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Autore: ToscaSam    22/01/2015    2 recensioni
"Slices of life" è una raccolta di momenti di vita quotidiana che hanno come protagonisti le famiglie di questa meravigliosa saga. Tutte ambientate nel gioioso domani che Harry e i suoi amici sono riusciti a donare a sé stessi e al mondo magico. Tutte popolate anche dai giovani maghi della nuova generazione.
L'ordine in cui appaiono è il seguente:
- Harry e Ginny Potter
- George e Angelina Weasley
- Ron e Hermione Weasley
- Draco e Astoria Malfoy
- Percy e Audrey Wealsey
- Bill e Fleur Weasley
- Rolf e Luna Scamander
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Angelina/George, Audrey/Percy, Draco/Astoria, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Non avevo mai conosciuto Draco malfoy, che sarei io'
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--Slices of life è una raccolta di momenti di vita quotidiana che hanno come protagonisti le famiglie di questa meravigliosa saga. Tutte ambientate nel gioioso domani che Harry e i suoi amici sono riusciti a donare a sé stessi e al mondo magico.
 

- Harry e Ginny Potter
- George e Angelina Weasley
- Ron e Hermione Weasley
Draco e Astoria Malfoy
- Percy e Audrey Wealsey

- Bill e Fleur Weasley
- Rolf e Luna Scamander
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Bill e Fleur Weasley
Il cellulare

Erano tutti e cinque sul Nottetempo, seduti sulle poco comode – ma più che altro poco stabili- sedie di legno. Felur, di una bellezza statuaria, giovanile, che nessun’altra donna avrebbe avuto alla sua età, era appoggiata con le gambe accavallate e l’aria tremendamente scocciata.
« Mon dieu, ma quest’affare non potrebbe frenar più lentamonte? Uno jorno o l’altro qualcuno sci si farà davvero del male!» Aveva esordito dopo l’ultima, tremenda fermata.
La strega seduta accanto a lei l’aveva guardata malissimo, come se avesse detto una parolaccia, anche se a dirla tutta era stata l’unica passeggera a cadere a terra in modo ridicolo.
Probabilmente la sua autostima aveva ricevuto duri colpi a causa dell’aspetto immacolato di Fleur, che pareva uscita dal set fotografico per un catalogo di intimo.
La dama francese, però, non si fece scalfire dagli sguardi serpentini con cui la sua vicina la squadrava; issò una mano sul bracciolo di un’altra sedia vicina, su cui c’era una ragazzina dai fluenti capelli rossi.
« Dominique, reggiti a quelque chose. Hai visto che per poco non finivi a panscia in giù comme quella povera signora?»
« Oh maman, ti dico che non cado!» rispose la ragazzina incrociando le braccia, ed emettendo uno sbuffo stizzito.
Fleur ignorò il tono ribelle della figlia e si voltò verso Bill, poco dietro di lei.
« Bill, ma quanto manca ancora?» il suo tono era supplichevole.
Bill Weasley non si era seduto, ma si reggeva ad una parete, anche se la sua stabilità pareva piuttosto precaria. Aveva una lunga coda di cavallo che gli teneva insieme i capelli rossi, un po’ sbiaditi. Il suo volto nascondeva un’antica bellezza, sfregiata da lucide e asimmetriche cicatrici.
« Ho chiesto a Ernie di fermarsi al San Mungo alla prossima. Non agitarti» aggiunse sorridendo « resisti altri cinque minuti». Fleur parve ammansita e tornò a guardare davanti, cambiando la posizione delle gambe e tenendosi sempre saldamente attaccata alla sedia della figlia.
Come aveva promesso a Bill, l’autista del Nottetempo li fece scendere davanti al San Mungo poco dopo.
L’ingresso era camuffato sempre allo stesso modo, così che nonostante la gran folla di Babbani, la famiglia poté scivolare dietro la vetrina del negozio apparentemente in disuso.
 
« Victoire finiscila! Non volio più vederti appiscicata a quell’affare» disse Fleur rivolta all’altra figlia, la maggiore, che in quel momento pareva assorta dietro un telefonino cellulare che aveva in mano.
Al rimprovero della madre, non distolse lo sguardo dallo schermo, né cessò di digitare freneticamente sul touch screen, ma rispose con voce decisa: « Non c’è niente di male. È più veloce dei gufi!»
« Bill, parla a tua filia!» concluse Fleur brusca, mettendosi in coda per parlare con la strega dietro la scrivania. Louis, il figlio più piccolo, le teneva la mano e lanciava occhiate avide verso il cellulare della sorella, a cui adesso si era aggiunta anche Dominique.
Bill seguì Fleur e Louis in fila, ma prima minacciò le due ragazzine che se non la piantavano di stare appiccicate al telefono gliel’avrebbe sequestrato.
Mestamente le sorelle si sedettero su una panchina, in attesa dei genitori.
« Pensi che Ted ti abbia già risposto?»
Disse Dominique, quando i genitori furono ad adeguata distanza, immersi nella fila.
« No, non ho ancora sentito la vibrazione»
« Ma ti vedrai di nuovo con lui, durante le vacanze?»
« È quello che stiamo provando a organizzare, Dominique! La mamma non vuole, lo sai. Ted ha detto che zio Harry e zia Ginny l’avevano invitato ad andare con loro in vacanza. Lui ha rifiutato, perché così resta a Londra e potremmo vederci … devo convincere maman  a mandarmi da sola in giro, un pomeriggio».
Victoire si passò una mano fra i biondissimi capelli, lisci e splendenti. Il suo sguardo assunse un che di preoccupato.
« Ha vibrato!» bisbigliò.
Gli occhi celesti di Dominique si spalancarono: « Non puoi guardare adesso! Maman non fa che girarsi verso di noi …». Con un gesto identico, le sorelle drizzarono la schiena sulla panchina, fingendo indifferenza.
« Potremmo dire a maman che vorremmo fare shopping da sole» concluse la giovane con i capelli rossi.
« E poi dove ti infilo, Dominique? Non voglio lasciarti da sola … ma nemmeno vorrei che tu stessi con me e Ted. Insomma, non per cattiveria, hai capito!».
In quel mentre Fleur e Louis erano usciti dalla fila. La madre teneva un gran pacco in mano.
Si andò a sedere assieme alle figlie e aprì la busta, che conteneva una serie di fogli spillati scritti con grafia fitta.
« Alors …Victoire … le tue analisi dicono che … » raggiunse l’ultima pagina del primo plico di fogli « … Nionte! Non sc’è nionte que non va. Disce di continuare a fare il controllo annuale, ma non sc’è nulla di cui preoccuparsi».
Sorrise soddisfatta senza guardare Victorie, che pareva tremendamente annoiata.
« Donc, Dominique … » acciuffò il secondo fascicolo e lo scorse con particolare attenzione. Si fermò a metà. « … In effetti sc’è scritto che nel tuo caso è probabile che duronte i pleniluni tu riscontri un scerto appetito puor la carne cruda. Ah, tesoro, per caso hai notato una smisurata crescita dei capelli?».
Dominique sospirò: « Un po’ si. Ma non troppo … diventano solo più crespi e più lunghi».
Fleur fece schioccare le labbra e le sue belle sopracciglia si curvarono in un’espressione preoccupata: « Comunque non sci sono altri sintomi. Non sei né contajiosa, né malata! E troveremo uno shampoo per i tuoi capelli, ça va?»
« Oui maman, ti ricordi che nodi che avevano l’ultima volta?» rispose la figlia rossa, lisciandosi la chioma che ora era lucente e perfettamente liscia.
Fleur cercò l’ultimo malloppo e lo lesse: « E ora mon petit Louis. Oh, si, come sempre scrivono di tener sotto controllo questa compononte Veela nel tuo songue. Ma dov’è il problema, buon scielo? Questi qui non sci capiscono nionte! Sarai solo molto attrayant verso le fansciulle, quando diventerai più gronde …  e … oh! Bien, se non hai riscontrato dei sintomi durante i pleniluni parrebbe che tu non abbia parti di lupo. Ora aspettiamo papa, che è andato a farsi visitare. Voliamo andare a prendersci un the? E Victoire, per l’ultima volta, spegni quel maledetto marchinjenio Babbano!» .
  
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