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Autore: Ich liebe Deutschland    27/01/2015    3 recensioni
Ashley Brookley e Mark Sullivan sono due ragazzi quattordicenni che si sono conosciuti il primo giorno del Liceo. Subito il rapporto si fa più intenso, ma c'è qualcosa di strano nella nuova scuola e in Mark.... Ashley comincia a porsi le prime domande e ad avere i primi sospetti. I comportamenti misteriosi di Mark e gli strani episodi che accadono ad Ashley sono una coincidenza? Oppure è solo un puro caso? Perché dopo un episodio particolarmente scioccante, Mark non si fa più rivedere?
Gli episodi si aggravano ma tutti continuano a prendere Ashley per pazza. La pazienza della ragazza comincia perciò ad accorciarsi e la curiosità si fa sentire sempre di più.
Più avanti, verrà fuori la verità. Una verità fuori dagli schemi. Ashley all'inizio pensa di essere in un orribile incubo, ma presto capirà che è tutto vero.
Genere: Fantasy, Horror, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo III
 
Tutto questo non può essere vero
 
Non può essere vero. Ancora non riesco a credere che sia successo. Non è possibile. Cerco di auto convincermi che è stato solamente un bruttissimo incubo, ma so benissimo che non è così. Ma poi, come cavolo è possibile che tutto d’un tratto, sia arrivato qualcuno a pronunciare due paroline e abbia fatto sparire tutto ciò? Davvero inspiegabile…… Quella voce mi sembrava così familiare…..
I dottori mi credono pazza e se quella creatura continuerà a perseguitarmi anche a scuola (come, del resto, ha fatto il primo giorno) mi terranno ricoverata qui per i secoli.
Che faccio? Non posso mica stare qui a pensare inutilmente fissando il telefono per il resto della mia vita, tanto non serve a niente. Devo prendere una decisione. Riepilogando :
1) Non ho assolutamente intenzione di restare qui stanotte.
2) Non posso chiamare mia madre, è troppo protettiva, mi farebbe restare qui in ospedale ad ogni costo.
3) Mio padre non ne parliamo, in questo periodo è enormemente frustrato per il lavoro e ha ancora un sacco di viaggi da completare all’estero : a questo punto ci mancherebbero solamente le mie lamentele!
4) Mio zio e mia zia (materni, perché in realtà mio padre è figlio unico) vivono in Messico….. Mhmhmh….. Potrei…. Ma che cavolo mi salta in mente?!
Per un attimo prendo persino in considerazione il fatto di poter scappare di casa!
Sto ufficialmente delirando, non posso continuare così. Davvero. Devo andarmene.
Comincio a sentire dei passi.
L’ansia che sale.
Il cuore che accelera.
Urlo – NOOOOO!!!! -.
Appena la dottoressa entra mi guarda malissimo, con quella tipica faccia della serie “Ma questa qua è pazza”.
- Signorina Ashley, si sente bene? – Mi chiede. Ma io non rispondo – Non importa. Potrebbe gentilmente fornirci la sua versione dei fatti per quanto riguarda l’episodio accaduto stanotte? – mi chiede quasi impassibile. È chiaro che è venuta solamente per farmi questa domanda : in realtà non gliene frega niente se sto bene o male.
- No – dico, tanto è inutile parlare con lei, le cose andrebbero solamente peggio.
È solo un incubo. Penso. Ignorala finché non va via e dopo di che chiama immediatamente Mark.
- Come preferisce. Però mi raccomando : alle 12.30 si faccia trovare pronta nel letto, le porteremo il pranzo – mi dice, quasi ordinandomelo.
L’unica parola che ha la forza di uscirmi dalla bocca è un – Ciao – soffocato, in realtà quello che vorrei dire è “Brutti stronzi che non siete altro. Tu e il dottore. Col cazzo che oggi resto qui, puoi starne certa. Farò di tutto per scappare. Sappilo “.
Finalmente esce dalla stanza e io sono libera di chiamare l’unica persona di cui posso “fidarmi” : MARK.
‘ Tuuuuuuu ‘ rispondi, ti prego rispondi  ‘ Tuuuuuuuu ‘.
Il cellulare squilla a vuoto.
“Mark, non puoi farmi questo. Perché non rispondi? Ho fatto qualcosa di male?” penso.
“No, non è successo niente. Ho bisogno di riflettere. Lasciami un po’ di tempo, prima o poi uscirò dal mio guscio“ le parole di Mark, con la voce di Mark, con L’ACCENTO di Mark mi risuonano in testa. Mi ha risposto TELEPATICAMENTE. MI LEGGE NEL PENSIERO?! Forse è solo la mia immaginazione, ma è meglio non sprecare l’occasione :
- MARK AIUTAMI TI PREGO! NON VOGLIO STARE QUI! C’È UNO SPIRITO CHE VUOLE UCCIDERMI! MARK! MORIRÒ QUI DENTRO! – urlo a più non posso, per poi cadere in ginocchia in un pianto disperato.
Nessuna risposta, per un momento mi ero illusa.
 
 
È sera e ho paura. Sì, ho paura. Tanta paura, davvero, non so se riuscirò a reggere un’altra notte qui. Decido di farmi una bella doccia calda.
Vado in bagno, stavolta non in quello delle infermiere, ma nel bagno di servizio della mia stanza d’ospedale.
Mi chiudo a chiave.
Sigillo la finestra.
Metto un asciugamano per coprire i forellini in basso della porta.
Mi spoglio.
Nascondo i vestiti.
Avvolgo le fasciature con dei sacchi di plastica fatti apposta.
Entro nella doccia.
Apro l’acqua.
È caldissima, ma non bollente. È un caldo piacevole, che mi avvolge completamente.
Comincio delicatamente a massaggiarmi la testa (solo nel punto sano) e intanto penso a Mark….
È così bello quel ragazzo… Con quegli occhi incantevoli e quella voce delicata! Ma come osa non rispondermi in una situazione così?! Dopo ieri sera non si è fatto più vedere, sono venuti a trovarmi solamente i miei genitori, cui non ho detto niente riguardo la situazione.
Comincio a sentire un rumore strano. Come un dito che scivola sul vetro… Avete presente quando scrivete sul vetro appannato della doccia? Il rumore è quello.
Infatti, quando apro gli occhi, mi ritrovo davanti la seguente scritta :
“Tu m’appartieni. È mio compito ucciderti” accompagnata da una faccina sorridente.
Comincio a sentire freddo. Vedo scendere lungo il mio corpo un liquido rosso. Lo lecco : deduco ch’è sangue. Provo ad uscire velocemente dalla doccia, ma è bloccata. Anzi, mi correggo : qualcuno l’ha bloccata. Spengo il tutto e a questo punto prendo svelta il manico della doccia sbattendolo contro il vetro finché non si rompe in mille pezzi. Finalmente posso uscire.
- AHHHHH!!!!!! – un pezzo di vetro mi si è infilzato sotto un piede!
Maledizione, ci mancava solo questa.
Prima che faccia infezione sarà meglio toglierlo, infatti è proprio quello che sto facendo.
Apro uno sportellino di fianco allo specchio intenta a cercare un piccolo asciugamano con cui fasciare l’ennesima ferita. Trovato! È un po’ grande, ma andrà bene. Chiudo il tutto e improvvisamente vedo riflessa nello specchio una creatura mostruosa!
- AHHHHHHHHH!!!!!!! – urlo – ANCORA TU! COME CAZZO HAI FATTO AD ENTRARE?! NON NE POSSO PIÙ! CHE COSA VUOI DA ME?! – grido a squarciagola.
Mi sta intrappolando. Sto indietreggiando sempre di più, pestando migliaia di pezzi di vetro, finché non mi ritrovo in un angolo. Il mio cuore sta cominciando a rallentare. Lui è davanti a me. Ecco, ci risiamo : adesso svengo di nuovo. E invece no. Sto ancora urlando a più non posso quando sento il rumore di un’enorme esplosione. Poi il silenzio più totale. Adesso svengo davvero, però prima di cadere perdendo completamente i sensi sento qualcuno che mi afferra.
 
 
 
Apro gli occhi, Mark è di fianco a me. Sono debolissima, sicuramente in fin di vita.
- D…. Dove sono…? – domando sussurrando, non ho voce.
 
 
ANGOLO AUTORE :
 
Ciao ragazzi! Come state? Spero bene.
Scusate se mi fermo qui, ma il prossimo capitolo tratterà un argomento particolarmente “scioccante” e anche molto diverso. Eh dajeee che siamo ormai a metà libro! So che sembra poco, ma vi assicuro che ci metto tantissimo per scrivere un capitolo, e vi prometto anche che gli altri saranno lunghi almeno 2 pagine di computer.
Spero tanto che la storia vi stia piacendo e, come al solito solo se avete un momentuccio libero, recensite per favore! Grazie mille.
Baci & Abbracci (hahahaha)
Elisa
   
 
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