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Autore: ___Page    28/01/2015    4 recensioni
-Per fortuna siete qui ragazzi!! Credevo non foste riusciti a sf...- si bloccò, studiandoli accigliato e stranito -Ma... Cosa ci fate qui tutti e tre?!-
Cuoco e samurai si lanciarono un'occhiata, mentre il secondo lasciava finalmente andare Rufy, permettendogli di mettersi in piedi.
-Prova a riflettere Usopp! Perché secondo te siamo tutti qui?!- domandò Sanji, sbuffando un po' di fumo e avvicinandosi all'amico.
-Beh...- cominciò il nasone.
Ci mise qualche istante a capire che il tonfo micidiale che gli era risuonato nelle orecchie altro non era che il calcio spaccacranio che il biondo aveva appena calato su di lui in uno scatto d'ira.
[Pairing principale: SanjixViolet. Accenni ZoNami]
*Panda Day*
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey, D., Rufy, Nico, Robin, Usop | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Benvenuti al Panda Day, il giorno del delirio in cui da un'unica parola nascono fanfiction di ogni genere!

Perché Panda?!
Perché ci serviva un modo veloce per chiamarlo, perché 'Panda Day' suona che è una meraviglia e perché i panda sono carini e coccolosi.

Il meccanismo, se qualcuno vuole partecipare, è semplice.
Ogni settimana sceglieremo una parola aprendo a caso il dizionario e quello sarà il prompt per le varie fanfiction (tutti i generi, tutti i rating, tutti i pairing ma niente long) e basterà scrivere *Panda Day* nell'intro alla storia e il prompt della settimana in piccolo sotto al titolo sempre tra i due asterischi.
E non dimenticate la foto dei Pandaman in basso a destra!

Grazie a tutti e buona lettura!

La parola per mercoledì prossimo è: Insofferenza

 


IL RICHIAMO DELLA CIVETTA
*civetta*


 
 
Avvolto nel buio della notte correva rasente al muro, il busto piegato in avanti e il passo leggero per non attirare l'attenzione.
Digrignando i denti e masticando insulti per essersi ritrovato a un soffio dal farsi scoprire, evitò agilmente, ricorrendo allo skywalk, il cono di luce prodotto dal faro che si muoveva con lentezza esasperante da destra a sinistra, all'attenta ricerca di intrusi.
Con gli occhi dardeggianti puntati di fronte a sé, proseguì la sua forsennata corsa, maledicendo tutta quell'insopportabile situazione.
Sapeva che non avrebbe mai dovuto portarla via da Dressrosa.
Sì, lì aveva saputo proteggerla ma viaggiare in mare aperto, diventare una pirata, era ben altra faccenda e la preoccupazione per lei era la sola cosa che bruciasse Sanji più della vergogna provata nel non essere riuscito a proteggere la sua donna.
Quei maledetti marines l'avrebbero pagata cara.
Avrebbero pagato per avergliela strappata dalle braccia e se avesse trovato qualche livido sulla sua pelle di caramello glieli avrebbe restituiti con gli interessi.
Ma prima, certo, doveva riuscire a trovarla e, per farlo, doveva entrare in quella base.
L'ansia di poter riabbracciare la sua principessa e le sue dee lo stava logorando.
Imprecò per l'ennesima volta al pensiero della codardia dimostrata da quegli uomini, quei presunti difensori sella giustizia che, di fronte alla propria incapacità di sconfiggerli, avevano puntato alle donne della ciurma, rapendole allo scopo di stanarli.
E in effetti, c'erano quasi riusciti.
Almeno, avevano quasi preso lui.
E ora stava correndo lontano dal carcere dove la sua Violet si trovava, indifesa, sentendosi un codardo al pari di quei bastardi ma consapevole di non avere alternative.
Se lo avessero preso, chi si sarebbe occupato di liberarle?!
A dirla tutta, gli era parso strano che stesse filando tutto così liscio.
Il fatto che lui e il Marimo si fossero trovati subito d'accordo su che linea d'azione seguire, senza litigare, concentrati solo sul riprendersi le loro donne.
Rufy che faceva quanto gli veniva detto senza protestare o avanzare proposte idiote.
L'inatteso coraggio di Usopp che si era offerto di accompagnarli, per poi certo proporsi come palo, ma in fondo anche qualcuno che sorvegliasse i movimenti all'interno della base dalla cima della collina era importante.
E verso la cima della collina ora Sanji correva, staccatosi dal muro e fendendo l'aria con la sua figura snella e tonica, impeccabilmente fasciata nel completo scuro.
Rallentò quando si trovò sul pendio scosceso, estraendo una sigaretta e accendendola con calma prima di prendere una generosa boccata di tabacco.
Con le mani in tasca coprì la breve distanza che lo separava dal cecchino, camminando senza fretta.
Voci concitate e famigliari lo raggiunsero, facendogli sollevare il capo con attenzione e interesse.
Si bloccò nel mettere a fuoco lo spadaccino che si avvicinava furente e terribile,  trascinando uno strepitante Rufy per un orecchio.
-Se ti dico corri tu devi correre, dannato imbecille!- sbraitava il verde, senza sforzarsi troppo di non strusciare il corpo del capitano per terra.
-Ma io ho fatto come hai detto! Sei tu che hai cambiato direzione all'improvviso!- protestò il moro, con voce lagnosa e incrociando le braccia al petto, ormai rassegnato a farsi trascinare.
Zoro si bloccò nel mettere a fuoco l'amico che li attendeva immobile, le mani in tasca e la sigaretta fumante tra le labbra sottili.
Una muta comunicazione passò tra i due, prima che riprendessero la loro avanzata verso la cima.
Sconfortati e furibondi per la missione fallita, si trascinarono lanciando saette dagli occhi, finché la salita non tornò a essere pianeggiante.
Si fermarono, dando il tempo ad Usopp di sollevare la testa, riconoscerli e correre loro incontro con un'evidente espressione di sollievo sul volto.
-Per fortuna siete qui ragazzi!! Credevo non foste riusciti a sf...- si bloccò, studiandoli accigliato e stranito -Ma... Cosa ci fate qui tutti e tre?!-
Cuoco e samurai si lanciarono un'occhiata, mentre il secondo lasciava finalmente andare Rufy, permettendogli di mettersi in piedi.
-Prova a riflettere Usopp! Perché secondo te siamo tutti qui?!- domandò Sanji, sbuffando un po' di fumo e avvicinandosi all'amico.
-Beh...- cominciò il nasone.
Ci mise qualche istante a capire che il tonfo micidiale che gli era risuonato nelle orecchie altro non era che il calcio spaccacranio che il biondo aveva appena calato su di lui in uno scatto d'ira.
Con la faccia incastrata nel terriccio non fu in grado di vedere lo sguardo fiammeggiante che gli stava rivolgendo ma non ebbe problemi a sentire cosa gli sbraitava dietro.
-Siamo tutti qui perché non abbiamo capito per chi era il tuo dannato allarme, razza d'imbecille nasuto!!!-
Il cecchino fece leva sui palmi per staccare la faccia dal suolo e puntare gli occhi sul Nakama, piuttosto contrariato da quell'accusa, il naso ridotto a una fisarmonica.
-Ma cosa stai dicendo?!?! Era chiaramente l'allarme per Zoro e Rufy!!!-
-Quindi a te quella sembrava una civetta?!?!- domandò fuori di sé il biondo.
-Di certo non era un barbagianni!!!- s'impuntò il cecchino, di nuovo in piedi.
-Usopp quello che hai fatto non sembrava né una civetta né un barbagianni! Al massimo un uccello del sud!- gli fece notare Zoro, le braccia incrociate al petto, apparentemente più tranquillo dell'amico ma anche lui furibondo.
-Ma starete scherzando!!!- esplose il moro, dopo averli fissati per qualche istante, incredulo e a occhi sgranati -Io sono bravissimo a imitare i rapaci!!!- rivendicò mentre Rufy seguiva la discussione spostando lo sguardo dall'uno agli altri.
-Tu al limite sei bravo a imitare un pesce rosso!!-
-Senti un po'! Kaya ha sempre detto che ero un campione in questo!!-
-E si vede che Kaya ti ama tanto e non è l'unica brava a mentire!!!-
Usopp spalancò gli occhi indignato.
Fece per ribattere ma si fermò, cercando di calmare i nervi. Assumendo uno sguardo sornione, incrociò le braccia al petto e sollevò un sopracciglio.
-E io dico che invece siete voi che non siete in grado di distinguere una civetta da un barbagianni!-
Sanji sgranò gli occhi all'inverosimile, lanciando uno sguardo assassino al moro.
-Ascoltami attentamente...- cominciò, avanzando minaccioso verso di lui e facendolo indietreggiare -Se dovesse succedere qualcosa a Violet io...-
-Tu cosa Sanji-san?!-
Il biondo s'immobilizzò, la bocca aperta, incredulo da quanto appena sentito o meglio da chi avesse appena pronunciato quelle parole.
Si girò lentamente fino a mettere a fuoco la sua bellissima ballerina che, un po' sporca di terra ma perfettamente in salute, lo guardava con gli occhi che brillavano di divertimento, le mani sui fianchi, mentre Nami raggiungeva Zoro e gli strusciava la fronte sul collo in un gesto di saluto che la faceva assomigliare più che mai a una gatta.
Robin sorrideva serafica come sempre, osservando Sanji che si accostava a Violet, circondandole il volto con le mani e studiandola con attenzione.
Tirò un sospiro di sollievo nel constatare che stava bene.
-Ma come avete fatto?!- domandò incredulo senza staccare gli occhi dal suo volto.
-Una ex spia, una ex ladra e una ex rivoluzionaria e davvero credevate che non fossimo in grado di uscirne da sole?!- intervenne Nami, facendolo voltare verso di lei.
-A ben guardare è una fortuna che abbiate equivocato l'allarme di Usopp altrimenti ora staremmo sicuramente tornando indietro per liberare uno di voi!- concluse con un sorrisetto furbo, senza staccarsi da Zoro e trascinandoselo dietro mentre si avviava per scendere il lato opposto della collina, diretta alla nave.
-E comunque...- aggiunse, fermandosi e voltandosi ancora un attimo -...Era chiaramente una civetta!-
Sotto lo sguardo interdetto di Sanji le labbra di Usopp si piegarono in un sorriso trionfante, prima che il cecchino si avviasse dietro a spadaccino, navigatrice, archeologa e capitano.
Fu la risatina mal trattenuta di Violet a riscuoterlo.
Si voltò verso di lei, trovandola intenta a sopprimere il proprio divertimento, mordendosi il labbro inferiore.
-Oh Sanji-san!- esclamò, incapace di trattenersi oltre e scoppiando a ridere -Se vedessi la tua faccia! Però è vero! Si capiva che era un civetta!-
Si sporse verso di lui, baciandolo a fior di labbra, prima di intrecciare le loro dita.
-Eddai amore... Anche se non sai riconoscere i rapaci sei bravo in un sacco di altre cose...- soffiò sensuale sulle sue labbra -E non vedo l'ora di arrivare alla nave...- concluse avviandosi con un'ultima maliziosa occhiata.
Sanji deglutí a fatica, osservando le splendide curve della sua donna, e si affrettò poi dietro di lei, accendendosi un'altra sigaretta. 








 
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