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Autore: _xiansmile    23/01/2015    1 recensioni
E se Katniss non si fosse mai offerta volontaria? E se fosse toccato realmente a Prim? Cosa sarebbe successo? Questo racconto parla dei settantaquattresimi Hunger Games se Katniss non si fosse offerta volontaria e quindi se fosse toccato a Prim scendere nell'arena.
Raccontato in prima persona dal punto di vista di Prim.
"E' reale tutto questo?"
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nella piazza principale del distretto ci sono tante persone, così tante che la piazza sembra almeno dieci volte più piccola, la fila è lunghissima, ma perché c’è così tanta fila? Per fare cosa? Alzandomi sulle punte riseco a vedere, all’inizio della fila, un uomo, vestito di bianco, penso sia di Capitol city con tanti fogli bianchi in mano e nell’altra altri fogli in confusione e a stento riesco a vedere una siringa chiusa nel palmo grasso della mano. Cosa ci deve fare con quella siringa? Così tante domande m’invadono la mente, la preoccupazione, la paura e l’ansia iniziano ad arrivare, ho cosi tanta paura che non mi reggo più in piedi, stringo forte la mano di Katniss che sembra abituata a tutta questa gente, alle siringhe, al sangue. Corro verso l’angolo più vicino, per stendermi, per sedermi, per risentirmi le gambe. Katniss corre verso di me ed io con le lacrime agli occhi urlo, forse troppo arrabbiata, forse troppo impaurita “Katniss, non me l’avevi detto, cosa sono quelle siringhe? Quel sangue? Katniss non me l’avevi detto.” –Mi sento stupida, ho pianto, mi ero ripromessa di non farlo, di non piangere.- “Prim, quella puntura non è niente, lo fanno per prenderti il sangue , per registrarti. Il tuo nome c’è solo una volta, non possono pescarti, tieni –nella sua mano c’è qualcosa di bronzo, una spilla, con un uccello che io riconosco subito- l’ho presa dalla figlia del sindaco, è una ghiandaia imitatrice, ti proteggerà, te lo giuro.” Mi riprende la mano sempre con quella sicurezza da sorella maggiore, me la stringe forte , e mi rivolge un sorriso, un sorriso semplice, unico. Mi sta affianco fino al momento della puntura, aveva ragione, non è stato niente. Mi dirigo verso gli altri ragazzi, sarei stata con Katniss, ma qui le leggi di Capitol city si devono rispettare, sennò ti tagliano la lingua. Io lo so, ho sentito la mamma parlare con una signora, una volta, lei pensava che io dormissi, ma invece ascoltavo tutto. Hanno parlato del figlio di una loro amica che per ribellarsi contro Capitol City l’hanno punito, tagliandogli la lingua. Passano altre due ore prima dell’inizio. Vedo Gale, dalla parte degli uomini, mamma tra gli spettatori e altre bambine che conosco. Tutte hanno le guance rosse, tutte hanno pianto, tutte hanno paura. Il cuore ha ricominciato a battere impetuosamente, vorrei vedere Katniss, mi giro più volte, ma non la vedo, un suo sorriso, mi basta solo questo. Sul grande palco all’inizio della piazza, è salita una donna, alta solo per merito delle sue scarpe e con dei capelli rosa/bianchi, altissimi e con dei vestiti che fino ad oggi non sapevo che esistessero, è strana. Ha quel sorrisetto da ingenua, quel sorriso che non ti rassicura per niente, ma che ti diverte. Inizia a parlare e mi chiedo se abbia fatto qualcosa per modificare la sua voce, è diversa, acuta, troppo femminile. “Benvenuti, ai 74esimi Hunger Games! E possa la fortuna essere sempre a vostro favore! Bene, il presidente Snow ha qui un video per voi” A sentire le parole di Katniss, il presidente Snow è uno degli uomini più cattivi del mondo, è lui che ci vuole vedere morti! Il video è partito con una musica triste, con foto di persone povere, di bombe e poi una voce, maschile, adulta, grave e poi un volto, -bianco- è il primo aggettivo che mi è venuto in mente vedendo quel volto. Bianco come la neve, come il gelo, senza sentimenti, senza compassione. Il video ha spiegato cosa sono gli Hunger Games e come si sono formati, un video stupido e banale perché ha raccontato la rivolta dei distretti contro Capitol City ma non i motivi di questa rivolta, il perché. “Ed ora, il momento tanto atteso! Come sempre, prima le signore.” ‘il mio nome è scritto solo una volta, non posso uscire io, ci sono più di mille biglietti lì dentro e solo uno è il mio. Lo so, ne sono sicura, ha pescato il bigliettino, non può essere il mio. Lo sta per aprire, non sarà il mio.’ “PRIMROSE EVERDEEN” Sono uscita io. Parteciperò alla 74esima edizione degli Hunger Games.
  
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