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Autore: MirzamLupin    23/01/2015    1 recensioni
"A te che non ti piaci mai
E sei una meraviglia
Le forze della natura si concentrano in te
Che sei una roccia sei una pianta sei un uragano
Sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano."
- A te, Lorenzo Jovanotti
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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A Niky, con l’augurio di sciogliersi per il troppo fluff

‘Sei perfetta così come sei.’                 

Niky si svegliò di soprassalto, con il respiro affannato e le lenzuola attorcigliate intorno a sé.
Con immenso sollievo realizzò di trovarsi nella sua camera a Grimmauld Place, tetra e decadente ma pur sempre sicura.
Come ogni notte un incubo aveva bussato alla sua porta e la paura più oscura le aveva attanagliato il cuore.
Si alzò dal letto, con l’intenzione di andare a bere un bicchiere di latte per tranquillizzarsi almeno po’.
‘Inutile vestirsi, non ci sarà nessuno in giro a un’ora del genere.’
Era arrivata in prossimità della cucina quando vide che qualcuno aveva avuto la sua medesima idea.
Seduto al tavolo della cucina con una tazza fumante tra le mani, c’era un pallidissimo Remus Lupin.
Niky stava per girare i tacchi e andarsene, ma si era dimenticata della vista notturna del Licantropo.
‘Niky, ciao. Vieni pure.’ Disse Remus con un sorriso stanco.
‘Ciao Remus.’ Salutò la ragazza avanzando verso il tavolo e la piccola candela accesa.
Subito la ragazza si rese conto dell’errore appena compiuto.
Remus, quando la ragazza entrò nel raggio della luce, fece per parlare ma la frase gli si bloccò in gola.
Niky indossava soltanto una t-shirt verde e dei pantaloncini corti.
Le gambe e le braccia della giovane erano ricoperte di cicatrici biancastre e lividi violacei.
Spiccava un taglio rosso sul braccio destro che doveva essere abbastanza recente.
Subito la ragazza si girò e mosse un passo per andarsene, ma venne trattenuta dalla mano calda del Licantropo.
‘Niky…’ sussurrò il mago vedendo che la sua studentessa cercava di liberarsi dalla stretta.
‘Lasciami Remus, dimenticati quel che hai visto!’ sbottò Nicoletta con le lacrime agli occhi.
Con un rapido scatto Remus avvolse Niky tra le sue braccia e, dopo aver tentato debolmente di scappare, la ragazza si arrese.
Posò la testa contro il petto del mago e scoppiò in un pianto disperato.
Il Licantropo seguì il suo istinto e sollevò la sua alunna da terra, stringendosela dolcemente al petto.
‘Shh, Niky, stai tranquilla. Non mi importa di cicatrici o altro, sei bellissima così come sei.’
Nicoletta smise di colpo di piangere, stordita da quelle parole così estranee per lei.
Remus lentamente camminò fino al divano e ci si sedè sopra, con Niky poggiata su di sé.
‘Mi stai prendendo in giro, vero?’
Quell’ impercettibile sussurro giunse alle orecchie del Licantropo e incredulo le prese il viso tra le mani per guardarla negli occhi.
‘Non puoi volermi bene sul serio…’
Gli occhi color cioccolato fondente splendevano grandi sul viso bianco della ragazza.
Remus strinse energicamente la ragazza a sé, facendole poggiare il mento sulla sua spalla.
‘Niky… Io-’
Il professore prese un respiro profondo.
‘Sei perfetta così come sei Niky, mettitelo bene in testa.’
La ragazza smise per un attimo di respirare e il cuore saltò un battito, ma subito ne guadagnò altri cento.
Calde lacrime le solcarono nuovamente le guance: Remus l’allontanò leggermente da sé in modo da poterla guardare in viso e con estrema delicatezza gliele asciugò con le sue mani calde.
‘Non piangere Niky…’ le disse accarezzandole i lunghi capelli vermigli.
Nicoletta si accorse di essere ancora seduta sul Licantropo e per un attimo ebbe l’impulso di spostarsi, ma subito scomparì lasciando posto ad un piacevole calore nello stomaco.
Si appoggiò al petto del suo professore e assaporò il calore che emanava.
‘Voglio farti vedere una cosa.’ Mormorò Remus dopo qualche minuto di silenzio.
Delicatamente fece scivolare Niky sul divano accanto a sé e con un movimento fluido si sfilò la maglietta che aveva indosso, rivelando un petto moderatamente muscoloso coperto da una canottiera bianca.
Niky, con una punta di imbarazzo, si chiese il perché di quel gesto, ma osservando meglio capì.
Il petto e le braccia del mago erano solcate da migliaia di cicatrici biancastre, rendendoli simile a uno macabro mosaico.
‘Io…’
La Grifondoro era oltremodo sbigottita e non riusciva a trovare qualcosa da dire.
‘Sembra proprio che ci siamo trovati.’ Disse Remus sorridendo dolcemente di fronte allo shock di Niky.
Dopo che il Licantropo ebbe ri-indossato la t-shirt, Niky si accoccolò nuovamente contro il suo ampio torace.
La ragazza, in pochi minuti, raccolse tutto il suo coraggio e disse quello che mai avrebbe pensato di rivelare.
‘Mi picchia ogni giorno, dice che me lo merito. Mi chiama stramba, anormale e mostro per via della mia magia. Vivo lì fin da piccolissima e dice che- che non sarei mai dovuta venire al mondo, che sono solo un inutile fardello.’
Aveva appena donato il suo cuore a Remus, confidandogli i suoi segreti più oscuri.
Dopo un attimo di immobiltà, il mago la strinse fino a toglierle il fiato, cullandola lentamente.
‘Non sa cosa si perde Niky, non sa cosa si perde a non conoscerti. Sei speciale e meravigliosa, non sei un mostro, non pensarlo nemmeno.’’
Remus respirò profondamente e guardò Niky negli occhi.
‘Ricorda che sei perfetta, piccola, sei perfetta così come sei, ricordalo sempre.’
La strega guardò negli occhi il suo professore e in quei laghi dorati lesse comprensione e puro amore.
Niky si strinse spasmodicamente al petto dell’uomo, che la circondò con le braccia in un dolcicissimo abbraccio.
‘Restiamo qui ancora un pochino?’ chiese Niky con la voce impastata dal sonno.
Remus la trovò tenerissima mentre si sfregava gli occhi per rimanere sveglia e lo guardava supplicante.
‘Certo Niky, tutto il tempo che vuoi.’ Rispose con un sorriso.
Niky non resistette più e crollò addormentata tra le braccia del mago, che le posò un bacio sulla fronte.
A Remus si scaldò il cuore guardando la piccola figura appoggiata al suo corpo, quel cuore che credeva morto da molto tempo, ma che proprio quella ragazzina aveva fatto risorgere piano piano con la sua semplice presenza.
Stando bene attento a non svegliare la sua alunna, si distese sul divano, tenendo stretto al petto il suo più grande tesoro.
‘Remus…’ biascicò la Grifondoro nel sonno, spingendosi contro di lui.
‘Sono qui piccola, sono e sarò sempre qui.’ Le sussurrò all’orecchio il Professore, assopendosi a sua volta.
Così abbracciati li trovò Sirius la mattina seguente che con un dolce sorriso scattò la prima foto della Famiglia Lupin.

A te che non ti piaci mai 
E sei una meraviglia 
Le forze della natura si concentrano in te 
Che sei una roccia sei una pianta sei un uragano 
Sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano

Mirzam’s Corner:

Ovviamente, dopo la storiella comica di stamattina, non poteva mancare questa shot meravigliosamente angst e meravigliosamente fluff.
Vi invito a lasciare il vostro parere e ricordo che le critiche sono ben accette ^^
A presto,
MirzamLupin
 
La canzone citata è ‘A te’ di Lorenzo Jovanotti (ammmore mio *_* )





 
   
 
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