Fanfic su artisti musicali > Adam Lambert
Ricorda la storia  |       
Autore: Kagedumb    23/01/2015    2 recensioni
1648 words - act I | Adommy!centric
_
. È passata la mezzanotte. Il cielo è sempre più blu, ci sono più stelle e il loro bagliore penetra dalla finestra sul salotto.
Perchè si sono ridotti così? Sono ubriachi, si conoscono appena. Perchè?
– Guarda quelle stelle lassù – Adam indica la finestra. – Sono così lontane da noi, ma riusciamo a vederle. E la loro luce è meravigliosa – è ubriaco. Si tocca la fronte, sorride. Tommy non ne segue i discorsi, però. – Già – dice, forse fingendo di star capendo.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Adam Lambert, Nuovo personaggio, Tommy Joe Ratliff
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Titolo: “Come se quelle stelle un po' ci appartenessero”
Fandom: Adam Lambert / Adommy
Personaggi: Adam Lambert, Tommy Joe Ratliff, Nuovo Personaggio
Genere: Introspettivo - Romantico
Avvertimenti: Tematiche delicate
Rating: Verde
Introduzione:  È passata la mezzanotte. Il cielo è sempre più blu, ci sono più stelle e il loro bagliore penetra dalla finestra sul salotto.
Perchè si sono ridotti così? Sono ubriachi, si conoscono appena. Perchè?
– Guarda quelle stelle lassù – Adam indica la finestra. – Sono così lontane da noi, ma riusciamo a vederle. E la loro luce è meravigliosa – è ubriaco. Si tocca la fronte, sorride. Tommy non ne segue i discorsi, però. – Già – dice, forse fingendo di star capendo.



 
Come se quelle stelle un po' ci appartenessero”



– Cazzo!
Adam preme un po' più forte, mentre il ragazzo geme e strizza gli occhi. – Mi fai male! – biascica, mentre il sangue gocciola ancora e scivola sulla maglietta (
– Fa più piano, cazzo! –), ed è quasi carino mentre si morde il labbro, incazzato.

 

Decisi di aspettare.
In modo che io possa diventare, così che possa diventare
una persona gentile, piuttosto che una persona forte.
 
– Comunque mi chiamo Adam.

– Thomas.

Quando lo guarda, Thomas si è infilato una sigaretta tra le labbra, sta fumando e non sanguina più. È la prima volta che Adam vede i suoi occhi, che sono nocciola e sanno di cioccolato.


– Puoi chiamarmi Tommy.

– Come ti pare – gli risponde, ad imitarne l'arroganza.


Ride con leggerezza, Tommy, come se non gli importasse del mondo. Come se quella sigaretta fosse l'ultima e quel giorno fosse la finale della sua vita. – Non ti piace molto parlare, eh? – domanda Adam, mentre camminano.



– Perchè quei mocciosi ti stavano menando? – Si lascia sfuggire un'occhiata preoccupata, forse un po' impertinente, e Tommy ride ancora. Adam decide che non gli dispiace non ricevere risposta, la risata sottile del ragazzo gli piace.

Tommy lo affianca, percorrono la strada assieme. È bello, di una bellezza stramba. Si è truccato gli occhi e il ciuffo platino gli ricade inesorabilmente sul viso. Sulle dita ha dello smalto nero, lucido. (
– Forse ha troppi piercing –)


Dovevo loro dei soldi dice flebile, mentre aspira altro fumo. Guarda il cielo e osserva il tramonto.
Adam sta zitto, infila le mani nella tasca dei jeans. Un rumore metallico e la chiave si incastra perfettamente nella serratura.  
Entra -, lo esorta.


Andando avanti, quella persona mi disse:
"Ti daro braccia, gambe, bocche, orecchie,
occhi, cuori e narici.
Due di ognuno.
Non è fantastico?"



 
Sbadiglia, mentre si tocca la faccia e controlla che effettivamente il naso non sanguini più. Si fa spazio e si accomoda al divano, mentre sbadiglia stancamente e guarda sofferto il soffitto. Posso restare qui? Una notte.
Adam scrolla le spalle. Non pensa al fatto che sia uno sconosciuto, o un poco di buono. Una notte cede.


(
– Senti un po', com'è già che ti chiami?
– Tommy, ti ho detto
– Ah, sì. Tommy.
Mi piace. Il suono, dico
).


Tommy sta ridendo di nuovo, mentre strofina la punta del naso sul dorso della mano.





Adam si è svegliato con la testa di Tommy sul suo petto, i capelli scompigliati e gli occhi gonfi (– Il divano non è poi troppo scomodo –).
Giorno mormora, mentre sposta la coperta dal suo corpo costellato da lentiggini e fa per alzarsi.
Giorno gli risponde il biondo, intento a rigirarsi su un fianco per coprire l'imbarazzo di essersi svegliato addosso all'altro, affondando il volto nel cuscino.




Uno è in cucina, l'altro ancora sul divano.
E' finito il latte farfuglia Adam aprendo il frigorifero, dandosi dello stupido per non essersene accorto prima.

– Il latte. ripete Tommy, con una punta di dispiacere. Ah-a, avrei voluto prenderlo coi cereali sporge il labbro e lo mordicchia, mentre si alza e si avvicina.

Adam ci mette un po' a spiegargli dov'è il supermercato,  mentre lo guarda compiaciuto.
Là, scendi le scale, prendi la prima a destra, se scendi dritto troverai un negozio. Se non lo riesci a trovare chiedi informazioni, però devi essere proprio coglione per non vederlo subito.

Tommy fa finta di non aver sentito l'ultima parte (
– Fottiti –).





Aspetta, fammi capire meglio si lamenta David al telefono. C'è un tizio nel tuo appartamento. Maschio.
Adam sta aspettando che il té sia pronto, mentre tiene il telefono stancamente all'orecchio. Rotea gli occhi al soffitto (– Fortuna che non può vedermi –), ma non sbuffa. E' annoiato. – Lo stavano menando, pensavo gli avessero rotto il naso. Quegli stronzi. precisa, mentre spegne il gas sul fornello. Abbiamo solo dormito.
David è su di giri.
Dicono tutti così. Abbiamo solo dormito. Adam lo immagina e lo imita silenziosamente con una smorfia. E' attraente, almeno? gli chiede quello dall'altra parte.

Cazzo ne so sbuffa Adam, e sul serio non lo sa. Tommy è magnetico, ha quel qualcosa che ti cattura che gli altri non hanno, però non saprebbe bene definirlo. Boh, è caotico. E sfuggente. Non te lo so dire borbotta.

Sembra la trama di un film porno biascica David.


La serratura scatta, si sentono i passi di Tommy che entra svogliatamente. Molla le scarpe in un angolo, mentre ha la busta della spesa che pende da un lato del braccio. Ti richiamo dopo Adam mette giù il telefono senza ulteriori spiegazioni.




Tommy sta versando il latte nella sua tazza.
La commessa era lentissima – si lagna. – Odio le persone lente. L'avrei ammazzata. Aveva anche la faccia da zoccola. Un motivo in più. – Agita la bottiglia di latte nella direzione di Adam. – Ne vuoi anche tu? Ah, e poi dov'è lo zucchero? Il latte senza zucchero fa veramente schifo.
E Adam pensa che Tommy sia un po' svitato, mentre apre la credenza e gli passa il barattolo con lo zucchero. Con tutti quei discorsi scollegati e le parole senza senso, veramente non lo capisce. Ma lo zucchero glielo passa lo stesso.






– Ma dov'è che stai, esattamente? Casa tua è così vuota – osserva Tommy, mentre prende il telecomando e accende la TV. Fa un giro tra Masterchef, American Idol e qualche altra puttanata, poi guarda Adam.

– Dove capita – gli risponde, poi ride. – In realtà, sto più spesso da David che quì.

E Tommy capisce che questo David sarà probabilmente un amico, o forse chi lo sa, il fidanzato.


– Quando non sei da David, posso restare qui con te? – gli chiede, innocentemente. Ha uno sguardo un po' perso, mentre spera che l'estraneo non lo sbatta fuori a calci. E Adam, Adam che cosa può dirgli? Affonda gli occhi su quel viso pallido e sente che quello sguardo, oltre che a mostrargli confusione, ha qualcos'altro da offrirgli. – Quando vuoi – cede, ancora.



 
Ma io chiesi un favore. Uno dei tanti.
"Sto bene con una sola bocca.
In modo da non discutere troppo con me stesso.
In modo da poter baciare una sola persona."



 
-


Sono passati quattro giorni e Tommy è una presenza quasi abituale.
Il giovedì prende il giubbotto, esce, sta fuori tutta la giornata e forse decide di tornare alla sua vita. Poi ci ripensa.
Sono le undici e mezzo ed il cielo è blu scuro, stellato, silenzioso. Arriva alla porta di Adam e bussa, con la scusa di aver dimenticato la felpa. – Dove sei stato? – chiede Adam. Ha di nuovo quello sguardo preoccupato del primo giorno che si sono incontrati. Tommy ride, perchè forse spiegare è troppo complicato. E poi sono le undici e trentatré.
Si siede sul divano e fa come se non fosse successo nulla. La TV è già accesa, prende il telecomando e torna su American Idol. - (Quattro giorni che non lo guardava –)


– Pensavo – mormora, come se fosse una giustificazione valida (– A cosa pensavi?–).


Adam non vuole più fare domande. Ci rinuncia. Si avvicina e si siede accanto a lui, mentre ha in mano dei bicchieri e della vodka.

– Non vai da quel David da quattro giorni, ormai – gli fa notare Tommy, con un'espressione stranita sul volto (– Mi hai incatenato qui –). Lo guarda ancor più confuso, perchè Adam non ha detto niente. – Ti sono d'intralcio?



Adam non l'ha più chiamato, David. Non gli ha più raccontato delle stranezze di Tommy, del suo essere un po' strambo, e di tutti e quattro i giorni che sul divano ci hanno solo dormito, ma non sa bene il perchè. – Lascia stare – bofonchia, vago.
Versa la vodka e gli offre il bicchiere.




 
Quella persona, con un'espressione un po' dispiaciuta,
ricominciò a parlare.
"Allora metterò dei cuori in ogni parte del tuo torace.
I cuori sono più importanti.
Non è fantastico?"


 


Tommy accetta. Da quanto non beve? Non lo sa. Gli porge un sorriso a dirgli – Grazie –, poi iniziano a bere. Insieme.
Si ubriacano su quel divano che ormai fa un po' parte della loro vita. Insieme.



È passata la mezzanotte. Il cielo è sempre più blu, ci sono più stelle e il loro bagliore penetra dalla finestra sul salotto.
Perchè si sono ridotti così? Sono ubriachi, si conoscono appena. Perchè?

– Guarda quelle stelle lassù – Adam indica la finestra. – Sono così lontane da noi, ma riusciamo a vederle. E la loro luce è meravigliosa – è ubriaco. Si tocca la fronte, sorride. Tommy non ne segue i discorsi, però. – Già – dice, forse fingendo di star capendo.

– Penso che quelle stelle siano un po' come le nostre aspirazioni. – continua Adam. – Sono lontane e non le raggiungiamo mai, ma restano sempre ben visibili nella nostra testa. – Sta degenerando. – Tommy, è come se quelle stelle un po' ci appartenessero.
Sono estremamente vicini e stanno finendo l'alcool. – Sei sbronzo – commenta Tommy, sghignazzando, come se lui non lo fosse. Adam ride, ride di gusto. Si deve essere già dimenticato i discorsi sulle stelle.
Dio, Tommy non lo aveva mai visto ridere così. – P-peeeerò... Peeeeeeerò... – continua. (
– Però? –).
Adam gli infila una mano tra i capelli e glieli scompiglia. – Non lo so, Adam. Hai un buon odore. Profumi di, boh, miele. – Tommy si appoggia sulla sua spalla un momento, si avvicina all'orecchio e sussurra – Mi piace –.


 
Ancora una volta devo chiedere un favore.
Sono dispiaciuto, ma per quanto mi riguarda,
non ho bisogno di così tanti cuori.
Ne basta uno.
Mi dispiace essere sempre così egoista.



Si staccano. Adam per un attimo pensa che Tommy lo stia per baciare, invece questi crolla a dormire sul suo petto e Adam lo fissa così, addormentato, e Dio, mentre gli prende una fortissima emicrania pensa a quanto sia bello Tommy. Così bello, così strambo e così irragiungibile.
Come le stelle.


 

Grazie mille per tutto.
Mi dispiace di averti causato così tanti guai.

Ma posso chiederti un'ultima cosa?
"Ci siamo già incontrati prima?"



















 

 
 
 
 
 
 ANGOLO AUTORE!

Questa qui è una di quelle OneShot che vengono fuori quando sei rimasto a letto per non prendere un 2 in matematica ed hai pensato "chissà come sarebbe la mia vita se incontrassi una persona che mi prendesse talmente male che..". Continuate voi.
Spero che non sia troppo banale, troppo corta, ma nemmeno troppo lunga (anche se, devo dire la verità, dal conteggio parole ho scoperto che son più di 1600 ahahahah). Scusatemi, nel caso che faccia schifo.

Questa OS è dedicata, come quasi tutte le mie OS, alla mia piccola Lix. Non c'è nemmeno bisogno di spiegarle perchè o come mai. Semplicemente, grazie di restare al mio fianco anche quando mi allontano, sparisco, mi comporto male e faccio il mocciosetto capriccioso. Ti voglio un bene dell'anima. Sei la mia migliore amica, la mia àncora e non ti lascerò mai. Un giorno ci abbracceremo.
Grazie a tutti voi che recensite sempre, siete amorevoli.

Lars ~
 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Adam Lambert / Vai alla pagina dell'autore: Kagedumb