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Autore: Layra_chan    25/11/2008    5 recensioni
Mare, di certo non è il miglior modo per passare le vacanze estive, secondo Sasuke che a casa sua..... Peccato però che nella vacanza incontra un certo biondino a cui è difficile resistere, ma se tra i due si insinuano il fratello e un rosso moafiato? Cosa farà il povero Sasuke per sopravvivere all'estate e conquistare la nuova fiamma?
Genere: Romantico, Comico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Itachi, Sabaku no Gaara , Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti: ecco una fic nuova di zecca pronta per voi. Parla dell'estate, ed è molto strano, visto che l'ispirazione mi è venuta in una giornata piovosa e assolutamente invernale. Per il momento come raiting ho inserito l'arancione, ma potrei presto cambiarlo in un rosso...Leggete e commentate: aspetto le vostre recenzioni!




Passeggiava tranquillamente sulla spiaggia, cercando di scacciare dalla sua mente ogni pensiero, positivo o negativo che fosse. Si guardav aintorno, cercando di
coprirsi il più possibile con il cappello sportivo nero, con la visiera atta a coprire il più possibile gli occhi dal sole e da sguardi indesiderati e il volto infilato il più possibile nella maglia a maniche lunghe del medesimo colore scuro, certamente non adatta a quelle giornate estive così calde e afose. Non ne poteva più di tutte quelle ragazzine che, al solo vederlo, gli correvano dietro, sbavando dietro la sua eterea bellezza: neanche una di quelle ochette si era dichiarata innamorata di lui dopo averci parlato o essersi interessata a lui.
In effetti lui non si riteneva una persona granchè interessante: era alquanto timido e riservato, piuttosto chiuso in sè stesso, non molto socevole...
A Konoha, aveva in effetti solo un amico: Neji Hyuuga. Quel ragazzo aveva il suo stesso carattere riservato e non aveva mai la minima intenzione di fare più domande del previsto.  Le loro giornate insieme si svolgevano davanti una bella partita di calcio o alla play, con birra e patatine, oppure con serate pizza e dvd. I luoghi affollati non facevano per loro: c'era troppo caos, disordine, movimento.

Sfortunatamente in quel momento lui non si trovava assolutamente a Konoha, ma in una località marittima molto frequentata, ad appena
due ore dalla città. Per lui, tutto questo, era davvero un inferno, un brutto incubo da cui non vedeva l'ora di svegliarsi.  Non avrebbe avuto la minima intenzione di andarci, ma i suoi genitori l'avevano costretretto a seguirli in vacanza, concordando per una zona marittima non troppo lontana. Lui aveva accettato, malvolentieri, e ora, come aveva previsto se ne stava tutto da solo a passeggiare avanti e indietro per il lungomare. Il mare non faceva ASSOLUTAMENTE per lui.

"Ma chi è quel tizio? Guarda come va conciato in piena estate!"  Una persona, immersa in un gruppo di gente, lo stava fissando e, probabilmente, stava parlando di lui.
"Idiota" sospirò, cercando di proseguire indisturbato, calciando un foglio accartocciato finito fuori il cestino dei rifiuti.
"Scusa dicevi a me?" quella persona gli stava urlando contro, puntandogli contro  un indice minaccioso.
Il ragazzo proseguì, ignorandolo, ma quell'altro gli sbarrò la strada.
 
Il primo lo squadrò: aveva dei capelli castani che gli ricadevano selvaggi che, asciugati al sole, emanavano ancora l'odore di salsedine. Due tatuaggi porpora gli scendevano lungo le guance abbronzate. Dalla bocca fuoriusciva una sigaretta accesa che il bruno buttò distrattamente a terra, calpestandola con il piede, non smettendo di fissare neanche per un attimo quel ragazzetto pallido che tentava in tutti i modi posibili di nascondersi al mondo. Si era già sporto in avanti, minaccioso, gonfiando i pettorali per apparire più grosso e minaccioso.

"E dai fermati Kiba, lascialo stare!" un biondino dalla figura snella e slanciata si era messo tra i due, con le braccia allargate per dividerli. Se entrambi lo avessero spinto la sua corporatura non avrebbe resistito all'impatto. Comunque rimanese immobile per pochi istanti, quindi, notando che l'amico non aveva più l'intensione di picchiare il malcapitato, si girò verso l'altro rivolgendogli un sorriso e mostrandogli quei suoi due bellissimi occhi di un azzurro intenso, color del cielo. Esprimevano... gioia?

"Piacere, il mio nome è Naruto Uzumaki!" gli disse, tendendogli la mano. Il ragazzo moro non la strinse. "Io sono Sasuke UCHIHA!" sottolineò il cognome, quasi fosse un monito per gli altri. Una ragazzetta dai capelli rosa e gli occhi verdi come due smeraldi gli si avvicinò "Sei per casoparente di Itachi Uchiha, il cantante?" "In effetti è mio fratello maggiore!" affermò con orgoglio
 
"Wao" fu il biondino a fare questa affermazone, sfoggiando un Cd appena preso da una tasca del costume hawaiano arancione e bianco che indossava.

Kiba ormai aveva rinunciato completamente al proposito di attaccare battaglia con il nuovo arrivato che, in pochi secondi, si era guadagnato l'approvazione di tutti. Non gli andava proprio a genio. Era una cosa che si sentiva a pelle, un non so cosa che non sopportava, a partire dalla sua aria spavalda.

Mentre la ragazza si stava presentando, sfoggiando una delle sue pose migliori, "Sakura Haruno, piacere!" Sasuke già pensava alla fuga. "Sai, in effetti assomigli molto a tuo fratello: stessi occhi profondi, stessi capelli scuri..." gli diceva in tono di venerazione. Probabilmente se non fossero stati in un luogo affollato, gli si sarebbe gettata addosso. Lei amava i bei ragazzi ed era una fan accanita di Itachi Uchiha: quale combinazione migliore?

"Stessa pelle pallida! Ehi, ma da quand'è che stai qui?" chiese Naruto alzandogli un braccio per analizzarlo con un occhio clinico. Era fermamente convinto che quel pallore di Itachi non fosse altro che cipria, messa per sottolineare il suo stile assolutamente dark. Ora iniziava a dubitarne

"Da due settimane!" affemò Sasuke, dondolandosi leggermente sui poiedi, leggermente in imbarazzo. Durante quei quattordici giorni non era praticamente quasi mai andato al mare...

"Impossibile! Noi stiamo sempre qui: ti avremmo notato!" intervenne Sakura, beandosi di quell'immagina così eterea. Sasuke non ne aveva dubbi: se fosse uscito un tantino di più, sicuramente quella ragazza avrebbe già messo i suoi occhietti su di lui: praticamente se lo stava mangiando con gli occhi: ma che faceva lui alle ragazze?

"Basta, assolutamente domani sera devi venire con noi giù in spiaggia, al falò!" esclamò il biondino, trascinandolo fino alla ringhiera che separava la spiaggia dalla strada,
indicando uno spazio di sabbia, immerso fra le dune.

Sasuke non aveva la minima intenzione di andarci, tantomeno notando lo sguardo omicida che quel tale, Kiba, aveva indirizzato prima a Naruto e poi a lui dopo aver sentito quella richiesta, che sembrava più un ordine.

"Vedremo!" esclamò, salutando con un gesto non curante quel gruppetto e dirigendosi verso l'hotel. Quel giorno era stato fuori anche troppo.







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