida, spostandosi subito dopo più vicino al riccio perché, dietro di lei, una coppia sta ballando in maniera sconcia. Li guarda schifata e poi si gira verso il castano, che non fa altro che ghignare divertito.
«Oh, smettila, che ti divertirai!» dice lui, iniziando a muoversi a ritmo di musica in maniera orribile.
Perché non è ballare, il suo.
Seppure ci prova, non ci riesce proprio a non ridere, alla vista di tanta goffaggine, e alla fine la ragazza si libera in una risata cristallina.
«Ah, ma allora ridi?» dice lui, sorridendo a trentadue denti. Venere cerca di ricomporsi e alza le spalle, lasciando che un sorrisino le rimanga sul viso.
«Dai, balla un po’!» ulula Ashton, muovendosi con più forza. E Venere, di tornarsene da sola al divanetto non ne ha, pure perché sarà occupato.
Non trova altra via e, alla fine, dopo qualche sbuffo, si ritrova a muoversi a ritmo di una musichetta orribile, stringendo le spalle del riccio per evitare di cadere, che lei così non ci ha mai ballato.
Alla fine non è così male.
***
Ehilà,
come va?
Eccoci con un nuovo capitolo, sfornato tutto ieri!
Cosa ne pensate?
Iniziamo con Naomi che supplica Venere e i Miller che, come al solito, fanno cascare la secondogenita in trappole assurde.
Naomi e Calum che ballano insieme, fino a che Luke non se la porta via.
C’è il mio adorato momento tra Natasha e Michael.
E, infine, un Ashton che obbliga Venere a ballare!
Comunque, non ho nient’altro da dire, spero vivamente che vi sia piaciuto.

Bye bye,
Judith.
  
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