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Autore: Heyale    22/01/2015    4 recensioni
Teresa e Thomas non sono mai diventati più di semplici pive, non è mai cambiato nulla qui, nella Radura. I novellini continuano ad arrivare, io continuo a mappare il Labirinto e il mondo gira ugualmente per tutti. Insomma, per lo meno finché non si unisce a noi una nuova Fagiolina, e Alby decide di affidarla a me.
Punto uno: non ne so il motivo.
Punto due: devo cercare di, come dice sempre Newt, essere meno bastardo di quanto io sia in realtà.
Punto tre: non voglio essere il caspio di tutore della caspio di ragazza.
Punto quattro: rivedere il punto due.
Dal testo:
"Minho!" Thomas mi raggiunge di corsa, dandomi una pacca sulla spalla. "Mi hanno mandato a dirti che si è svegliata."
"Che gioia. L'andrò a prendere domattina, penso. Se ne avrò voglia" faccio una breve smorfia.
"Dovrai almeno far finta di essere meno bastardo di quanto tu sia, cacchio" sbotta Newt, sedendosi di fianco a me.
"Un Dolente sarebbe stato più gentile di te. Persino quando ha tentato di ammazzarmi" lo guardo male. "Newt, mi conosci, non voglio pesi sulle spalle."
"Guarda che hai solo una cintura e uno zaino" ridacchia, dandomi una spallata. Ah ah, simpaticone.
Genere: Avventura, Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Minho, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chiamami Velocista cap.2
CAPITOLO DUE


"Allora, è tanto terribile come pensavi?" Thomas mi raggiunge davanti alla porta Occidentale, saltellando come una capretta sui monti.
"Solo perché tu fai quella roba voodoo con Teresa, e solo perché tu muori dalla voglia di vederla anche se sei inseguito da un caspio di Dolente, non vuol dire che io voglia conoscere il mio incarico. Ti è chiaro, pive?" porto la mano sulla schiena, congiungendola con l'altra. I muscoli della schiena tirano, oggi non ho particolarmente voglia di correre.
"Sei un piccolo ometto pieno di cinismo, Minho" ridacchia Newt, raggiungendoci. Ed ecco che arriva mister commenti sarcastici.
"Parla per te, per lo meno io i bicipiti li ho" gli faccio una smorfia, indicandomi il braccio.
"Sì, ma io ho cervello, in compenso. Che a te manca del tutto."
"Quanta simpatia, Newt" brontolo, scaldando leggermente le caviglie. Sentiamo le porte aprirsi con il solito boato. "Ci siete, branco di signorine? Pronti a partire tra tre, due, uno..."
Scatto in avanti, ma qualcuno mi strattona il braccio, e io finisco per terra, mentre Thomas e Newt si addentrano nel Labirinto ridendo come due coglioni. Loro sapevano tutto. Questa me la segno.
"Alby" mormoro, fissandolo al contrario, dato che sono completamente steso per terra.
"Non hai qualcuno a cui presentarti, pive?" mi domanda retorico, incrociando le braccia.
Ripeto, preferisco i Dolenti.
A questo punto, come ogni pive, dovrei sottostare alle regole dettate da Alby. Ma la verità è che non riuscirei nemmeno a fingere che mi importi qualcosa di quella ragazza, figuriamoci presentarmi lì per fare l'allegro giullare di corte. Alby se lo può scordare: mi conosce e sa che se non voglio, non faccio. Certo, per colpa della mia testardaggine ho rischiato due o tre volte di essere bandito, ma sempre grazie alla mia testardaggine poi ne sono anche uscito.
"Andrò da lei stasera" affermo, avvicinandomi alla porta. Se non altro, per le regole dettate da lui stesso, Alby non può fare un solo passo all'interno del Labirinto.
"Torna subito indietro, testa di caspio di un pive" mi minaccia, come il solito, agitando le mani all'aria. Devo trattenermi dal fare battute, ma la sua faccia irosa mi frega ogni volta.
"Alby, calma in nervi. Sembri un novellino."
Muovo altri due passi ed entro nel Labirinto. Sento che Alby potrebbe saltarmi al collo da un momento all'altro, ma tanto meglio.
Dolenti è sinonimo di Alby.
"Minho, caspio di pive, muovi il culo e vieni qui" incrocia le braccia al petto, e io, persona molto rispettosa e calma, scuoto energicamente la testa.
"Il Labirinto chiama, Alby. Di' alla tipa che arrivo per le sette di stasera."
"Se al tuo ritorno non troverai una trappola che ti tranci le gambe a metà" grugnisce, arrabbiato.
Novità del giorno: Minho riesce a far arrabbiare per la settima volta in tre giorni il capo della Radura. Per quanto io lo consideri capo.
"A dopo, pive!" grido mentre inizio a correre.
Ora devo pensare a conciare per le feste quelle teste di caspio di mezzi Velocisti di Newt e Thomas. Non la passeranno liscia dopo avermi lasciato affrontare il faccia a faccia con mister-portami-rispetto da solo. Questione di principio.
Quei due Radurai mi porteranno in braccio fino alla Radura, al ritorno. O farò andare avanti loro nella trappola di Alby, sperando che per una volta non si tratti di un bluff.
A volte sono crudele.


Nessuna trappola: le nostre gambe sono ancora intere.
Tutto è come le altre sere: i Radurai stanno smettendo di lavorare, Alby sta sbraitando contro qualcuno, Teresa si sta facendo i cavoli propri nell'attesa che Thomas le vada incontro, Newt e io siamo sporchi e dobbiamo assolutamente farci una doccia. Routine.
"Deficiente di un incaspiato, ora vieni con me!"
Ma se era almeno a cento metri da noi come ha fatto a raggiungermi in un tempo così breve per sbraitarmi nelle orecchie?
"Sì, Alby, nessuna novità e stiamo bene, tu?" lo prendo in giro, sorridendo appena.
"Vaffancaspio, Minho, ora vieni con me. Ne ho le palle piene del tuo essere bambino."
Oh già, diciassette anni, Intendente dei Velocisti, e sono un bambino. Aspetta che vado a chiamare la mamma e poi ritorno qui, Alby.
"Farò svenire nuovamente la ragazza con la mia eau de Labyrinthe" le uniche parole in francese che so. "Veramente, faccio una doccia e poi volo da lei."
"Non me ne può fregar di meno. Ora tu entri lì, lei ti sta aspettando da questa mattina."
Roteo gli occhi al cielo, ma non posso più opporre resistenza. Maledetto il giorno in cui sono nato così testardo.
Ma, del resto, temo veramente che questa ragazza si possa spaventare vedendomi. La camicia azzurra è sgualcita e tutta sudata, esattamente come i capelli e il viso, e il desiderio di lavarmi è più grande di qualsiasi altra cosa.
Quindi, Minho, un bel respiro e cerca di sembrare il meno...te stesso...possibile.
"Buona fortuna, pive" sbotta Alby, allontanandosi dalla porta chiusa. Quel ragazzo non è gentile, è la gentilezza ad essere Alby.
Sorrido tra me e me, per poi appoggiare la mano sulla maniglia e abbassarla.
Lo sbalzo di temperatura è notevole, qui dentro sembra un forno, e la luce irradiata dalla piccola luce sul comodino accanto al letto non è di grande aiuto. Questa Fagiolina è stata fortunata a non beccarsi due giorni di gattabuia subito il primo giorno, come era successo a me. Non per aver appeso le mutande di Alby ad un albero, no di certo.
"Devi essere Nino" la voce della ragazza mi coglie alla sprovvista. Dai, pronti a fare figure di merda.
"Minho" la correggo, cercando di sembrare il più normale possibile. "Sono il tuo tutore. Ti ricordi il tuo nome?"
"Solo Kath. Non ricordo altro" fa un sorrisino, ma non riesco a vederlo bene a causa della luce. A dire il vero, vedo ben poco del suo complesso.
"Bene, solo Kath" mormoro, indicandomi. "Preparati ad assistere alla vita di un Velocista."
"Cos'è un Velocista?"
Siamo nella sploff.




Ehilà, pive!
Non ho molto tempo, devo andare a Zumba ma prima volevo pubblicare.
Allora, sono talmente fuori da aver richiesto la stampa della frase "you're the shuckiest shuck-faced shuck there ever was" su una maglietta, che domani andrò a ritirare
#proudofMinho
Spero che il capitolo vi piaccia, e risponderò alle recensioni nel capitolo precedente appena posso ♥
Ale xx
  
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