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Autore: Il_Trio_Infernale    25/11/2008    2 recensioni
"Ho passato tutta la mia vita ad osservrti da lontano, spiando ogni tua emozone, ogni tuo raro sorriso... E adesso voglio che tu sappia che io sarò con te per sempre, ci sarò. Sarò come il vento scompiglia le fronde degli alberi, come l'aria pulita di montagna, come l'acqua fresca del mare, come il suono straziante di un violino nella notte dell'insonne." Prima fanfiction NaruSasu insipirata da un fanart e non betata °_°/ Per favore siate caritatevoli ^^
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Times.

 

 

 

 

Ho passato tutta la mia vita ad osservrti da lontano, spiando ogni tua emozone, ogni tuo raro sorriso... E adesso voglio che tu sappia che io sarò con te per sempre, ci sarò.

Sarò come il vento scompiglia le fronde degli alberi, come l'aria pulita di montagna, come l'acqua fresca del mare, come il suono straziante di un violino nella notte dell'insonne.

Io ci sarò quando tu sarai felice, e allora gioirò con te; io ci sarò quando sarai triste e allora ti consolerò.

Io sarò la persona a cui rivolgerai il primo pensiero mattutino e l'ultimo pensiero della sera. Non ho passato tutta la mia vita ad osservarti per niente, non ti sono venuto a cercare quando scapparsti solo perchè eravamo "amici".

No.

Per te quella parola è sempre stata vana, inutile, vuota. Un punto vuoto del tuo dizonario personale.

O si era nemici, o si era amanti, dunque. O anche solo conoscenti.

Io, vorrei non essere ricordato come semplice conoscente. In quella parola mi ci sento stretto. è un po' troppo distaccata per un tipo come me...

Spero mi ricorderai come amante, sebbene non abbia mai potuto chiarire quella amicizia un po' equivoca che ci piaceva tanto...

D'altronde non  te l'ho mai potuto dire che mi piacevi, ma ormai non ha più senso, dici tu, sussurrandomelo nell'orecchio.

Anche tu mi piacevi, tanto, tanto, tanto. Ma io ero così cieco da considerarti il mio migliore amico, quasi come un fratello.

e ora, mentre sento il freddo della lama con la quale mi hai trapassato ripenso ai vecchi tempi, quando la gara a chi era più forte si limitava a migliorare le proprie tecniche ninja insieme al sensei, invece di ora, con questa gara sanguinaria a chi ha più potere.

Stringo la mano a pugno, sentendo le forze abbandonarmi e ti faccio gemere di dolore. Ah, già... mi ero scordato che ti ho trapassato con il Rasengan, che stupido. Sempre il solito baka.

Sento il sangue (il tuo sangue) sulle mie dita, insolitamente appiccicose.

Io in realtà non volevo ucciderti, mormoro io, e sono sicuro che anche tu lo pensi.

Sorridiamo entrambi (lo sento, il tuo sorriso che si distende sul tuo volto, un sorriso rasserenante per me, così concreto che lo posso anche sentire), io dischiudendo leggermente la bocca, mostrando un po' i denti e tu invece diventi un po' meno triste e pensieroso del solito, lasciando che una traccia di pace e tranquillità compaia sul tuo volto inquieto.

Quante volte avrò sognato quella tua pelle candida...

E quante volte ho sognato che i tuoi occhi mi vedessero davvero, ogni volta che mi guardavano, invece di guardare attraverso la fitta coltre di fumo che copriva i tuoi occhi.

E muoiramo così, ognuno perso nel suo sproloquio personale, monologo del moribondo.

Esaliamo insieme il nostro ultimo respiro e, finalmente in tutta la nostra vita riusciamo a perdonare gli errori dell'altro, sebbene io ti abbia perdonato già da molto tempo.

Perchè io, Sasuke Uchiha...

Io...

Le parole sono lì, cercano di uscire, sebbene la bocca ormai sia paralizzata dal dolore e dalla morte.

Lottano, lottano, lottano e alla fine riescono ad uscire, sicure che non verranno ascoltate.

"Io ti amo."

L'ho detto, l'ho ammesso. Ora il mio cuore è un po' più leggero, libero da una catena di metallo che lo imprigionava nelle sue struggenti spirali.

Ora finalmente posso lasciare che le mie membra divengano pesanti, che le orecchie perdano contatto col resto del corpo, che gli occhi mi diano una visione distorta della realtà.

Ed è proprio alla fine, quando non riesco più a sopravvivere a tutta quella pesantezza, che sento la tua voce raggiungermi, sebbene la sente lontana.

Dici solo due parole. Quelle due paole che ho sempre desiderato inconsciamente come risposta alla mia domanda silenziosa. "Io ti amo.  E tu?"

Ed è quello che dici, che realmente materializza il sorriso sul mio volto.

 

"Anche io."

 

 

 

 

 

 

 

 

Sakura e Kakashi correvano nella foresta, alla ricerca di Naruto e Sasuke, senza trovarne traccia.

A pochi metri più avanti, Pakkun saltava da un ramo all'altro, fiutando in aria.

Ad un tratto svoltò bruscamente, segiuto dai due ninja e arrivando in uno spiazzo erboso.

Tirava una lieve brezza, che scompigliò i capelli sia all'uomo che alla ragazza.

Camminarono per un po' finchè i corpi di due ragazzi accasciati a terra in una pozza di sangue non entrò nel campo visivo di Sakura.

Erano loro, li aveva riconosciuti a primo sguardo.

Sentì qualcosa nel suo cuore infrangersi, mentre il medesimo cominciò a batterle talmente forte da schizzalre fuori dal petto.

Corse fino ai due corpi stesi sull'erba che dolcemente veniva mossa dal vento.

Lei si era avventurata in quel bosco per tornare a casa insieme a Sasu-kun e a Naru-kun, non per vederli morti.

Eppure erano lì, stesi uno accanti all'altro, coi volti sulla rispettiva spalla.

Naruto aveva trapassato Sasuke con il rasengan, mentre l'altro lo aveva trapassato con la lama della sua spada.

S'inginocchiò presso i due cadaveri e pianse.

Non era così che voleva vedere i suoi amici.

Non era così che sarebbe dovuta finire.

 

In lontananza stava il ninja chiamato Hatake Kakashi, col volto coperto parzialmente da un passamontagna blu, che nascondeva la bocca fino a una buona parte del naso, mentre il coprifronte di Konoha occultava l'occhio sinistro.

Era giovane, sebbene avesse molti anni di servizio presso il Villagio della Foglia e perfino a lui, lui che aveva addestrato al combattimento ninja i due ragazzi che giacevano morti i  quell'abbraccio letale, per un infinitesimo di attimo qualcosa brillò  nell'onico occhio libero, per poi scorrere giù, fino a nacondersi nel passamontagna, lasciando una traccia bagnata sulla stoffa.

Li aveva visti crescere.

Li aveva visti fare a gara per chi fosse il più forte.

E ora li aveva visti morire, uccisi l'uno dall'altro.

Che triste fine, pensò.

Sicuramente, a lui non sarebbe capitato mai, se il suo vecchio compagno di squadra fosse stato ancora vivo.

E per una manciata di secondi il suo pensiero volò a Obito Uchiha.

 

Note dell’Autrice:

Questa è la mia prima NaruSasu, alla faccia delle mie compagne di classe NaruHinatiste e NaruSakuiste u___ù Ovviamente non è con la Crazyten –che odia questo pairing- che ce l’ho… Anzi, lei la adoVo *w*

Spero che non sia troppo orribile, dal momento che il pensiero di rileggerla e/o betarla non mi è nemmeno passato per la mente o___ò

Ah, la storia è ispirata da questa immagine:

 

http://img529.imageshack.us/img529/2913/wallpapernarutosasukefajl5.jpg

 

BaZini da

Paro =w=

  
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