Si aprono i cancelli.
Porti finalmente fuori dal campo i tuoi sedici anni insieme ai sedici chili.
Dovresti essere contenta, sei uscita.
Ma non sei libera.
Non dimenticherai mai il marchio a fuoco sul tuo braccio.
Quel nazista che ti prese per i capelli e ti violentò.
L’odore acre del sangue e della morte.
Le manine bianche dei bambini che spuntavano dalle fosse comuni.
Lo sguardo di Anne, la ragazza olandese che sognava di diventare una scrittrice.
Gli occhi verdi di Margaux, la piccola francese che a soli sette anni accettò di lavorare alle cucine.
Il sorriso di Pierre, tuo fratello, che prima di morire nelle camere a gas diede una margherita alla mamma.
E i tuoi genitori, dispersi… forse sono morti anche loro.
Non sei libera, non lo sarai mai più.
I campi di annientamento, a quanto pare, sono riusciti nel loro intento.
Uscita dal campo, tra la neve vedi una piccola coccinella.
Non ne vedevi una da quando tuo padre ti portò al parco, anni prima della proclamazione delle leggi razziali.
Ti brillano gli occhi, e guardi quella coccinella come un cieco guarda per la prima volta il mare.
Non sarai mai libera, mai, eppure c’è sempre la speranza…




angolo autrice
Salve a tutti! Oggi, beh, lo sapete tutti, è la Giornata della Memoria, ed esattamente settant'anni fa le truppe alleate liberarono Auschwitz.
Ogni volta che penso allo scempio che il regime nazista ha compiuto, l'indignazione e la rabbia mi assalgono. Sei milioni di uomini, donne e bambini con la sola colpa di avere una fede sono morti, SEI MILIONI. 
Non dobbiamo pensare che a noi non possa succedere, perchè potrebbe. Se non siamo pienamente consapevoli di ciò che è accaduto, beh, allora la Giornata della Memoria e la morte di sei milioni di individui non è servita a niente.
Mi fermo qui, potrebbe finire a comizio :')
xx
Lucy