Avete mai avuto l'impressione di essere invisibili?

Sentire che nessuno nel corso della vostra vita vi abbia mai guardato davvero, soffermandosi sulle innumerevoli sfaccettature della vostra persona, sui piccoli particolari del viso, sui delicati gesti, imparando a conoscervi a poco a poco.

Ecco.

Hinata si era sempre sentita così...Invisibile.

Sedici anni di invisibilità, di vita oscurata dall'ombra di altri.

E dunque, per una persona così invisibile, cosa si prova a sentirsi osservati per la prima volta?

Ci si sente Impauriti? Nudi? Spaventati?

Oppure Amati?

Era una serata come tante altre, una di quelle serate che passi a mangiare una pizza con gli amici nel ristorante vicino a casa.

C'erano proprio tutti quella sera: Suo cugino Neji con TenTen, Rock Lee, Kiba, Shino, Temari, Kankuro, Gaara e Matsuri, Choji, Shikamaru e Ino, Sasuke e Sakura e ovviamente lei, Hinata.

Era presente anche una new entry, un cugino di Ino a quanto aveva capito, si chiamava Naruto Uzumaki e pareva la copia sputata della ragazza, al maschile.

Biondo, occhi blu, sorriso splendente, carattere gioviale...Un ragazzo perfetto insomma.

Ma per Hinata quel ragazzo era strano...le pareva che dietro la maschera di palese allegria si nascondesse un dolore profondo.

E così si era messa ad osservarlo, confidando sul fatto si essere invisibile al mondo. Osservava le espressioni del viso, la brillantezza degli occhi, tutti i particolari che riusciva a cogliere.

Svelare il mistero che avvolgeva quel ragazzo era diventata la sua ossessione.

Ogni tanto lo sorprese a guardare nella sua direzione ma, pensò, io sono invisibile...non sta di certo guardando me.

Tuttavia non poté fare a meno di sperare che quei frammenti di cielo si posassero su di lei almeno una volta. Mai aveva desiderato tanto che una persona la notasse.

La serata passò mediamente in fretta, e si ritrovarono in 4 a camminare verso le rispettive case: Ino, Shikamaru, Hinata e...Naruto.

Ovviamente il ragazzo pernottava dai parenti, e Yamanaka e Nara erano vicini di casa da tempi dei loro nonni. L'unica a dover fare una deviazione per arrivare a casa era lei.

Una ragazza da sola non può andare in giro di notte, occorreva un accompagnatore.E chi se non il misterioso Naruto?

La ragazza rimase piacevolmente sorpresa quando lui si offrì di accompagnarla a casa, ma le rimaneva un dubbio.

“N-Naruto-kun...perchè hai deciso di accompagnarmi? N-non f-fraintendere, te ne sono grata, m-ma non riesco a capirne la motivazione...”

“Beh Hinata...inizialmente l'ho fatto per il semplice motivo di lasciare soli mia cugina e il suo ragazzo...” illusa pensò lei “poi però, mi sono reso conto che volevo conoscerti meglio. Mi incuriosisci sai? Mi hai fissato tutta la sera, senza mai rivolgermi la parola, perchè?”

“b-beh...e-ecco...i-io...i-io ho notato che...che a v-volte non sorridi realmente...c-come s-se indossassi una m-maschera...”

“Cavolo...ed io che pensavo di essere riuscito a non darlo a vedere...hai un buono spirito d'osservazione eh?”

“C-cosa intendi dire? C-che ti è successo? S-se posso o-ovviamente...”

“Da oggi in poi vivrò da mia cugina Ino...la ragione...è che i miei genitori sono morti un mese fa”

La ragazza sussultò a queste parole, ma lui non si scompose, e continuò il suo racconto.

“Era un sabato sera, io volevo assolutamente andare a mangiare fuori, all'ichiraku ramen, ed insistetti finchè non acconsentirono entrambi...in fondo, che male faceva uscire un po' noi tre insieme?” sorrise amaro al ricordo, “nella strada del ritorno però...un camion sbandò, e andò a finire sulla nostra macchina...loro sono morti e io no...perchè?”

Una lacrima solitaria scese dai suoi occhi color di cielo, e venne raccolta prontamente dalla minuta mano di hinata che, stupitasi lei stessa del suo gesto, ritrasse velocemente il braccio.

“I-io...m-mi dispiace tanto Naruto-kun...io ho perso mia madre qualche anno fa, e so come ci si sente: si vorrebbe morire per raggiungerli, e niente conta più...però...però ho imparato che è inutile rimuginare sul passato, quel che è stato è stato, e se tu sei vivo una ragione c'è...quindi...quindi non pensare al fatto che loro sono morti e tu no.ma pensa piuttosto al fatto che loro adesso vivono in te...e..e dunque..dunque non abbatterti..ti staremo vicini...i tuoi zii, Ino e...e anche io ti starò vicina...se tu lo vorrai...”

Hinata era stupita da se stessa...non aveva mai parlato così tanto guardando negli occhi una persona, certo era rossa come un peperone, e la voglia di scappare era tanta, ma non fece nulla di tutto questo...continuò a fissarlo negli occhi, in quegli occhi blu ormai velati dalle lacrime, e lo abbracciò stretto quando lui scoppiò a piangere davanti a lei.

Continuò a stringerlo forte, comprendendo il suo bisogno di sfogarsi, comprendendo il suo desiderio di sentirsi amato...

E quando lui, remore dalle tante lacrime, la guardò negli occhi e la baciò sussurrando un “Grazie” a fior di labbra, finalmente Hinata capì.

Capì che Naruto era stato il primo, in 16 anni di vita, ad averla vista...

Capì che lei, accanto a Naruto, poteva brillare...e rischiarare le ombre che la rendevano invisibile.