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Autore: oceayv    22/01/2015    0 recensioni
“Non so come voi siate abituato ma qui gli schiavi non si intrufolano nelle stanze dei sovrani” sputò appena irritato
“Nel mio paese chi ha una cultura non diviene uno schiavo”
“Voi avete una cultura?”
“Certamente! Ho studiato l’intero sapere occidentale”
A quelle parole Harry si illuminò, aveva sempre voluto imparare qualcosa sul pensiero greco, le loro usanze e tradizioni o le materie che aveva sentito si sviluppassero in quelle aree
“Insegnatemelo” esordì il principe “ve ne prego, insegnatemelo e avrete la libertà”
Louis contento per la lieta piega degli eventi acconsentì
“Affare fatto Harry”
“Solo mia madre e mia sorella mi danno del tu”
Ammise il principe sorpreso
“Non in Grecia”
Lo corresse Louis
“Inizieremo domattina, ciao principino”
E così dicendo si sporse in avanti premendo le sue labbra su quelle di Harry in un veloce contatto che bastò al futuro erede al trono per scombussolarlo letteralmente lasciandolo lì in piedi con l’indice destro a vagare sulle sue labbra rosee nel tentativo di spiegarsi cosa fosse quel fastidio che sentiva nello stomaco.
[ harryandlouis ] [ baby!Gemma ] [ accenni zaynandharry e louisandniall ]
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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~ Once in a lifetime you were mine.














 

 

A chiunque riesca a volare con la propria fantasia









 


i caldi raggi del sole accarezzavano la sabia perlata del deserto creando un paesaggio senza eguali per milioni di chilometri, harry riusciva raramente a scorgere quello spettacolo la mattina presto quando ancora la meridiana era nell’ombra e i flebili raggi tenui facevano capolino da dietro le imponenti mura della città, piccoli attimi che per il futuro faraone erano attimi di pace e tranquilltà, componenti sempre più rare dalla morte di suo padre.
E così quella mattina, il futuro sovrano egizio si concedeva la visuale di cotanta bellezza per iniziare a dovere la sua frenetica giornata come ogni giorno per poi sospirare abbondantemente
L’estenuante peso di cinque dinastie gravava sulle sue spalle possenti ma non lo aveva mai davvero spaventato, sua madre aveva assolto il compito di regina per un ventennio in modo esemplare e lui era convinto di poter fare altrettanto molto presto
“Harry, ben svegliato! “
Una vocina allegra richiamò la sua attenzione e voltandosi notò una testolina bionda fare capolino da dietro ad una colonna color porpora.
“gemma oh grazie, siamo di buon umore vedo“
La piccola annuì correndo con agilità verso la sua direzione incurante dei lunghi capelli biondi sparsi al vento e dell’oscillare discontinuo della sua tunica
“guarda mamma mi ha fatto cucire un nuovo vestito dalla sarta del palazzo“
Annunciò solenne fermandosi di fronte al fratello per poi compiere una veloce piroetta su se stessa
“è stupendo gem, ti sta benissimo“
La piccola scoppiò in una risata al quanto divertita che illuminò i suoi occhi chiari mostrando una scintilla di spensieratezza e innocenza che harry le aveva sempre invidiato
“Vieni dai, mamma ti vuole nella sala del trono“ annunciò poi
Il futuro faraone annuì alla bambina afferrandole una mano superando il confine dei suoi  appartamenti per poi giungere in seguito ad un ampio scalone nella sala del trono.
Anne quarta, regina d’Egitto indiscutibile autorità divina sulla terra risiedeva sul suo trono dorato splendida come poche, un abito candido accarezzava le sue curve pronunciate plasmate dall’età, lo sguardo duro che si doveva alla corona abbandona per un attimo il suo viso roseo rivolgendo un caloroso sorriso ai figli giunti al suo cospetto
“harry caro, ti ho fatto chiamare perché necessito del tuo giudizio”
Il ragazzo si posizionò nel centro dell’imponente sala ornata da rosse colonne con piccoli bassorilievi affiancato dalla sorella
“ditemi madre”
La donna sollevò la sua figura dal trono ergendosi in piedi nello scalino più altro della gradinata
“bisogna iniziare la costruzione della mia piramide, affido a te il compito di scegliere gli schiavi più adatti a questo compito”
“quale onore, vi prometto che farò del mio meglio”
L’erede al trono chinò il capo in segno di rispetto verso la regina, la donna che stenta ancora a definire madre affettuosa, negli ultimi diciotto anni si è dimostrata troppo impegnata con guerre, alleanze e leggi in modo da abbandonare troppo spesso un bambino boccoloso dagli occhi verdi supplicanti, ma nonostante tutto tiene molto a colpirla con un ottimo lavoro
“Me ne rallegro figlio mio, questo pomeriggio nel mercato potrai fare le tue scelte tra i nuovi schiavi”
“Ottimo madre, vi ringrazio”
Un sorriso soddisfatto padroneggia sul bellissimo viso del principe, quella che vedeva era un ottima occasione per dimostrare finalmente le sue qualità e farsi valere smentendo così la nomina delle ancelle di buono a nulla


-

“Muovi quelle chiappe Louis” urlò il biondo con il fiato corto.
Correvano ininterrottamente ormai da una ventina di minuti, tanto che le sue caviglie avvolte nei sandali di cuoio pulsavano
“Santo cielo Niall” imprecò il ragazzo reggendo la sua tunica bianchissima su di un braccio nel disperato tentativo di schivare la polvere
Un greco non può attraversare il confine senza un motivo valido, lo stava giusto constatando in quell’istante, mentre le guardie della regina rincorrevano lui e il suo imbranato discepolo tentando di catturarli
“Oh mio Z- “spiccicò il più piccolo prima di cadere arrotolato nella sua stessa tunica come un ingenuo.
Louis dovette fermarsi alzando gli occhi al cielo per poi sollevarlo da terra, ma le guardie furono più veloci e braccarono entrambi
“Perfetto!” constatò allora il più grande lasciandosi incatenare insieme a Niall contro voglia da un uomo che assomigliava più al monte Olimpo a causa della sua conformazione fisica.
Le due guardie li caricarono su di un carro e li trasportarono in un rudere sconnesso fuori dalla città nell’attesa di essere poi spostati nel mercato
Fu Louis il primo ad essere portato all’interno della baracca da due uomini-rocce per poi essere sbattuto con brutalità sul terreno, Niall per secondo fu scaraventato esattamente accanto a lui e lasciato sofferente per la forte botta.
I possenti uomini li abbandonarono in quel posto buio e sparirono, solo in quel momento Louis realizzò che il posto era piccolo, lercio ma sovraffollato, intorno a loro una ventina di uomini ridotti nella stessa condizione li osservavano con occhi spalancati dalla paura.
“Un maestro del mio calibro ridotto a questo, un adulatore della democrazia condannato alla schiavitù, quale ingiustizia ho mai compiuto nella mia vita”
Esordì allora Louis sollevandosi a fatica dal terreno
“Oh maestro vi prego, voi mi avete insegnato l’arte della dialettica, chi meglio di voi può dialogare con questi barbari e salvarci”
Aggiunse Niall sedendosi con difficoltà sull’arido terreno
“Caro Niall l’avete detto voi, sono barbari è impossibile discuterci”
Il più piccolo annuì sconsolato abbassando la testa similmente ad un cane bastonato
Louis sorride ammirandolo, un po’ gli dispiaceva che la loro storia si fosse conclusa*, che il biondo fosse cresciuto troppo in fretta tanto da essere già in età per il matrimonio, di tanto in tanto sente la mancanza di quegli occhi cristallini più grandi e appena più blu dei suoi sulla sua pelle bronzea, la sua risata gutturale dedicata solo a lui come anche quelle labbra piene e rosse sul suo collo sottile, ma infondo il tenero e ingenuo ragazzo biondo non avrebbe mai potuto immaginare quanto in realtà quei flebili momenti fossero importanti per Louis.
D’un tratto la sua attenzione viene richiamata da un rumore all’inizio della stanza, due uomini barbuti e grossi entrano nel locale forzando poi i prigionieri uno ad uno verso l’uscita; destinazione mercato, e Louis non può fare altro che avvilirsi

-

Il mercato di Alessandria d’Egitto vantava molti ettari di basolato e si trovava esattamente nel centro dell’affollata cittadina, fin dalla tenera età Harry aveva amato quel luogo a differenza di sua madre, era convinto che solo lì si potesse assorbire la vera essenza del popolo.
Il giovane principe viaggiava sulla sua biga dorata affiancato dal fidato tutore Zayn, un uomo di tutto rispetto dai tratti scolpiti proveniente dalla persia, non molto più grande di lui l’uomo dirigeva il mezzo mantenendo i suoi occhi caramello sulla strada dinanzi a loro mentre Harry ammirava il paesaggio intorno intento a scorgere scene quotidiane tra le più varie.
D’un tratto Zayn frenò i destrieri e il futuro faraone scese con cautela sui mattoni
“Eccoci vostra altezza, venite con me vi porto dal venditore di schiavi”
Harry annuì e seguì il suo tutore in una tenda decorata che si ergeva al lato della parte centrale della piazza, un uomo giovane dal sorriso vispo si avvicinò ai due ed accennò un inchino, Harry si guardò intorno notando una quantità decisamente cospicua di persone ammassate in un lato della stanza
“Vostra maestà sono Olly, mi occupo dei commerci reali di schiavi, prego potete fare le vostre scelte” lo incitò l’uomo indicando con un braccio la calca dietro di lui
Harry lo ringraziò e fece un passo avanti incrociando le mani dietro la schiena, iniziò così ad andare avanti e indietro nella stanza fissando tutte le persone presenti a lui esibite come possibili acquisti, molti di carnagione scura, qualche romano e pochi persiani
“Ahia! Niall presta attenzione!”
Una voce appena più acuta del normale lo distrasse dal suo movimento perpetuo
“Chi ha parlato?” chiese con tono autorevole “fatevi avanti”
Un ragazzo mingherlino di bell’aspetto dalla pelle vitrea e due occhi color mare si fece spazio nella massa seguito da un altro biondino
“Perdonatemi” esordì questo osservandolo
“Inchinatevi al cospetto principe!” intervenne Zayn duro come sempre
“Signore, lavorerò per voi se lo riterrete opportuno ma non vi riterrò detentore di potere perché il potere è solo ed esclusivamente del demos**”
“Come osate dire sciocchezze simili” puntualizzo Zayn
“Lasciate fare a me” si intromise Harry voltando il busto verso la figura del suo tutore con un sorriso sornione per poi tornare a guardare il ragazzo di anzi a se
“Da dove venite?”
“Sono Ateniese, da dove vengo io i despota sono acqua passata”
“Oh intendo, ma come avrete notato qui non è così, e se ci tenete alla vita cercate di rispettare il codice”
Louis sostenne lo sguardo del sovrano per poi voltare la testa di lato
“Signor Olly, questo giovanotto farà parte della squadra, lascio al signor Zayn il compito di scegliere gli altri fortunati”
E così dicendo il futuro faraone uscì dalla tenda concedendosi una risata liberatoria, il potere al popolo ma che sciocchezze andava blaterando quel giovane.


-


La piccola Gemma giocava allegra con la sua tutrice in uno dei tanti giardini pensili a ridosso del palazzo saltellando, quando udì uno strano rumore provenire dalle cucine e decise di correre in quella direzione
Nelle cucine un ragazzo era nascosto dietro un focolare e non si era accorto del suo arrivo
“Cosa fai qui?” domandò curiosa dal bello e buono incurante di chi fosse davvero
Louis quasi saltò ad udire la vocina stridula della piccola
“Oh ciao, sono qui perché vorrei vedere la reggia, mi fai da guida?”
Gemma annuì felice e afferrò la mano di Louis ricominciando la sua corsa sfrenata
“È grandissima ci vorrà un po’ quindi sbrighiamoci”
Aggiunse la piccola salendo le scale per il piano superiore assicurandosi di tanto in tanto che il visitatore fosse dietro di lei
Louis ammirava estasiato i decori sfarzosi del palazzo e si sforzava di seguire le sconnesse spiegazioni della sua docile guida

“Ecco questa è la camera di mio frate-Oh scusa Harry” si affretto la bambina
Louis alzò lo sguardo dall’incantevole pavimento per incontrare qualcosa di ancora più meraviglioso.
Le spalle bianchissime del principe erano dinanzi ai suoi occhi nitide e bellissime come mai ne aveva viste nella sua breve vita, quando il sovrano si voltò Louis poté ammirare anche i suoi pettorali che sembravano essere stati modellati dalla dea della bellezza in persona, poi sollevò lo sguardo sul suo viso e notò due occhi verdi mozza fiato vispi e luminosi incredibilmente ipnotici, l’ateniese si sentì l’uomo più fortunato del mondo perché quella vista era davvero dinanzi alla sua figura
“Gemma! Cosa fai, ora raccatti estranei e li porti a girare nella reggia come nulla fosse?”
“Scusa Harry, perdonami è solo che… io…”
“È stata colpa mia” intervenne Louis una volta ripresosi
“Ero curioso di poter ammirare linterno di questo maestoso palazzo”
Harry aggrottò la fronte
“Gemma va via” disse rivolgendosi alla bambina
La piccola a malincuore si diresse oltre il portone della stanza con un faccino malinconico, poi Harry si rivolse verso Louis e iniziò
“Non so come voi siate abituato ma qui gli schiavi non si intrufolano nelle stanze dei sovrani” sputò appena irritato
“Nel mio paese chi ha una cultura non diviene uno schiavo”
“Voi avete una cultura?”
“Certamente! Ho studiato l’intero sapere occidentale”
A quelle parole Harry si illuminò, aveva sempre voluto imparare qualcosa sul pensiero greco, le loro usanze e tradizioni o le materie che aveva sentito si sviluppassero in quelle aree
“Insegnatemelo” esordì il principe “ve ne prego, insegnatemelo e avrete la libertà”
Louis contento per la lieta piega degli eventi acconsentì
“Affare fatto Harry”
“Solo mia madre e mia sorella mi danno del tu”
Ammise il principe sorpreso
“Non in Grecia”
Lo corresse Louis
“Inizieremo domattina, ciao principino”
E così dicendo si sporse in avanti premendo le sue labbra su quelle di Harry in un veloce contatto che bastò al futuro erede al trono per scombussolarlo letteralmente lasciandolo lì in piedi con l’indice destro a vagare sulle sue labbra rosee nel tentativo di spiegarsi cosa fosse quel fastidio che sentiva nello stomaco.
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Louis si ridestò dal suo sonno non appena i caldi e luccicanti raggi del sole accarezzarono le sue lunghe cinghia brune, le enormi finestre del palazzo consentivano una vista mozzafiato dell’alba.
Il sole sorgeva lentamente da dietro le enormi dune che lo restituivano lentamente al turchino cielo creando dei giochi di colore in equiparabili.
D un tratto un rumore distrasse il giovane ateniese dalla sua contemplazione, ancora disteso nel suo letto voltò il busto verso la porta notando un principino riccioluto lievemente assonnato venire verso la sua direzione.
“Buongiorno Louis, vi avverto che il vostro primo discepolo Niall è stato rimpatriato da una nave reale ino- “Harry era in procinto di aggiungere quando
“Ti prego Harry, ora fa silenzio e ammira questo unico splendore che hai davanti a te” e così dicendo il più grande indicò con la mano destra oltre la finestra
“Sai Harry, il sole non è qualcosa che possiamo dare per scontato, un giorno ti svegli e non c è più, il sole si è perso e non puoi più vivere, bisogna sempre contemplarlo e adorarlo finché si è in tempo” aggiunse mettendosi seduto, anche il giovane principe si sedette su di esso e cominciò a onorare il sole nella fase del risveglio
“Lo so maestro, lo contemplo sempre, è un grande dono” esordì dopo poco rivolgendo il capo verso il più grande
“Fai bene caro, mai trascurare cotanta meraviglia che gli dei ci hanno concesso” rispose Louis posando una mano calda e bianca sulla guancia altrettanto candida del ragazzo
“Sapete, ho sempre pensato che il sole fosse come l amore, bisogna godere entrambi a pieno finché gli dei ci concedono questi privilegi” continuò Harry
“Maestà siete fin troppo saggio, io non vi servo a nulla”
“Perché mi avete baciato?”
“Perché nella mia vita non ho potuto mirare creatura più bella e più pura”
“Chi ve lo dice che io sia puro?”
“La tua ultima riflessione me lo ha confermato Harry”
Il coraggioso piccolo principe si sporse allora in avanti con il cuore che batteva in petto, che sembrava voler uscire fuori da esso e posò di nuovo le sue labbra su quelle dell’incredibile ateniese.
Louis dal suo canto succhiò quelle labbra come fossero ambrosia e si abbandonò a tutta quella improvvisa gioia del suo cuore.
Fu poi il più piccolo ad interrompere quel magnetico contatto questa volta più profondo del precedente sussurrando sulle sottili labbra del suo maestro
“Dunque voi pensate di amarmi?”
Il giovane Louis sorrise a quella domanda ingenua, conosceva la risposta e non ne aveva avuto mai alcun dubbio fin dal primo momento in cui aveva dialogato con il suo piccolo principe
“Io non lo penso Harry, io lo so”
Harry si lasciò sfuggire un sorriso enorme, e Louis pensò che il sole era appena finito al secondo posto nella sua personalissima lista di cose meravigliose.
Poi però Harry sembrò avvilirsi, si allontanò dall’ateniese come scottato e posizionò i suoi pozzi verdi verso il basolato del pavimento
“Credo di amarvi anche io”
“Questo dovrebbe essere motivo di gioia Harry”
“Avete ragione, ma non tutti potrebbero pensarlo in questa maniera”
Louis comprese in breve i demoni del più piccolo, così si sollevò sulle ginocchia e abbracciò con tutta la forza che aveva in corpo il più piccolo stringendo in una morsa d amore la schiena di quest’ultimo
“Mio principe, amate, amate con tutta la vostra anima se ciò vi rende felici, ciò che penseranno gli altri poco importa”
A quelle parole Harry annuì e si strinse nella sottili braccia del suo maestro ringraziando in silenzio gli dei per tale dono
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Il tempo inevitabilmente passò, la piccola gemma crebbe lentamente come anche il grande amore tra un maestro greco ed il nuovo sovrano d’Egitto, Harry e Louis si erano scoperti negli ultimi due anni l’esatta metà ognuno dell'altro, la vita di uno dipendeva dall’altro e ciò non poteva cambiare.
Harry era il sole di Louis esattamente come Louis era il sole di Harry, è risaputo che senza il sole non c è vita.
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Era un afosa serata di agosto quando l imperatore Cesare Augusto forzò le difese del maestoso palazzo d’Alessandria e sconfinò in esso con il suo vasto esercito, la principessa Gemma ormai signorina aiutata da un Louis bianco in volto e spaventatissimo arraffava il più possibile per prepararsi alla fuga
“Gem ti prego sbrigati, dobbiamo cercare Harry, non c è più tempo”
La incalzò l’ateniese dal il cuore angosciato ed i capelli scombinati
La ragazza annuì e dopo aver riempito la sua sacca corse dalle scale segrete dietro la colonna seguita da Louis, i suoi biondi capelli ormai lunghi oltre la schiena ondeggiavano nell’aria
Il passaggio terminava con i giardini nell’angolo delle rose dove avevano appuntamento con il valoroso sovrano che duramente combatteva costantemente affianco al suo esercito.
Louis sbucò dall’uscio seguito da Gemma grondante di sudore guardandosi disperatamente intorno.
Uomini impegnati in duelli e risse in ogni angolo, poi lo vide.
Fu un istante.
Un attimo.
Un lieve sospiro.
Il verde e il blu si incontrarono per ultima volta in un ultima esasperante e agonizzante dichiarazione.
Dinanzi i suoi occhi Harry I faraone della quinta dinastia cadde al suolo in un lago rosso trafitto da un soldato romano.
L’ateniese cadde a terra in un urlo di dolore.
Fu un istante.
Fu un attimo.
Un lieve sospiro.
Tutto intorno a lui divenne sfuocato, le lacrime continuavano a scendere ma i suoi occhi si chiusero.
-
Il profumo del mare e del sale lo risvegliarono, Louis aprì gli occhi si guardò intorno ancora e in un attimo gli ultimi eventi gli tornarono alla memoria.
Harry era morto.
Dinanzi ai suoi occhi come nei miti più squallidi
Guardò davanti a sé e realizzò di essere su di una scogliera.
Come c era arrivato importava poco, Harry era morto.
Il sole sorgeva dalle acque come ogni mattina ma Harry era morto.
Le sue vesti erano strappate e sporche ma Harry era morto.
Le lacrime si formarono intorno ai suoi occhi blu
Che il sole ritorni nelle profondità del mare, il suo sole era morto.
Vivere a che scopo?
Sentì qualcosa nel suo petto staccarsi, o spezzarsi non ne era sicuro
Si alzò in piedi con la nuova e limpida idea di buttarsi in acqua, terminare la sua vita come un epica era.
Harry era morto e lui aveva perso ogni senso
Con il piede urtò un papiro, lo sollevò dal terreno e lo srotolò
Riconobbe la scrittura del suo amato e ricominciò il suo pianto disperato


Louis, amore mio
 la guerra è ciò che più odio tra i miei doveri, ciò che è morte e dolore non rientra tra i tuoi insegnamenti, lo so bene.
Se mai dovesse accadermi qualcosa ti prego di non dimenticare mai quanto ti ami, quanto la tua presenza sia stata fondamentale nella mia vita
Riconquista il mio regno se qualcosa dovesse andare storto e governalo al mio posto perché anche il resto del regno possa conoscere il potere del sole, ciò che è stato la mia anima, il mio respiro e la mia essenza dal momento in cui ho incontrato i tuoi occhi.
Ringrazio gli dei ogni giorno per questo enorme regalo concessomi.
Nessuno al mondo potrà mai solo immaginare quanto ti abbia amato e quanto continuerò sempre ad amarti.
Harry.

Le lacrime continuavano insistenti sulle guance rossissime del maggiore che sollevò il capo fiero verso il sole stringendo tra le mani la pergamena fino a far diventare le nocche bianche.
“Lo giuro Harry, lo farò, solo gli dei sanno quanto ti ho amato e quanto continuerò sempre ad amarti.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


*nell’antica Grecia era normale che ci fosse un rapporto d’amore tra il maestro e il suo discepolo
**popolo in greco

 

 


Buonasera!
Lo so che mi state mandando le peggiori maledizioni ora ma io amo i finali tragici e dovevo, dunque poche e semplici parole: io amo la storia e questa on short doveva ambientarsi per forza nell’antico Egitto perché è in assoluto tra i popoli che preferisco.
Volevo ringraziare Elisa, la piccola Elis che mi ha ispirato questa geniata e niente sono ansiosa di ricevere i vostri pareri, recensite pure
Se mi cercate su twitter sono: 30ft94
Tanti baci, Ludovica.

  
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