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Autore: EragonForever    22/01/2015    1 recensioni
Una nuova leggenda sta per essere risvegliata, una nuova guerriera sta per sorgere. Il suo nome è Hikaru. Un potere leggendario dimora dentro di lei, un potere che solo lei possiede, un potere che si tramanda dalla notte dei tempi. Hikaru non è una ragazza qualunque, no, lei è l’incarnazione dell’Arcangelo di fuoco, Micael, colui che scacciò l’angelo oscuro Lucifer dal regno celeste. Ora quell’angelo è tornato per compiere la sua vendetta. Solo Hikaru e la sua leggendaria armatura possono fermarlo. Ci riuscirà? Scopritelo
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3: Nuovi Amici

Qualche giorno dopo, durante la pausa pranzo, dopo l’intenso addestramento di quella mattina, Hikaru venne avvicinata da quattro ragazzi.

- Ciao, tu devi essere Hikaru immagino, l’allieva di Hachiro, Cavaliere di Pegasus – la salutò una delle due ragazze.

Era della sua stessa età, carnagione ambrata, occhi di un verde intenso e lunghi capelli castano scuro.

– Si, sono io e voi chi siete? – chiese Hikaru, stupita

– Io sono Sayuri, e, loro sono Mikan, Kaede, e Ichigo – disse la ragazza, sorridendo

– Piacere di conoscervi – rispose Hikaru

– Piacere nostro – disse Mikan

Era poco più grande, carnagione ambrata, occhi azzurri e lunghi capelli lisci, neri come l’ebano.

– Ti abbiamo vista al tuo primo addestramento, sei stata sorprendente per essere appena arrivata – commentò Kaede.

Aveva la carnagione color caramello, capelli riccioli castano dorato e intensi occhi color cioccolato

– Avevi un’energia davvero straordinaria, hai persino tenuto testa ad Hachiro, cosa mica da poco per essere quella nuova – osservò Ichigo, curioso.

Aveva la carnagione ambrata, più scura di quella di Hikaru, occhi infuocati che sembravano tizzoni ardenti e capelli neri corvini, mossi. Tra loro era il più alto e il più muscoloso nonostante avesse la stessa età di Mikan, anche lei abbastanza vigorosa di fisico.

– E' stata pura fortuna, lama pesava – rispose Hikaru, perplessa

– E' normale, ma ti ci abituerai– chiese Sayuri, curiosa

– Lo spero – mormorò Hikaru, sospirando.

– Devi solo avere fiducia – la rassicurò Mikan.

– Comunque, parlando d’altro, benvenuta tra noi – disse Kaede

– Grazie, è bello avere degli amici – lo ringraziò Hikaru, sorridendo.

All’improvviso però, una strana sensazione l’attraversò, come un brivido, e guardò in un punto preciso dell’Accademia.

Appoggiato a una colonna, stava un ragazzo. Era poco più grande di lei, carnagione normale, occhi neri e lunghi capelli color pece.

– Va tutto bene? – le chiese la voce di Hachiro, venuto a chiamarla per riprendere l’addestramento.

Hikaru si riscosse.

– Si sì, sto bene. Ho fatto amicizia – rispose lei

– Mi fa piacere, questi tipi sono tutti in gamba, ottimi allievi come te – disse Hachiro, sorridendo

– Forza, riprendiamo dai – riprese poco dopo.

La prese per mano e la portò nel luogo d’addestramento. Anche gli altri ragazzi andarono con i loro rispettivi maestri e ripresero ad allenarsi. A pomeriggio inoltrato, finito l’addestramento di quella mattina, Hachiro si complimentò,

- Brava, stai migliorando rispetto a quattro giorni fa – commentò Pegasus, felice

– Davvero? – chiese Hikaru, stupita

– Davvero davvero, e non scherzo, la tua forza di volontà è enorme e sono sincero – rispose Hachiro, sorridendo

– Ci metto il cuore in fondo – replicò Hikaru, con un sorriso aperto e angelico.

Lui sorrise e le accarezzò la testa con affetto

– Brava, è questo l’importante – le disse Hachiro

– E grazie per aver guardato le spalle a mio fratello in questi 5 anni – lo ringraziò Hikaru, poco dopo.

Pegasus guardò l’amico.

– E’ stato un piacere per me. Ora va a riposarti dai, domani ti voglio in forma – replicò Hachiro, facendole l’occhiolino.

Hikaru ricambiò. Poi i due fratelli andarono verso casa.

E’ davvero una ragazza prodigio” pensò Pegasus, mentre li guardava allontanarsi.

Si sentiva legato in qualche modo che non comprendeva a quella ragazza, forse perché erano molto simili di carattere, o forse perché avevano in comune lo stesso motivo per cui combattere. Sentiva dentro di lui che Hikaru non era una ragazza qualunque, che aveva qualcosa di speciale dentro di lei, qualcosa che nemmeno lei sapeva di avere, di cui era ignara, che non era solo una semplice allieva, no, era qualcosa di più. E con quel pensiero, tornò a casa alla luce del tramonto.

Arrivò infine il fine settimana, due giorni di pausa per gli allievi dell’Accademia. Hikaru poté quindi dormire di più e riprendersi dalle fatiche della prima settimana di addestramento. Si svegliò alle 11:00 della mattina del sabato.

- Buongiorno bella addormentata, era ora che ti svegliassi – la salutò Haru, allegramente, non appena la vide.

Era ancora in camicia da notte e i lunghi capelli fulvi le ricadevano scompigliati lungo la schiena, il viso assonnato di chi si era appena svegliata.

– Buongiorno fratellone – salutò Hikaru, sbadigliando.

– Eri proprio distrutta è? Immagino di sì – rispose Haru, scherzoso, mentre lei si sedeva per la colazione.

– A quanto pare si – rispose Hikaru, con voce assonnata.

Dopo colazione, tornò in camera sua, si vestii con i suoi soliti vestiti, si lavò il viso, si spazzolò la folta chioma e poi uscì a fare un giro per Atene.

Nel frattempo, Hachiro era casa sua a riposarsi, quando qualcuno bussò alla porta. Era una della guardie di Athena.

- Vieni Pegasus, la tua signora vuole vederti in privato, vuole parlarti – li disse l’uomo.

Senza esitare, Hachiro lo seguì, curioso di sapere di cosa doveva parlargli.

E presto lo avrebbe scoperto.


 

   
 
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