Videogiochi > Professor Layton
Segui la storia  |       
Autore: butterfly_heart    28/01/2015    1 recensioni
Contiene spoiler fino a "Il Professor Layton e l'eredità degli Aslant"! Vostra scelta se leggere o no!
Parla di Jean Descole, e della sua storia. Attenzione: aspetti e avvenimenti che non sono descritti nel videogioco sono completamente inventati da me, quindi la mia versione della vita di Descole sarà probabilmente diversa da quella ipotetica creata dalla "Level 5"!
Tratto dalla storia (capitolo uno):
Lo vedo allontanarsi da me, accompagnato dai suoi nuovi “mamma e papà”, titubante e pauroso come non mai. Perchè? Perchè deve andarsene? Il mio Theodore...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hershel Layton, Jean Descole, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ciao a tutti! Eccomi tornata con un nuovo capitolo. Come in quello precedente, Hershel ha 18 anni e Theodore 14. Chiedo scusa se è molto corto: cercherò di farli più lunghi ma ultimamtente (forse sarebbe meglio dire “come al solito”) sono molto impegnata.
Mi sono anche accorta di una cosa: non ho mai ringraziato _Sapphire_ per le sue recensioni nelle mie introduzioni dei capitoli (mi dispiace, è solo che non sono ancora completamente pratica con il sito, essendo nuova ^^’), quindi grazie <3
Oh, ringrazio anche chi ha letto la mia storia, spero gli sia piaciuta almeno un po’.
Detto questo, vi lascio al capitolo.
Buona lettura!

 

 

 

 




«Ohhh! E anche questo è finito...bello, davvero bello, e che finale!» Hershel, soddisfatto, si alzò dalla sedia.

Sdang!

«...ahia» Il ragazzo sbuffò. Aveva sbattuto per l’ennesima volta contro la mensola sopra la scrivania in camera sua. Perchè, come al solito, era intento a leggere.

Da quando aveva visto quella ragazza, quindi da circa 2 mesi, andava tutti i giorni alla biblioteca (anche quando era chiusa, non si poteva mai sapere), entrava e filava dritto verso la ragazza. Lei, ormai abituata a questa routine, lo salutava cordialmente, come faceva con tutti, e i due iniziavano sempre con le stesse frasi:

«Hey!» faceva lui, ovviamente raggiante.

«Ciao, Desmond! Vuoi un consiglio sulle tue letture come al solito, non è così?» replicava l’altra, per nulla infastidita dalla sua presenza.

«Eh già, tu sei esperta»

«Hahahaha! Se è così, allora un giorno mi raggiungerai, e faremo a gara»

«G-già»

«Ci conto, eh»

Era incredibile. Quella ragazza era incredibile: per quanto Hershel desiderasse solo libri di archeologia, per continuare la ricerca sui suoi genitori, la commessa riusciva a coinvolgerlo anche nei generi nei quali lui non si cimentava mai.

La presenza di lei gli dava serenità. E questo, poche persone riuscivano a farlo.

In ogni caso, Hershel voleva fare un passo avanti: chiederle il suo nome. E finalmente. Ma per lui non era così facile, anzi, era quasi impossibile: avanzare il rapporto con una domanda del genere poteva dare l’idea sbagliata (che poi non era sbagliata, piuttosto poteva essere inopportuna) e così lei si sarebbe potuta allontanare da lui.

...come fare?
“Devo farmi coraggio...devo chiederglielo. Ogni giorno esito, ma oggi ho deciso: glielo chiederò. Non posso e non voglio aspettare ancora”.

Fa’ qualcosa, Hershel!

Si. Si. Oggi lo avrebbe fatto. Glielo avrebbe chiesto. Certo, non era una cosa importante come il dichiararsi, ma per un ragazzo innamorato, anche solo parlare alla ragazza risulta difficile.

Ce la poteva fare.

 

Anche quel giorno, aveva finito un altro libro, e prontamente uscì di casa per andare alla ormai solita biblioteca.
Sulla soglia della porta, Hershel gridò: «Mamma, papà! Io esco! Vado in biblioteca, ciao!»
«Ciao, tesoro!» replicò la mamma, una donna di corporatura robusta, capelli neri e dotata di uno di quei sorrisi definibili caldi. Il papà probabilmente non c’era o era occupato, perchè non replicò.

Arrivato alla biblioteca, Hershel entrò, splendente come al solito.

Ma lei non c’era.
Al suo posto, alla sua scrivania c’era un uomo alto e mingherlino con capelli corti tutti tirati a destra. Dava l’impressione di essere un tipo annoiato ma allo stesso tempo educato. Quel tipo aveva preso il suo posto.

“Noo, dev’essere il suo giorno libero” pensò deluso. Non aveva mai fatto caso alle sue ferie...Diede distrattamente il tomo a quel commesso di turno; questi registrò il libro e, con cortesia ma con quel briciolo di freddezza in più che gli uomini riservano agli uomini (e che invece scompare completamente con le donne), disse:

«Non vuoi prenderne già un al-»

«No, grazie» replicò Hershel e uscì, senza degnarlo di uno sguardo.

E adesso?
Gli era capitato altre volte, di arrivare lì e non trovarla. Ma proprio oggi che aveva deciso di chiederle il suo nome...

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Professor Layton / Vai alla pagina dell'autore: butterfly_heart