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Autore: G RAFFA uwetta    22/01/2015    1 recensioni
Dal testo: "La magrezza del corpo non ti ripara dal freddo .../ Dita intrizzite raschiano il terreno .../ Lacrime sgorgano per pulire il viso ..."
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SOLDATO


 

Cammini senza meta lungo la strada ferrata trascinando i piedi con i logori scarponi chiodati. Polvere e fango annidano sui risvolti delle braghe, ultimi ricordi di giorni passati.

La bisaccia penzola storta dalle spalle. Scivola leggera lungo il braccio, l'afferri stancamente per le cinghie e ti limiti a trascinarla per un lungo tratto.

Inciampi spesso nei sassi.

La schiena curva, appesantita da una colpa immane.

Guardi cieco le mani lorde. Sotto le unghie la sozzura del mondo. Puzzano di cancrena come il cuore ormai chiuso.

Niente futuro per chi si nasconde alla luce. Niente speranza per chi si č perso.

Dietro le palpebre ti vengono a trovare le ultime immagini di un campo innevato. Nelle orecchie risuonano colpi sonori, risucchi di membra, grida disperate. Fumi acri invadono le narici, conati di vomito intasano la gola arrocchita. Odore di zolfo e carne bruciata infestano l'aria.

Tossisci per liberare il petto dal groppo, i polmoni si rifiutano di collaborare. Sputi grumi di sangue che macchiano il candore dei tuoi sogni perduti.

Scivoli in ginocchio. Le ossa scricchiolano sul duro terreno.

La magrezza del corpo non ti ripara dal freddo pungente che avverti aleggiare minaccioso. Dita intirizzite raschiano il terreno in cerca di pace.

Con occhi vuoti osservi in lontananza la bisacca abbandonata. Dei fogli sparsi fuoriecono da uno strappo.

Allunghi le braccia cercando di brandire l'ultimo barlume della tua umanitą, condensato in poche righe giunte al fronte.

Sconfitto cadi al suolo sbuffando nella polvere tutto il tuo odio. Abbassi le palpebre pesanti abbagliate dalla vita che ti attende al di lą della collina. Lacrime sgorgano per pulire il viso distrutto dalle rughe del rimorso.

Cala la quiete, come la sera cede il posto al giorno. La pace del vinto bussa al tuo cuore ferito che, avido, apre l'uscio alla speranza.

Dormi guerriero sconfitto, dormi soldato di trincea.

Sopra di te le nuvole intrecciano fiori e ballano su dolci note. Una nenia allevia il tuo cuore mentre il respiro diventa pił flebile.

Dormi guerriero alato, dormi soldato.


 


 

   
 
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