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Autore: Kirara    25/11/2008    1 recensioni
È risaputo, il cane vive meno del proprio padrone e quest’ultimo, per quanto possa essere straziato dal dolore, è sempre costretto a dover seppellire il suo fedele compagno d’avventure. Il vuoto che si crea nel non vederlo più trotterellare al proprio fianco, nel non sentirlo più abbaiare o agitare la coda con frenesia, è quasi letale.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kiba Inuzuka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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solitudine Attenzione, FORSE SPOILER...non ho idea se accadrà veramente...quindi, chi non vuole rischiare, non rischi.

La solitudine di un ragazzo…



Il loro rapporto non era iniziato per caso, bensì fu quasi una sorta di costrizione.


Camminava lento lungo il sentiero del villaggio. Sguardo basso ed espressione persa sul terreno, era come ipnotizzato dai sassolini che gli capitavano davanti e di tanto in tanto, calciava via quello più grosso.

Sospirò ed alzò lo sguardo verso il cielo.

Era nuvoloso e le nuvole si muovevano lente nel cielo, addensandosi l’una sull’altra e coprendo piano piano l’azzurro.

Scosse il capo.

Quelli erano i tipici discorsi di Shikamaru, perché diavolo li stava facendo lui?





“Kiba come membro del Clan Inuzuka, da oggi dovrai prenderti cura anche tu di un cucciolo…”

Nel vedere quel “piccolo pulcioso” –parole di Kiba- fare capolino da dietro le gambe della sorella, il giovane ragazzo non potè fare a meno di storcere il naso e protestare.

Non aveva voglia di dover accollarsi il peso di un cane, Kiba voleva solo gozzovigliare con i suoi amici dell’accademia e fare gli scherzi di nascosto al Maestro Iruka.

Eppure quell’esserino saltellante gli andò incontro tutto felice, accucciandosi davanti a lui, scodinzolando.

“Che vuole ora? Perché fa così?”

Aveva chiesto seccato indietreggiando di qualche passo, ma Akamaru sembrava troppo felice per riuscire a capire che Kiba, era tutto, fuorchè convinto di prendersi cura di lui.



Giunse in una radura poco lontana dal cimitero in cui erano sepolti tutti i grandi Shinobi e qui, si avvicinò ad una roccia.

Sorrise.

La loro non era mai stata un’amicizia “normale”.

Non centrava nulla con il rapporto perennemente conflittuale fra Naruto e Sasuke.

O l’amicizia d’infanzia di Sakura e Ino.

O ancora, il rapporto fraterno fra Chouji e Shikamaru.

No, il migliore amico di Kiba non era un essere umano, non era un suo compagno, bensì un cane.

Lui e Akamaru ne avevano passate davvero tante assieme.

Erano cresciuti insieme.

Avevano vissuto insieme, sotto lo stesso tetto.

Si erano protetti l’un l’altro, avevano sofferto, condiviso gioie e dolori e sempre insieme avevano combattuto per proteggere il loro amato villaggio.

In più di un’occasione la morte si era avvicinata in maniera violenta ad entrambi, ma la consapevolezza di perdere l’altro li aveva fatti reagire, li aveva tenuti in vita.

Ovunque andasse Kiba, c’era sempre Akamaru, che inevitabilmente e quasi per caso, finì col diventare suo compagno di squadra, suo alleato.

La sintonia che vi era, pareva quasi perfetta; spesso fra ragazzi, per spiegarsi occorre un’enorme quantità di parole, mentre invece fra loro due era sufficiente un leggero cambio d’espressione, un sospiro…

Non è da tutti avere quel tipo di rapporto con il proprio cane, eppure nel corso degli anni, Kiba e Akamaru erano riusciti a trovare la via giusta per capirsi perfettamente.

Ma del resto, come per ogni creatura sulla terra, il tempo passa e non risparmia nessuno, la lista del tempo non ha “favoriti”…no, siamo tutte bestie con le quali prima o poi lui farà i conti.

È risaputo, il cane vive meno del proprio padrone e quest’ultimo, per quanto possa essere straziato dal dolore, è sempre costretto a dover seppellire il suo fedele compagno d’avventure.

Il vuoto che si crea nel non vederlo più trotterellare al proprio fianco, nel non sentirlo più abbaiare o agitare la coda con frenesia, è quasi letale.

E così fu anche per il buon Akamaru.

Quando la stretta morsa del tempo giunse repentina sul suo corpo, Kiba altro non potè fare, che restare vicino al suo migliore amico, e tenergli compagnia per l’ultima volta.

Guardare un’ultima volta i suoi grandi occhi e fargli capire quanto gli volesse bene, quanto importante sia stato condividere parte della vita con una creatura tanto speciale.

“Non ti dimenticherò mai Akamaru, mai, non ci sarà nessun altro in grado di prendere il tuo posto…”

Gli aveva sussurrato qualche istante prima che esalasse l’ultimo agognato respiro.

Certi legami non si cancellano tanto facilmente, questo Kiba lo sapeva bene e avrebbe fatto di tutto per far si che il ricordo di Akamaru restasse acceso e luminoso nella sua mente.

Quelle foto, poste in ordine quasi perfetto sul comodino, erano solo uno dei tanti modi per avere sempre al suo fianco quel “cucciolo”.




Ed ora si trovava lì, in piedi, al centro di quella radura, davanti alla lapide del suo Migliore Amico, con il vuoto nel cuore, ma con la consapevolezza che lassù da qualche parte nel cielo, Akamaru lo stava certamente osservando e ogni giorno vegliava su di lui, infondendogli nuova forza per andare avanti…per ricominciare.

*§*§*§*

Questa fanfiction è dedicata a tutti coloro che hanno un rapporto speciale con il proprio cane-gatto e quant altro.

È dedicata a Kiba e Akamaru, alla loro amicizia…

È dedicata a quegli amici che segnano la nostra vita…e poi improvvisamente volano via…

è una fic senza troppe pretese ma Spero sia piaciuta.

(ps, il pezzo finale è una parte di “Best Friends” … canzone dei Pokemon su Ash e Pikachu)

Aly-
   
 
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