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Autore: BlackWendy    26/01/2015    7 recensioni
In ogni caso, anche se Percy adesso aveva circondato con un braccio le spalle di Nico lui sapeva che quello era diventato per lui un movimento molto naturale, non aveva mai fatto nulla per malizia, non l’aveva neanche mai sfiorato in “quel senso”, anche se a lui non sarebbe dispiaciuto dato che aveva una cotta storica per il più grande ormai da quando erano solo due ragazzini.
[b]C'è un personaggio presente in BOO (che io non ho letto)[/b]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Percy Jackson, Quasi tutti, Will Solace
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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E’ sdraiato nel suo letto ormai da ore, gli altri in casa sono andati a dormire, ma lui è ancora sdraiato li con quegli occhi scuri che cercano delle risposte nel soffitto della sua camera da letto, intanto la mano si alza ad accarezzare le labbra ancora calde di quel bacio. Le stringe tra di loro e insieme a quest’ultime stringe forte anche gli occhi, andando a voltarsi di scatto di lato e stringe a se le coperte andando a respirare nel cuscino «Dormi» si ordina da solo, ma poi gli occhi vengono riaperti e puntati istintivamente sulla finestra la cui tenda è lasciata aperta, sospira e poi accende la lampada sul comodino, si alza a sedere e recupera il bicchiere di vetro per bere dei sorsi d’acqua. A quel punto gli occhi vengono portati di nuovo fuori dalla finestra e nota che nella stanza di Percy c’è una piccola luce. A quel punto inarca un sopracciglio «E’ sveglio..» e per quanto era stata pensata come una domanda fuori dalle sue labbra arriva come un’affermazione. Chiude di nuovo la luce guardando fuori dalla finestra, e nota che dall’altro lato succede la stessa cosa «No.. forse..» e quindi l’accende nuovamente, ed ecco giungere presto la risposta. A quel punto con il linguaggio morse dice
“Ci sei?” accendendo e spegnendo la luce un numero definito di volte per ogni lettera o con le giuste pause,
“Si” è la risposta a quella domanda.
Così sospira “Apri” riesce a dire, alzandosi dal letto e va in direzione della finestra aprendola, dopo poco ecco spuntare dall’altro lato Percy che stringe le braccia attorno al proprio corpo. Si guardano per qualche momento in silenzio e poi il più grande fa quello che ha sempre fatto anche negli anni addietro, si arrampica sul grande albero piantato tra le due case e lentamente arriva al ramo più vicino alla finestra di Nico
«Sposati» gli intima, e a quelle parole il ragazzo fa istintivamente qualche passo indietro e vede entrare con uno slancio il più grande, che recupera l’equilibrio andando ad allargare le braccia.
«Ciao» è la prima cosa che riesce a dire il più piccolo dopo momenti di silenzio interminabili, inutile dire che nella sua testa turbinano pensieri ed emozioni contrastanti, di come quella sera si è sentito accettato, messo al primo posto, di come qualcuno lo abbia trattato in modo naturale e senza preoccuparsi di fargli del male, si sia comportato in modo sincero e poi rivede quegli occhi verdi dove tranquillamente ci potrebbe sprofondare senza chiedere il salvagente.
«Ciao» risponde l’altro con un sospiro, si volta e chiude la finestra alle loro spalle, poi fa qualche passo avanti per osservarlo negli occhi neri, osserva tutte le sfumature di quelle ombre che viaggiano nello sguardo di quel ragazzino, quel ragazzino che sembra aver sofferto già troppo per la sua età e quindi allunga una mano in direzione del suo braccio ancorandolo e lo tira a se, senza pensarci gli mette le braccia attorno al busto e lo stringe con dolcezza «P..Percy?»
«Abbracciami.» gli chiede l’altro in modo supplichevole, a sentire quel tono di voce l’altro istintivamente gli porta le braccia attorno al collo e rimane così per qualche momento interminabile, fino a quando non sente qualcosa di caldo e bagnato che inizia a scorrere lungo il suo collo
«Percy.. tu stai piangendo?» domanda l’altro staccandosi e cercando gli occhi dell’altro, li ritrova ricolmi di lacrime e con quel verde ancora più acceso, quando Percy se ne rende conto si stacca dall’altro voltandosi di spalle per asciugarsi le lacrime
«Perché piangi?»
«Nico.. io.. mi odierai.»
«Non potrei mai odiarti»
«Ti ho seguito.» una piccola pausa «..stasera ti ho seguito» specifica poco dopo.
Ha bisogno di qualche minuto per assimilare quelle parole, e quindi lentamente comincia a collegare tutto quello che è successo quella sera: lui abbracciato a Will sulla moto, il modo in cui gli sfiorava le mani nel ristorante, come lo guardava e come.. lo ha baciato.
«Tu.. tu cosa?» sbotta quasi subito e quindi scuote la testa «Ah Percy! Devi smetterla!» gli urla contro, si rende conto che sono le tre di notte e quindi si obbliga a mettere la mano sulla bocca, poi fa qualche passo verso la porta della propria camera da letto e la chiude a chiave per assicurarsi che nessuno entrasse in quel momento, sarebbe un problema spiegare ad Ade perché il figlio del loro vicino di casa era nella sua camera da letto a quell’ora di notte.
«Percy ora spiegami perché mi hai seguito.»
«Volevo solo proteggerti..» bofonchia l’altro a testa bassa
«Io non ho bisogno di essere protetto!» sbotta Nico in un impeto di rabbia e quindi comincia a camminare avanti e indietro nella stanza «Tu..» comincia titubante «..ci hai visti..» gli si forma un nodo in gola quando alza il suo sguardo per incontrare quello del più grande e senza che concluda la domanda legge nei suoi occhi la verità e si trova a boccheggiare, alla ricerca di aria fresca.
«Ho visto che lui ti baciava.» commenta andando a stringere i pugni lungo i fianchi
«Le cose si fanno in due, Percy.» ammette l’altro stringendo le labbra tra di loro, nota come l’altro sgrana leggermente gli occhi, le nocche delle mani sembrano voler fuori uscire dalla sua carne e per qualche momento si spaventa anche di quella reazione, tanto che fa un passo indietro un po’ impaurito.
«Ti piace?»
«Cosa?»
«Nico te l’ho già fatta questa domanda, tu mi hai detto che forse poteva piacerti. Ora ci sei uscito, ti piace?»
«Io.. non lo so.»
«Come non lo sai? Cazzo mi hai appena detto che ci sei stato al suo bacio.. questo può voler dire sol-»
«HO PENSATO A TE!» sbotta all’improvviso il più piccolo, si rende conto solo l’attimo dopo di quello che ha detto andando a portare la mano davanti alla bocca, sente le guancie bruciare e lo sguardo fisso dell’altro sulla propria figura.
«Tu.. cosa?»
«Quando lui mi ha baciato, io ho pensato a te.» sospira alla fine, abbassa gli occhi sul pavimento andando e questa volta a stringere i pugni è lui, nota con la coda dell’occhio che l’altro gli si sta lentamente avvicinando e quindi fa un altro passo indietro, gli occhi cominciano a bruciare e qualcosa di caldo gli solca una guancia «Percy.. pe..per favore» chiede con la voce rotta dal pianto.
«Nico io..»
«Lo so.. non sono il tuo tipo» commenta il più piccolo con un sorriso in volto, un sorriso marcio, un sorriso che in realtà non può neanche essere chiamato tale perché è solo un ghigno di risentimento nei propri confronti
«E come sarebbe il mio tipo?»
«Partiamo dal fatto che sarebbe una donna.. magari rossa..»
«Stai parlando di Megan?»
«Non so chi sia, in ogni caso lei è molto più il tuo tipo di me.» la mano del più grande raggiunge il viso dell’altro, gli carezza dolcemente una guancia e poi lentamente gli lascia alzare di nuovo la testa, fa un altro passo andando a far aderire perfettamente il suo corpo vicino a quello del più piccolo e appoggia le labbra tra i suoi capelli neri andando ad odorare quel suo shampoo al melograno
«Oh Nico» sospira tra i suoi capelli «..you need someone fix you, not destroy you» (Ndr. È scritta in inglese perché in italiano non riesco a trovare le parole giuste per dargli un senso, scusatemi) e così si volta per tornare alla finestra, prima che possa spalancarla però sente un braccio sulla sua spalla che lo costringe a voltarsi, gli occhi verdi incontrano quelli neri del più piccolo che lo scrutano fin dentro l’anima, le mani cominciano a tremare e sa che se sarebbe rimasto in quella camera da letto probabilmente sarebbe andato tutto a puttane, eppure non poteva abbandonare quegli occhi che silenziosamente gli chiedevano di rimanere
«Non andare via.» per la prima volta sente la forza bruciare dentro, così gli si avvicina lentamente alle labbra, sfiora il suo naso vicino a quello del più grande eppure ancora non lo bacia, ha bisogno di un accenno da parte dell’altro che arriva poco dopo quando inclina leggermente la testa di lato e sfiora con il naso le sue labbra, a quel punto fa un altro passo e si ritrova a baciarlo. Il bacio è inizialmente quasi inesistente, anche perché le loro labbra si stanno solo sfiorando, poi il più grande appoggia le braccia attorno alla sua vita e lo attira a se cominciando a socchiudere le labbra, i loro sapori cominciano a mescolarsi e lentamente Percy comincia a camminare in avanti facendo trovare Nico disteso sul proprio letto, continua a baciarlo con dolcezza mentre gli accarezza i capelli con la mano destra
«Nico..» sussurra l’altro
«Shh, e baciami.»


Angoletto mio: Lo so, vi ho fatto aspettare un pò e forse questo capitolo non è neanche il migliore, anche se so che vi farà piacere questo bacio. Io sono però del parere che le cose che capitano di notte, è come se fossero fuori dalla realtà. (Momento poetico) La notte è come un sogno ad occhi aperti, ma con la consapevolezza che appena arriverà l'alba dovrai svegliarti.
Intanto fatemi sapere cosa ne pensate :)
  
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