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Autore: PiccolaKris    28/01/2015    4 recensioni
questa storia è dedicata a Ryan e Strawberry, ma dall'anime ho preso solo i personaggi..infatti la storia si svolge mentre ENTRAMBI hanno 17 anni e il progetto Mew Mew non c'entra niente...comunque i personaggi hanno anche lo stesso carattere di quelli dell'anime! leggete e vedete se vi piace!
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi scuso con tutti per quello che non si può nemmeno chiamare ritardo. Mi scuso per non aver aggiornato per anni la mia storia. Non ci sono giustificazioni, ho avuto sì parecchio da fare, ho avuto anche parecchi problemi, ma alla fine un po' di tempo per continuare a scrivere avrei potuto trovarlo. E invece non l'ho fatto, e adesso mi pento amaramente di questo.
Il sito mi è tornato alla mente parecchie volte, fortunatamente non ho dimenticato username e password, e anche questa storia ogni tanto riappariva tra i miei pensieri. Lasciare le cose inconcluse non mi piace per niente, quindi sì, ci ho messo tanto purtroppo, ma eccomi, piena di nuovo di buona volontà, per portare a termine una volta per tutte la mia fanfiction. Ho recuperato il capitolo che avevo già iniziato a scrivere, l'ho corretto, l'ho finito, per mia fortuna ricordo ancora perfettamente come volevo che andassero le cose con Ryan e Ichigo.
Anche se sarà difficile, spero che ci sia ancora qualcuna delle mie vecchie lettrici, che abbia voglia di continuare a leggermi. Allo stesso modo spero che avrò nuovi lettori e vi ringrazio anticipatamente se vorrete leggere e commentare.
E niente, ho deciso di mettere il mio commento all'inizio invece che alla fine perché mi sembrava giusto porgere prima di tutto le mie scuse.
Non vi posso garantire tempi brevi per l'uscita del nuovo capitolo (sono sotto esami), ma intanto ecco a voi quello nuovo. Spero che vi piaccia.
Baci, Kris


« Che bello, io adoro le feste! » continuava a urlare Ichigo eccitata mentre, insieme a Ryan, scendeva le scale della villa. Pensava che quello fosse il modo migliore per passare l'ultima sera di vacanza. Il giorno dopo, infatti, sarebbero dovuti partire e tornare alla realtà quotidiana.
« Lo vedo » le rispondeva lui sorridendo, per niente infastidito dal fatto che era un'ora buona, ormai, che non ripeteva altro. Era scesa la sera e loro due avevano appena finito di prepararsi dopo aver mangiato. Kaomi e Sakura sembravano intenzionate a provare più ristoranti possibile nei dintorni, perciò Ichigo e Ryan avevano cenato di nuovo da soli e si erano accontentati di un semplice e veloce pasto pronto. Ichigo era stata così allegra che sembrava essersi già dimenticata della brutta conversazione con Mark. Ryan sapeva quanto lei fosse fragile e sensibile, per questo gli sembrava strano il fatto che fosse così serena. Forse voleva dire che a lei non fregava poi così tanto di Mark? Magari lei aveva già i suoi dubbi e quel litigio li aveva confermati, per cui Ichigo aveva deciso che era meglio lasciar perdere Mark e voltare pagina. Ryan si augurava che le cose stessero andando davvero così, l'ultima cosa che voleva era vederla soffrire e, soprattutto, vederla soffrire per colpa di uno stupido babbeo che si spacciava per uno dei ragazzi più dolci della loro città.
« Stai bene davvero, Ichigo? » le chiese, fermandola davanti al cancello della villa.
« Certo, perché non dovrei? » rispose lei tranquillamente.
Ryan la scrutò: i suoi grandi occhi sembravano sinceri, ma lui non ne era ancora del tutto convinto.
« Beh, visto quello che è successo oggi... » spiegò lui.
« Sto bene, Ryan, sul serio! Sei molto caro a prenderti così cura di me, ma davvero, non devi preoccuparti! » lo rassicurò Ichigo, facendogli una carezza sulla guancia.
Lui decise di non insistere oltre: se davvero stava bene, non voleva infastidirla, se invece l'allegria era solo una maschera d'apparenza, le sue domande non l'avrebbero aiutata comunque. Ora dovevano solo divertirsi.
« Sembri tua madre! » le disse, ridendo, e Ichigo rispose con una risata semplice e genuina.
Ryan la guardò camminare al suo fianco e rimase incantato. Ogni volta che la vedeva, che la osservava, che cercava di cogliere in lei i più piccoli particolari del suo corpo, non poteva fare a meno di pensare a quanto fosse bella e perfetta. Adesso, inoltre, poteva sfoggiare una leggera abbronzatura, il risultato di quei giorni sotto al sole di luglio, e Ryan stava davvero cominciando ad impazzire, ossessionato da lei e da tutto ciò che la riguardava. Distolse lo sguardo dalle sue gambe lunghe e lisce, lasciate scoperte dalla gonna che svolazzava al leggero venticello serale: non poteva cominciare a perdere il controllo già adesso. La serata non doveva cominciare così male.
« Guarda, andiamo laggiù, dove ci sono le bancarelle. Le vedi? » le disse Ryan, indicando un punto un po' più lontano.
Ichigo annuì e, dopo aver camminato un altro po' in silenzio, giunsero là dove si svolgeva la festa. La spiaggia, quasi completamente ricoperta da bancarelle di ogni tipo, ornate da lanternine e festoni, si cominciava a popolare anche di qualche ragazzo che, come loro, era arrivato piuttosto presto.
« C'è anche la musica! » urlò Ichigo, al colmo dell'eccitazione. Nell'aria, infatti, risuonavano le note di qualche canzone che lei non conosceva.
« Certo che c'è anche la musica, altrimenti che festa sarebbe? » rispose Ryan, sempre sorridendole pazientemente.
« Perché devi sempre fare il sapientone? » chiese Ichigo, facendo la finta offesa.
« Sei tu che dici cose stupide! » disse Ryan, stando al ' gioco '.
Ichigo gli fece una linguaccia, al che lui rispose, prendendola per mano: « Dai, vieni, guardiamoci un po' in giro »
Mano nella mano, cominciarono ad aggirarsi tra le bancarelle e a guardare ciò che vi era esposto sopra.
Ichigo non si era mai sentita così bene: ormai con Ryan si trovava a proprio agio e, quando era con lui, si sentiva sicura e protetta. Le dita di Ryan intrecciate alle sue le infondevano una calma che non provava da tanto tempo ed era felice di poter avere anche quel solo, semplice contatto con lui. " E Mark? " le ricordava ogni tanto timidamente una vocina, probabilmente la sua parte razionale, subito, però, zittita dalla parte irrazionale che negli ultimi giorni tendeva a prevalere. Ovviamente Ichigo si sentiva un po' colpevole: Mark non aveva avuto tutti i torti riguardo a lei e Ryan, e lei era consapevole che non avrebbe dovuto lasciarsi andare così quando era ancora fidanzata, ma pensava anche che tutto sarebbe stato diverso se solo lei avesse aperto prima gli occhi su com'era realmente Mark, invece che cercare ostinatamente di mandare avanti una storia finita da tempo ormai. E poi addirittura arrivare a chiamarla ' sgualdrinella ' e ad insultare Ryan era stato troppo, il solo pensiero la stizziva ancora. Poi, però, guardava nei profondi occhi di Ryan e si dimenticava di tutto, non le importava più di niente oltre al fatto che si trovava insieme a lui. Strinse la mano di Ryan e lui si voltò per rivolgerle un caldo e affettuoso sorriso che le riempì il cuore.
« Guarda che carini quei braccialetti! » urlò improvvisamente Ichigo, avvicinandosi in fretta ad una bancarella e trascinando dietro di sé Ryan, colto impreparato.
« Quali? » chiese lui.
« Questi ».
Ryan indirizzò lo sguardo verso il punto che Ichigo indicava con il dito e vide dei graziosi braccialetti in stoffa di vari colori e con diversi motivi ricamati sopra.
« Ne vuoi uno? » le chiese.
« Sì, mi piace questo rosa » rispose Ichigo.
« È davvero molto bello » concordò Ryan.
Ichigo fece per prendere il portafogli nella borsa, ma venne bloccata da Ryan.
« Scusi, mi può dare questo braccialetto? » chiese Ryan al vecchio signore che sedeva dietro al bancone, porgendogli una monetina appena estratta dalla tasca dei jeans.
« No, ma che fai? » provò a protestare Ichigo, ma inutilmente.
« Certo, prendilo pure, ragazzo, e dallo alla tua bella fidanzata » rispose il vecchio, allungando il braccio e prendendo la monetina.
« Veramente… non è la mia ragazza » confessò Ryan, mentre prendeva il braccialetto. « Vieni Ichigo, mettitelo! Consideralo un mio regalo in ricordo di questa vacanza ».
Ichigo se lo lasciò legare al polso e, dopo averlo osservato e aver concluso che le stava davvero bene, disse al vecchio signore: « Scusi, posso prendere anche questo? »
« Certo » rispose il signore, afferrando contento anche la moneta che gli stava porgendo Ichigo.
« Dammi il braccio, Ryan, così te lo allaccio » disse Ichigo afferrando per il polso il ragazzo, che era rimasto a guardare la scena senza capire. Osservò Ichigo legargli un braccialetto identico a quello che aveva preso lei, con la differenza che il suo era azzurro, e intuì tutto.
« Ecco, così ce l'abbiamo uguale! » disse Ichigo a opera compiuta, guardando Ryan con un sorriso. « Consideralo un mio regalo in ricordo di questa vacanza »
Ryan sorrise a sua volta e disse, in un sussurro: « Sei dolcissima, Ichigo »
La prese di nuovo per mano e ricominciarono a camminare, uniti dal feeling che c'era tra loro, dal contatto tra le loro dita e da quei nuovi acquisti, fatti apposta per ricordarsi l'uno dell'altra.
« Vuoi qualcosa da bere? » chiese Ryan, notando che poco più in là c'era un bancone di bibite.
« Sì! »
« Niente di alcolico, spero » scherzò Ryan, strizzandole l'occhio. « Non vorrei finire come ieri sera qua per strada »
« Che antipatico che sei! Prenderò della semplice acqua se questo può farti stare più sicuro » rispose Ichigo, mettendo il muso. La sera precedente, per lei, era ancora un tasto dolente che era meglio non toccare.
« E tu come sei suscettibile! » disse lui, alzando gli occhi al cielo « Stavo solo scherzando, dovresti esserci abituata ormai! »
Si chinò per deporre un breve bacio riappacificatore sulla sua guancia e tutto tornò a posto. Presero entrambi un bicchiere d'acqua e ricominciarono a camminare, ma quasi subito si imbatterono in un gruppo di tre ragazzi, che, a quanto pareva, conoscevano Ryan.
« Ehi, Ryan » disse, infatti, quello che stava al centro, un ragazzo alto, moro e molto, molto abbronzato. « Ci si rivede, eh? »
« Ciao, Daichi» rispose freddamente Ryan.
« Vedo che sei qui con la tua ennesima ragazza. Questa piace anche a me, è davvero molto bella » continuò Daichi, avvicinandosi a Ichigo.
Lei arrossì violentemente e cominciò a boccheggiare alla ricerca di qualcosa da dire, e anche Ryan sembrava un po'  imbarazzato. Quando parlò, dopo essersi schiarito la gola, però, la sua voce era ferma e decisa.
« Veramente non è la mia ragazza » disse, stringendo con più forza la mano di Ichigo.
« Ah no? Peccato » Daichi ci pensò un po' su, poi aggiunse: « Voglio dire, peccato per te, perché questo significa che allora può venire con me »
Afferrò Ichigo per l'altra mano e la strattonò finché non riuscì a portarla al suo fianco, dopodiché le prese il mento con una mano e le disse: « Cosa ne dici, bambolina? Ti piacerebbe essere alla festa con me, vero? È il tuo giorno fortunato, baby: faremo il bagno di mezzanotte e passeremo insieme tutta la notte »
Ichigo aprì la bocca per parlare, ma non riuscì ad emettere alcun suono. Il tempo sembrava essersi fermato e la scena appariva come immobilizzata: i due ragazzi che facevano da spalla a Daichi osservavano il loro amico trionfanti, lui e Ichigo si fissavano e Ryan, in disparte, li guardava disgustato. Vedendo che Ichigo non accennava a fare niente per andarsene, Ryan le si avvicinò impetuosamente e, tirandola di nuovo al suo fianco, disse: « Veramente Ichigo ha già il suo fidanzato, a casa, quindi questa sera ti è andata male. Andiamo »
Si allontanò trascinandosi dietro Ichigo e, quando furono abbastanza lontani, le urlò: « Ma si può sapere cosa cavolo ti è preso? Perché non hai reagito? Volevi davvero andare con lui? »
Ichigo guardò la fronte aggrottata di Ryan e rimase in silenzio.« No, perché se è così, tranquilla, vai pure! Non sarò di certo io a fermarti! » continuò lui e le lasciò la mano.
« No, Ryan, non fare così, non arrabbiarti » lo supplicò lei, con gli occhi lucidi e cercando un nuovo contatto con lui. « Io... non lo so cosa mi è preso, non me lo spiego neanche io, non sono brava a gestire certe situazioni, semplicemente... mi blocco. Ma ti prego, Ryan, non lasciarmi sola, non mi piace quel ragazzo »
Il viso di Ryan si addolcì e lui la abbracciò.
« Non ti lascerei mai sola » le sussurrò « Forza, godiamoci la festa, andiamo »
« Chi è? » chiese Ichigo, mentre stavano camminando.
« Chi? » rispose Ryan distrattamente.
« Daichi. Mi è sembrato di capire che vi conosciate »
« Acuta intuizione, Ichigo, davvero »
« Dài, non prendermi in giro! »
« Va bene, va bene! »
Ryan esitò un attimo, poi cominciò a raccontare: « Io vengo qui in vacanza da molti anni, fin da quando i miei genitori erano ancora vivi; Daichi è di queste parti, perciò si può dire che ci conosciamo fin da quando eravamo piccoli. Non si può dire, però, che siamo mai stati amici: lui non mi è mai piaciuto e ho sempre cercato di tenere le distanze tra di noi. Vedi, gli è sempre piaciuto fare il gradasso. Ha cominciato con i soliti scherzetti da bambini, ma poi ha continuato anche crescendo, fino a che non è diventato una specie di teppistello. I suoi genitori sono persone abbastanza importanti e lui si è sempre sentito al centro del mondo, ha sempre pensato di poter avere tutto quello che desidera, comprese le ragazze, ed è una cosa che non sopporto »
Ryan si interruppe per pensare e Ichigo ne approfittò per intervenire dicendo: « Capisco... Ma se hai sempre tenuto le distanze, non vedo come possa esserci tutta questa confidenza da parte sua... »
« Anch'io mi chiedo spesso perché si ostini a parlarmi e a starmi sempre tra i piedi, quando io ho sempre cercato di stargli il più lontano possibile... » Ryan rimase qualche istante in silenzio a pensare, poi aggiunse: « Probabilmente è solo geloso del fatto che io ho più successo di lui con le ragazze »
Ichigo lo guardò e gli disse: « Sei poco modesto, eh, Ryan? »
Lui sogghignò e rispose soddisfatto: « Avanti, Ichigo, è un dato di fatto! Le ragazze mi cadono ai piedi senza che io faccia nulla di particolare! »
« Presuntuoso » borbottò Ichigo mettendo il broncio. « È troppo facile così la vita, mio caro! »
Ryan proruppe in una sonora risata e, fermandosi, disse: « Dai, tesoro, stavo scherzando! » e, dopo un attimo di riflessione, soggiunse sottovoce: « Dopotutto conquistare una certa ragazza non sta risultando una cosa così semplice... »
Ichigo stava continuando a fissarlo contrariata, perciò Ryan aggiunse: « Su, ora non vorrai tenermi il muso tutta la sera! Sei così bella quando sorridi »
A queste ultime parole, lei si sciolse; perché, perché non riusciva più ad arrabbiarsi sul serio con lui? Perché bastavano poche parole, pronunciate con la sua voce suadente, a farle tornare il sorriso? Voleva forse dire che lei... Lei... Si stava... Innamorando?
« Allora, la signorina può perdonare la mia vanità? » le chiese Ryan e Ichigo riuscì solo ad accennare un lieve sì con la testa.

La serata passò veloce. Ichigo e Ryan, tra risate, scherzi e ' litigi ', riuscirono a fare tutto il giro delle bancarelle. Alla fine decisero di sedersi in spiaggia a sorseggiare una bibita, in attesa dell'arrivo della mezzanotte. Ichigo non si era mai sentita più leggera.
« Ehi, Ryan » sussurrò ad un certo punto.
« Che c'è? » rispose lui, voltandosi a guardarla, poi, notando un leggero imbarazzo, le sorrise incoraggiante. Allora Ichigo, in un sussurro, disse: « Niente, volevo solo... ringraziarti», dopodiché si protese per depositargli un lieve bacio sulle labbra.
«  Beh, questa tua maniera di ringraziare mi piace davvero molto, ma per cosa dovresti farlo? » rispose lui.
« Per tutto. Davvero. All'inizio ti vedevo in modo diverso, sembravi il classico ragazzo figo e presuntuoso, e sei stato invadente e insopportabile molte volte, questo devo dirtelo. Ma adesso ho imparato a conoscerti meglio, e mi sono ricreduta. Sei un bravo ragazzo, Ryan Shirogane, e mi piace molto passare il tempo con te. »
Ryan ridacchiò per il tono solenne con cui lei aveva pronunciato l'ultima frase, ma poi tornò subito serio: « Io so perfettamente di dare quell'impressione, semplicemente non riesco a comportarmi in altro modo. Ma le apparenze ingannano, soltanto che mi ci vuole tempo per dimostrarlo, ci vuole tempo perché io riesca ad aprirmi veramente con le persone in modo che loro mi conoscono per quello che sono. Invece tu, tu sei così semplice, sei esattamente come ti presenti, con la tua pazzia, la tua sbadataggine, e la tua infinita dolcezza. Ed è questo che mi piace di te, Ichigo Momomiya. »
Ichigo abbozzò un sorriso, poi abbassò la testa per nascondere il rossore che le stava imporporando le guance. Ryan le prese il mento con una mano e disse: « Non nascondere il viso, Ichigo, sei così bella. » Poi fece per baciarla, ma lei lo fermò.
« Scusami, devo prima fare una cosa » spiegò. Frugò velocemente nella borsa, ne estrasse il cellulare, scattò in piedi e si allontanò un po' dal punto in cui si trovavano. Ryan la guardò senza capire, ma decise di lasciarla fare. La vide comporre un numero e attendere nervosa che la persona dall'altra parte rispondesse, poi la sentì parlare concitatamente, senza tuttavia capire una parola di quello che diceva. Non fu una conversazione lunga, ben presto Ichigo attaccò e tornò a sedersi accanto a Ryan.
« Ho chiuso con Mark » annunciò. « So che non è una bella cosa scaricare una persona per telefono, mi sento orribile ad averlo fatto, ma avevo bisogno di chiudere questa cosa, adesso. Soprattutto perché è qualcosa che avrei già dovuto fare tempo fa. »
« L'hai fatto sul serio? » le chiese Ryan, incredulo.
« È una cosa così brutta? »
« Beh, non è esattamente il massimo, ma... Diciamo che avevi tutto il diritto di farlo, e nessuno può fartene una colpa. » la rassicurò. « E poi era una cosa che davvero non mi sarei aspettato da te, complimenti! »
« Non me lo sarei mai aspettato neanche io, ma a pensarci bene in questi tre giorni ho fatto molte cose che non avrei mai pensato di fare. »
« Allora è qualcosa da festeggiare. Brindiamo alle nuove esperienze! » disse Ryan alzando al cielo la sua lattina di the come fosse un calice di champagne.
Ichigo rise, ma poi lo imitò. Alzò la sua lattina, la fece scontrare contro quella di Ryan e urlò: « Alle nuove esperienze! »
In quel momento intorno a loro si levarono diverse grida, tra cui "È mezzanotte!" e "Facciamo il bagno", e tutti gli altri ragazzi presero a correre sulla spiaggia per buttarsi in mare. Ryan e Ichigo si svestirono e seguirono in fretta la massa di gente che si riversava tra le onde.
Ichigo aveva avuto paura che avrebbe sentito freddo, invece non fece nessuna fatica a immergersi, in quanto l'acqua era decisamente tiepida ed era veramente piacevole sguazzarci dentro.
Nuotarono allegri per un bel po', giocarono a spruzzarsi, poi risalirono in spiaggia e si avvolsero negli asciugamani che aveva portato Ryan, per non raffreddarsi mentre guardavano incantati i fuochi d'artificio di mille colori che venivano sparati in cielo. Ryan, però, preferì presto un'altra visione: quella di Ichigo e delle luci che venivano riflesse nei suoi grandi occhi. Quando lei si accorse di essere osservata, si voltò verso Ryan, chiedendo: « Che c'è? Non guardi i fuochi? »
« Li guardo da una vita » rispose Ryan sorridendo, « quest'anno preferisco di gran lunga un altro spettacolo ». Ichigo lo guardò senza capire, quindi lui fu costretto a spiegare: « Tu, Ichigo. Sei immensamente bella. »
Non le lasciò il tempo di rispondere, semplicemente si chinò a catturare le sue labbra che si stavano aprendo in un sorriso. Fu un bacio breve, deciso. Ichigo non gli permise di allontanarsi, si affrettò a coprire la distanza che si stava venendo a creare tra i loro volti. I baci da brevi divennero sempre più intensi, le mani volevano vagare sui reciproci corpi.
Staccandosi leggermente da lei, Ryan ansimò: « Sarà meglio allontanarci, qua potrebbe esserci qualcuno che pensa che tu abbia un fidanzato a casa. »
Ichigo annuì soltanto. Si rivestirono in fretta, piegarono gli asciugamani e si misero in cammino. Vagarono per la spiaggia vicini, con le dita intrecciate, in un silenzio pieno di parole. Quando furono abbastanza lontani dal caos della festa, non persero tempo e si fiondarono immediatamente uno sull'altro. L'elettricità tra di loro era palpabile. Ichigo non ricordava da quanto tempo non aveva così voglia di baciare qualcuno. Ryan sapeva di sale, di mare, e le piaceva passare le dita in mezzo ai suoi capelli ancora umidi, senza contare poi gli indescrivibili fremiti che provava ad ogni tocco del ragazzo.
La foga li portò a sdraiarsi sulla sabbia, lei sotto, lui sopra. Le mani di Ryan si facevano sempre più esigenti, ma cercò di essere delicato nell'infilarne una sotto la canottiera di Ichigo, in attesa della sua approvazione. Lei, da parte sua, non chiedeva altro che il suo tocco in ogni minima parte del suo corpo, quindi non fece niente per fermarlo e Ryan lo prese come un incoraggiamento per andare avanti, a farsi più audace. Il suo obiettivo era ovviamente il petto di Ichigo, tanto agognato in quei giorni, ma indugiò a lungo sulla pancia, solleticandone la pelle morbida. Poi lentamente cominciò a salire, fino a posarsi su un seno. Di nuovo Ichigo non fece niente per fermarlo, anzi, si protese leggermente verso di lui. Il tocco di Ryan allora divenne più intenso, strinse con decisione il seno di Ichigo, poi piano piano si fece spazio fin sotto il pezzo di sopra del costume. Ichigo arse nel sentire le dita di lui a contatto diretto con quella parte del suo corpo. Non contento Ryan, con la mano intrappolata sotto lo stretto reggiseno, alzò una coppa per potersi muovere più liberamente, dopodiché lo baciò attraverso la canottiera. Ichigo si sentì avvampare, ma la sensazione era stata bellissima.
Ryan continuò a cospargere baci infuocati sul collo di Ichigo, mentre con la mano destra risaliva la sua gamba, fino alla coscia.
« Dio, sei buonissima » le sussurrò all'orecchio, provocandole l'ennesimo brivido. La mano indugiava vicino al bordo della gonna, indecisa se andare avanti o no.
« Se vuoi che mi fermo, dimmelo subito, ti prego, o temo che non ne sarò più in grado » le disse, stavolta guardandola negli occhi.
Ichigo deglutì: sapeva cosa voleva dire Ryan, dove voleva andare a parare. Voleva veramente farlo con lui, in quel momento? Certo, la sua prima volta se l'era immaginata in modo completamente diverso. Beh, a dir la verità l'aveva immaginata con Mark. Una romantica notte con Mark, un ragazzo con cui stava da tanto, un ragazzo senza esperienza come lei. Allora si rese conto di cos'era che la bloccava: lei voleva farlo, ma si vergognava. Fino a quel momento aveva fatto tutto Ryan, lei si era limitata a trarre piacere dai suoi gesti e movimenti, ed era evidente che Ryan di esperienza ne avesse parecchia; lei, invece, non aveva bene idea di come muoversi, aveva paura di sentirsi impacciata. E se poi lui l'avesse trovata ridicola?
Tutti questi pensieri affollarono la sua testa per qualche secondo, ma alla fine la risposta che gli voleva dare la sapeva: « Continua. »
A Ryan si illuminarono gli occhi, ma evidentemente voleva esserne certo. « Sicura? ».
Ichigo annuì solamente.
« L'hai mai fatto? »
« No... » sussurrò lei arrossendo. Ecco, ora Ryan se ne sarebbe andato, maledetta lei e la sua inesperienza.
« Mai mai? Sicura che Mark non fosse gay? »
« Dài! » rise Ichigo tirandogli un pugno sul petto. Era strano come Ryan riuscisse a rendere meno imbarazzante anche un momento del genere, e lo ringraziò mentalmente per questo.
« Chiedevo soltanto! »
« Voglio farlo, Ryan. Cioè, sempre che tu lo voglia... »
« Mi prendi in giro, Ichigo? I miei ti sembrano i comportamenti di un ragazzo che non voglia? Che non brami ogni centimetro del tuo corpo? »
Ichigo arrossì ancora di più. Ryan si tuffò tra i suoi capelli, e le sussurrò all'orecchio: « La verità è che ti voglio da morire. »
Altri baci, altro piacere infinito, ma lui si interruppe di nuovo. « Credo che dovremmo andare a casa. Tra la sabbia non mi sembra il massimo » spiegò.
« Direi… che hai ragione tu » Ichigo si sentì stupida per non averci pensato. Ricordava di aver letto da qualche parte che il sesso sulla spiaggia non era consigliato.
Si ricomposero, raccolsero in fretta le loro cose e si precipitarono a casa. Quando entrarono cercarono di comportarsi il più normalmente possibile, ma appena si resero conto che la casa era silenziosa e completamente vuota, corsero al piano di sopra e arrivarono quasi senza fiato davanti alla porta della camera di Ryan, la più vicina alle scale. Lì ripresero a baciarsi appassionatamente, e Ryan la spinse dentro la stanza. Si chiuse la porta alle spalle e vi poggiò Ichigo contro. Stavolta risalì con decisione una gamba di Ichigo e arrivò ad accarezzarle una natica, giocherellando con l'elastico del pezzo di sotto del costume. Ichigo decise di agire, quindi portò le mani al petto del ragazzo, tastando i pettorali scolpiti attraverso la maglietta. Poi fece per togliergliela e Ryan interruppe per un momento la sua sfilza di baci per aiutarla a sfilarla. Ichigo rimase a osservare affascinata il suo petto e lui si lasciò guardare compiaciuto. A questo punto, però, lei era fin troppo vestita, quindi provvide immediatamente a rimediare: le sfilò la canottiera, poi si fiondò con foga verso i suoi seni. Li palpò e li baciò, sentendo i capezzoli diventare già turgidi. Ichigo gli passò le mani tra i capelli, come per spingere ancora di più la testa verso il suo corpo, atteggiamento che incoraggiò Ryan nel passare alla fase successiva: le slacciò rapidamente il reggiseno e lo lasciò cadere per terra, per godersi senza più ostacoli quei seni sodi che lo mandavano in estasi. Poi, lentamente, scese a baciarle la pancia e a solleticarle l'ombelico con la lingua, le mani lungo i fianchi di lei. Invece che scendere ancora tornò su, a baciarla di nuovo sulle labbra;  per Ichigo era dunque giunto il momento di armeggiare con bottone e zip per riuscire a slacciargli i pantaloni, che finirono appallottolati a terra accanto ai suoi indumenti. Continuando a baciarla, Ryan fece aderire il suo corpo a quello di Ichigo, e lei sentì la sua erezione premerle contro il ventre. Ovviamente era una sensazione del tutto nuova per lei, ma mai si sarebbe aspettata che sarebbe stata così… gratificante. Sì, gratificante era la parola giusta. E pensare che il bello doveva ancora venire.
Ryan prese di nuovo in mano la situazione, ricominciando a perlustrare il corpo di lei con le mani, il cui obiettivo era quello di liberarla anche della gonna. Quando anche questa finì sul pavimento, Ryan la sollevò, in modo che lei potesse cingergli la vita con le gambe. In questa maniera, non smettendo un secondo di baciarla, la portò fino al bordo del letto e la posò delicatamente sopra ad esso, poi si mise a cavalcioni su di lei e le depositò qualche altro lieve bacio sulle labbra e sul collo.
Prima di proseguire oltre, però, le chiese: « Allora, sei davvero sicura? »
« Sì » rispose lei semplicemente.
E lo era davvero. Era pronta a vivere quella notte di passione con il bellissimo, enigmatico Ryan Shirogane.
  
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