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Autore: Mach 01    25/01/2015    1 recensioni
Mentre la pace ha rilassato l'eroico duo da tempo, un vecchio nemico si fà avanti per riportare agli albori una razza quasi estinta con il solo scopo di vendicarsi e dichiarare guerra. Intanto Clank, turbato da una vecchia tecnologia Lombax, cerca di far ragionare Ratchet.
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NOTA: per leggere questa fanfiction occorre sapere cos'è successo alla fine del fumetto, nei videogiochi "Armi di Distruzione" e "Into the Nexus".
Genere: Drammatico, Guerra, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
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Nel buio totale finalmente una lucina rossa si accende.. La lucina rossa emessa dalla sferetta verde di Raritanio capace di scannerizzare l'ambiente circostante. Una cella, all'incirca grande come un quadrato cinque metri per cinque, chiusa a chiave. Una cella tra le tante, in un unico corridoio da sessanta metri, si esce solo mediante una porta apribile tramite un lettore di tessere che ha la guardia che se ne stà a dormire sulla sedia nella gabbia davanti a tutte le celle, sempre sullo stesso corridoio. “Ratchet dev'essere nella sala di Detenzione Forte, nella stanza accanto a quella del poligono. Molto lontano da qui. Come diamine hanno fatto a costruire una stazione del genere? Devono esserci voluti anni, e non siamo nemmeno tra Bogon e Polaris.. Oh Orvus, a dire il vero, siamo a Polaris, ma anni luce più lontani.. Alla periferia.. Il Settore Praxus. Hmm.. Se è come la penso io, siamo messi male, molto male.” pensò Clank continuando a scannerizzare l'ambiente circostante e pensando alla base delle informazioni raccolte. Raccolse un piccolo quantitativo di energia dalla scheda madre, rendirizzandolo alla pallina di Raritanio, quest'ultima, si adornò un color rosso di pura energia calorifera in grado di arrivare alla stessa temperatura del Sole, stella situata in un ammasso locale. Indirizzò quindi l'energia creando un raggio da 5mm che tagliò come grissini le aste di metallo della cella. «Questo dispositivo è lo stesso che usano le navi da guerra Terachnoidi, usalo con cautela altrimenti rischierai di fondere tutto. Dieci secondi. Vai oltre ed esploderai, purtroppo non è un lavoro perfetto, mi sono dovuto adattare sostituendo i fili in Raritanio di cui la sferetta che hai sopra la testa era fatta, non posso aggiungerti componenti dove non devo, diventeresti uno sgorbio e non hai spazio dentro la carrozzeria per metterti roba dentro una volta usata.» gli disse una volta Ratchet. «Ma non lo stai trasformando in una minuscola macchina da guerra?» rispose Talwyn pensierosa. «Se la vedi da questo lato.. Sì. Ma dopo tutti i malvagi che abbiamo sconfitto non possiamo più farci prendere alla sprovvista. Metti caso mi catturano Clank, non posso esserci sempre io, anche lui dovrà pur difendersi quando è da solo. So che è brutto, ma non cè altra scelta. Come essere eroi intergalattici, siamo anche odiati da tutti i criminali esistenti.» concluse Ratchet, si sentì in colpa, ma fù addirittura l'amico a chiederglielo.

 

Il suono acuto prodotto dalle sbarre di metallo che sbattevano sul pavimento di ferro, era stato sufficiente a far svegliare la guardia che spaventata tirò fuori all'istante dal fodero un Combustore modificato, pronta a far fuoco. Clank la stordì con un colpo secco alla nuca, arrivandole da dietro con una scivolata tra le sue gambe e saltando grazie alle molle integrate nelle gambette di metallo. Prese il tesserino attaccato alla divisa, e continuò avanti. Aprì la porta trascinando il tesserino sul dispositivo, si sentì dire dall'alto parlante “Accesso accordato.” uscì, e ciò che vide non lo stupì. Un vero e proprio complesso di criminali che stavano lavorando ad ogni cosa: navi da guerra, armi, addestramento nelle truppe. E le specie erano sempre le solite, tra Blargiani e Tirannoidi nell'esercito alle armi, qualche Terachnoide che studiava le funzioni delle navi o il corretto funzionamento delle armi al plasma, pirati dell'epoca Slag che si addestravano alle spade, e.. Cragmiti. L'esercito che si stava esercitando era composto da un numero spropositato di specie, innumerevoli soldati più o meno vecchi e giovani. E a capo, un Cragmite esile e un Tirannoide forzutissimo. Tutto questo aveva l'aria di un progetto grosso, massiccio, qualcosa che Ratchet e Clank da soli non potevano sventare, qualcosa di nemmeno comparabile a quando dovettero affrontare il Dottor Nefarious, o Drek, Tachyon.. e se poi li avevano catturati.. “Siamo in guai, grossissimi guai.” pensò ancora Clank, mentre stava cercando la cella di detenzione dove il Lombax era rinchiuso. Una stanza di qua, una stanza di là, camminò tra i corridoi senza esser visto, poi vide un portone a due ante con sopra una gigantesca scritta “Detenzione Forte di qua”. Una guardia con in braccio un fucile al plasma si stava avvicinando, Clank si inflò all'istante in una botola in basso che portava ai condotti dell'aria. «C-cosa?» la guardia s'insospettì mentre Clank era lì dentro raggomitolato, cercando di far il meno rumore possibile, con la sua carrozzeria di metallo quarzato che batteva contro il ferro delle condutture. «Me lo sarò immaginato..» ritornò al suo posto, sorvegliando i lavori dei Terachnoidi che coordinavano le costruzioni delle navi da guerra impartendo ordini qua e là agli Agoriani. Percorse le condutture, fermandosi ad ogni finestrella in basso alla ricerca di un Ratchet chiuso in stanza. «… Una volta raggiunto quel posto di blocco, potremo attaccare..» Clank potè sentirli in lontananza, perciò andò sempre più avanti, sentendo quella voce più forte. «… Le guardie galattiche faranno di tutto pur di difendere la città nel Settore, quindi voglio quattro battaglioni messi a scacchiera, qui, qui e qui. Magari il quart'ultimo lo lasceremo da parte a difendere gli avamposti che creeremo.» raggiunse la finestrella da dove provenivano le voci, notò un Blargiano bello forzuto con una divisa mezza verde e nera, con un cappello militare e una sequela di distintivi messa un po’ sul cappello e un po’ sul petto. Spiegava ad un gruppo di quattro-cinque Agoriani e Tirannoidi, dovevano essere tutti soldati semplici. Erano attornati ad un tavolo con una mappa.. Di una città. Un Tirannoide alzò la mano per una domanda, il capo Blargiano acconsentì. «Quanto ci impiegheremo a conquistare la città?» ci fù una risata generale, ma il capo rispose. «Che domande.. Massimo quattro giorni, dipende dalla resistenza che incontreremo.» i Tirannoidi d'altronde non erano certo noti per la loro intelligenza.

 

Clank continuò a diritto, pensierosissimo di tutto ciò che stava vedendo. Altra finestrella, stavolta c'era un Markaziano incatenato ai piedi che stava lavorando ai ferri delle spade. Entrò un pirata che con aria spavalda sputò sull'orgoglio del Markaziano. «Ehi, quanto diavolo ci metti a costruire una spada?!» la voce del ragazzo era traballante. «S-stò facendo il necessario, le spade non si costruiscono da sol-» prima che potesse finire la frase il pirata tirò uno schiaffo sulla guancia del Markaziano facendolo finire in lacrime. «Muoviti! Ne ho bisogno all'istante per l'addestramento, farò tardi!» il ragazzo velocizzò il lavoro, facendo spezzare la spada per sbaglio. Il pirata s'inferocì. «Cosa stai facendo?! Dovrai rifarne un'altra!» Clank inorridì difronte a tale crudeltà, andò quindi avanti sperando che un giorno avrebbe potuto salvare il povero Markaziano. Andò ancora avanti e nella finestrella successiva vide un officina di riparazione alle navi. C'erano Terachoidi che coordinavano i lavori, Agoriani che trasportavano post bruciatori, motori, ali e Blargiani che riparavano le navi. Un'altra finestrella mostrava una stanza di Cafè-break, con una fila di tavoli su cui era seduta parecchia gente. Cè chi era ubriaco mentre beveva del rum, chi si godeva lentamente un caffè facendo passare il tempo, Tirannoidi e Blargiani che facevano a braccio di ferro, cè chi litigava, chi faceva partite a scacchi scommettendo. Una finestrella ancora mostrava i bagni, disordinati e sporchi alla massima potenza, porte distrutte, lavabi che perdevano acqua, il caos. Passò ad un ulteriore finestrella e quello che vide lo fece rimanere sbiadito.

 

Protopet, centinaia di Protopet in un gigantesco campo di prato artificiale che venivano addestrati da un Terachnoide che come guardia del corpo aveva un Tirannoide gigante. «Protopet..?! Ma non li avevamo--» dovette nascondersi dalla finestra prima che finisse il suo pensiero ad altavoce quando un Protopet lo notò e cominciò a dare di matto. «Và a vedere cos'ha che non và quella bestia. » ordinò il Terachnoide al Tirannoide. Arrivò al poligono di tiro, la finestrella di vetro spesso diminuiva i suoni delle armi che facevano fuoco sui tiri a bersaglio. Le voci si sentivano come se fossero chiuse in una teca di vetro. «Ottimo lavoro, Frank. Migliori giorno dopo giorno. Sai, forse un giorno ti metterò sulle prime file dei battaglioni.» l'Agoriano ne fù compiaciuto da tale complimento. «Grazie, grazie, niente di chè, davvero.» Agoriano e Blargiano si misero uno di fronte all'altro a parlare. «Certo, hai ancora molto a imparare, ma siamo già ad ottimi punti, devi soltanto essere meno nervoso mentre miri, troppe volte scazzi di qualche centimetro. Quell'emozione ti tradirà, un giorno in battaglia.» disse il Blargiano accendendosi una sigaretta, con tono da superiore. L'Agoriano si giustificò. «Mi spiace, è che le armi da fuoco non sono proprio il mio forte.. Preferisco i cari e vecchi artigli che avevo impiantato sui miei guanti.» l'altro scosse la testa con disappunto. «No, no, niente artigli. Le armi da fuoco sono più efficaci.» l'Agoriano cercò di controbattere pieno di risentimento. «Ma i Pirati allora!?» passò qualche secondo prima che il Blargiano potesse rispondergli, ma non trovò risposta. «Anche io non li sopporto. Hanno insistito perché usassero solo spade.»

«Già..» dissero entrambi allo stesso momento sottolineando il disappunto. Clank continuò avanti, finalmente dopo altre tre-quattro finestrelle trovò una stanza, tutta buia, con una luce blu fioca provenire da destra. Scannerizzò l'intera stanza, e il suo software di Search & Scan si inizializzò. Comparve una schermata verde di fronte ai suoi occhi, con un cerchio che si muoveva continuamente e spostò lo sguardo sulla destra, da dove proveniva la fioca luce blu. Il programma costruì dei poligoni blu sullo sfondo verde, e Clank vide i poligoni formare due generatori con un arco in mezzo posto in alto, e un corpo messo sull'arco, fissato con l'energia cinetica che lo teneva bloccato. Il corpo possedeva due orecchie e una coda che pendevano verso il basso senza energia alcuna. Clank poté vedere il cuore che batteva ancora possente, in attesa di uno sblocco. Clank poté vedere le vibrazioni nervose del cervello, un mix di giallo e blu scuro che indicavano tristezza ma anche stress.

 

Era chiaramente Ratchet.

Saltò più e più volte sulla finestrella, finchè questa non si frantumò facendo cadere Clank giù. Era uno stanzone lungo e stretto il giusto perché potessero starci i due generatori che producevano l'energia cinetica che teneva bloccato Ratchet. Il Lombax sentendo la presenza di qualcuno, alzò lo sguardò. Gli si riempì di gioia nel vedere quel robottino dagli occhi verdi che conobbe su Veldin, tanto, tanto tempo fa. Era felicissimo di vederlo. «Clank.. Ehilà! Tutto bene?»

«Questo dovrei chiederlo a te.. Ti hanno fatto qualcosa?» chiese Clank. «No.. Un attimo prima eravamo alla banca, un attimo dopo mi ritrovo qui, incatenato di energia cinetica chissà dove e chissà perché. Da quel che sento da qui, dev'essere la base di qualche criminale da quattro soldi. Più importante..» Ratchet fece fatica a parlare, ancora stordito dal panno che lo aveva fatto svenire. «Il Dimensionatore l'hanno preso, vero..? Mi spiace averti fatto pensare che volessi indietro i Lombax. Ma vedi cosa è successo? Il Dimensionatore è uno strumento che chiunque vorrebbe usare.. Andrebbe distrutto, per il bene di tutti.» il tono di Clank si fece più serio di quello del compagno. «Sfortunatamente sì, lo hanno preso.. ma non so dove lo hanno messo, però forse so dove siamo e perché, ma soprattutto presumo che non sia il Dimensionatore ciò che vogliono. Almeno credo.»

   
 
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