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Autore: BrokenArrows    22/01/2015    0 recensioni
Immaginate due sorelle a Mystic Falls, ignare di cosa le aspetta. Cosa riserverà loro il futuro? Intrighi, lotte, amori e speranze... I due Salvatore tornano in città, sconvolgendo le loro vite.
Nuove storie e sentimenti a Mystic Falls.
Fanfic scritta a 4 mani.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L’arrivo del resto della famiglia Mikaelson aveva sconvolto tutti i presenti. Le sorelle si scambiavano occhiate perplesse, non sapendo affatto dell’esistenza di altri Originali.
Videro Stefan fissare la ragazza bionda al fianco di Klaus, che stava presentando i suoi fratelli -Lei è la mia adorabile sorella, Rebekah- disse, volgendo lo sguardo al minore dei Salvatore -Credo che tu ti ricorda di lei...- gli lasciò intendere.
Alexandra gli riservò un’occhiata storta -Che storia è questa?-
Rebekah emise una risatina divertita -Vedo che hai un debole per le bionde-
Klaus interruppe la scenetta del passato -Questi sono Finn e Kol, il più giovane-
I due salutarono con un cenno del capo.
-Cosa ne avete fatto di tutti quegli esseri umani?- domandò Alaric, ancora sofferente per la ferita che gli aveva causato il proiettile, che fortunatamente era uscito.
-Li abbiamo uccisi- ghignò Klaus -Ci occuperemo più tardi dei loro corpi-
Elijah si fece avanti -Mi dispiace interrompervi, ma sarebbe opportuno andare in un luogo sicuro per evitare ulteriori scontri-
-E dove suggeriresti di andare?- chiese Damon.
-Credo che il posto più sicuro per ora sia casa nostra. Dovremo andarci tutti-
-Allora vado a chiamare nostra madre- avvertì Jacqueline -È meglio che venga con noi-
 
Mentre si dirigevano a casa di Klaus, Alexandra chiamò suo padre per avvisarlo della grave situazione e di ritrovarsi il prima possibile a casa dei Mikaelson, poco distante dalla loro.
Arrivati, si sedettero tutti nel grande soggiorno e qualche minuto dopo arrivarono anche Frederik e Stephan, più nervosi che mai. Spiegarono loro gli avvenimenti di quella sera e i due uomini si preoccuparono per le loro figlie.
-Stai tranquillo, papà- disse Alexandra, vedendo che l'uomo non riusciva a calmarsi -Io e Damon avevamo già pensato ad un piano da mettere in atto, in caso qualcosa fosse andato storto-
Si girarono tutti verso di lei, tranne Jacqueline e Stefan, gli unici ad essere stati informati precedentemente.
-Che storia è questa?- domandò Stephan, riservandole un'occhiataccia.
-Avevamo pensato di allontanarci da Mystic Falls per un po' di tempo...-
Frederik si alzò in piedi, furioso -Non basterà allontanarsi per un po'! Bisogna stare molto distanti da questo posto e per un bel pezzo-
Stephan cercò di calmare suo figlio -Calmati, così le spaventerai...-
-Ma devono essere spaventate! Non capiscono quanto sia grave la situazione-
-Papà, non mi sembra il caso di trattarci come bambine!- esclamò Jacqueline, stupita dalle parole del padre -Sappiamo benissimo che è più che pericoloso stare qui-
-Allora non avrete nessun problema a seguirci in Olanda- tagliò corto lui.
Le due sorelle e i rispettivi ragazzi spalancarono gli occhi.
-Che cosa?- era stato Damon a parlare -Vuole portare le sue figlie in Olanda, così su due piedi?-
-Non mi sembra che il vostro piano sia molto meglio-
-Frederik, non essere così duro- lo rimproverò il padre, per poi rivolgersi ai ragazzi -So che dev'essere un brutto colpo per voi, ma saranno al sicuro là con noi, dove nessuno sa cosa siamo. Passeremo l'estate in Olanda e se al termine di quel periodo non sarà tutto tranquillo, troveremo una soluzione insieme a voi-
Alle parole rassicuranti di Stephan, sembrava che si fossero calmati tutti, ma Jacqueline si alzò dal divano, con aria stanca -Vorrei stare un attimo da sola, se è possibile- disse, guardando Klaus.
-Ci sono tutte le stanze che vuoi al piano superiore, tesoro-
-Questa situazione fa proprio schifo!- esclamò Alexandra, quando la sorella se ne andò -Non voglio abbandonare tutti per Dio sa quanto...-
Frederik le posò una mano sulla spalla, consolandola -Sarà una situazione provvisoria, Alexa. Non appena le acque si saranno calmate, torneremo qui-
-Ma non sappiamo quanto tempo ci vorrà- puntualizzò Stefan, guardando la sua ragazza con occhi tristi e rassegnati.
Alexandra si buttò tra le sue braccia, mentre cercava di non piangere, trattenendo quel groppo alla gola. Provò a trattenere più cose che poteva di quel momento: il suo profumo, il tessuto della camicia che indossava e le forti braccia di Stefan che la stringevano. Poi guardò i suoi occhi verdi e tristi -Andrà tutto bene, tornerò presto. Mi mancherai, Stefan- e si lasciò andare in un silenzioso pianto, mentre il ragazzo la cullava tra le sue braccia.
-Mi mancherai anche tu- affermò prima di darle un lungo bacio.
 
Jacqueline era entrata nella prima stanza che aveva trovato e rimase sorpresa dalla sontuosità dell'arredo. Al centro della camera c'era un letto altissimo, molto simile a quelli dei primi del 1900. Si sedette sul bordo del materasso con i gomiti sulle ginocchia, pensando a quello che era diventata la sua vita.
Un bussare alla porta la destò dai propri pensieri -Voglio stare un po' per conto mio, Damon- avvisò, senza alzare lo sguardo, ma la porta si stava già aprendo.
-È meglio se passo più tardi?-
Al suono di quella voce alzò gli occhi -Elijah... Scusa, credevo che fosse...-
-Damon- completò, sedendosi accanto a lei e rimanendo in silenzio.
-Dunque- iniziò la ragazza, cominciando a sentirsi a disagio per quel silenzio -Cosa ci fai qui? Devi darmi qualche altra brutta notizia?- chiese con sarcasmo.
-In realtà volevo solo prendere dei vestiti nuovi. È la mia stanza-
Jacqueline si voltò di scatto -Oh, scusami! Sono entrata nella prima stanza che ho trovato. Me ne vado subito-
-Non c'è problema- la fermò lui -Posso sempre aspettare-
-Allora andrete a New Orleans- costatò la ragazza, cercando di intavolare una conversazione.
-E voi in Olanda...-
-Già, un bel viaggetto- disse con poca convinzione.
-Non sembri molto felice- le fece notare, costringendola a guardarlo negli occhi.
-Infatti. Cioè, non fraintendermi! L'idea di passare del tempo con mio papà e mio nonno mi rende felice, ma lasciare qui tutti i miei amici è po' dura...- dopo aver ammesso quello che pensava veramente, il resto del discorso uscì da sé -Insomma, non mi sono mai lamentata della mia vita quando ero umana! Non era il massimo, ma ero felice con mia sorella, mia mamma e tutti i miei amici. Adesso è un disastro! Da quando abbiamo conosciuto Damon e Stefan, niente è andato più per il verso giusto. Caroline è stata uccisa, io sono stata uccisa, mia sorella è stata uccisa, mia mamma è costretta a vivere in mezzo a dei mostri, Bonnie non ci guarda più come una volta e il Consiglio della città vuole vedere le nostre teste su delle picche! Io non ce la faccio! E pensare che...-
Elijah la interruppe, asciugandole una lacrima che le aveva bagnato la guancia -Non è male come sembra. Potrebbero capitare cose molto peggiori del diventare vampiri-
-Lo so, ma...- cercò di rispondere, ma sentiva che se avesse detto qualcos'altro la voce le si sarebbe spezzata. Elijah capì che stava per piangere, così la strinse a sé, carezzandole i capelli.
-Scusami. Mi sto comportando da stupida- disse dopo qualche secondo, allontanandosi un po' da lui.
-Figurati... Capita a tutti di non saper cosa fare a un certo punto-
-Grazie, Elijah- si allungò e gli diede un bacio sulla guancia.
Era un gesto semplice, certo, ma sentì qualcosa di davvero complesso. Alzò un attimo lo sguardo verso il suo e vide che anche lui la stava guardando. Non sapendo per quale motivo esattamente, Jacqueline lasciò che si avvicinasse pericolosamente e la baciasse. Presa dallo sconforto, per un momento ricambiò quel bacio. Solo dopo alcuni secondi si rese conto di quello che stava facendo.
Gli appoggiò le mani sul petto e lo spinse un po' -Non posso- mormorò, lasciando che le loro fronti si sfiorassero.
-Permesso! Jacque, dobbiamo... partire- Alexandra era entrata nella stanza senza preavviso, facendoli irrigidire.
Jacqueline si alzò immediatamente e si sistemò delle pieghe invisibili sul vestito -Sì, sono pronta- disse senza alzare gli occhi dal pavimento e oltrepassando velocemente sua sorella sulla porta.
La bionda si scambiò un lungo sguardo con Elijah -Puoi venire a salutare se vuoi- lo avvisò in fine, chiudendosi la porta alle spalle.

Quando le due sorelle scesero le scale, erano tutti lì ad aspettarle.
-Oooh, le mie bambine!- le assalì Arleene, circondandole in un abbraccio -Non potete immaginare quanto mi mancherete-
-Anche tu, mamma- rispose Alexandra con un nodo alla gola.
-Mi raccomando, chiamate ogni giorno!-
-Stai tranquilla, Arleene- la rassicurò Frederik -Saranno al sicuro con noi-
La donna sorrise e annuì, lasciando libere le ragazze.
Salutarono Finn, Kol e Rebekah con una stretta di mano e riservarono ad Alaric un lungo abbraccio. Poi andarono da Caroline, che già aveva le lacrime agli occhi.
-Care, non piangere! Altrimenti lo farò anche io- l'avvisò Jacqueline, con un sorriso tirato sul volto.
Caroline scosse la testa e allargò le braccia verso le due sorelle -Non fate troppa festa senza di me- si rassicurò, asciugandosi gli occhi.
Accanto a lei c'era Klaus, pronto a ricevere i suoi saluti. Alexandra offrì la mano perché la stringesse, ma lui la guardò confuso -Suvvia, non mordo mica!- esclamò, stringendola tra le braccia.
-Non ne sarei molto sicura, Klaus- scherzò la ragazza, lasciando che abbracciasse anche la sorella.
Intanto Elijah era arrivato e indossava un impeccabile nuovo completo. Alexandra guardò sua sorella di sottecchi, mentre lui si avvicinava.
-Alexandra, è stato un piacere conoscerti- disse porgendole la mano. Ma come aveva fatto Klaus, la ragazza lo attirò a sé -Sei sempre così formale, Elijah!-
-Lo è sempre stato- sentirono Rebekah mormorare.
Jacqueline trattenne il respiro quando le si parò davanti e l'abbracciò -Arrivederci, Jacqueline- la salutò, posandole un bacio sulla fronte.
Lei per tutta risposta annuì, non sapendo bene cosa fare.
Stefan e Damon si avvicinarono -Mi dispiace di essere stato uno stronzo prima- disse quest'ultimo, rivolgendosi a Elijah -So quello che hai fatto per lei mentre ci attaccavano. Grazie- e si strinsero la mano.
Jacque si voltò e trovò Stefan che l'aspettava con le braccia spalancate. Un sorriso sincero le affiorò sulle labbra e gli strinse le braccia al collo, ciondolandosi da un piede all'altro.
-Tieni d'occhio tuo fratello-
-E tu tua sorella- le rispose, allentando l'abbraccio.
-Sembra che qualcuno non si fidi di noi- Damon sussurrò ad Alexandra, facendola ridere.
-Non l'avrei mai detto, ma mi mancherai, Damon Salvatore- gli disse, dandogli un bacetto sulla guancia.
-Wow! Questa è la prima volta che mi baci... Che dici, andiamo a prenderci una stanza?- le domandò facendo l'occhiolino.
-Ahahah!-
-Hey!- intervenne Stefan -Piano con le confidenze, qui!- suscitando una risata generale.
Jacqueline guardava Damon con occhi tristi -Oh, lo so, lo so- disse lui, stringendola a sé -Mi mancherai anche tu-
Si scambiarono un lungo bacio, consci di avere tutti gli occhi su di loro.
-Ti amo, Damon- gli sussurrò, appoggiando la testa sul suo petto.
-Ti amo anch'io-
-Oooh, non pensavo che avrei pianto!- esclamò Alexandra, sentendo le lacrime che le rigavano il viso.
Stefan la cullò per dei lunghi secondi, aspettando che l'emozione facesse il suo corso.
-Oh, Stefan! Mi mancherai un sacco. Appena tutto si sarà calmato tornerò subito-
-Non vedo l'ora che arrivi quel momento- le prese il volto fra le mani e si baciarono, entrambi con le lacrime agli occhi.
-È il momento di andare- avvisò Stephan, triste di dividere le coppie che si salutavano.
Arleene tornò ad abbracciare le sue figlie per l'ultima volta e capì subito quanto le sarebbero mancate.
Klaus aprì il grande portone d'ingresso, illuminando la sala con la fievole luce dell'alba imminente.
Frederik, Stephan, Jacqueline e Alexandra salirono sulla monovolume del padre e, quando l'auto partì, riservarono un saluto silenzioso a quella casa che ospitava la loro ragione di vita, consapevoli del fatto che non sapevano se ci avrebbero mai fatto ritorno.
 
 
Note delle Autrici:
Eccoci qua. L’ultimo capitolo di questa fantastica avventura (?) che si conclude con numerosi punti di domanda. Ci sono ancora questioni da risolvere, ma state tranquilli, spiegheremo tutto con calma nella prossima ff che verrà pubblicata al più presto.
Jacqueline ed Alexandra vi ringraziano tantissimo e vi aspettano al sequel: Sudden Change.
 
 
 
This is (not) the end.


 
 
 
 
 
 
  
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