♠
Cenere ♠
Fuoco.
I miei occhi fiammeggiano.
Perché dentro me brucio.
Brucia il mio dolore,
arde, impenna, lampeggia nella notte.
Troppo
dolore …
Una spinta, per espellere
ciò che mi resta di te.
La
luce per lui e il
buio per me …
Vedo infermiere
accerchiate intorno a me
Tanta gente, partecipe al
mio dolore.
Ci sono tutti, ma manchi
tu …
E tu dovresti essere qui,
perché se sto così male la colpa è
anche tua
Tu, maledetto …
mi hai affiancato,poi mi sei scivolato via
dalle dita
Così, di colpo
…
Urlo
…
Urlo per la rabbia e per
il dolore scottante
Urlo perché sto
bruciando
Urlo perché tu
non sei qui ad aiutarmi a combattere questo
dolore atroce, che mi lacera il corpo e l’anima.
Urlo e mi dispero,
perché non ti detto addio
Perché quella
era una stupida (essenziale)
missione, e tu, illuso (deciso) sei
partito …
E adesso sento il mio
corpo esplodere … bruciare. È fuoco.
C’è
chi mi rassicura, chi mi tiene la mano, chi mi asciuga
il sudore, che sento cadere a goccioli.
Ma non posso fare a meno
di urlare, perché non ho le tue
labbra premute contro le mie.
Non sento la tua voce
rassicurante sussurrarmi che andrà
tutto bene.
Come
vorrei
raggiungerti …
E come formulo questi
pensieri, vedo le tenebre accerchiarmi
…
Non so
cos’è … non so se è la
morte.
Una luce abbagliante mi
inonda
Sono
morta?
Non so … so
solo che sento la tua mano … la tua voce, che
tanto mi era mancata.
Mi prendi le mani, in
questo limbo, dolcemente
Non
puoi parlare, ma
io ti capisco …
E allora mi rendo conto.
Questo bambino è tutto ciò che mi
resta di te.
Crescerà, e lo
vedrò … e vedrò te.
E allora non
sarò pentita di non essere morta, perché la
morte è soltanto la via più facile.
No. Resterò in
vita , per questo bambino.
Vedo il tuo sorriso. Le
tue mani allentano la presa sulle
mie.
In modo impercettibile le
nostre dita si sciolgono …
Questo
è un addio …
Il dolore mi attanaglia di
nuovo.
Le infermiere sembrano
tirare un sospiro di sollievi, mentre
si affannano di nuovo accanto a me.
Forse
ero morta
davvero
È di nuovo il
fuoco … il fuoco che scotta, che brucia, che
divampa.
Ogni spinta è
un dolore atroce …
Ma questa volta
c’è qualcosa di diverso. Una forza nascosta
in me.
Come una cascata,
spegnerà il fuoco che mi arde in petto.
Un ultima fitta di dolore
poi, finalmente, la pace.
E il pianto cristallino di
un neonato …
Adesso stringo tra le
braccia questa piccola vita
Non è nato da
neanche un’ora, ma so gia che per lui morirei.
Mi stanno facendo i
complimenti, dicono che è sano e
bellissimo
Il bimbo alza lo sguardo
Mi scruta con i suoi
occhini languidi
E poi, mi sorride.
È il suo primo
sorriso. È il suo sorriso al mondo, dove noi
riusciremo a sopravvivere.
Il
fuoco si è placato
… restano solo ceneri
Lo stringo a me dolcemente
Mi volto verso la finestra.
Sei
fiero di me …
Il bimbo si è
addormentato. È tranquillo, io sono esausta.
Lo avvicino al mio petto e
mi addormento a mia volta.
Nella morte ho trovato la
vita.
E
il fuoco divenne
cenere,
cenere
che il vento,
dolcemente
trasportò
via …
Fine
Nda:
Ciao!!!!
Eccomi tornata, con questa ff che si è classificata
6° al contest sugli elementi
indetto da bambi88 e kalanchoe,
sono piuttosto soddisfatta del risultato.
A chi
interessa, qua sotto ho postato il verdetto dei giudici:
1 - grammatica: 7.5
2- originalità: 8.5
3 - Ic: 8
4 - aderenza: 8.5 (- 0.75)
TOTALE: 31.75
Flash sicuramente originale, con una nuova reinterpretazione
dell'elemento.
Buona infatti l'assimilazione del dolore al fuoco che divora.
Qualche errore di grammatica, o meglio, sviste di punteggiatura che
purtroppo
hanno penalizzato sia il giudizio di grammatica che la scorrevolezza
della
lettura.
Buona l'idea, cmq.
Complimenti.
Spero sia piaciuta anche a voi! Commentate in tanti.
Sasori