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Autore: thepurpledoor    27/01/2015    5 recensioni
Quando tutto è nato per morire, che senso ha la data di scadenza?
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Songfic sulla canzone di Marco Mengoni "La neve prima che cada".
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Larry
1612 k parole
Genere: Angst, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Non è niente di particolare questa songfic, ma la canzone di Marco Mengoni (che potete ascoltare qui) mi ha tormentato e continua a farlo perché racconta la mia storia in questo momento, riadattata in chiave Larry perché non potevo scrivere di me, dai. E niente, è uno sfogo angst senza senso, ma mi va che lo leggiate se vi va. Periodi che sono così così, insomma. Buona lettura!

E dedico la songfic al mio amico Fede che, anche se non rispondo, anche se non mi va di parlare, mi è rimasto vicino. Grazie.

 

 

 

La neve un po' prima che cada

 

 

Ora ascoltami
Devo dirti che
Per sempre può durare solo un’ora
O a volte un po’ di più

 

Dieci dita intrecciate nel tiepido calore di un abitacolo di un auto troppo piccola per contenere emozioni così forti, troppo limitata anche solo per permettere ai due di riprendere fiato. Respirano all'unisono, come se fossero un corpo solo e sfiderei chiunque dal capire dove finisca quello aspro e ossuto di uno e inizi quello chiaro e più morbido dell'altro.

Fuori è inverno, di quei freddi sabato sera che congelano le punte dei nasi, ma entrambi hanno bevuto. Ne sono la prova i ricci umidi e schiacciati dell'uno tra le mani bollenti dell'altro.

Ed ancora il fatto che nudi non sentano poi così freddo.

Perché quella è la loro ora, la loro vita che passa sfuggente come una cometa di quelle che illuminano il cielo solo per un attimo e nessuno la vede. Sanno che non potrà durare, sanno che è tutta una pazzia, sanno che quella sera non sarà l'inizio, piuttosto la fine.

Eppure Harry pensa che quel momento sia la perfezione, finché le braccia di Louis gli cingono il petto e i suoi polpastrelli gli toccano la fronte imperlata di sudore.

Harry pensa, è questo il suo difetto.

Non vive appieno perché la sua testa è già lì che macina sul futuro, su cosa farà senza Louis, su cosa dirà, a chi penserà, con chi scherzerà, a chi rivolgerà tutte le attenzioni della giornata, per chi scriverà canzoni. No, continuerà a scrivere per lui anche dopo, dopo che sarà passato, perché tutto passa, deve solo accettarlo, ma è difficile per un uccellino che ha sempre vissuto libero capire che la gabbia, a volte, non è una prigione, ma solo una dimora temporanea.

Louis non gli ha mai promesso niente, non ne è capace, non è nella sua natura fare promesse o parlare dei suoi sentimenti e chiedere. Lui lascia semplicemente che la vita scorra e il tempo con lei, tempo che nessuno gli ridarà indietro, minuti che nessuno reclamerà, secondi senza padrone.

 

Quel che mi dirai
Non lo sentirò
Perché l'amore è sordo se ha paura
O se è pieno di se

 

Eppure quando hanno iniziato a vedersi, Louis lo aveva avvisato di non affezionarsi perché non ne sarebbe valsa la pena, gli aveva detto che le cose non potevano farsi serie con lui, ma Harry non ha mai voluto ascoltarlo perché non credeva che si sarebbe innamorato di quelle mani secche e sempre calde, di quel viso un po' scavato, delle ossa del suo sterno in evidenza, del respiro tra un gemito e l'altro, della sua voglia smisurata di toccarlo, di sentirlo, di possederlo. No, Harry non aveva messo in preventivo tutto questo, si ci è ritrovato come in mezzo ad un acquazzone quando da bambino stai giocando ai campetti e non te l'aspetti, per poi correre veloce fino a casa.

Louis è stato l'imprevisto che ha spinto Harry a vivere davvero, a ridere più forte, a sentire il cuore pompare sangue sempre di più, i pensieri concentrati, gli occhi lucidi, le mani a tremare. E' stata una primavera dell'anima in pieno inverno, arrivata in anticipo così come in anticipo se ne sarebbe andata.

E il maggiore, dal suo canto, ha paura. Troppe le esperienze brutte, troppa merda vista con i suoi occhi azzurri, troppe volte è stato deluso e poi abbandonato, trattato come un rifiuto. In molti lo chiamano “stronzo”, lo sa, ma quando glielo dice Harry, il suono di quella parola ha un sapore diverso, come se gli avesse frantumato il cuore, un cuore vergine che ha contaminato senza remore, affondandoci le sue radici nere e velenose. Sa di essere fortunato perché tutto in Harry è per lui, ma questo non gli ha mai impedito di fingere che non gli importasse niente, non perché non tenga davvero ad Harry, ma perché cambiare fa paura, cambiare è qualcosa che non è disposto a fare nemmeno per il giovane riccio tentatore.

 

Non siamo quelli che promettono l’eternità
Perché si può cambiare direzione
Una casa, un letto,
I sogni cambiano regista ma
Ora siamo qua, tu

 

Che non sarà per sempre l'hanno capito dal sapore agrodolce del primo bacio sulla riva buia di un lago, perché a quell'età l'amore non è mai eterno, i giochi devono ancora iniziare, la vita deve ancora scorrere e portarsi via le esperienze. I sogni sfumano in desideri, i desideri muoiono schiantandosi contro la realtà e la realtà ferisce. Non basta un letto sfatto e due anime che si cercano anche a distanza. Non basta, ma è l'unica cosa che hanno e sono insieme. Non conta questo?

Due persone che si vogliono, che si cercano finché ce ne sarà, finché vorranno e non importano le lacrime, non importa il senso di vuoto che prova Harry tutte le volte che Louis esce dal suo corpo – che stringerlo maggiormente dentro non è possibile. E non importa nemmeno la confusione che alberga dentro gli occhi cielo del più grande, contornati da quelle rughette deliziose, perché quando tutto è nato per morire, che senso ha la data di scadenza?

 

Mi chiedi cos’è
La neve un po’ prima che cada
Non è come noi
Che siamo due piume nell’aria
Mi chiedi cos’è
L’amore un po’ prima che muoia
Se un pezzo di alba all’imbrunire c’è
Te lo porterò

 

Fiocchi di neve fresca sbattono contro il finestrino. L'inverno sta gelando ogni cosa tocchi, bloccati come in una fiaba senza lieto fine.

-Quei fiocchi di neve sembriamo noi due – dice Harry con la voce spezzata, lo dice annebbiato dall'alcool, come se una frase potesse cambiare le cose.

Questa volta a pensare è Louis che, tenendoselo un po' più stretto al petto, gli occupa la visuale in modo che quella neve dispersa nel vento Harry non la possa vedere. Si ingrigisce un po' di più e pensa a cosa succederebbe se si lasciasse andare, cosa accadrebbe se allentasse un po' la presa stando attento a non cadere.

Harry gli accarezza la testa e si accovaccia su di lui, pregando che lo tenga stretto per sempre, quel limite di tempo senza limiti che non esiste. Ha perso le speranze, è sconfitto e i ripensamenti del castano, che sta iniziando ad amare, non lo scalfiscono più.

-Non durerà – pensa.

-Non è quello che vuole – pensa ancora.

-Domani si sarà già dimenticato di me.-

Perché Louis non sa nemmeno cosa sia l'amore, non sente come sente Harry, che lo fa in maniera amplificata, dritto in ogni terminazione nervosa, ogni neurone contagiato da quel virus che amore poi non è.

 

Pugni chiusi che
Questo cuore ha
È vulnerabile, lo sai,
Anche se il duro fa

 

Louis è gelido come il vento che soffia da nord, ma la crepa dentro di lui ormai si è formata e non può fare altro che prenderne atto. Dentro di sé prega che Harry non molli proprio ora, che continui a provarci, continui a volerlo, desiderarlo, perché sentirsi amato e voluto è una di quelle sensazioni che lo distolgono dalla profonda solitudine che maschera con risate e amici, ai quali di lui non importa niente.

 

Mi chiedi cos’è
La neve un po’ prima che cada
Non è come noi
Che siamo parole nell’aria

 

Mentre si rivestono, Harry spera ardentemente che Louis gli chieda di restare, di baciarlo ardentemente, di volerlo tenere con lui, come un piccolo pettirosso caduto dal nido. Ci spera perché ha bisogno di un punto fisso, di qualcuno che lo voglia e che gli faccia lasciare i problemi fuori da quel guscio senza tempo nel quale vivono. Ma non succede, non succede perché è Louis a non volerlo, a tacere quando sarebbe il momento di parlare.

Allora Harry semplicemente rinuncia.

 

Mi chiedi cos’è
L’amore un po’ prima che muoia
Ma l’unica certezza che io ho
L’unica certezza che io ho
Nell’imbrunire l’alba troverò

 

Si baciano prima che il riccio scenda dall'auto e si porti via un po' di quella speranza che Louis nutriva di essere salvato. Ci si salva da soli però, ma Harry poteva essere un appiglio.

Le labbra dell'uno si incastrano perfettamente in quelle dell'altro – già solo questo dovrebbe essere un segno del destino. Louis assapora il gusto dolce della bocca rossa di Harry che, ad occhi chiusi, combatte con la voglia di piangere.

-Non ci hai nemmeno provato – dice a denti stretti prima di scappare via e stringersi nel suo cappotto di lana grigia, gli stivaletti a ticchettare nella notte e a lasciare impronte invisibili.

 

Ci sono due cose delle quali Harry è sicuro.

La prima è che Louis è incapace di amare, non importa quanto abbia tentato di perforare la sua corazza con tutto l'amore che poteva.

La seconda è che un nuovo giorno sorgerà sempre, non importa quanto sembri impossibile.

 

E c'è una cosa soltanto della quale Louis è certo e se ne accorge ingenuamente quando accende l'auto nel silenzio della notte quasi al suo termine. E' stato lui ad uccidere l'amore un po' prima che nascesse ed è troppo tardi per tentare una rianimazione, troppo tardi per un massaggio cardiaco.
 

 

 
  
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