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Autore: The Lady of His Heart 23    27/01/2015    0 recensioni
Panem, suddivisa in fazioni è governata dall'anarchica capitale. I giochi hanno inizio, ma una ribellione è alle porte e il suo volto è quello di una ragazza in fiamme. Ma non può fare tutto da sola. ha bisogno di una mano e quella mano le verrà data dalle sue sorelle...
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cinna, Effie Trinket, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi sveglio di soprassalto scattando in avanti. Ho paura e sono confusa. Il mio collo è intrappolato da un’enorme collare giallastro. Dalla manica del camice che indosso spuntano dei tubicini trasparenti collegati ad una macchina. Cerco di parlare ma non ci riesco.
“Non provarci”dice una voce alle mie spalle. Mi volto di scatto. Davanti a me c’è un ragazzo alto e smilzo. Ha la pelle chiara e i capelli biondi. Veste di nero e dalle maniche e dal colletto della maglia la sua pelle è tempestata di strani tatuaggi.
Tento di tirarmi su ma lui mi ammonisce.
“Per caso l’esplosione ti ha fatto perdere l’udito?”domanda. Io lo guardo ma non riesco a capire.
“Esp – lo … s-sione?”balbetto. E ad un tratto una miriade di ricordi mi affiorano nella mente.
I giochi.
Peeta.
La fuga.
La freccia.
Il fulmine.
L’esplosione.
L’overcraft.
Le ghiandaie imitatrici.
La canzone.
Una voce.
Il Buio.
Prim.
Prim …
penso tra me e me. O no, Prim!
“Prim!”urlo.
Con un gesto fluido e deciso mi sfilo il collare e stacco i tubi dal mio braccio. Con un balzo scendo dal letto e corro verso la porta. La apro e mi precipito in corridoio. Sento la voce del ragazzo che era in stanza con me chiamarmi e i suoi passi che cercando di raggiungermi. Io intanto corro senza meta, senza capire dove sono, alla ricerca di risposte. Davanti a me c’è solo un lunghissimo corridoio con tante porte. E’ tutto così bianco. Sto correndo e all’improvviso cado a terra prima di forze.
“Katniss!”sento qualcuno pronunciare il mio nome. Due mani che mi afferrano e mi trascinano via dal corridoio.

Riapro gli occhi. Sono ancora nella sala di prima lo sento. Al collo l’enorme collare che mi prude e irrita la pelle, nelle vene gli aghi pungenti di prima che mi ignettano qualche sostanza. Morfamina probabilmente. Cerco di mettere a fuoco e davanti a me si ripresenta lui. Cerco di divincolarmi per scappare, ma lui alza la mano in segno di resa.
“Tranquilla Katniss, non voglio ucciderti.” Dice.
“Chi sei?”domando.
“Jace Wayland” mi risponde con naturalezza.
“Jace? Io non … che, cosa è successo?”domando.
“Il fulmine è stato più forte di quanto pensavamo. Ha mandato in contro circuito tutto il sistema operativo di Capitol City, questo ci ha permesso di poter penetrare nei giochi e recuperarti.”dice.
“Dove mi trovo esattamente?”domando.
“Siamo a trenta metri sotto terra” dice. “Tra i resti della fazione degli esclusi”mi informa dopo una brave pausa di silenzio.
“Esclusi?”domando “Come è possibile, la fazione degli esclusi è stata rasa al suolo tanti anni fa. E con essa è stata abolita anche la cerimonia dello smistamento”
“A quanto pare è ancora in piedi. Hai ragione ad affermare che è stata distrutta, ma ciò non toglie che possa essere stata ricostruita dai superstiti in circolazione”mi spiega.
“Cosa è successo mentre ero nei giochi?”domando.
“Snow ha preso il potere e per sottomettere le fazioni a Capitol City ha evocato forze oscure”
“Forze oscure? Intendi?” domando, ma dentro di me conosco già la risposta.
“Vampiri e demoni”dice lui completando i miei pensieri.
“Perché?”domando scioccamente
“Per te” dice.
“Per me?”domando a mia volta stupita.
“Katniss tu sei la ghiandaia imitatrice”mi dice.
“La cosa?”domando io confusa.
“Katniss tu sei il volto della ribellione. Tutto quello che hai fatto durante e prima dell’edizione dei giochi, ha suscitato scalpore tra le fazioni. Ci sono state rivolte in tutta Panem e niente pare fermarli. Qualcosa li spinge a combattere e quel qualcosa sei tu. Abbiamo bisogno di te per dare inizio alla lotta e fermare questo assedio.”mi spiega. “E’ per questo che abbiamo deciso di salvare te e non Peeta nei giochi.”dice e io scatto.
Peeta
All’improvviso mi risuonano nella mente le parole che dissi a Haymitch prima dei giochi.
Io muoio. Peeta vive.
Ma non è andata così. Sono stata io quella ad essere stata salvata e Peeta è morto. Prim è morta. Troppi morti. Troppo dolore. La porta si apre. Qualcuno entra. Ma io non ci faccio caso e tengo la testa china sulle lenzuola e sulle mie mani tramanti.
“Finalmente ti sei svegliata”
Quella voce. Alzo lentamente lo sguardo. Ho solo voglia di una cosa in questo momento. Uccidere come non avevo mai ucciso in vita mia. Scatto in avanti staccandomi i tubi dal braccio.
“Brutto figlio di puttana!”urlo spingendo con un calcio Haymitch a terra. Mi scaglio su di lui urlando come una furia mirando al volto.
“Lurido bastardo!”urlo e lo colpisco dritto in faccia con un pugno. Sputa del sangue.
“Avevi promesso che salvavi Peeta e non me!”continua ad urlare e colpirlo contemporaneamente. Qualcuno mi afferra da dietro le spalle. Probabilmente Jace, ma con uno schiaffo e una spinta lo faccio cadere a terra e torno ad occuparmi di Haymitch. Ad un tratto il ragazzo accanto a me estrae dal giubbotto in pelle un arnese e me lo conficca sulla spalla a sinistra. Sento come un pizzico fortissimo e poi del calore invadermi. Perdo nuovamente le forze e cado a terra con in testa un solo ed unico pensiero.
Peeta

   
 
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