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Autore: Kaimy_11    27/01/2015    2 recensioni
Si può scoprire come una guerra possa unire, invece che dividere.
In un mondo tanto attento alle regole, alle leggi, una trasgressione può diventare bella e importante quanto un fiore nel deserto.
Forse amare significa trasgredire, forse per un capofazione degli Intrepidi proteggere qualcuno per lui importante potrebbe essere un rischio troppo grande.
Ma come rinunciare ad una persona capace di essere forte e testarda quanto lui, ma che al tempo stesso sa come dare pace al suo cuore tormentato?
Sarà davvero il fuoco che scioglie il ghiaccio, o il ghiaccio a spegnere il fuoco?
In guerra e in amore tutto è permesso...
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The reason '
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26. Speranza

 

 

Nel silenzio della stanza che sembrava improvvisamente essersi gelata, Aria si ritrovò gli occhi grigi di Eric puntati contro, e dovette fare i conti con la sua espressione più impassibile.

Una statua di ghiaccio sarebbe stata più calorosa, mentre lui rappresentava il gelo senza fine. Non esprimeva nulla, non parlava, la guardava in attesa della sua risposta e lei si mordeva il labbro inferiore in attesa di avere le parole adatte da offrirgli.

Voleva sapere se, oltre ad aver preso parte alle esecuzioni dei Divergenti, avesse anche agito di mano propria. Ma lui le aveva rivolto un’altra domanda, chiedendole se quel dettaglio fosse realmente rilevante.

Si morse il labro con più forza, Eric aveva ammesso di aver fatto i nomi dei Divergenti che successivamente venivano assassinati, di essere stato partecipe.

Dopo aver confessato di aver guardato negli occhi tutti quei ragazzini che venivano lasciati cadere oltre la recinsione dello strapiombo, la mano che aveva di fatto spinto quei malcapitati, come poteva fare la differenza?

Certo, le mani di Eric erano sporche di sangue innocente, si era fatto comandare da Jeanine come uno schiavo e aveva agito in modi spregevoli e spaventosi. Era responsabile di ogni singola morte e non aveva fatto nulla per cambiare la situazione, di conseguenza, anche lui aveva ucciso tutti i Divergenti che avevano tentato di superare l’iniziazione degli Intrepidi.

Però, con le sue parole, forse Eric intendeva ben altro.

Le aveva chiesto se, arrivati a quel punto, avesse realmente importanza quantificare le sue effettive colpe.

Era ovvio che fosse colpevole, che fosse un assassino, perché concentrarsi su inutili dettagli?

Ma, soprattutto, dopo tutto quello che avevano condiviso e dopo essere caduti vittima di quel sentimento che li dilaniava dall’interno e gli impediva di separarsi, aveva davvero importanza di quante gocce di sangue si fosse realmente macchiato? Poteva un particolare distruggere quello che c’era fra di loro?

E, con quel pensiero, rispose. –No…-

Eric piegò appena la testa e la guardò in silenzio per alcuni secondi, come se si aspettasse che potesse cambiare idea.

-Ma ho bisogno di sapere un’ altra cosa.- Continuò, sostenendo il suo sguardo arrabbiato. – Finn credeva che fossi un’altra Erudita infiltrata tra gli Intrepidi, sei tu l’altro?-

-Lascia perdere Finn, lui si diverte a vederla così, piuttosto che ammettere che mi sono meritato il mio posto.- Scattò Eric, scuotendo la testa. -È vero, Jeanine ha parlato con Max durante la mia iniziazione e gli ha detto di tenermi in considerazione, ma il resto l’ho fatto io. Sono un capofazione Intrepido, non un Erudito sotto copertura!-

Il ragazzo la guardò attentamente, ma a lei non importava. Si morse il labbro e gli rispose con decisione.

-Perché hai cambiato fazione allora, se eri tanto fedele a Jeanine? Non è che le servivi dove sei adesso?-

Lui capì quello che intendeva e trattenne una smorfia di puro odio, strinse un pugno e tentò di parlare con un tono di voce controllato.

-Si, le servivo dove sono adesso, ma non ha preso un Erudito e lo ha travestito da Intrepido! Ha capito che volevo cambiare fazione, che ero ambizioso e determinato, così mi ha proposto il suo piano.-

Aria si concesse alcuni secondi per riflettere, abbassò lo sguardo e prese un respiro profondo, per poi tornare a fissarlo con insistenza, per nulla soddisfatta.

-Diciamo che ci siamo aiutati a vicenda, lei voleva un capo Intrepido che l’aiutasse ad organizzare il nostro piano e che le consegnasse i Divergenti, ed io volevo diventare capofazione!- Precisò il ragazzo.

-Il prezzo non aveva alcuna importanza, vero?-

La mascella di Eric scattò quando la strinse con ferocia, prima di urlare. -Ho fatto la mia scelta, Aria, sono anni che so che gli Eruditi progettano qualcosa, e non volevo essere usato per i loro piani. Volevo avere un posto in prima linea.-

-Ti sei fatto usare, Eric!- urlò a sua volta. -E hai ucciso delle persone!-

-Persone? Erano Divergenti! Sai quanto possono essere pericolosi, sei cresciuta anche tu fra gli Eruditi! Vanno fermati, sono come un virus pericoloso che non deve diffondersi!-

Le mani tremanti di Aria si strinsero e i suoi occhi si chiusero per assorbire l’ennesima sfuriata di Eric.

- D’accordo vanno evitati e sono pericolosi, ma non potevi considerarli persone?-

-Le ho considerate persone e le ho mandate a morire lo stesso, va bene?- Sbraitò.

Aria si zittì all’instante.

La rabbia aveva reso Eric ancora più pericoloso, si era accorto che Aria aveva smesso di respirare, ma non si calmò.

-Se non lo avessi fatto non saremmo qui, saremmo entrambi stati iniettati con il siero di simulazione! Non so cosa volessi tu, ma io di certo non faccio il burattino! Ho passato degli anni al comando, sono stato rispettato, sono stato bene, me lo meritavo! Se in cambio c’era da smascherare qualche fottuto Divergente, l’ho fatto e lo rifarei di nuovo!-

Eric prese a girovagare per la stanza, ceco d’ira e con i muscoli contratti carichi di forza.

Qualcosa però scattò nella mente di Aria e così, ancora indebolita dalla paura, si lasciò sfuggire una domanda con un filo di voce.

-Cosa sarebbe successo se ti fossi opposto?-

Il ragazzo smise di camminare avanti e indietro e si voltò di scatto verso di lei, ancora ferma vicino alla porta.

-Vedo che finalmente usi il cervello per uscire dal tuo mondo incantato!- La beffeggiò, crudele.

Girando la testa da una parte, Aria non seguì Eric mentre avanzava tronandole davanti, ma si accorse benissimo della mano che le mise sulla spalla.

-Mi avrebbero ucciso, Aria. Sapevo troppo, non potevano rischiare. Inoltre un patto è un patto, se non mi occupavo più dei Divergenti avrei perso prima il rispetto di Max e poi tutto il resto.-

Scossa da un leggero brivido, Aria sentì la confessione di Eric e la sua voce vibrante attraversarla come una lama infuocata.

-Lo sai quello che ho fatto per proteggerti?- La incalzò lui, chinandosi in avanti a mettendo il viso all’altezza del suo in cerca del suo sguardo.

Gli occhi di Aria incontrarono finalmente quelli del ragazzo, ma rimase in silenzio.

-Non era solo la relazione con un’iniziata il problema. Avevo dato la mia parola che ti avrei lasciato alla simulazione, e invece non avevo alcuna intenzione di farlo! Ma non potevo fare di testa mia, mi sono dovuto attenere agli ordini solo per poter avere la certezza di garantire sicurezza a me stesso e a te.-

-Tu odi obbedire agli ordini degli altri!- disse piano, guardandolo.

-Bene, allora saprai quanto mi è costato!- Scandì a denti stretti, afferrandola da entrambe le braccia.

Con una scrollata di spalle, Aria si liberò delle mani di Eric, abbassando lo sguardo perché non voleva più guardarlo, dato il peso elevato che sentiva dentro.

-Perché tu e gli altri capifazione vi siete alleati con gli Eruditi?-

Eric fece un cenno. -Perché, se riusciranno a togliere il governo agli Abneganti, Gli Eruditi ci hanno promesso un posto nel consiglio.-

Le sopracciglia di Aria scattarono verso l’alto, guardando il ragazzo con scetticismo.

-Quindi governeranno loro con il vostro appoggio? È questo che volete, che vi tengano in considerazione per ogni decisione importante?-

-Potremo finalmente dire la nostra, nessuno ci ascolta mai!- precisò Eric, mostrandole una smorfia per la sua mancanza di intuito.

-Si, è vero!- dovette concordare dopo una breve riflessione. -Perché i capifazione Intrepidi sono solitamente troppo giovani e troppo impetuosi. Sono considerati animali selvaggi senza buon senso…-

-E dovrebbe andarci bene? È da troppo tempo che veniamo ignorati, adesso vogliamo rispetto!-

Ma Aria non disse nulla, al contrario, si rifugiò in un lungo silenzio e si abbracciò da sola portandosi le mani sulle braccia, come in cerca di conforto.

Capì in quel momento che avrebbe dovuto scegliere.

Scegliere se essere complice o meno dei crimini e dei piani contro l’intera fazione in cui era appena entrata, ma quella decisione non spettava più a lei.

Avrebbe potuto opporsi, decidere liberamente di scappare, qualora non fosse successo nulla fra di loro.

Ma oramai, dopo tutto quello che c’era stato, arrivati a quel punto, non aveva più nulla da decidere.

Nulla poteva avere importanza.

Non si poteva più tornare indietro.

Eric era parte di lei e aveva lottato per proteggerla.

Avrebbe dovuto convivere con la consapevolezza che lui, negli anni, avesse dovuto sottostare a ordini folli ed obbedire eseguendo gesti sconsiderati.

Forse a causa della paura che aveva provato, forse per colpa della sensazione di vuoto che sentiva dentro di sé o per la voragine che minacciava di aprirsi sotto i suoi piedi e di inghiottirla, Aria non poteva fare a meno che aggrapparsi con tutte le sue forze ad Eric e di sentirsi sua alleata.

Sentiva il peso di quella guerra, di quelle morti, di quei sacrifici e di quelle azioni fuori dai limiti su di loro, schiacciarli e soffocarli, e non poteva fare altro che lottare con lui.

-Aria...-

Quando sentì la sofferenza nella voce del ragazzo, e si accorse della scintilla di speranza che illuminava i suoi occhi, Aria sperò che non tutto in lui fosse perduto.

Il mostro che teneva imprigionato dentro di sé non si cibava solo di cattiveria. Eric era sconsiderato, malvagio, ma era anche coraggioso e in grado di rischiare ogni cosa per proteggere qualcuno.

Per proteggere lei.

E, qualcuno in grado di amare, non poteva essere del tutto cattivo.

Doveva esserci del buono in lui, doveva esserci una luce dietro l’oscurità.

Quel ragazzo era entrato dentro il suo animo senza permesso. Aveva fatto irruzione nella prigione in cui si era rifugiata, sfondando le porte e portandola in salvo dal buio in cui si era lasciata sprofondare.

Aveva riacceso la sua luce, quella luce che si era spenta per colpa del suo senso di solitudine.

Era sempre stata sola e diversa.

Solo lui le aveva ridato speranza.

E se la speranza era la chiave, trovare la luce di Eric diventava la sua missione primaria. La sua unica soluzione di vita.

Poiché vivere senza di lui sembrava follia, non le restava che dimostrare che c’era ancora speranza per il suo cuore ribelle.

Nella sua mente dovette giustificare tutti i suoi crimini, cancellare le sue cattiverie e trasformare la rabbia che solitamente lo indentificava in disperazione.

Doveva usare quella chiave di lettura, o sarebbe caduta in un limbo senza ritorno.

Arrivati a quel punto, non aveva davvero importanza quante morti Eric avesse realmente sulla coscienza.

Non poteva considerarlo un assassino.

O sarebbe stata lei a morire.

Aveva bisogno di lui come ne aveva del sole, perciò doveva trascinarlo fuori dal buio.

Salvare lui avrebbe salvato lei.

Il ragazzo provò a metterle una mano sul viso, ma lei si scostò bruscamente, lo aggirò e si allontanò.

-Aria!- riprovò Eric, avvilito.

-Lasciami un attimo!- gli disse alterata.

Si voltò verso di lui e si fissarono in silenzio, lui che abbandonava la sua collera e cercava di rasserenarsi, lei che tentava di dimostrarsi calma facendo dei lunghi respiri.

-Mi serve un momento da sola…-

Le sue parole sembravano quasi una supplica così, per evitare di scoppiare a piangere, decise di rifugiarsi nel bagno.

Tuttavia, prima che di richiudere la porta, la voce di Eric la richiamò.

-Non c’è altra scelta!- le disse lui, con la voce tremante per lo sforzo di mantenere un tono pacato. La guardava con attenzione, scandendo ogni sillaba.

Aria abbassò la testa.

-Adeguati come ho fatto io!-

Sollevando gli occhi verso di lui, Aria vide il suo sguardo feroce e, allo stesso tempo, lo vide arrendersi.

Ma lei non voleva arrendersi.

Si chiuse in bagno rifiutandosi di rispondere.

 

Quando Eric rientrò nella sua camera, dopo aver fatto un giro di supervisione all’esterno per accertarsi che tutto procedesse per il meglio, trovò Aria seduta sul letto.

Era dovuto andare ad assistere alla cerimonia per l’ingresso nella fazione dei nuovi iniziati, e fortunatamente nessuno aveva fatto domande per l’assenza di Aria.

Lei era decisamente più al sicuro dove era in quel momento, con la possibilità di calmarsi e di riprendersi dopo tutto quello che aveva scoperto. Inevitabilmente adesso condivideva anche lei quel peso opprimente sulle spalle, che sembrava capace di togliere ogni respiro. Era la costante paura che qualcosa andasse storto, e l’orrore della consapevolezza di essere dalla parte sbagliata e di aver fatto, o di stare per fare, cose terribili.  

Si sedette vicino a lei sul letto, rimanendo in silenzio a fissare la luna fuori dalle vetrate, con Luna la gatta raggomitolata vicino alle loro gambe.

-Almeno mi risparmio la scelta della carriera, tanto non avevo idea di cosa prendere.- Lo voce di Aria si fece udire senza preavviso, accompagnata da una sua alzata di spalle.

Eric la guardò e sorrise nella penombra, un po’ per quello che aveva detto e un po’ per la sua volontà di intrattenere una conversazione meno grave di quella che avevano avuto poco prima.

-È per questo che esistono i capifazione: osservano gli iniziati durante l’addestramento per consigliarli nella scelta.- Le disse ironico. -E tu ne hai uno tutto per te che ti ha osservata e che ti conosce abbasta bene da sapere cosa potrebbe fare al caso tuo.-

Aria guardò il suo sorriso beffardo e sollevò le sopracciglia. -A sì, e che lavoro dovrei scegliere?-

-Secondo te qual è il tuo punto di forza?-

-L’unica cosa di cui mi sono convinta, è che vorrei un lavoro che mi permettesse di sfruttare la mia intelligenza. Anche se ho scelto gli Intrepidi, so che uso sempre la testa!- ammise, stretta nelle spalle.

-Tu fai una riflessione per ogni passo che fai, sei una calcolatrice nata, ed è su quello che devi puntare.-

Senza rispondere nulla, la ragazza lo osservò con attenzione.

-Senza dimenticarti però che hai un carattere molto forte, che sicuramente può tornarti utile.- sottolineò Eric, con uno sguardo deciso ed intrigante.

-Quindi?-

-Quindi sei perfetta per un ruolo di comando!-

La ragazza fece per aprire bocca per parlare, per rispondergli che era folle a pensarla in quel modo. Poi si ricordò che, nell’ultima discussione sulle carriere che aveva avuto con Will e Christina, anche l’amica le aveva consigliato un lavoro che avesse a che fare con il comando.

Se anche Eric era di quel pensiero, voleva dire che aveva davvero trovato il tipo di carriera che doveva seguire. Per un attimo si sentì felice, quella piccola vittoria era una distrazione piuttosto piacevole e confortante.

-Guarda che non voglio fare il capofazione!-Precisò, trattenendo una risata.

-Infatti ci sono altri ruoli, anche più adatti per te.-

Eric sembrava piuttosto protettivo nei suoi riguardi, come un vero maestro con la sua allieva, e realmente coinvolto nella discussione.

Aria sospirò. –Tipo?-

-Supervisore area logistica!-

-O mio dio, sembra una cosa da Eruditi!-

Eric ignorò il suo tono di protesta. -È vero!- ammise, concedendosi una breve risata. -L’area logistica è il centro operativo che controlla tutta la residenza, coordina i vari reparti e divide gli ordini per garantire il funzionamento della fazione. All’inizio ti occuperesti del passaggio delle consegne ai settori, e per il primo anno saresti solo un’ apprendista. Ma, se raggiungerai il massimo della carriera, potresti essere importante come un capofazione.-

Assorbendo quell’ informazione, Aria rimase in silenzio con lo sguardo basso e concentrato.

-Avresti una grande responsabilità, all’interno della fazione nessuno si muoverebbe senza un tuo ordine, avresti il controllo generale su tutto.- Affermò Eric, studiandola con attenzione, pronto a cogliere ogni sua reazione.

Ed Aria sorrise, sollevando gli occhi pieni di gioia su di lui. - Mi piace!-

Le sorrise a sua volta, orgogliosamente. -Oppure potresti scegliere di partire come addetto al poligono.-

Lei lo guardò interrogativa.

-Sei brava a sparare, partiresti come addetto alle armi, ma potresti diventare istruttore e anche dirigente del poligono e del reparto armamenti. E, sai com’è, in una fazione come la nostra, il reparto delle armi è molto importante!-

Aria si mordicchiò un labro. -Potrebbe essere un’idea, ma preferisco la prima opzione. Tutto dipende da cosa scelgono quelli prima di me in classifica…- A quella parola sussultò. -Aspetta… la classifica!-

-Già, la classifica!- Il naso di Eric si arricciò per il disgusto e una smorfia lo rese terrificante.

Spalancando gli occhi, Aria si strinse nelle spalle, mortificata. -Cosa c’è? Che posto ho?-

-Sei quinta!- Le rispose, sputando fuori quelle parole con rabbia.

Inizialmente Aria non condivise il suo dissenso, aver superato entrambi i moduli della terribile iniziazione degli Intrepidi e classificarsi al quinto posto era qualcosa di cui andare fieri. Ma poi si trovò a riflettere sulla delusione di Eric, e capì che essere quarta su più di venti persone era un buon risultato, soprattutto se lo si era ottenuto battendosi contro ragazzi più forti. Ma essere quinta su dieci persone che erano riuscite a passare, dopo aver superato le proprie paure, era un traguardo appena sufficiente.

-Quinta? Sono scesa di un posto ma la classifica si è dimezzata quindi, se ero tra i primi, adesso sono a metà…- Constatò a bassa voce.

-Mi aspettavo molto di più di te, hai spaccato la faccia a gente contro cui ti davamo per spacciata, e poi è tutto qui quello che sai fare?-

Come immaginava, dopo il risultato che aveva avuto nei combattimenti, il suo quinto posto a fine iniziazione non era all’altezza delle aspettative. Anche lei c’era rimasta male, d'altronde aspettava quel momento da anni, ma a quanto pareva anche Eric si aspettava molto di più da lei.

E, la delusione di Eric, era molto peggiore da mandare giù, faceva più male e sarebbe stata molto più difficile da superare.

Probabilmente glielo avrebbe rinfacciato a vita.

-Grazie per l’incoraggiamento! È stata colpa del tempo pietoso che ho fatto alla prima simulazione, e poi avevo troppe paure.- Provò a giustificarsi, nascondendo dietro una smorfia il suo malessere.

-Per tua fortuna, invece, c’era chi ne aveva molte di più di te.- Le rispose Eric, guardandola dall’alto, ancora infastidito.

Aria sospirò imbronciata e scosse la testa, non le piaceva quella situazione. -Bè, allora, com’era la classifica? Sai com’è, io non l’ho vista!-

-Primo Uriah, secondo Peter e terza Tris.- Disse Eric in tono piatto.

-Che? Tris, ma stai scherzando?-  esclamò indignata, guardandolo con incredulità.

-Ha fatto dei tempi da record durante le simulazioni. Avrebbe superato perfino Uriah se non fosse stato per il distacco di punti che avevano nel primo modulo, dato che lei è passata per un pelo.- Ammise schifato.

-E dopo chi c’è?-

-Lynn, e poi tu!- Si rifiutò di guardarla, di nuovo infastidito per il risultato mediocre a cui era arrivata.

Aria lo guardò storto e sospirò con rabbia, stanca di vederlo offeso e di sentirsi rinfacciare che lo aveva deluso per non essere riuscita a fare meglio. - Mi ha superato anche lei?-

-Ha fatto dei tempi perfino migliori di quelli di Uriah nelle simulazioni, ma in combattimento ha dovuto affrontare tutti ragazzi interni decisamente forti. Solo per questo, nel primo modulo, eri davanti a lei.- Precisò aspro.

Lei alzò gli occhi al cielo. – Continua!-

-Marlene, poi Will e Christina e poi la tua amica Sasha. Infine altri due interni.-

-Non è male quinta…- provò a dire timidamente, con voce dolce, ma l’occhiataccia di Eric le fece capire che era inutile continuare su quella strada. -Però sì, mi aspettavo di più. Scusa se non siamo tutti forti e coraggiosi come te!-

-Io sono arrivato primo nel mio anno!- le disse arrogante.

-Complimenti!- canticchiò sarcastica. -Facendo risultati da record, immagino!-

-No, i risultati da record li ha fatti Quattro quando, qualche anno dopo, è arrivato fra gli Intrepidi.-

Vedendo come aveva reagito, Aria capì di aver toccato un tasto delicato. -È per questo che lo ami tanto?- provò ad ironizzare.

-Max lo voleva al comando, ma i capifazione possono essere solo di numero dispari, e cinque è già un numero elevato. Indovina chi avrebbe dovuto cedergli il posto se lui avesse accettato?-

Eric aveva la voce avvelenata, forse non solo dalla rabbia, ma anche per qualche sconfitta nascosta.

Si alzò dal letto ed iniziò a spogliarsi frettolosamente, lanciando i propri vestiti sul pavimento, poi si infilò sotto le coperte e si stese su di un fianco dandole le spalle.

Aria sospirò, si tolse i pantaloni e si stese anche lei sotto le coperte, guardando con rabbia la schiena del ragazzo.

Come poteva arrabbiarsi lui con lei, dopo tutto quello che aveva combinato e dopo tutto quello che stava per accadere?

Ma, al pensiero degli Eruditi e di tutti i possibili morti per mano loro, Aria sentì lo stomaco attorcigliarsi e un dolore colpirle il petto. Era decisamente meglio che la loro attenzione si fosse spostata su quei discorsi che, se pur carichi di risentimento, erano una distrazione dalla realtà sconvolgente da cui volevano fuggire.

Non era in grado di pensare ad Eric come fedelissimo di Jeanine, non voleva, così scacciò via quella verità e tornò solo al presente che stava vivendo. Peccato che fosse comunque sconvolta e non sarebbe stato facile illudersi che niente sarebbe accaduto, così si avvicinò alla schiena del ragazzo e lo avvolse con un braccio.

Quando il ragazzo le prese in silenzio la mano che gli aveva posato sull’addome, stringendola con forza, Aria pensò che Eric avesse bisogno di quell’abbraccio più di quanto ne aveva lei.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Continua…

 

 

 

 

 

 

Grazie a tutti i lettori,

Sto cercando di aggiornare più in fretta, dato che siamo agli ultimi capitoli e non voglio farvi perdere il filo.

Spero di farvi contenti, e mi farebbe enormemente piacere sapere cosa ne pensate : )

Biacioniiiii

 

 

 

 

   
 
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