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Autore: Bellaura    22/01/2015    4 recensioni
La storia, narrata dal punto di vista di Bella, si svolge dopo 7 anni dalle vicende narrate in Breaking Dawn da Stephenie Meyer.
Renesmee è cresciuta, adesso è adulta e ha raggiunto il massimo della sua evoluzione, la sua crescita si è fermata e rimarrà con questo aspetto per sempre.
Bella ed Edward vivono felici la loro famiglia e la loro eternità.
Ma quanto ancora durerà tutto questo? E se il pericolo fosse di nuovo dietro l'angolo?
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Renesmee Cullen, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Successivo alla saga
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La nostra eternità

 

[... La nostra casetta era un luogo di pace e perfezione nel blu argentato della notte. Portammo Nessie nel suo lettino e le rimboccammo piano le coperte. Sorrideva nel sonno.

Presi il regalo di Aro che avevo al collo e lo gettai piano nell'angolo della sua camera. Ci poteva giocare, se voleva: le piacevano gli oggetti luccicanti.

Io ed Edward ci dirigemmo lentamente nella nostra stanza, dondolando le braccia.

«È una notte di festeggiamenti», mormorò e mi posò la mano sotto il mento per sollevarmi le labbra alla sua altezza.

«Aspetta», esitai, ritraendomi.

Mi guardò confuso. Non era da me reagire in quel modo. Anzi, quella era la prima volta che facevo un'eccezione.

«Voglio provare una cosa», lo informai, sorridendo un po' della sua espressione perplessa.

Gli posai le mani su entrambi i lati del viso e chiusi gli occhi per concentrarmi.

Non ero stata bravissima in passato, quando Zafrina aveva cercato di insegnarmelo, ma ormai conoscevo meglio il mio scudo. Avevo riconosciuto la parte che lottava per non separarsi da me, l'istinto automatico di proteggere me stessa sopra ogni cosa.

Era ancora molto più difficile che non riparare sotto lo scudo altre persone insieme a me. Sentii l'elastico rimbalzare di nuovo mentre lo scudo lottava per proteggermi. Dovetti sforzarmi per togliermelo di dosso: ci volle tutta la mia capacità di concentrazione.

«Bella!», esclamò Edward, sconvolto.

In quel momento capii che stava funzionando e mi concentrai ancora di più, ripescando i ricordi specifici che avevo conservato per questo momento, lasciando che inodassero la mente, nella speranza che entrassero nella sua.

Alcuni ricordi non erano chiari, dei ricordi umani indistinti, visti con occhi deboli e sentiti con deboli orecchie: la prima volta che avevo visto il suo volto... come mi ero sentita quando mi aveva abbracciata nella radura... il suono della sua voce attraverso il buio dell'incoscienza quando mi aveva salvata da James... il suo viso mentre mi aspettava sotto un baldacchino fiorito per sposarmi... tutti i bei momenti passati sull'isola... le sue mani fredde che toccavano nostra figlia attraverso la mia pelle...

E i ricordi più nitidi, perfetti: il suo viso quando avevo aperto gli occhi nella mia nuova vita, davanti all'alba infinita dell'immortalità... quel primo bacio... quella prima notte...

Le sue labbra, improvvisamente bramose contro le mie, interruppero la concentrazione.

Annaspai e il peso ribelle che stavo allontanando da me mi sfuggì. Tornò al suo posto con uno schiocco, come un elestacio, a proteggere i miei pensieri.

«Ops, l'ho perso!», sospirai.

«Ma io ti ho sentita», sussurrò. «Come ci sei riuscita?».

«È stata Zafrina. Ci siamo allenate qualche volta».

Era sbalordito. Battè due volte le palpebre e scosse il capo.

«Ora lo sai», dissi spensierata, alzando le spalle. «Nessuno ha mai amato tanto qualcuno quanto io amo te».

«Hai quasi fatto centro». Sorrise e aveva ancora gli occhi un po' più dilatati del solito. «Conosco solo un'eccezione».

«Bugiardo».

Ricominciò a baciarmi, ma si fermò all'improvviso.

«Puoi rifarlo?», mi chiese.

Feci una smorfia. «È molto difficile».

Aspettò, con espressione impaziente.

«Non posso reggerlo se mi distrai anche solo un pochino», lo avvertii.

«Faccio il bravo», promise.

Increspai le labbra, socchiudendo gli occhi. Poi sorrisi.

Premetti di nuovo le mani sul suo viso, sollevai lo scudo dalla mente e ricominciai dove avevo smesso: con il ricordo nitidissimo della prima notte dentro la mia nuova vita... indugiando sui particolari.

Senza fiato, una risatina mi sfuggì quando il suo bacio insistente interruppe di nuovo i miei sforzi.

«Accidenti», ruggì, baciandomi famelico lungo il profilo del mento.

«Abbiamo un sacco di tempo per allenarci», gli ricordai.

«Tutta l'eternità», mormorò.

«Mi sembra convincente».

E poi continuammo a occuparci beati di quella parte piccola, ma perfetta, della nostra eternità...]

 

Sette anni dopo

 

Ero seduta sul divano del salotto del nostro cottege, Edward era accanto a me, a guardare con nostalgia le foto dei primi sette anni di esistenza di nostra figlia, mentre lei dormiva nella sua camera.

«La nostra bambina...», mio marito, il cui tono di voce faceva trapelare la sua nostalgia per i ricordi passati, mi interruppe dai miei pensieri, mostrandomi una foto, che ritraeva me, Edward e Renesmee, del primo Natale della mia nuova vita a casa di Charlie, pochi giorni prima dello scontro non scontro con i Volturi.

«La nostra bambina, che domani compierà sette anni», questo significava che avrebbe raggiunto l'età adulta per un'essere come lei, metà vampiro e metà umano, e che avrebbe smesso di crescere.

Sorrisi ad Edward e mi avvicinai di più a lui appoggiando la testa sul suo petto. Lui avvolse le sue braccia intorno al mio corpo, facendo aderire i nostri corpi freddi e duri come il marmo l'un l'altro.

Restammo così per un tempo infinito. Noi non avevamo bisogno di cambiare posa come gli umani. Poi ritornammo a sfogliare l'album con le foto della nostra famiglia, dei ricordi di Nessie e della sua velocissima crescita..

La mia vita era cambiata in meglio da quando Edward ne era entrato a far parte, nonostante gli ostacoli che avevamo superato, e il culmine della felicità l'avevo raggiunto con la nascita di nostra figlia, che avremmo avuto con noi per sempre... per tutta la nostra eternità.

Quando ero una giovane, impacciata e fragile umana, che richiamava ogni genere di evento funesto su di sé, non avrei mai immaginato di vivere una vita così come quelle che vivevo adesso.

Ero nata per ciò che ero diventata, la creatura forte, indistruttibile ed immortale in cui mi ero trasformata. Ero nata per essere una vampira.


Ciao a tutti/e!
Sono una fan delle Saga di Twilight e, dopo aver visto tutti e cinque i film della saga in TV grazie alla Mediaset, ho deciso di creare questa fanfiction.
Il pezzo iniziale, quello tra le parentesi quadrate, è tratto dall'ultimo capitolo di Breaking Dawn.
Questo primo capitolo è introduttivo, spero che chi lo leggerà lo recensisca.
Al prossimo aggiornamento.

Baci :*

Bellaura

   
 
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