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Autore: Bluesun    26/01/2015    3 recensioni
Una raccolta di momineti familiari sulla coppia GajeelxLevy, nonchè mia coppia preferita xD
Inizia tutto dal momento in cui si crea la famiglia vera e propria, ovvero dalla nascita del primo figlio e poi a seguire. Ne si vedranno di belle.
Altri Paring che ogni tanto possono apparire sono: Nalu e Gruvia e forse anche Elfever, Jerza e Mila.
AVVISO: I personaggi che compaiono nella storia sono stati inventati insieme a Banana-Chan, una mia cara amica.
Spero che vi piaccia.
Buona lettura :)
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil/Levy, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Seri Problemi


La osservava appoggiato con un gomito sul tavolo e la guancia sul palmo. Gli occhi rossi che si muovevano con estrema lentezza seguendone i movimenti e i flebili respiri. Un piccolo mezzo sorriso si delineava sul suo volto ogni volta che ella si stupiva di qualcosa mostrando un visino corrucciato. Su questo era uguale a sua madre, anche lei quando era immersa nella lettura faceva trasparire tutte le proprie emozioni attraverso le espressioni facciali. Erano identiche su questo punto. La piccola, vicina al braccio del padre, era seduta sul tavolo e sfogliava attentamente un libro di illustrazioni con qualche testo scritto. Ancora non sapeva leggere benissimo ma da come raccontava Levy, qualche parola riusciva a comprenderla e già sapeva l’alfabeto. La caratteristica “genietto” derivata dal ramo McGarden le apparteneva.
Sfogliava con le piccole e tozze manine quelle che erano le pagine di cenerentola, mugolando qualcosa e boccheggiando ogni tanto. Le girava con estrema lentezza e Gajeel avrebbe giurato che spesso sentiva il nome “Cenerentola” sussurrato dalle sue labbra.
“Papà….” Mormorava una vocina accanto a lui. Una vocina che però non era della sua piccola copia, era più irritante. Svoltò gli occhi verso sinistra notando il Dragon Slayer del fuoco dormire con una guancia spiaccicata sul tavolo e la bava dalla bocca. Dalle occhiaie che aveva constatò che anche lui faceva le ore piccole, di istinto si passò una mano sul volto. Con una bambina di poco più di due anni e mezzo chi non le faceva?
“Papà…” la stessa vocina riseguitò. Senza sciogliere la sua posizione, alzò gli occhi sulla bambina dagli accesi capelli rosa e gli occhi scuri, che ,gattonando sul tavolo, cercava di richiamare l’attenzione del padre.
“Salamander…” lo chiamò anch’esso con tono annoiato ma quello non rispose.
“Salamander” lo chiamò più forte seguito a ruota da un “Papà” della piccina, ma anche questa volta niente. Solo il leggero russare del roseo spiaccicato sul tavolo.
Roteò gli occhi al cielo e sbuffò scocciato. Alzò un ginocchio e piegandolo verso di se catturò l’attenzione di entrambe le bambine. Con un gesto secco e veloce rilasciò distendersi la gamba e colpì con violenza l’uomo accanto a se, facendolo volare giù dalla sedia e di conseguenza dal tavolo.
“Kyaaa!” gridò sorpreso Natsu mentre toccò terra spiaccicandoci il muso.
Ana e Nashy, alla scena, scoppiarono a ridere mentre Gajeel ghignò leggermente rimettendosi in posizione di rilassamento.
“Ti chiama tua figlia, imbecille” sussurrò stanco dopo uno sbadiglio.
Natsu si alzò in piedi grattandosi la testa, sorpreso e scosso dal brutto risveglio, e dopo aver osservato il compagno e la sua bambina intenta a leggere e ridacchiare, svoltò lo sguardo sulla figlia che adesso lo osservava con gli occhioni lucidi e un musetto triste. Si riscosse e dopo aver ripreso la sedia da terra, si sedette davanti a lei con un enorme sorriso.
“Gomen Nashy, papà si era addormentato” disse allegramente passandole una mano sulla testolina.
La piccola sorrise nel vedere il padre sveglio e avvicinandosi a gattoni alzò le braccia verso di lui sbiascicando un “Braccio!”. Natsu sorrise e subito la prese in braccio ridacchiando divertito.
“Papà! Gioco!” gridò poi la piccola circondandogli il collo con le braccia e sorridendogli sdentata.
Natsu annuì dolcemente prima di riposarla in piedi sul tavolo. La piccola era vestita con un delizioso vestitino azzurro e bianco, scarpette nere e capelli rosa legati in una codina alta posta a destra.
“Vuoi volare?” chiese Natsu spalancando le braccia e mostrandole il gesto di sollevarla.
La piccola scosse la testa per poi tornare a guardarlo.
“Mh… vuoi fare la principessa?” chiese un po’ timoroso indicandosi la schiena.
La piccola scosse di nuovo la testa e questa volta anche lui sospirò contento. L’ultima volta che Nashy volle giocare a fare la principessa gli toccò fare il cavallo e la sua schiena ne risentì parecchio.
“Allora…. Vuoi giocare a palla?” chiese prendendo dal centro del tavolo una palla rosa a fiorellini e gliela portò davanti al viso.
La piccola, nuovamente, scosse la testa.
Si grattò la testa confuso e si voltò verso Gajeel, intento ad osservare la figlioletta sfogliare un libro.
“Gajeel... hai in mente qualche gioco?” chiese con tono supplichevole in una richiesta di aiuto.
Il moro scosse leggermente la testa senza staccare gli occhi dalla piccola.
“Ah! Ti prego dammi una mano!” gridò battendosi le mani contro e avvicinandosi a lui.
Gajeel mormorò un ringhio e finalmente alzò il capo dal braccio e lo voltò verso di lui.
“E’ la tua mocciosa, veditela da solo”
Natsu sbiancò e spalancò la bocca mentre la sua anima si lamentava sopra di lui.
“Freddo come l’acciaio” mormorò in un secondo alla sua risposta.
“Papà…”  lo richiamò la rosa facendolo voltare.
“Eh? Dimmi!” esclamò ritornando a lei con occhi spalancati di chi è nel pallone.
“Gioco!” rigridò la piccola mettendo su un broncio arrabbiato. Natsu iniziò a sudare freddo e le boccheggiava davanti. Si alzò in piedi alla ricerca di qualcuno a cui chiedere aiuto ma cadde rovinosamente a terra inciampando nei propri piedi. Gajeel lo osservava annoiato e alla sua caduta non poté che sbattersi una mano in faccia. Al contrario, le bambine risero e ciò catturò la sua attenzione. Notò come sua figlia avesse chiuso il libro e adesso ridacchiava insieme a Nashy dell’imbranataggine del drago di fuoco. Sogghignò prima di voltarsi verso Natsu e irrompere con un:
“Fallo ancora, alle bambine piace”
Natsu si alzò in fretta, voltandosi verso il nakama e osservandolo con aria rimbambita
“Eh?” chiese grattandosi la testa. Gajeel scosse il capo e sciogliendo la sua posizione si piegò in avanti spingendo una mano sul suo petto, facendolo cadere sulla sedia rovesciata. A seguire ci fu un bel tonfo, opera della collisione tra capo duro di Natsu Dragneel e il pavimento, e le risate delle bambine, seguite da un “Ghihi” di Gajeel che constatò il suo operato.
“Ehy!!” gridò il malcapitato rialzandosi “Che diavolo stai facendo??” esclamò con un pugno davanti al volto e il viso rosso dalla rabbia.
“Le bambine si divertono a vederti farti male, ghihi” rispose semplicemente sogghignando.
Natsu si voltò verso Nashy che applaudiva alla scena con un sorriso a trentadue de… con un sorriso a zero denti.
“Oh!” si sorprese avvicinandosi alla bimba “Si sta divert…” ma non finì la frase che una colonna di ferro lo colpì in piena guancia destra buttandolo in fondo alla gilda.
Le bimbe risero ancora più forte, applaudendo e richiedendo con un “Ancora!”.
“BASTARDOOOO!” gridò da fondo stanza il rosa, risalendo dalle macerie come un turbine di fuoco “Tu vuoi la guerra!!!” gridò arrabbiato puntando un dito contro Gajeel, che se la rideva sotto i baffi.
“Sto soltanto divertendo le bambine, Salamander” replicò furbo l’altro incrociando le braccia al petto. A passo lungo il Dragon Slayer di Fuoco ritornò al tavolo e sbatté con forza una mano sul tavolo, facendo trasalire le piccole e imbronciare Gajeel.
“VUOI LE BOTTE???” chiese con un tic nervoso all’occhio
“Ehy, non spaventare le bambine”
“TI PICCHIO A SANGUE, LATTINA”  sillabò lentamente battendo i pugni uno contro l’altro
“Provaci” rispose l’altro alzandosi in piedi
“Con piacere”
Le teste sbatterono una contro l’altra e all’unisono iniziarono a ringhiarsi a vicenda. Le piccole assistevano curiose una accanto all’altra finché non si guardarono. Si sorrisero prima di alzarsi in piedi sul tavolo e avvicinarsi. Sbiascicavano parole a caso e sbatterono la testa una contro l’altra imitando i padri.
“Fireee!!!” gridò arrabbiata la rosa “Naaar” rispose l’altra.
I due padri si fermarono e senza staccare la fronte da quella nemica, si voltarono leggermente verso di loro. Sorpresi non si accorsero che le piccole iniziarono a schiaffeggiarsi delicatamente, creando così una piccola zuffa.
“Oh? Nashy?” si sorprese il roseo staccandosi dal compagno e avvicinandosi al tavolo.
“Ana?” chiese l’altro avvicinandosi anch’esso al tavolo.
Seguirono secondi di pausa, tempo di far girare il cervello ai due, prima che Natsu si appoggiasse al tavolo iniziando a gridare a gran voce.
“FORZA NASHY!!!”
Gajeel non fece a meno di guardarlo torvo. Era diventato padre ma era rimasto comunque un completo idiota.
“FALLA NERAAAA!!” continuò l’altro incitando la figlia
Una vena pulsante apparve sulla fronte di Kurogane. Fare nera sua figlia??
“FALLE VEDERE CHI SEI ANA!!!!” gridò anche lui avvicinandosi alla bambina.
Le piccole continuarono a spingersi e a tirarsi cazzotti, mugolando e borbottando parole a caso. Si tiravano i vestiti e i capelli a vicenda e con le corte gambine tentavano di buttare a terra l’avversaria. I visini corrucciati e i sorrisi stampati sui loro volti erano segno che si stavano divertendo.
“KAKAKAKAKA!!! GUARDA IMBECILLE, LA MIA NASHY E’ MOLTO PIU’ FORTE!!”
“METTITI GLI OCCHIALI CARBONELLA!! NON VEDI CHE ANA LA STA CONCIANDO PER LE FESTE??”
“FATTI CURARE! E’ NASHY QUELLA CHE STA VINCENDO!”
“NON CREDO PROPRIO, E’ ANA!!”
E così partì anche la zuffa fra i padri che gridandosi a vicenda interruppero il gioco delle bambine.
Ana e Nashy nuovamente stavano osservando i genitori che tra una nuvoletta di fuoco e ferro si stavano scazzottando alla grande. Lanciavano tavoli, distruggevano panchine, si buttavano fra le macerie e non risparmiavano, come al solito, nemmeno i muri.
Le bimbe si osservarono le manine e infine si guardarono negli occhi.
“Fiiiireeee!” gridò Nashy accendendo una piccola fiamma nel palmo della mano per poi ridacchiare vittoriosa facendola volteggiare sotto lo sguardo della coetanea. Ana strinse le palpebre e abbassando la testa iniziò ad osservarsi la mano. Iniziò a sforzarsi, corrucciando la boccuccia e strizzando gli occhi, e all’improvviso la sua mano assunse la forma di una colonna di ferro.
“Tetsuuuu!!” gridò felice iniziando a saltellare sul posto. Anche Nashy la osservava con la bocca spalancata.
“Fiiiireeee!” rigridò mostrando il fuoco all’amica “Tetsuuu!” rispose l’altra mostrandole la piccola colonna di ferro.
Tutto questo sotto la completa ignoranza dei due Dragon Slayer che intanto erano stesi a terra esausti.
“Se adesso fossi riposato ti carbonizzerei” borbottò con il fiatone Natsu completamente disteso a pancia in giù davanti all’amico.
“Tsk, se IO avessi dormito sta notte… e ieri notte…. E l’altra notte….. ti schiaccerei…” borbottò di rimando anch’esso con il fiatone.
Si rialzarono a fatica guardandosi torvi infine si buttarono letteralmente sulle sedie per riprendere fiato.
“Kurogane” respirò “La prossima volta ti faccio nero”
“Provaci” respirò anche l’altro “Salamander”
E sfiniti si accasciarono sullo schienale delle sedie con la testa abbandonata all’indietro e le braccia a ciondoloni.
Le bimbe si avvicinarono a loro sorridendo.
“Fireee!”
“Tetsu!”
Gridarono all’unisono mostrando il loro operato ai padri che alzarono leggermente la testa versa di loro.
“Ma che diavolo…” borbottò sorpreso Gajeel non appena notò la figlia.
“Ohhhh!! Urcaaa! Nashy sa usare la mia magia!” gridò invece l’altro come se tutte le forze lo avessero ripreso.
“E Ana la mia” mormorò il moro andando a sfiorare il braccio della figlia.
“ORA SI CHE NASHY SARA LA PIU’ FORTEE!!”
Lo sguardo carico di astio che il Dragon Slayer del ferro mostrò al compagno era uno di quelli peggiori mai tirato fuori ma non fece a tempo a rispondere che una vampata di fuoco ricoprì il rosa, carbonizzando la sua sedia e lasciandolo cadere di sedere sul pavimento.
Gajeel scoppiò a ridere alla scena: Natsu lo guardava a bocca aperta e occhi sgranati, completamente nero e con tanto di fiamma sul ciuffo, mentre Nashy rideva e applaudiva al suo operato sopra di lui.
“GHIHIHI!!! Credo che adesso avrai seri problemi con quella mocc…” ma non terminò la frase che una lunga spada gli passò a tre millimetri davanti al naso. Lunghe ciocche di capelli neri iniziarono a cadere sulla sua spalla, scivolando come fili d’ebano fino al terreno.
“Ghihi” rise divertita Ana con un braccio proteso in avanti a forma di spada bella affilata.
“Salamander”
“Dimmi”
“Credo che abbiamo due seri problemi”





Levy e Lucy chiacchieravano allegramente insieme a Mirajane e Erza del più e del meno, con le borse sotto le spalle e buste in mano.
“Ci voleva! Da quando è nata Nashy non ho avuto più tempo per me!” sospirò Lucy felicemente facendo ridacchiare la rossa.
“A chi lo dici! Finalmente quei due hanno deciso a tenerle un po’!” rispose a tono Levy sorridendo.
“Chissà cosa hanno combinato” mormorò preoccupata la bionda appoggiando la mano sopra il portone della gilda
“Oh Lu-chan! Abbi fiducia! Infondo sono i loro…”
Aprirono il portone insieme e la scena che si parò davanti ai loro occhi le bloccarono sul posto.
La gilda era completamente sotto sopra, tavoli e panche distrutte, lampadari caduti, bancone completamente a soqquadro.
“Padri” terminò Levy osservando quell’enorme macello.
Erza avanzò di un passo guardandosi attorno con occhi di brace. Tutto quel casino non poteva che essere stato fatto da quei due idioti ma all’improvviso, al contrario delle loro aspettative, una piccola figura apparve in mezzo alla stanza, correndo e ridacchiando. Il vestitino azzurro mezzo stracciato e la capigliatura rosa indicavano che era Nashy.
“FIREEEE!!” gridò lanciando una palla di fuoco verso una seconda figura che altro non era che il padre che cercava soltanto di prenderla.
“Aspettaaaa!!!” mugolò distrutto prima di scivolare davanti a lei a causa di un pezzo di legno. Questo scatenò la risata divertita della bambina che riprese a correre verso un tavolo ancora in piedi.
“Na-nashy? Natsu?” boccheggiò Lucy con occhi spalancati.
“Lucy!!” gridò l’uomo con le lacrime agli occhi “Aiuto!” la supplicò cadendo svenuto a terra.
“Mamma!!!” gridò invece la bambina correndo verso di lei e saltandole alle gambe.
“Amore! Ma che stai facendo?” chiese la bionda prendendola fra le braccia
“Fireee!” rispose l’altra mostrandole l’accensione della fiamma sul palmo
“Ho visto ho visto! Ma perché state distruggendo tutto?”
“Gioco!!!” rispose nuovamente allargando le braccia e ridacchiando felice.
Lucy sorrise imbarazzata prima di apporsela alla spalla e sussurrare un “Ok ma adesso basta” e accarezzandole dolcemente la schiena si avvicinò al fidanzato.
“Tutto bene?”
“A….aye” mugolò distrutto l’altro facendo sorridere divertita la bionda.
“Mamma!” un’altra vocina irruppe nella stanza e la figura piccola piccola di Ana apparve da un angolo. Il vestitino viola ricoperto da pizzo era ancora intatto anche se con qualche segno di bruciatura, le codine erano sciolte e un laccio le penzolava da una parte. Levy si chinò sulle ginocchia e la prese fra le braccia sorridendole.
“Tesoro! Dov’è papà?” chiese premurosa alla bambina che rispose con un dito puntato verso un tavolo. Non se ne erano accorte ma l’uomo era chino sul tavolo con la fronte appoggiata ad esso e una nube nera a circondarlo.
“Gajeel?” chiese l’azzurra sorpresa da quella scena.
Gajeel sollevò la schiena e puntò lo sguardo rosso verso di lei. Una chiazza viola gli circondava l’occhio e un leggero taglio sul braccio ancora sanguinava.
“Ma che diavolo ti è successo?” chiese Erza notando la sua situazione.
L’uomo si alzò e scivolò come un’anima in pena verso le quattro donne e le due bambine. Con somma sorpresa le ragazze notarono come una parte della sua lunga chioma era tagliata a metà, come se un colpo secco li avesse raggiunti.
“La situazione ci è sfuggita di mano” borbottò serio incrociando le braccia al petto.
“A-amore i tuoi capelli” boccheggiò l’azzurrina puntandolo con un dito
“Ghihi!” ridacchiò invece la figlia con una mano davanti alla bocca
Mirajane osservò il bancone e sorrise premurosamente verso la mora.
“Piccole come mai avete distrutto tutto?”
“Fireee!” rispose la rosa alzando i pugnetti al cielo
“Anche papà e Salamend hanno fatto così” rispose invece l’altra con la sua piccola vocina innoncente, ma Gajeel notò benissimo lo sguardo alla “Kurogane Junior” che dopo gli regalò.
“Piccolo demonio” pensò sorridendo leggermente.  
Levy e Lucy guardarono i fidanzati, poi le bambine.
“Quindi voi li avete imitati?” chiese Lucy verso la figlia con tono calmo.
“Aye!!” rispose l’altra ancora euforica.
Gli sguardi delle ragazze, come per magia, da calmi e dolci si trasformarono in sguardi di demoni e si puntarono sui due malcapitati davanti a loro. Accorti del pericolo i due indietreggiarono lentamente sudando freddo.
“Salamander”
“Dimmi”
“Credo che abbiamo quattro seri problemi”



Angolo autrice:
Hello!! Okey dai, questa volta non vi ho fatto aspettare molto u.u
Ho letto alcuni consigli che presto seguirò, ad esempio quello della piscina o del mare, ho già un ideuzza quindi probabilmente sarà prossimo u.u
Ho molto idee e ne continuano ad arrivare ma se volete dare consigli sono ben accetti :D
Ringrazio infinitamente molto chi ha recensito (Bea_kron e MaxBarbie) e anche tutti coloro che hanno inserito la storia tra le preferite, seguite o ricordate. E un grazie anche a tutti coloro che leggono in silenzio :D
Alla prossima!
   
 
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