Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: YukiWhite97    27/01/2015    2 recensioni
Eccomi tornata con il sequel di "Lady Helena", ambientata quattro anni dopo la fine.
La vita di Nelly, ormai quattordicenne, trascorre tranquillamente, e la giovane lady va crescendo sempre di più, sia in bellezza che in forza. La sera del suo debutto, una stella cadente precipita proprio sulla magione, creando scompiglio. Essa si rivelerà poi essere in realtà un Angelo Caduto con una storia travagliata alle spalle: è stata infatti cacciata dal Paradiso a causa di un amore "impuro", e restando troppo a lungo sulla terra rischia di morire. Nelly deciderà quindi di aiutarla, ed insieme a Sebastian, Ciel, e i suoi inseparabili amici , si ritroverà ad affrontare un viaggio nell'Altro Mondo, un viaggio oltre quel confine che separa il sovrannaturale dal razionale.
DAL PRIMO CAPITOLO
"La sua "innocente bellezza" aveva lasciato posto ad una bellezza "in grado di ammaliare qualsiasi persona incontrasse sul suo cammino". Se qualcuno avesse dovuto paragonarla a qualcosa, quasi sicuramente l'avrebbe paragonata ad una bambola di porcellana: perfetta, bellissima e candida"
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri personaggi, Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Ronald Knox, Sebastian Michaelis
Note: Lime | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lady Helena - The chronicles'
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Nelly si accasciò improvvisamente su se stessa, come se avesse avuto un mancamento, ma la verità era che non si era mai sentita così viva, la felicità le esplodeva dentro, la consapevolezza di essere riuscita a fare qualcosa di buono, la consapevolezza di essersi resa utile la faceva sentire bene. Aveva usato la sua forza demoniaca per liberare il Paradiso da un Angelo maligno, strano da dire, ma il buio aveva sovrastato la luce, e questo era un fatto positivo. Si voltò verso Ciel e Sebastian, e sorridendogli  si catapultò immediatamente tra le loro braccia.
"Ce l'abbiamo fatta! Finalmente!" - urlò la lady con la sua voce cristallina, un pò come la voce pure e innocente dei bambini.
"Sì, Nelly - rispose Sebastian stringendo a se lei e il conte - Sei stata incredibile!"
"Siamo stati incredibili - aggiunse Ciel - Era proprio destino che fossimo noi a sconfiggerla". Vincent li guardò, notando con piacere che quei tre, nonostante quel momento in cui si erano per così dire "lasciati andare", apparissero maestosi, regali, quasi luminosi, così come un vero Re deve essere. Rachel si avvicinò a loro, raggiante come non mai.
"Avete fatto sì che la Profezia divenisse realtà - disse la donna sorridendo - Avete portato al termine la vostra missione".
"E' vero - aggiunse il Kami voltandosi verso la sua gente e dicendo a gran voce - Il Paradiso è stato liberato! Non più divisioni o rivalità, soltanto un Unico Regno, questa sia la mia volontà!". A quelle parole ci fu un urlo da parte di tutti i presenti, un urlo di gioia, approvazione, felicità e commozione.
"Sì, sì! - urlò Ila completamente fuori di se e abbracciando istintivamente Shiro - La mia migliore amica è un portento! Siamo liberi finalmente....!" - s'interruppe di colpo, arrossendo dopo essersi accorta di chi effettivamente stesse stringendo tra le braccia.
"Non c'è bisogno di arrossire - le disse l'Angelo sorridendo - E' adorabile il tuo modo di esprimere la felicità". Così come lei, tutti gli altri non poterono fare a meno di esprimere la loro felicità, il loro Regno era stato liberato, l'intera Aldilà era stata salvata da un destino che l'avrebbe altrimenti portata a sprofondare nell'abisso più profondo. Il Paradiso era stato paradossalmente salvato da dei demoni, portatori del buio e della discordia, ma non si poteva dire certo questo sui loro salvatori.
"Bianca, Bianca! - urlò Harry correndo ad abbracciare l'Angelo - E' finita! Lo sai che significa, vero? Potremo stare insieme per sempre, per sempre!". Ella lo guardò teneramente, provando a ricacciare le lacrime per quel momento che in cuor suo aveva aspettato da tanto tempo.
"Sì' - mormorò attirandolo a se - Per sempre...". Dicendò ciò lo baciò teneramente sulle labbra, un bacio che avrebbe sancito la loro promessa del per sempre, poichè eterni erano loro ed eterno sarebbe stato il loro amore.
Nelly si guardò intorno, provando una sensazione che si avvicinava molto all'estasi, alla felicità più assoluta: non si era mai considerata una guerriera ne un'eroina, eppure adesso lo era diventato in qualche modo, aveva lasciato la "normale" via della sua vita e ne aveva a sua insaputa presa una ancora più emozionante. Rachel e Vincent le si avvicinarono sorridendo.
"Ben fatto, Nelly - disse teneramente la donna - Hai saputo usare il tuo potere dell'oscurità e hai saputo mescolarlo alla grande luce che possiedi dentro. Sei un demone con una grande luce e un grande cuore"
"Io... Grazie..." - rispose ella sorridendo, ancora un pò intimorita e incantata di fronte tanta beltà.
"Si vede che nel tuo cuore scorre il sangue di due grandi demoni e di due grandi Re - aggiunse Vincent stringendosi alla moglie - Il vostro lavoro è stato impeccabile, e le vite che sono andate perdute non lo sono state di certo invano...". A quelle parole la lady si destò, dimenticandosi per un attimo tutta la felicità e la gioia di quel momento: era soltanto uno il motivo per cui era riuscita a sprigionare il suo potere, ovvero la rabbia per la morte di Antony. Nello stesso frattempo in cui quel pensiero gli attraversò la mente ebbe voglia di scoppiare in un pianto fragoroso, poi però un altro pensiero si susseguì al precedente, anche se si trattava per lo più di una sensazione.
"Antony!" - disse ad un tratto rivolgendo il suo sguardo verso il corpo steso al suolo dello shinigami. Si avvicinò di corsa, vedendo che  anche gli altri si trovavano attorno a lui.
"Fratellino, non puoi lasciarmi! - fece Destiny che si era malamente trascinata fino a lui nonostante le ferite - Senza di te che senso ha il mio essere così stupida e iperattiva?". Rimase per un pò in silenzio, mentre i sensi di colpa iniziavano già ad affiorare: lui era morto per colpa sua, e questa volta non c'erano scusanti, era così e basta. Rivolse poi lo sguardo a Will, il quale si poteva capire lontano un miglio che stesse cercando invano di trattenere le lacrime.
"Sai, dovrei odiarti - disse ad un tratto quest'ultimo alla lady - Ma comunque non ci riuscirei. Antony è morto per salvarti, perchè ti amava, e sacrificarsi per chi si ama è il gesto più nobile che possa esistere. Sembrava così freddo e apatico, e invece.... Mi rendo conto che probabilmente non lo conoscevo affatto... Chi avrebbe mai detto che uno Shinigami sarebbe morto così, ironia della sorte, eh lady?". Ella non rispose, il suo sguardo era fisso sul corpo immobile dello shinigami, un corpo che adesso molto probabilmente non avrebbe più potuto stringere. E tutto questo solo per salvare lei, la quale pensò per un attimo che forse sarebbe stato meglio morire piuttosto che far sacrificare la persona che amava, perchè le lo amava e rimpiangeva di non essere arrivata a dirglielo. Cadde in ginocchio, voleva poter scoppiare a piangere, ma la sensazione che poco prima l'aveva frenata continuava ad accrescere.
"Io - mormorò con gli occhi spalancati - Sento il suo cuore battere..."
"Come può un cuore trafitto continuare a battere?" - chiese Will diffidente.
"Non lo so, ma io lo sento. Forse, forse non è ancora tutto finito" - dicendo ciò alzò gli occhi e rivolse lo sguardo verso Ciel, il quale aveva capito benissimo cosa la lady intendesse.
"Ma certo - disse poi il conte - Il Sangue degli Dei, è l'unica cosa che può salvarlo...!" - allungò una mano verso una tasca, e impallidì di colpo quando si accorse che quella stessa tasca adesso appariva vuota. Come aveva potuto non prestarci attenzione? In quel momento serviva loro più che mai!
"Cazzo, non ci posso credere! - fece il conte - Non posso averla perduta, non è possibile...!". Sentendo quelle parole Nelly si rattristì nuovamente, pensando che anche quell'ultima speranza fosse sfumata via.
Vincent le si avvicinò, poggiandole delicatamente una mano sulla spalla quasi a farla fremere. Lei si voltò a guardarlo con gli occhi pieni di lacrime e uno sguardo perso, lo stesso sguardo che si ha quando si perde qualcosa a cui si tiene molto.
"Il tuo sguardo mi fa pensare che tieni davvero molto a quello shinigami, non è vero?" - chiese sorridendo. Lei annuì.
"Lui c'è sempre stato. E silenziosamente ha preso il mio cuore" - sussurrò. 
"D'accordo, in questo caso..." - dicendo ciò, il Kami si alzò in piedi e si diresse verso Antony sotto lo sguardo sbigottito di tutti i presenti. Ciò che fece fu portarsi un dito vicino le labbra e successivamente morderlo con violenza, così tanto da permettere al sangue di cominciare ad uscire a fiotti.
"Eh? - chiese la lady - Ma cosa....?"
"E' il Sangue degli Dei che ci serve, no? - fece Vincent sorridendo - Questo è sangue, e io sono un dio, quindi va bene". S'inginocchiò accanto al corpo dello shinigami e ne estrasse lentamente la falce che ancora si trovava impiantata nel suo cuore. Poi, delicatamente, gli sollevò la testa con una mano, mentre con l'altra si apprestava a portare un dito vicino le labbra semichiuse di quest'ultimo, in modo che il suo sangue potesse scivolare all'interno della sua bocca. Dopo aver fatto ciò, soffiò su di lui, come aveva fatto già una volta con Bianca, gesto seguito da una frase.
"Svegliati Antony, che la morte ritorni sui suoi passi" - sussurrò. Passò qualche secondo di totale silenzio e attesa. Poteva un Dio della Morte essere riportato in vita così? Era davvero possibile? Erano questi i pensieri che affollavano la mente di Nelly, la quale però dovette ricredersi non appena vide gli occhi di Antony aprirsi, due occhi che adesso brillavano di una luce nuova.
"Benvenuto - gli disse Vincent sorridendo - Oggi sei rinato". Lo shinigami si guardò intorno, sentendosi nuovamente forte come non mai, ma non ebbe neanche il tempo di terminare i suoi pensieri che Grell e Destiny gli furono addosso per abbracciarlo, iniziando a piangere dalla gioia. Lui, Shinigami, era stato salvato da un altro tipo di Dio che gli aveva restituito una seconda vita e una seconda possibilità verso la vera immortalità. Alzò lo sguardo, notando di come Will lo fissasse: molto probabilmente avrebbe passato i guai, si sarebbe sentito dire che non voleva niente o cose del genere poichè si era fatto uccidere così, senza la minima difficoltà. Invece, lo shinigami adulto s'inginocchiò e lo attirò a se, abbracciandolo e scoppiando per la prima volta in un pianto che voleva essere sommesso, che in realtà non fu. Stupito da quel gesto inconsueto, Antony ricambiò l'abbraccio cercando anche lui di non commuoversi anche se era impossibile.
"Sei il mio orgoglio più grande..." - gli sussurrò flebilmente Will.
"Ho imparato tutto dal migliore..." - rispose lui lasciandosi andare a quel momento di tenerezza. Dal canto suo, Nelly era invece rimasta lì a guardare sbalordita ciò che il Kami era stato in grado di fare con tanta semplicità e maestosità: era un vero Dio, la vera essenza di tutto ciò di che più bello potesse esistere. Successivamente si tirò su, e corse verso Antony, abbracciandolo con foga senza dargli un minimo di preavviso e lasciandosi andare questa volta ad un pianto di felicità.
"Antony! - gemette stringendosi al suo petto - Mi dispiace!"
"Non mi devi chiedere scusa di niente - rispose lui abbracciandola forte - L'ho fatto e lo rifarei altre mille volte". Lei lo guardò lasciandosi andare ad un sorriso, accorgendosi con piacere che anche l'altro adesso stava sorridendo come non mai, sembrava che una nuova luce splendesse nei suoi occhi verdi. La lady si staccò mal volentieri da quell'abbraccio, ma era giusto rivolgere le sue attenzioni all'autore di quel gesto così nobile. Si avvicinò a Vincent, come sempre un pò intimorita nonostante non ci fosse motivo.
"Io... Vi ringrazio...." - gli disse non riuscendo ancora a capire esattamente in che modo dovesse rivolgersi a lui.
"Non ringraziarmi - rispose lui - Era il minimo che potessi fare". Nelly sospirò, guardandosi intorno: adesso che era tutto finito sarebbe dovuta diventare una principessa, ma assolutamente non voleva lasciare la vita che aveva sempre fatto, nonostante anche quel tipo di vita le piacesse tanto, se non di più. Poteva nuovamente scappare dal Fato? 
"... Adesso che è tutto finito - chiese tenendo lo sguardo basso - Posso tornare a casa mia?". Sentendo quella domanda, Ciel e Sebastian si lanciarono uno sguardo preoccupato, non si erano di certo dimenticati che la Profezia doveva ancora essere completata a dovere, e nonostante avessero cercato di tenerlo nascosto adesso era arrivato il momento.
Vincent posò una mano sulla testa di Nelly, continuando a sorridere come sempre e dicendo lei qualcosa.
"Piccola, non potrai tornare a casa. Il tuo mondo è giunto alla fine" - disse. La lady sgranò gli occhi a quell'affermazione che le provocò nello stesso tempo un angoscia e una felicità che non erano comparabili a nulla.
"Che... Significa... Non potrò tornare...? E i miei amici... Finnian, Meyrin, Tanaka, Bard, Marvin e tutti gli altri?" - chiese mentre un brivido le percorreva la schiena. Ciel le si avvicinò, poggiandole una mano sulla spalla.
"E' parte della Profezia - le spiegò - Non so bene neanche io cosa voglio dire però... Ci sarà una nuova Alba dei Tempi..."
"... Eh...?" - chiese flebilmente.
"Non avere paura, Nelly - la rassicurò Vincent assumendo un espressione e un tono così soave e dolce allo stesso tempo da mettere i brividi - Adesso vedrai la meraviglia sublime. Il Grande sonno è finito, è arrivato il momento del Risveglio, del Regno Eterno. Guarda dinnanzi a te, principessa, e saluta il tuo nuovo Regno". Guidata da quelle parole, Nelly si voltò pian piano, avvertendo una sensazione inspiegabile dentro di se. Il Kami fece un gesto con la mano, e fu in quello stesso preciso instante che un pò più lontano, probabilmente in un altra dimensione impossibile da raggiungere fisicamente, il Mondo, la Vita Terrena cessò di esistere. Quello era il giorno in cui le anime sulla terra si sarebbero ricongiunte a quelle dell'Aldilà, un' Aldilà nuova, la Vera Casa delle Anime Nobili, la Nuova Casa della Vita Eterna. Istintivamente, tutti i presenti si tirarono su, guidati da qualcosa, e come incantati rimasero a fissare il cancello d'oro del Paradiso dinnanzi a loro , essi si trovavano come in una sorta di estasi che neanche il più geniale degli essere umani avrebbe potuto capire.
Anche la lady, come gli altri, si trovava in questo stato d'animo, e ben presto si rese conto che il suo corpo non era più "corpo", era diverso, appariva quasi trasparente ma allo stesso tempo c'era, era come se la sua anima fosse divenuta il suo stesso corpo, un anima che prese a brillare di luce propria come il più splendente degli Angeli, se non di più. Voltò gli occhi prima verso Ciel, poi verso Sebastian, accorgendosi di come anche i loro corpi stessero cambiando, accorgendosi di come adesso i due apparissero molto più simili a Vincent. 
La luce del suo cuore si materializzò su ogni centimetro della sua anima, e in quell'istante ogni paura della lady si dissolse, sarebbe dovuta essere terrorizzata di fronte al fatto che il suo mondo fosse finito, e invece si sentiva così bene, era come se il suo cuore avesse raggiunto la Pace, quella a cui solo i Santi e le Anime Nobili erano in grado di arrivare. E lei ci era arrivata.
"Oh, che meraviglia - mormorò Bianca stringendosi ad Harry, riuscendo per qualche secondo a distrarsi dalla sensazione dell'estasi - Le anime di ogni essere vivente sono qui". Ciò che aveva affermato l'Angelo era vero: il cancello d'oro si aprì improvvisamente, e presto il suolo di nuvole d'oro si riempì di anime scalpitanti, miliardi e miliardi di anime, dopotutto, si trattava delle anime di tutta l'umanità, ma il Paradiso sarebbe stata una casa abbastanza grande per tutti. Nelly si destò dalla sensazione di estasi, e alzando gli occhi al cielo ebbe come l'impressione di potersi rispecchiare nel blu cobalto: adesso  appariva molto diversa, era un demone, ma aveva la luce di un Angelo e l'aspetto di una Dea. Poi voltò lo sguardo verso Vincent, il quale sussurrò qualcosa, come se stesse ordinando agli astri, ai pianeti e al sole di fare qualcosa, ed effettivamente fu così: i pianeti si distrussero con un boato fragoroso, boato che fu seguito da una miriade di colori che discendevano giù dal cielo come lingue di fuoco, la stessa volta celeste si dipinse dei colori dell'aurora boreale, colori sublimi che si rispecchiavano tra di loro a formare un meraviglioso gioco di colori. Il sole e la luna si unirono dando vita al Nuovo Sole, una stella eterna di colore bianco  che avrebbe accompagnato l'eternità del paradiso, mentre il resto delle stelle presero a posizionarsi nel cielo e a formare tante costellazioni diverse. Anche il suolo prese a cambiare: il tappeto di nuvole d'oro fu sostituito da un terreno simile ad un prato profumato di gelsomino, ma le nuvole, anzichè sparire, si elevarono in alto fino ad arrivare all'aurora e fondersi con essa, donando più luce. L'acqua, che fin ora nessuno aveva avuto la possibilità di vedere, iniziò a sgorgare dalle montagne come fiumi fino a finire nelle depressioni terrene e riempirle: quelli sarebbero stati i futuri laghi e mari. Sul manto di prato verde iniziarono a comparire dei fiori che però non avevano nulla a che fare con quelli della Terra: essi sembravano seguire lo stesso profilo delle stelle e soprattutto sembravano illuminarsi insieme ad esse. Ogni cosa, anche la stessa aria prese a brillare di una nuova, meravigliosa luce, un pò come la dolce luce che ci accoglie quando veniamo al mondo.
Nelly guardò tutto ciò con gli occhi ben aperti mentre il suo cuore sussultava di gioia: aveva capito di stare assistendo alla Nuova Creazione di un nuovo Mondo ultraterreno. Dopo qualche secondo, Vincent fece un gesto con la mano, e successivamente a questo ogni cosa si fermò: l'aurora, gli astri e il nuovo sole rimasero insieme sulla stessa volta, mentre già nell'aria si poteva sentire il profumo di rose dell'acqua che stava dipingendo il Paradiso.
Le anime dell'umanità presero a disperdersi per quel luogo, essi sembravano così felici e sereni come se non avessero risentito della fine del loro Mondo.
Ciel si guardò intorno, sussurrando qualcosa.
"Tutte le anime... Qui....?" - chiese.
"Sì - rispose Sebastian - Ogni corpo con un anima è destinata a finire qui. E visto che il Mondo è finito, ogni singola vita umana si ritrova adesso qui". 
"Anche... coloro che conoscevo...?" 
"Molto probabile...". Finalmente, Nelly tornò completamente in se stessa, rivolgendo lo sguardo ai suoi amici.
"Questa... E' casa nostra adesso?" - chiese.
"Sì, Nelly! - rispose Ila entusiasta - E poi, guarda! Tutti coloro che conosci sono qui adesso, quindi non devi essere triste!". Seguita da quella frase, Nelly presto si rese conto che fra le tante anime lì presenti, c'erano anche quelle delle persone che aveva conosciuto nel suo mondo, primi fra tutti i domestici della sua casa.
"Mmh? - chiese Finnian guardandosi intorno - Che posto è questo?"
"Siamo morti, stupido! - lo rimproverò Bard - Dove credi che ci troviamo?"
"Davvero, è il Paradiso questo? - fece l'altro sorridendo - Che bello, ci sono dei fiori meravigliosi!"
"COSA?! - urlò - Siamo morti e l'unica cosa a cui riesci a pensare sono i fiori?". Meyrin si guardò intorno, rendendosi presto conto che una piccola figura le era saltata addosso.
"MEYRIN! RAGAZZI!" - urlò la lady abbracciandola.
"Lady Nelly?" - chiesero gli altri all'unisono.
"Ma... Ma... Io... Voi... Come... EH?" - provò a dire Bard sconvolto.
"Si, ho capito, vi spiegherò tutto dopo, infondo abbiamo l'eternità!" - sorrise la lady, felice di avere adesso la conferma che anche le conoscenze della sua "vecchia" vita adesso avrebbero potuto stare con lei per sempre, nonostante gli altri non capissero momentaneamente, ma avrebbero capito più avanti. Un pò più distante dall'allegra riunioncina, anche un'altra figura esprimeva il suo dissenso nel trovarsi in quel Luogo in cui in realtà non si aspettava di finire.
"E questo cosa dovrebbe essere? - chiese Soma a braccia conserte - Perchè non mi sono reincarnato? E soprattutto perchè non vedo la dea Shiva?! Qualcuno vuole spiegarmi cosa sta succedendo?!"
"Soma, ti prego, calmati" - cercò di fermarlo Agni.
"Non dirmi di stare calmo! - sbuffò lui - Sono morto, ebbene? Non dovrei trovarmi qui, io sono induista e questa è una fregatura bella e buona! Voglio assolutamente sapere chi è a capo di questo scherzo di cattivo gusto!"
"Oh, ti prego, hai intenzione di lamentarti così per l'eternità?" - chiese il maggiordomo seccato.
"Hai forse qualche problema?! - chiese il principe mettendosi faccia a faccia con quest'ultimo - Soltanto perchè sono il tuo compagno questo non ti autorizza a mancarmi di rispetto! Portami via da questo postaccio...!"
"Ma..." - provò a ribattere.
"Ho detto portami V - I- A!" - rispose scandendo bene quest'ultima parola.
Le anime dei "vivi" si erano finalmente unite con quelle dei "non vivi", e un'atmosfera di festa e allegria prese ad aleggiare per l'aria appena rinata del Paradiso. Ila, dal canto suo, non riusciva a stare serena, non faceva altro che guardarsi intorno, come se stesse disperatamente cercando qualcuno. Vedendola così intenta, Ciel le andò vicino, poggiandole una mano sulla spalla e dicendogli teneramente.
"Guarda, sono lì" - disse indicando qualcuno. Seguendo il dito del conte con gli occhi, lo sguardo di Ila si posò su una figura che poco dopo, spinta da una strana sensazione, si girò anch'essa a guardarla.
"Ila...?" - sussurrò Soma attirando  anche l'attenzione di Agni. L'Angelo rimase per qualche secondo a fissare i due, poi una sensazione che non provava da molto tempo le scaldò il cuore, mentre gli occhi iniziavano impetuosamente a riempirsi di lacrime. 
"Pa..." - provò a sussurrare senza però trovare la forza di continuare. Come spinta da qualche forza misteriosa, Ila sfrecciò il volo verso i due, catapultandosi per prima tra le braccia del principe.
"Non può essere - mormorò quest'ultimo stringendola e  non riuscendo a trattenere le lacrime - Sei... La mia Ila...?"
"Sì padre, sono io! - esclamò ella guardandolo negli occhi - Sono io! Ila Yasmine Kadar, principessa dell'India, la vostra erede...!". Sentendo quelle parole, Soma la guardò per qualche secondo, sfiorandole il viso e riprendere a versare copiosamente altre lacrime poco dopo.
"Sei davvero tu... - mormorò tremando e stringendola nuovamente - Sei davvero tu! La mia Ila!". L'Angelo si perse in quel caldo abbraccio di cui aveva dimenticato il sapore da ormai talmente tanto tempo, mai avrebbe sperato di poter vivere un momento simile, e invece adesso quel momento era arrivato. Non aveva mai pianto, ne in vita ne da morta, ma per quella volta avrebbe potuto lasciarsi andare a un pò di sano sentimento. Sollevò il capo poco dopo, volgendo lo sguardo verso Agni e accorgendosi di come egli fosse rimasto immobile a guardarla.
"Padre! - esclamò ella asciugandosi le lacrime - Non siete felice di rivedermi...?"
"Non è questo - sussurrò il maggiordomo commosso - E' che... Quelle sono ali?". 
"Eh? - fece Soma - E' vero! Tu... Un Angelo?"
"Sì - rispose sorridendo - Un Angelo Guardiano per la precisione. Credo di aver fatto bene a volere sfuggire a tutti i costi ai vostri insegnamenti sulla "perfezione della religione induista".
"Beh - dichiarò il principe - Anche se mi duole ammetterlo, devo darti ragione. Sì, hai fatto bene a fare di testa tua"
"Già - sussurrò - Siamo tutti destinati a finire nello stesso posto. E adesso potremo stare insieme per sempre, ne morte ne niente  ci dividerà più". 
D'altro canto, Shiro era rimasto a fissare l'Angelo attentamente, quando una mano si poggiò sulla sua spalla, facendolo trasalire.
"Non essere geloso - gli fece Ciel sorridendo - Sono solo i suoi genitori..."
"Amh, non sono geloso infatti!" - rispose l'Angelo arrossendo.
"D'accordo... Comunque loro sono dei reali, spero che ti considerino un buon partito..." - scherzò.
"Ah - sbottò - E io che pensavo che avrei avuto vita facile"
"Ci sono ancora tante cose che devi imparare" - disse il conte.
"Già... Vostra maestà - disse Shiro voltandosi a guardarlo - E' stato un vero onore per me combattere a vostro fianco. Spero che mi permetterete di continuare a restarvi accanto, sarei molto felice di servire finalmente la discendenza dei Kami, di servire voi"
"Volentieri - rispose Ciel sorridendo - Credo che avrò bisogno di te per abituarmi. Adesso tutto questo appartiene a me, e lo proteggerò sempre come ho fatto oggi. E poi, che in realtà non ho più un maggiordomo, penso che potresti prendere tu questa carica!"
"Io sono un'Angelo Guerriero, Maestà...." - provò a spiegargli.
"Essere un mio maggiordomo vuol dire anche questo" - sorrise Ciel infine. Si guardò intorno, volgendo lo sguardo verso Sebastian: era finalmente arrivato il momento tanto atteso, non occorrevano parole per descrivere quel momento
 
Il Castello dei Kami aveva anch'esso assunto un altro aspetto: era completamente rivestito d'oro, un oro che si mescolava alla luce. Quella sarebbe stata la casa della discendenza dei Kami, com'era sempre stata dall'alba dei tempi. 
Ciel e Sebastian avanzarono per la navata del Castello, seguiti da Nelly, la quale si guardava sorridente intorno: la sua volontà aveva superato le sue paure, e adesso aveva deciso di non sfuggire più al Fato. I tre arrivarono fin sopra un altare sul quale stavano tre troni, due grandi e uno più piccolo. Ciel si fermò un attimo prima di arrivare: per tutta la vita era stato cresciuto come un nobile, ma adesso stava per ricoprire una carica di molto più sublime. Lanciò uno sguardo ai suoi genitori, i quali si trovavano ad attenderli vicino i troni.
Rachel andò incontro a Ciel, stringendolo in un abbraccio sentito.
"Adesso tocca a voi portare avanti questo Regno" - sussurrò la donna.
"Lo farò madre" - dichiarò il conte sorridendo. 
"Ne sono sicura - aggiunse per poi rivolgersi alla lady - E tu Nelly, sarai una principessa e un giorno una regina in gamba"
"Lo spero" - rispose ella facendo una piccola riverenza. Dopodichè, Vincent andò loro incontro, facendo segno a Bianca, Ila ed Harry di avvicinarsi: essi reggevano infatti ognuno dei cuscinetti, su cui stavano posizionate delle corone.
"Bene, miei sudditi - disse egli rivolgendosi alla miriade di anime e creature li presenti - E' arrivato il giorno della nascita del nuovo Regno". Dicendo ciò, afferrò una coroncina d'oro dal cuscino di Ila, si avvicinò a Nelly e gliela posizionò delicatamente sulla testa, dicendo qualcosa.
"In nome della bianca luce del sud, la principessa Helena, il demone angelico" - disse dolcemente. La lady lo guardò non riuscendo a nascondere il suo sorriso. Si avvicinò poi a bianca, afferrando un'altra corona, rivolgendosi questa volta a Sebastian.
"In nome dell'aurora dell'est, Re Sebastian, il demone guerriero" - disse posando la corona sulla sua testa. Infine prese quella dal cuscino di Harry, rivolgendosi per ultimo a Ciel, guardandolo dritto negli occhi.
"In nome dello splendente sole del nord, Re Ciel, il magnifico flagello dell'oscurità". Dopo che Vincent finì di dire ciò, per il castello si udì come un grido di felicità e commozione da parte tutti i presenti. I tre presero posto sui loro troni, risplendendo di una luce che non era neanche lontanamente paragonabile a quella del sole. Ciel e Sebastian si lanciarono uno sguardo, e poi guardarono Nelly, la quale si trovava seduta al centro. Di cose straordinarie ne avevano passate, ma questo era sicuramente l'apice.
"Che possiate regnare con saggezza e coraggio - disse poi Vincent voltandosi a guardarli - Oggi il mio Regno tramonta, ma ne sorge uno nuovo con voi, ancora più splendente. Ricordate: anche se c'è un'alba e un tramonto per ogni cosa, si è sempre Re del Paradiso. Che la luce sia con voi". Successivamente a quelle parole, si udì un altro grido che questa volta acclamava festoso i nomi dei nuovi sovrani. Nelly si guardò intorno, sorridendo come non mai: finalmente aveva trovato il senso del suo essere, aveva trovato quella vita straordinaria da vivere, insieme a coloro che amava.
Successivamente, l'intero Castello entrò in una grande festa, dopotutto c'era anche molto da festeggiare, la fine della "dittatura", i nuovi Re, il ritorno all'Antico Splendore. Per un attimo Ciel ebbe addirittura l'impressione di ritrovarsi a casa propria vista la somiglianza con le feste che era di solito portato a tenere nella sua dimora, c'era perfino la musica, anche se era molto diversa da quella che conosceva. Finalmente, dopo tanti anni, Angeli, Demoni, Shinigami e Anime di ogni tipo potevano stare insieme e vivere pacificamente tra di loro, stare insieme per sempre. Harry prestò la sua attenzione alle anime che danzavano felici davanti a lui, non riuscendo a credere che anche un'anima eternamente dannata come lui avesse trovato la sua pace. Poi, una mano gli si posò sulla testa.
"Ciao figlio!" - lo salutò la voce di Alois, accompagnato da Claude.
"Ciao pa... Emh... Alois... Tu - rispose imbarazzato - Non è che avete per caso visto Bianca?". A quella domanda, l'Angelo fece la sua comparsa materializzandosi davanti ai tre, e fu prontamente catturata da Alois.
"Bianca! - fece abbracciandola -Sono così felice che tu e mio figlio potete stare insieme! Una donna in famiglia era proprio quello che ci voleva. Eh, beh - disse poi sussurrandole qualcosa e scatenandole successivamente una risata - Ti svelo un segreto, io in realtà volevo una figlia!"
"Che cosa?! - fece Harry stizzito di fronte ai due che se la ridevano alla grande - E' per questo che tutti mi danno dell'effeminato?!". D'altro canto, una cosa simile stava accadendo ad una certa famiglia di Shinigami...
"Emh... Senti, Destiny - disse Will rivolgendosi alla rossa accanto a se - Ronald... Ti piace davvero?"
"Ma certo che sì, papino! - rispose ella entusiasta - Come potrebbe non piacermi? Lui è gentile, tenero e così protettivo!"
"Capisco - disse sistemandosi gli occhiali - Suppongo che saresti felice accanto a lui...."
"Molto...." - rispose ella bloccandosi di colpo poichè Nelly l'aveva trascinata con se a danzare. Lo shinigami adulto guardò Destiny, e capì che forse era arrivato il momento di cambiare un pò le cose, un pensiero che fu subito notato da qualcuno.
"Yo, capo! - disse Ronald avvicinandosi a lui - Prevedo belle notizie per me!"
"Sì - dichiarò cercando di mostrarsi duro - Senti, io non mi fido di te, ma Destiny ti ama veramente e a quanto pare tu la rendi davvero felice... Per cui.... Mio malgrado non posso non accettare la vostra relazione..."
"Cosa?!" - rispose con gli occhi che gli brillavano.
"Hai sentito - disse Will nervoso - Ma ti avverto, tu prova a sfiorarla come hai già fatto una volta e ti ficco una falce su per il...." - fu interrotto dallo stesso Ronald, il quale prese a dargli ripetutamente sonore pacche sulla spalla.
"ho capito, ho capito perfettamente! - disse sorridendo - Sarà fiero di me capo, tratterò Destiny come merita, inoltre, questo significa che posso chiamarla "papà", vero?"
"Tu fallo e ti uccido" - dichiarò infine fulminandolo con lo sguardo. Come al solito, l'unica a rimanere in disparte a guardare era Ila: era molto felice per avere avuto di nuovo indietro la sua famiglia, però era un pò deprimente vedere l'amore che sbocciava intorno a lei con la consapevolezza di non poter partecipare a quella primavera... o magari si sbagliava. Shiro le si avvicinò furtivamente, facendola quasi trasalire.
"Stai qui tutta sola, Ila?" - chiese a braccia conserte.
"Già - rispose mestamente - Ho sempre amato guardare"
"E non ti piacerebbe partecipare ogni tanto?" - chiese tendendole un braccio. Lei lo guardò , non capendo inizialmente quel gesto.
"Ti andrebbe di ballare?" - chiese sfacciato come sempre.
"Con... Me?!" - rispose ella arrossendo.
"Certo. Ti avevo promesso che se saremmo usciti vivi dalla Guerra avrei fatto di tutto per fari innamorare di me. Allora, vuoi?". Inizialmente un pò incerta, Ila allungò una mano e afferrò quella dell'Angelo più grande, il quale era così affascinante, maturo e intelligente, ogni suo sguardo gli provocava un sussulto, ma non aveva idea se si trattasse di amore, o magari era solo l'inizio, dopotutto, tutti erano destinati a trovare l'amore, anche una come lei. Era sempre rimasta in disparte a guardare, adesso era arrivato il momento di partecipare a quel gioco chiamato Amore.
Dopo diverse ore di ballo, Nelly corse fuori nella terrazza del suo Castello, dal quale si poteva ammirare il suggestivo spettacolo dell'aurora boreale.  Sospirò felice, mai in vita sua si era sentita così viva e felice, anche se forse c'era qualcos'altro che poteva completarla.
"Buonasera, principessa!" - disse una voce alle sua spalle. Ella si voltò, accorgendosi che ad aver parlato era Antony.
"Antony - disse ella tenendogli una mano - Sono così felice!"
"Si vede - rispose lui afferrandole la mano - Sei radiosa... E bellissima..."
"Grazie... - rispose arrossendo - Non so se esiste un modo per ringraziarti per ciò che hai fatto per me!"
"Dici che non sai se c'è, eh? - disse attirandola a se e arrossendo visibilmente - Nelly... Io... Io Ti amo... Sarei lo Shinigami più felice del mondo se tu decidessi di stare con me... Anche se mi rendo conto di non essere forte, affascinante o cose di questo tipo... Però un cuore... O per meglio dire... hai tu il mio cuore...." . Senza aspettare una vera e propria risposta, la lady afferrò dolcemente il viso di Antony tra le mani, e posò le sue labbra su quelle dischiuse dell'altro, un bacio che scaldò immediatamente i visi di entrambi, un bacio che ben presto divenne più passionale per entrambi. Lo Shinigami la strinse per i fianchi, unendo la sua lingua a quella dell'altra, intrecciandola in un lungo bacio sentito che entrambi bramavano da tanto tempo. I brividi percorsero i loro corpi, i brividi del loro primo e sicuramente eterno amore, il bacio che segnava la loro unione. Lui le accarezzò i lunghi capelli con una mano e successivamente una gote arrossata, godendo della sensazione delle labbra morbide della lady che adesso andava sempre più in fondo. Furono costretti a staccarsi qualche secondo dopo, non tanto per la mancanza d'aria, più che altro perchè la cosa sarebbe potuta sfociare in qualcosa di un po più spinto, e non era proprio il momento adatto. Si abbracciarono stretti, rimanendo qualche secondo in silenzio gli uni nelle braccia degli altri.
"Ti amo anche io, Antony. E' ovvio che voglio stare con te, nessuno sarebbe in grado di proteggermi o trattarmi come fai tu!" - gli sussurrò affondando il viso nel suo petto. 
"Non ti lascerò più andare, Nelly" - disse infine donandole un bacio in fronte. Dopo un'altra manciata di secondi, Nelly tirò su il capo, assumendo uno strano sorriso.
"D'accordo, adesso è meglio che torno dentro! Ci vediamo dopo!" - disse correndo via.
"Aspetta, ma...." - provò a ribattere, ma si fermò improvvisamente avvertendo che una strana aura maligna stava alle sua spalle, e purtroppo non fu tanto difficile capire di chi si trattasse. Si voltò  pian piano, finchè i suoi occhi non si voltarono con quelli rossi di Sebastian, il quale pareva molto contrariato.
"Cosa stavi pensando di fare alla mia bambina, eh?" - chiese inarcando un sopracciglio.
"Emh - balbettò Antony tremando - Io... Non volevo fare niente... Giuro... Non uccidermi ti prego....!". Lo shinigami chiuse istintivamente gli occhi vedendo la mano di Sebastian andare verso di lui, probabilmente si aspettava un colpo doloroso, invece quello che ricevette fu qualcosa di molto simile ad una carezza.
"Ah - sospirò - Stupido ragazzino. La mia Nelly ti ha proprio rubato il cuore, vero?"
"Eh... Io.... Sì" - balbettò aprendo pian piano gli occhi.
"Capisco - disse ritirando la mano - Sai, io sono sempre stato molto protettivo nei suoi confronti, perchè ovviamente non mi fido di nessuno. Ma ahimè, devo ammettere che nonostante la tua indole razzista contro i demoni, ti sei rivelato essere davvero in gamba. Se Nelly dovrà stare con qualcuno, quel qualcuno dovrà essere colui che la saprà proteggere da ogni male, qualcuno che non ci penserà due volte prima di difenderla a costo della sua stessa vita. E fino adesso... Queste caratteristiche le ho riscontrate solo in te..."
"Ah... Eh... Davvero?!" - chiese Antony imbarazzato.
"Già - rispose Sebastian sorridendo - Quindi, proprio per questo, ho deciso di darti la mia benedizione, dopotutto, posso leggere chiaramente che i sentimenti che provate l'uno per l'altra sono sinceri"
"Sì - disse lo shinigami portandosi una mano sul petto - Io la amo, e la proteggerò finchè il mio cuore batterà"
"Molto bene - disse infine l'altro - Puoi stare con lei allora. In fondo, so che non la farai soffrire ne oserai sfiorarla. Perchè io sono un demone e adesso sono anche il Re, e un Re può giustiziare chi vuole, vero Antony?". Lo shinigami deglutì rumorosamente alla vista dello sguardo velato di minaccia di Sebastian, essere ricattato in questo modo non era piacevole, ma almeno era riuscito a ottenere il consenso del padre della sua ormai ragazza, e questo era già un grande passo considerando l'astio fra i Demoni e gli Shinigami. Certo, sarebbe stata dura imparentarsi con un'intera famiglia di Demoni, ma in fondo per amore si fa tutto...
 
E infine...
 
Ciel sbuffò rumorosamente, seduto sul suo trono con il viso poggiato su una mano. Era riuscito a portare alla vittoria un Regno, aveva combattuto, aveva affrontato tante cose... Peccato che ci fosse ancora qualcosa a cui far fronte.
Si destò dai suoi pensieri, vedendo Sebastian sedersi accanto a lui.
"Vedo che sei riuscito a non uccidere Antony..." - disse divertito.
"Già - sospirò l'altro - E' un bravo Shinigami, ma preferisco che continui a temermi..."
"Capisco" - rispose Ciel assumendo uno sguardo un pò preoccupato.
"Che ti prende? Sei strano, ti vedo preoccupato. Su, avanti, non c'è motivo di esserlo. Adesso che io e te siamo i Re, andrà tutto bene, e la cosa che più conta e che noi tre staremo insieme per sempre...."
"Io... Non credo che rimarremo in tre ancora per molto..." - sussurrò tenendo lo sguardo basso.
"Che... Vorresti dire?" - chiese Sebastian spalancando gli occhi.
"Voglio dire che aspetto un bambino - disse serio a braccia conserte - E mi domando com'è che ne tu ne nessun altro se ne sia accorto, deve avere una qualche sorta di potere particolare.... Dannazione, sai quante volte ho provato a dirtelo....?" - s'interruppe di colpo, accorgendosi di come l'altro apparisse immobile, quasi sconvolto dalla notizia appena ricevuta.
"Che.... Ti è venuta la paralisi? - sbottò - Neanche la prima volta hai reagito così!" - fu nuovamente interrotto, questa volta dallo stesso Sebastian che l'aveva dolcemente attirato a se.
"Questa era davvero la ciliegina sulla torta, Ciel - disse accarezzandogli il viso - Sono davvero molto felice"
"Già... Anche io... Però... - fece abbassando lo sguardo - Come credi che faremo? Hai idea di cosa vorrà dire ricominciare dopo quattordici anni?"
"Ebbene? - chiese divertito - Abbiamo affrontato Demoni, Angeli, viaggi pericolosi... E questo ti spaventa?"
"Non mi spaventa - sbottò - E' solo che... Crescere un altro bambino... Come faremo?"
"Beh, la prima volta non è andata tanto bene, non trovi?" - chiese divertito.
"Odioso come sempre - disse arrossendo per poi cambiare tono e assumere un'espressione più dolce - Quante altre cose meravigliose ci attendono?"
"Non lo so - rispose Sebastian poggiando una mano sul suo ventre - Ma per adesso cominciamo da qui". Ciel lo guardò, e commosso da quelle parole, gli afferrò il viso dolcemente e lo baciò.
"Ti amo, Sebastian" - sussurrò.
"Ti amo anche io, Ciel. Da adesso saremo Eterni".
Sebastian aveva ragione: quello sarebbe stato l'inizio dell'Eternità.

Angolo dell'Autrice
La fineeeeeeeeee T.T Mi sento depressa, piango a momenti, non scherzo! T.T Sapete quanto sono legata alla mia FF T.T Spero vi sia piaciuta... Inoltre  se vi state chiedendo se ci sarà un seguito del seguito la risposta è... Se l'ispirazione mi colpirà in testa (come è stato per il sequel), ben volentieri, anche perchè vorrei dare spazio al nuovo/a piccolo/a phantomhive *^*.
Un ringraziamento particolare a NikkyP, Lunettaop e Debyh 115 che sono state le mie fedeli seguaci in questa avventura :3
Ora vado a deprimermi per sempre... Addio T.T <3
   
 
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