Era lì,davanti a me,immobile e con un’espressione interrogativa,l’immagine del mio copro riflesso nello specchio.I mie occhi,grigi e stanchi,emanavano una sola domanda ‘’Come?’’. Come ho fatto ad arrivare qui…così?. Il mio cervello fa rimbombare dentro di me le parole di mia madre,’’Non fidarti di loro,non sembrano brave persone’’ ed io con l’ingenuità che solo un ragazzino di quattordici anni può avere le risposi ‘’Mamma,non preoccuparti,sono bravi ragazzi.Ti voglio bene’’. Così chiusi quel discorso prima di chiudere la porta dietro di me,ignaro di quello che sarebbe successo quella sera. Quella sera,in quel locale,provai la mia prima droga,così per gioco. Ma non avrei mai pensato che ora,a venti anni,ne sarei diventato dipendente mischiando quelle sostanze all’alcool. Continuando a fissare quell’immagine orripilante del mio corpo ormai consumato dalla droga mi accascio sul pavimento ripensando a quella donna. Le sostanze nocive si impossessano del mio corpo e piano piano chiudo gli occhi. Anche se ho gli occhi chiusi e il mio corpo non riesce a reagire,riesco a sentire ciò che mi accade intorno. La porta si apre,e sento dei passi,ma non riesco ad aprire gli occhi per vedere chi è. Dopo pochi instanti,sento due mani gelide che mi toccano il viso e alzandomelo delicatamente mi sussurra tra un singhiozzo e l’altro ‘’Ciao tesoro,la mamma è qui’’.  Con quel dolce ed ultimo suono cado in un sonno eterno.














Ciao,spero che il racconto vi sia piaciuto :)
L'ho scirtto un mesetto fa per un corso di scrittura creativa ed oggi mi è venuta la brillante idea di pubblicarlo su questo sito.
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_Bluster