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Autore: VioletP_    28/01/2015    1 recensioni
Sei oggetti incantati. Persone in pericolo. Durante una giornata qualunque, le principesse ricevono dei doni. Questi doni presentano però strane incisioni o hanno comunque un comportamento assai strano. In particolare, Belle e Ariel ricevono un messaggio preciso: andare in Virginia e chiedere di Pocahontas.
Le due vengono a scoprire grazie a Nonna Salice che il mondo è in grave pericolo e che una ragazzina che possiede "doti particolari" è stata rapita. Per avere dei chiarimenti, Nonna Salice consiglia loro di andare nel Paese delle Meraviglie e di parlare con Bianconiglio.
Nel Paese delle Meraviglie incontreranno le altre ragazze ed insieme arriveranno in un castello diroccato dove è tenuta prigioniera la bambina.
Le ragazze metteranno a rischio la loro vita e alcune anche il loro rapporto.
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                  Capitolo 7: Prigioni di Londra

 
La tristezza che era nell’aria era quasi palpabile. Stregatto agitò la coda, facendo uscire un Bianconiglio fatto di vapore. La creatura saltò tra le principesse e i loro principi, fermandosi per ricevere qualche “carezza”. Pocahontas si alzò dalla sua sedia ed entrò nel bosco, quindi quando fu sicura di essere sola iniziò a piangere.
Sentì un rumore, si voltò e non vide nessuno, si asciugò gli occhi e prese il suo arco, quindi posizionò la freccia sopra, pronta a sparare.
<< Lo avrò immaginato. >> disse a sé stessa. Strinse forte la gemma sulla sua collana e chiuse gli occhi, ripensando alla  sua terra, a nonna salice, agli indiani, a suo padre e ai suoi animali. Aveva abbandonato tutti, non aveva più notizie di loro, e di sicuro la sua gente era preoccupata: non aveva fatto sapere a nessuno se stava bene.
Qualcuno le poggiò la mano sulla spalla,  distogliendola dai suoi pensieri: era John Rolfe.
<< Qualcosa ti turba? >> disse lui. Pocahontas non rispose e guardò in basso.
<< Come mai te ne sei andata? Le ragazze ti stanno cercando, Alice ha dato nuove informazioni. >> disse Rolfe, prendendola per mano.  La ragazza si liberò dalla presa del ragazzo e mise l’arco in spalla.
<< Voglio restare sola. Quando state per partire mi vieni a richiamare, ok? >> rispose in tono secco.
<< Per favore, a me puoi dire come mai sei triste. >>
Nessuna risposta.
<< E’ per Bianconiglio? >>
L’indiana denegò.
<< E allora cosa? Per John? >>
<< Senti, lasciami in pace! Di certo non devo dire le mie cose ad un perfetto sconosciuto come te! >> sbottò lei, addentrandosi nel bosco.
<< Aspetta! >>
John le corse dietro e la afferrò per il braccio.
<< Non volevo intromettermi. Semplicemente odio vederti triste. >> disse lui, abbassando lo sguardo.
<< Come mai tutto questo interesse se mi conosci appena? >> rispose.
<< Be’…io… >> il ragazzo arrossì leggermente.
<< Tu…? >>
<< Posso dimostrarlo con un gesto? >> disse lui.
<< Che intendi dire? >>
<< Chiudi gli occhi. >>
La ragazza esitò, poi obbedì e chiuse gli occhi, stringendo i pugni. Ad un certo punto sentì le labbra del ragazzo  che si posavano sulle sue con molta dolcezza, l'indiana era stupita, quindi riaprì gli occhi e si allontanò.
<< J-john, cosa significa? >> disse lei.
<< Tu mi piaci, Pocahontas. >>
La ragazza non rispose.
<< Ti va di essere qualcosa di più? >> disse lui, prendendole la mano.
<< Io...John mi piaci anche tu, davvero. Ma in mente ho ancora John Smith, capisci che intendo? >>
<< Certo, capisco. Mi dispiace. >>
<< Ho bisogno di tempo… >> disse lei.
<<  Per fare? >>
<< Per decidere se impegnarmi con te. >> disse lei, abbassando lo sguardo.
<< Impegnarti con me solo per dimenticare Smith non è la cosa più giusta da fare. >> rispose lui come per rimproverarla.  Pocahontas non rispose e si limitò a guardare il cielo, come per cercare aiuto.  John si avvicinò e le accarezzò la guancia. Pocahontas lo abbracciò ed iniziò a piangere.


<< Eccovi qua, piccioncini miei! >> disse Cenerentola, avvicinandosi ai due.
<< Abbiamo attraversato mezzo bosco per trovarvi! Mancate solo voi due. >> disse Aurora, che era dietro di lei.
<< Odiosi rovi! >> aggiunse, vedendo che il suo abito marrone si era incastrato a dei rovi. Pocahontas smise di abbracciare John e prese Aurora per un braccio.
<< Cindy, aiutami a tirarla via. >> disse all’amica, che obbedì, prendendola per l’altro braccio.
<< Mi sento leggermente stupida, ragazze. >>  disse Aurora.
<< Ma scusa, taglia i rovi con la spada! >> rispose Pocahontas, seccata
<< E rovinare questo bellissimo abito?! >> disse Aurora, indignata.
<< E’ un comune abito marrone da contadina… >> disse Cenerentola, facendo roteare gli occhi.
<< E va bene! Ma poi ne voglio uno nuovo. >> rispose estraendo la spada dalla sua custodia e tagliando il lembo del vestito su cui erano i rovi.
<< Ci penso io. Bibidi bobidi bu. >> disse Cenerentola, facendo uscire dalla sua bacchetta delle scintille argentate che circondarono la principessa. In men che non si dica il suo abito marrone era stato sostituito da uno che lasciava scoperte le caviglie, era di color argento e le scarpe erano  delle ballerine celesti.
<< Va bene ora, principessa Aurora? >> disse  Cenerentola in tono di scherno. La bionda annuì e si levò una risata generale.
<< Ora andiamo: Biancaneve ci sta aspettando. >> disse Aurora, addentrandosi di nuovo dentro la foresta, seguita da Pocahontas, John e Cenerentola.



Biancaneve era seduta su una sedia rosa, lo specchio tra le mani e gli occhi fissi sull’immagine di Alice che le stava comunicando le precauzioni da prendere e di fare attenzioni ai corvi.
Si voltò sentendo il rumore dei cespugli, e sorrise vedendo Pocahontas e John, quindi fece cenno loro di venire e di continuare a sentire il resto della "conversazione".
Alice era nella sua prigione, dietro di lei c’era Filippo, che vedendo Aurora sorrise in modo radioso. Alice disegnò delle lettere con il dito e soffiò.
<< Quindi è impossibile per me portarvi nel bosco dove si trova il castello, dovreste arrivarci a piedi, anche se credo sia parecchio lontano da Londra. Potreste affittare qualche carrozza, ma non so bene la strada, quindi potreste viaggiare a vuoto. Ah, Aurora, Filippo ti saluta e ha detto che gli manchi tanto. >> Biancaneve lesse ad alta voce le parole che Alice aveva fatto apparire, poi guardò Aurora.
<< Oh Filippo come sei romantico. Ma sappi che poi sono affari tuoi: ti sei avventurato e non mi hai detto niente! Sono stata in pensiero tutto il tempo. >> rispose Aurora, incrociando le braccia.
<< Ok, ora passiamo alle cose serie: cosa ci consigli di fare? >> disse Belle.
Alice sgranò gli occhi, poi disegnò di fretta e furia alcune lettere, soffiò e posò lo specchio.
<<  Pericolo. A dopo. Occhio al corvo sopra di voi. >> lesse Biancaneve, alzando lo sguardo: un corvo stava volando via.
<< Oh no! E’ stato lui a far uccidere Bianconiglio, inseguiamolo! >> disse Biancaneve alzandosi e correndo verso il corvo.
<< Non lo acchiapperai mai, è troppo veloce! >> le gridò Eric. La ragazza si voltò e lo guardò.
<< Hai ragione, ma andrà a riferire tutto alla strega!  Dobbiamo fermarlo. >>
<< Salta su, Bianca! >>
Cenerentola le passò davanti: era su una carrozza completamente rosa. Il cocchiere era un uomo dai capelli viola e rossi e gli occhi gialli, di corporatura robusta e non molto alto, mentre i cavalli erano molto stravaganti: uno aveva un cappello verde in testa e uno delle strane orecchie. Biancaneve salì sulla carrozza, Eric era dietro di lei e la salì per ultimo. Dentro c’erano già Cenerentola e gli altri.
<< Ma quanto diavolo è grande questa cosa?! >>  disse Biancaneve, toccando il soffitto con la mano.
<< Dall’esterno sembra piccola, all’interno invece è molto capiente. >> disse Cenerentola.
Corsero per un po’ di tempo, fino ad arrivare sotto la buca che portava a Londra.
<< Cenerentola, qui non possiamo avanzare! >> gridò il cocchiere da fuori.
<< Questo lo dici tu. >>
La ragazza si sporse dal retro della carrozza che era scoperto poi puntò la bacchetta contro il cielo.
<< Incanto del vento! >>
Rientrò dentro.
<< Tenetevi forte. >> disse, tenendosi alla parete della carrozza.
Una folata di vento sollevò la carrozza fino a farla volare, le ragazze e i ragazzi guardarono Cenerentola con gli occhi sgranati.
<< Fortuna che mentre voi piccioncini eravate occupati nel bosco io e Stregatto ci siamo allenati con la magia. >> disse indicando John Rolfe e Pocahontas, mimando delle virgolette alla parola “occupati”. Si levò un'altra risata generale che fu interrotta quando la carrozza volò fino ad arrivare al di sopra della buca, poi cadde a terra in modo brusco, rompendosi.
<< Cenerentola, noi torniamo al Paese delle Meraviglie, se ti serve qualcosa, dimmelo. Tanto ti ho insegnato come si fa. >> disse il cocchiere, trasformandosi nello Stregatto.
<< Ovviamente. Mi mancherai Streg! >> rispose la principessa, abbracciando il gatto, che nel frattempo aveva trasformato i cavalli nel Cappellaio Matto e nella Lepre Marzolina.
Gli animali si buttarono di nuovo nella buca mentre il gruppo li salutava in modo allegro.



<< Ora che si fa? >> disse Adam, guardando le ragazze e i ragazzi.
<< Mh, dato che rischiamo di vagare a vuoto, propongo di trovare una sistemazione adatta. >> disse Ariel.
<< Ora che ci penso: qualcuno di voi ha pagato il locandiere? >> disse Belle.
<< Io ero in prigione… >> disse Biancaneve.
<< Io ero ancora in Francia…credo. Comunque non sono andata a dormire da nessuna parte qui a Londra. >>  disse Cenerentola.
<< Io ho passato la notte in un bosco. >> disse Aurora.
<< Io ero al funerale, ed anche John Rolfe. >> disse Pocahontas, prendendo per mano il ragazzo.
<< Quindi sono rimasti alla locanda solamente Ariel, Eric, Belle e Adam. >> disse Biancaneve. I quattro annuirono, imbarazzati.
Il gruppo si mise alla ricerca di un’altra locanda per dormire, dato che oramai si stava facendo notte ed erano tutti molto stanchi, quindi era inutile continuare a cercare Alice. Lo avrebbero fatto l’indomani.
<< Guardie, eccoli! >> disse un uomo grasso con dei baffi marroni che indossava degli abiti da contadino con un grembiule legato ai pantaloni.
<< Arrestateli, sono loro quei furbi che non hanno pagato!  >> disse, indicandoli.
Le guardie li circondarono e legarono le loro braccia.
<< Molla l’arco, selvaggia! >> disse una guardia che stava cercando di togliere l’arco dalle spalle di Pocahontas, ma la ragazza opponeva resistenza.
<< Neanche morta! >> disse lei, continuando ad opporre resistenza. Per tutta risposta, la guardia le diede un pugno, facendola cadere a terra e facendole gonfiare le labbra. John Rolfe calciò la guardia che lo teneva bloccato e si gettò contro l’aggressore di Pocahontas, facendolo cadere a terra.
Biancaneve si guardò intorno, alla ricerca di un aiuto, che non tardò ad arrivare: su un albero lì accanto c’era un alveare pieno di vespe. Non aveva mai provato con gli insetti, ma c’erano delle probabilità che funzionasse. Si schiarì la gola ed iniziò a cantare, ordinando alle vespe di smettere i loro lavori e di venire ad aiutare lei e i suoi amici. Tutti si voltarono a guardarla ad occhi aperti.
<< Attaccate. >> disse, continuando a cantare. Le vespe uscirono dal loro alveare e si gettarono contro le guardie, pungendoli in viso, fino a far scappare la maggior parte di loro.
<< Andiamo, vi fate abbattere da degli insetti?! Avete le armature, branco di idioti! >> gridò il capitano.
<< Vero, non avete gli elmi per proteggervi il viso! >> disse Belle. In quel preciso momento tre api colpirono il viso del capitano, facendogli uscire grosse bolle.
Eric prese la spada di una delle guardie e tagliò la corda che legava i polsi di Ariel. La rossa prese la spada e fece lo stesso al suo ragazzo. In breve tempo, i ragazzi e le ragazze avevano i polsi liberi.
<< Sei un genio, Biancaneve! >> disse Ariel, sorridendole.
<< Grazie mille, Ariel. >> disse Biancaneve, ricambiando il sorriso.
<< Pocahontas, ti fa tanto male il labbro? >> disse John Rolfe, passando un dito sulle labbra della ragazza.
<< No, è passato. >> disse, guardandolo negli occhi.



Aprì gli occhi e si ritrovò in una stanza poco illuminata e completamente fredda. Si spostò il ciuffo di capelli rossi che le copriva l’occhio e si guardò intorno: c’era della paglia sul pavimento e appoggiate alle pareti c’erano le sue amiche. Abbassò lo sguardò e sgranò gli occhi: alla gamba aveva legata una catena che terminava con una palla di ferro, così come le sue amiche, ma a quanto pare era l’unica sveglia. O forse no. Qualcuna era dietro di lei e stava graffiando qualcosa.  Si voltò a fatica per via della palla e vide Belle che con la spada graffiava le sbarre della prigione.
<< B-belle? >> disse massaggiandosi la testa. La ragazza si voltò e mise la spada in tasca.
<< Ariel, ben svegliata! >> disse lei in tono cordiale.
<< Dove siamo? >>
<< Ricordi l’attacco di ieri sera? >>
La rossa annuì.
<< Ecco. Qualcuno ci ha tramortiti da dietro e ci ha portati qui, nelle prigioni di Londra. >> disse la ragazza, sedendosi a terra.
<< Tu non hai la palla al piede? >> disse Ariel, guardando la gamba di Belle che era libera.
<< L’ho tagliata con la spada. A quanto pare la catena è talmente fragile che si è spaccata con un colpo di spada. >> ammise Belle, tirando fuori dalla tasca del grembiule una rosa rossa con i petali ordinati.
<< Oppure la tua spada è più potente. Sai, essendo un oggetto incantato da Turchina. >>
<< Già, probabilmente è per questo. >> la rosa diventò una spada e la ragazza spaccò la catena di Ariel con un colpo secco.
<< Ma i ragazzi dove sono? >> disse Ariel, massaggiandosi la gamba.
<< Credo che siano in un’altra cella: maschi e femmine vengono divisi, a quanto pare. >> disse, continuando a graffiare le sbarre con la spada.
<< A quanto pare queste sbarre non caedono! >> aggiunse, sbuffando.
<< Buondì. >> si voltarono, Biancaneve si stava stiracchiando e le guardava.
<< Scomode queste prigioni, eh? >> disse Ariel.
<< Già. Ho la schiena indolenzita. Se solo scopro chi ci ha tramortiti giuro che lo faccio finire dall’altra parte del mondo! >>
Ora che Ariel guardava meglio, nemmeno Biancaneve aveva la palla. La principessa prese lo specchio e fece svanire le palle ai piedi delle altre ragazze.
<< Ho provato a far svanire le sbarre, ma sono incantate. >> 
<< Ci inventeremo qualcosa… >> disse Belle, posando la spada a terra e guardando le compagne.


Angolo autrice:
A quanto pare c’è del feeling tra Pochy e John, anche se la ragazza non sembra molto convinta di questo rapporto. Mh, staremo a vedere.
Povera Biancaneve: seconda volta che finisce in prigione. Anche se in questa ci resterà per parecchio tempo. 
   
 
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