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Autore: anarchistZoe    27/11/2008    0 recensioni
Non so se è considerabile come una storia, è un pensiero che ho avuto ieri notte mentre leggevo ed è uno dei miei grandi sogni, raccontati sotto forma di diario. Chi vorrebbe mai vivere in uno squat anni '70?Avete quella persona di fronte.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok,abbiamo capito che tornare indietro di 30 anni è impossibile, purtroppo non se ne parla, ma allora è arrivato il momento di farsene una ragione e guardare avanti, o almeno vivere il presente. Quali sono i libri che ti hanno cambiato la vita?? Se qualcuno me lo chiedesse, cosa potrei rispondere se non Death or glory, la storia dei Clash! Sembra una cretinata... anzi,forse è una cretinata! Ma mannaggia gente, che altro posso fare!
Ho comprato questo maledetto libro, e insieme a Costretti a sanguinare di Philopat mi sta facendo venire in mente sogni e ispirazioni alquanto poco ordinarie per una studentessa universitaria del 2008, soprattutto perchè non ci sarebbe il background giusto dietro...
Il primo passo sarebbe andare a Milano, ad agosto magari (causa esami universitari, e già qua si perde tutto in un misto di banalità e ridicolaggine che mi caratterizza, come al solito)... il progetto è di cercare uno di quegli pseudo-lavori cretini tipo dog-sitter, che sarebbe l'ideale, e trovare una casa squat occupata (altra ridicolaggine, visto che non penso proprio che ne esistano ancora)... e vivere un mese vagabonda, così come viene, a 20 anni perchè più il tempo passa, più la cosa si fa ancora più irrealizzabile di com'è già adesso.
Non è per niente credibile, vero? Non per niente ho scritto che è un sogno! xD
In alternativa a Milano, anche Bologna va bene. E' solo che Milano era la capitale italiana del punk. Ecco che si riparte con la storia del punk. Non ha senso, come tutto quello che sto scrivendo qui, ma allora diciamo che questo intervento è dedicato a tutte quelle ambizioni irrealizzabili e senza senso che lambiscono i pensieri dei giovani italiani depressi e demotivati degli ultimi due decenni, ok?
Allora ci sta tutto! Questo è il mio personale. Senza false ipocrisie e senza troppi pensieri. Sono sogni, non realizzabili, quindi tanto vale sbizzarrirsi.
Detto ciò, posso continuare a scrivere questo intervento come se tutto ciò fosse non solo realizzabile, ma anche normalissimo.
Prenderei il treno senza biglietto da Roma Termini a Milano centrale, un controllore mi farebbe una multa che non pagherei. Scenderei a Milano centrale, dove non sono mai stata in vita mia, e inizierei a camminare con lo zaino da campeggio in spalla, col sacco a pelo dentro, e la borsa militare a tracolla. Camminerei fino a perdermi, e nel frattempo attaccherei in giro per la città i volantini col mio num di telefono, gli annunci da dog-sitter. Avrei una paura nera a dormire la notte per strada nel sacco a pelo, ma lo farei con l'adrenalina che scorre nelle vene. Scriverei i miei pensieri su un'agendina, da cui poi ricaverei stupidi versi per altrettanto stupide canzoni. Il giorno dopo andrei in uno schifoso bagno pubblico a cercare di lavarmi alla meno peggio, o cercherei una fontana. Una vecchia signora mi chiamerebbe per portare in giro il suo barboncino nano bianco,e così guadagnerei i miei primi 5 euro l'ora, per andare a mangiare qualche schifezza dal McDonald. Continuerei a girare e girare e girare all'infinito con lo zaino in spalla, conoscerei persone come me, persone che mi odiano, persone che mi ammirano, persone che si schifano (che sarebbero la maggior parte). Incontrerei una ragazza con i rasta viola e fucsia, e un ragazzo grasso con una birra in mano. Loro abiterebbero in uno squat, in una casa occupata, in una zona buia, inquietante ma non quanto dormire da sola, la notte prima, col sacco a pelo per strada. Conoscerei altre persone nello squat. Un nuovo Marco Philopat, un nuovo Woody Mellor (che, per chi non lo sapesse, è uno degli pseudonimi di Joe Strummer prima che diventasse Joe Strummer), un nuovo gruppo stile Crass, e tante persone simili. Loro avrebbero vari strumenti rimessi insieme, con pezzi rubati, nello squat, e un sacco di erba, fumo, magic mushrooms, LSD... proverei per la prima volta l'LSD, mi sentirei male, sarei veramente allucinata, ma poi lo rifarei ancora e ancora e ancora. Fumerei tante volte quante mangio. E ci sarebbe anche tanto, tantissimo alcohol. Ma veramente così tanto da far ubriacare un esercito. E mi sentirei male tutte le sere, e sverrei nello squat mentre persone a caso armeggerebbero con gli strumenti, più ubriachi e drogati di me. Poi suonerei anch'io. E canterei così stonata come sono, perchè è questo il punk. E l'età massima della gente nello squat sarebbe di 23 anni, non di più! E l'età minima, 14 o 15. Poi formeremmo un gruppo riot grrrl insieme ad altre ragazze, la cantante sarebbe come Siouxsie Sioux, io sarei la batterista. Litigheremmo tantissimo, ma non scioglieremmo il gruppo, perchè non sarebbe un vero e proprio gruppo, ma solo un armeggiare di corde, bacchette e voce. Un incomprensibile miscuglio di suoni e rumori. Ci sarebbe il sesso libero nello squat. Gente che scopa davanti a tutti fregandosene. Non ci sarebbero droghe troppo pesanti, bandita l'eroina. Se ci fosse qualche eroinomane, lo si caccerebbe via tutti insieme. Amesse ketamina e MD, oltre a quelle nominate prima.
Vivrei un mese in mezzo a questo bordello, poi avrei due possibilità di fronte a me. Riprendere il treno, tornare a Roma e ricominciare la mia vita da noiosa universitaria qualsiasi, o rimanere nel mio squat, che si chiamerebbe Vomit Heights in onore del primo squat di Woody Mellor, dove ormai sono una delle persone più in rilievo. E allora sceglierei di tornare a Roma, continuare la mia vita e diventare, in futuro, una commessa di supermercato a Taipei, perchè nella vita ho voluto studiare il cinese e basta. Sarei una commessa di supermercato occidentale a Taipei, con un'esperienza da squatter punk alle spalle.
Poi mi sveglierei, e capirei che è un bellissimo sogno, veramente meraviglioso. Ma un sogno. Prenderei la mia borsa militare, me la metterei a tracolla, e mi incamminerei verso la mia vita omologata, lasciandomi i miei sogni alle spalle e seppellendoli.
  
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