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Autore: dark__warrior91    23/01/2015    0 recensioni
Harry é un ricco e famoso wedding planner. Un giorno é in viaggio per l'Irlanda per organizzare il matrimonio di una coppia ma, durante il tragitto, la sua macchia si guasta. A soccorrerlo arriva un ragazzo che lo farą cambiare, sconvolgendogli lentamente tutta la vita.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Pronto? Pronto? Paul, mi senti? Bene, sto andando da quella stranissima coppia irlandese. Sģ, quella che desidera la cerimonia intorno ai loro animali. Ma te lo immagini come deve essere organizzare una cosa cosģ oscena? Non ci voglio nemmeno pensare. 
No, non ci metteró tanto, devo solo fare un sopralluogo del posto per organizzare il tutto. Cosa? Paul non riesco pił a sentirti. Qui non c'é molto campo, pił vado avanti e pił la civilizzazione sparisce. 
Paul devo chiudere, non ti sento pił. Ci sentiamo." detto questo terminai la chiamata e mi tolsi l'auricolare.

L'Irlanda era un posto pieno di verde e aria pulita, completamente diversa dall'Inghilterra. 
Mi piaceva, anche se non rientrava nei canoni del mio stile di vita monotono e impegnativo.
Fuori dal finestrino l'aria fresca mi scompigliava i capelli e, ad essere sincero, era una bella sensazione.
Intorno a me c'era solo il verde dei campi coltivati e animali appartenenti ad allevamenti.
C'era una gran pace, ed era un luogo ideale per chi volesse staccare la spina per un po'.

Mentre pensavo, una spia della macchina cominció a lampeggiare e il veicolo cominció a fare uno strano rumore.
Andai avanti solo per pochi metri, poi la macchina si spense. Cominciai ad imprecare e cercai freneticamente il cellulare per effettuare una chiamata, ma il telefono non mostrava nessuna tacca di recezione. Andai nel pił e completo panico.

Scesi dalla macchina ed andai ad aprire il cofano. Qualcosa all'interno stava emettendo fumo, ma io non ne capivo assolutamente nulla in ambito meccanico.

Ero in panico. La macchina non partiva e non c'era campo per effettuare una chiamata.

A malincuore cominciai a camminare per cercare qualcuno che mi potesse dare una mano.
Camminai per circa due chilometri ed ero completamente sudato ed esausto. Avrei preferito morire piuttosto che ritrovarmi in quella situazione.
Avevo perso le speranze. Mi accasciai a terra prendendo fiato, con la speranza che qualcuno passasse di lģ per aiutarmi.

Passó circa un'ora dopo che intravidi una figura da lontano venire verso la mia direzione.
Mi alzai immediatamente in piedi e cominciai ad agitare le braccia per farmi notare.
Quando quella figura fu abbastanza vicina mi resi conto che fosse un ragazzo sui 25 anni su un trattore.
Fermó il trattore vicino a me mentre io ringraziai mentalmente il cielo per avermi mandato qualcuno ad aiutarmi.

"Ti serve qualcosa?" chiese il ragazzo. Aveva i capelli castani e due occhi blu semplicemente magnifici.

"La mia macchina si é fermata qualche chilomentro indietro e sono venuto fino qui per cercare aiuto. 
Potrebbe chiamare un carro attrezzi o qualcosa del genere?"

"Ah, ecco di chi era quella macchina. Comunque qui cose del genere non ci sono. Se vuoi, la macchina te la posso riparare io."

"Non so come ringraziarla, davvero."

"Nessun problema. Salta su se non vuoi rimanere in mezzo alla campagna."

"Devo salire su quel coso?" indicai il trattore con ribrezzo.

"Scusa, la prossima volta vengo con una Aston Martin." disse seccato.

Ignorai i miei pensieri negativi e salii sul trattore.

"Tieniti forte se non vuoi cadere."

Annuii e gli cinsi la vita con le braccia.

"Intendevo di tenerti forte al trattore, ma é uguale" disse soffocando una risata.

"Oh, mi scusi" tolsi le braccia dalla sua vita e arrosii.

"Hai finito di darmi del lei? Mi fai sembrare vecchio."

"É l'abitudine."

Mise in moto il trattore e tornó indietro a recuperare la mia macchina.
Durante tutto il tragitto restammo in silenzio a causa del rumore assordante che emetteva il trattore.
Quando arrivammo, il ragazzo scese dal veicolo e prese una corda con dei ganci, che attaccó alla mia macchina e al trattore.
Risalģ e mise in moto per andare verso casa sua, un gesto carino che non é da tutti.

Arrivammo presso un enorme casale, circondato da alberi, campi coltivati e animali.

"Eccoci qui" disse scendendo dal veicolo.

"Carino" dissi guardando il casale.

"Lo so che ti fa schifo. Questo posto non é minimamente paragonabile alle ville lussuose di voi ricchi. Mi chiedo proprio come uno come te possa essere finito qui, in mezzo alla natura." Stava togliendo i ganci e aprģ il cofano della mia macchina.

"No, mi piace, sul serio. E comunque sono venuto qui per lavoro." dissi andandogli dietro in modo impacciato, attento a non far sporcare le mie Gucci.

"Lavoro? E che lavoro fai?" disse mentre guardava il guasto.

"Sono un wedding planner, uno di quelli che organizza matrimoni e eventi vari. Sono venuto qui per preparare il matrimonio di una coppia irlandese un po' particolare, ma non é stata una bella idea." Ero fiero del mio lavoro. Ci mettevo anima e cuore per far sģ che tutto andasse alla perfezione.

"Wow, bel lavoro." Chiuse il cofano e si asciugó il sudore sulla fronte con la maglietta bianca, scoprendogli gli addominali.

"Comunque dovró prendere degli attrezzi, il guasto é abbastanza grave." 

"Grazie per quello che sta facendo per me, le sono debitore." ringraziai sinceramente.

"Ancora che mi dai del lei?" alzó gli occhi al cielo.

"É pił forte di me" sorrisi imbarazzato. "Comunque il mio nome é Harry, Harry Styles" dissi porgendogli la mano.

"Louis Tomlinson" disse stringendo la mia mano. "Se vuoi farti una doccia o cambiarti i vestiti puoi farlo, non farti problemi." 

"La rin-... ti ringrazio" sorrisi.

"Seguimi, ti faccio fare il giro della casa. Puoi dormire nella camera degli ospiti, devo solo mettere le lenzuola e-"

"No, me ne vado oggi stesso, grazie comunque."

"Il guasto é grave, non riusciró ad aggiustare la macchina prima di domani."

"Ma io devo lavorare, come faccio?" dissi mettendomi le mani tra i capelli. "Inoltre il cellulare non prende."

"Puoi usare il telefono di casa. Adesso vieni, ti mostro la casa." 

"Va bene" dissi seguendolo.

Mi mostró il bagno, la mia camera da letto, il salone e la cucina. Era veramente una bella casa, semplice ma d'effetto.

"Tieni, puoi indossare questi quando esci dalla doccia. Non sono abiti firmati, ma credo che saprai arrangiarti." Mi porse un paio di jeans strappati alle ginocchia e una camicia a scacchi rossa.

"Grazie mille." gli sorrisi.

Mi chiusi dentro il bagno e mi spogliai dei miei vestiti ormai tutti sudati. Entrai dentro la doccia e aprii il getto d'acqua. Feci uno scatto all'indietro perché l'acqua era gelata. 
Mi venne da piangere. Mi mancava tremendamente il comfort di casa mia.
Con enorme difficoltą feci la doccia. Quando uscii mi asciugai il corpo con un asciugamano, mi asciugai i capelli con un phon che trovai in un cassetto del mobile del bagno e mi vestii con i vestiti che mi aveva prestato Louis.
Mi guardai allo specchio: la figura riflessa allo specchio non assomigliava neanche un po' a me. I capelli erano orrendi senza il gel a tenerli al loro posto. Sembravo uno sciattone e, per uno come me, quello non era accettabile.

Uscii dal bagno e mi diressi verso la mia camera da letto; ero esausto e volevo riposarmi un po'.
Vidi che Louis aveva messo le lenzuola al letto mentre ero in bagno a farmi la doccia. Sorrisi spontaneamente. Era un bel tipo, ma eravamo completamente diversi.
Mi venne in mente Ian, il mio fidanzato. Pensai che, sicuramente, si stesse preoccupando per me, dato che avevo il cellulare completamente morto.
Decisi che appena sveglio lo avrei chiamato per fargli sapere che stavo bene. In quel momento volevo solo dormire e scordarmi di tutto quello che mi era successo quel giorno, sperando che al risveglio mi sarei ritrovato tra le braccia di Ian nella nostra lussuosa casa a Londra, e rendermi conto che in realtą tutta l'impresa fosse solo un brutto sogno.
   
 
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