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Autore: Pretty_Blonde_Devil    29/01/2015    4 recensioni
Dal primo capitolo:
Improvvisamente non sentivo più le chiacchiere delle persone intorno a me, la musica, il tintinnio dei bicchieri. Sentivo solo quella voce familiare e graffiata.
"Volevi far soldi vendendo a tutti i media quello che c’è stato tra di noi?" proseguì tagliente. "Volevi metterti sotto i riflettori? Bene, ci sei riuscita. Ma ti avevo chiesto di lasciarmi fuori da tutta questa storia. Hai intitolato una canzone “Style”. Style! Dio, Taylor" alzò la voce, mentre un groppo in gola mi impediva di parlare.
Il nuovo cd di Taylor è uscito da poco ed è subito un gran successo. Ma quello che la giovane cantante non sa è di aver appena riaperto una vecchia ferita...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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far away from you "Tra noi è finita. Pensavo l'avessi capito da un pezzo" quelle parole della sera precedente continuavano a rimbombarmi in testa, trafiggendomi il corpo come mille lame appuntite. Chiusi gli occhi e mi immersi nella vasca ancora più a fondo, facendo sprofondare anche la testa giù, sempre più giù... nel vano tentativo di scacciare quei pensieri dalla mia mente. Intorno a me solo vapore, schiuma e bollicine di sapone. Pensavo che un bel bagno caldo di mattina, con tanto di idromassaggio, mi avrebbe fatto bene. E invece niente sembrava funzionare. Avevo scritto le nuove canzoni mettendoci il cuore, ed ero così contenta del risultato finale da non aver neanche lontanamente immaginato di poterlo mettere in imbarazzo. Ora milioni di persone le stavano ascoltando e probabilmente ne avevano già imparato a memoria le parole. Ed io dopo quella telefonata, non potevo fare a meno di sentirmi in colpa, perché sapevo che lui aveva ragione. Ma cosa diamine mi era saltato in testa? Lo sapevo che teneva moltissimo alla privacy, avevamo litigato un sacco di volte per quel problema... Eppure avevo scritto di lui, e lui adesso era arrabbiato con me. Era colpa mia, me lo meritavo.
Un suono familiare mi giunse ovattato a causa dell'acqua nella quale ero ancora immersa, costrigendomi a smettere di struggermi nei miei piensieri. Riconobbi la suoneria del mio iPhone, mi sollevai e allungai un braccio per rispondere. Era Abigail.
"Buongiornooooo" mi stordì un timpano. Sorrisi del suo immancabile buon umore. "Che impegni hai oggi, sweetie?"
"Ciao Abby, come va? Non lo so, aspetta che controllo."
Misi in attesa la chiamata e scorsi sul cellulare fino a trovare l'sms di Scott che, ogni mattina alle 8.00 in punto, mi inviava il programma della giornata.

"Ore 10.30: servizio fotografico da Vogue per la promozione del disco.
 Ore 19:00: intervista al David Letterman show. A più tardi. -S"

"Ehi tesoro, sei ancora lì? Oggi ho praticamente tutto il pomeriggio libero." la informai.
"Grandioso! Allora che ne dici di un pranzetto in centro e poi un  po' di sano shopping nella Fifth Avenue?"
"Allettante. Ci sto!" confermai. "Facciamo per l'una e mezza?"
"Perfetto. Ho invitato anche Selena. A dopo Tay"
Chiusi la conversazione con un sorriso. Forse un normale pomeriggio tra amiche, lontano dalla fama e dai problemi di cuore, era quello che mi ci voleva per distrarmi un po'.
Uscii dalla vasca da bagno e mi avvolsi in un asciugamano pulito. Mi diressi verso lo specchio e presi un bel respiro profondo, guardando la mia immagine riflessa: "Okay Tay, diamo inizio a questa giornata".
Neanche il tempo di asciugarmi i capelli ed ero già in ritardo. Come al solito. Ricevetti in quel momento una chiamata di Scott.
"Tay? Dove sei?"
"Ehm, ciao! Sì sì, 10 minuti e arrivo"
"Sicura? Vuoi che ti mando una macchina?" mi chiese sospettoso. Evidentemente mi conosceva bene.
"No, tranquillo. Prendo un taxi! A più tardi"
Lasciai i capelli lisci ricadere morbidamente sulle spalle e poi volai a razzo nel guardaroba accanto alla mia camera da letto. Optai per un vestitino in fantasia Burberry, afferrai la borsa rossa di Michael Kors e un paio di trochetti dello stesso colore.  Mi truccai poco perché tanto ero consapevole che a breve le truccatrici di Vogue mi avrebbero sistemato sicuramente meglio, ma non potei rinunciare al mio inseparabile rossetto rosso. Conclusi il tutto con un cappottino color panna e gli occhiali da sole scuri, indispensabili per uscire allo scoperto.
Mi fiondai sul primo taxi che passava, dimenticandomi delle mie due macchine da ottantamila dollari chiuse in garage. Presa da mille pensieri come ero, infatti, non avevo la benché minima voglia di guidare. Non mi importava. Non ero mai stata una di quelle celebrità che amano dar sfoggio della propria fama, né mai lo sarei stata. Volevo solo guardare la gente indaffarata di New York e le vie della città che scorrevano sul finestrino.
Mi passò davanti agli occhi un enorme cartellone pubblicitario che occupava gran parte della facciata di un edificio. Il mio nome troneggiava al centro, scritto a caratteri cubitali insieme a quello del nuovo album. Mi specchiai in me stessa, osservando una Taylor in formato gigante ritratta sorridente in un abito blu. Ma non uno qualsiasi, quell'abito blu. Senza spalline, stretto in vita e poi lungo fin sotto i piedi. I ricordi che quel vestito rievocò nella mia mente erano come un uragano. Era lo stesso che indossavo quella sera di due anni prima, agli Mtv Music Awards, l'inizio di tutto. Un sorriso amaro si dipinse sul mio viso.

Settembre 2012, Los Angeles.
"Taylor, Taylor! Da questa parte! Per favore!"
Sentivo le grida dei miei fan che tentavano in qualche modo di attirare la mia attenzione, e come sempre volevo fermarmi, stringere le mani a tutti e firmare quanti più autografi potevo, volevo renderli felici, ma ovviamente ciò non era possibile, vista la quantità non indifferente di body-guards che mi circondavano da ogni lato, tenendomi a debita distanza. Perciò li salutavo da una distanza di sicurezza, come da routine, mentre sfilavo sorridente sul red carpet, accecata dai flash di mille fotografi e giornalisti.
"Vedi Justin da qualche parte?" mi domandò Selena, una delle mie migliori amiche nonché fedele compagna di eventi mondani, come quello.
"Mmh, no non mi sembra." risposi. Socchiusi gli occhi nel marasma generale nel tentativo di distinguere i capelli biondi del suo ragazzo, quando mi soffermai su una limousine che stava arrivando in quel momento ed era già stata immediatamente circondata dalla folla. Qualche ragazzina urlò forte.
" Aspetta, ecco forse è arrivato... Oh." mi incantai. "No, non é lui."
La portiera dell'auto si era aperta e ne era uscito il più bel ragazzo che avessi mai visto. Indossava una camicia nera leggermente sbottonata che lasciava intravedere qualche ciondolo che pendeva dal suo collo. Si passò una mano fra i capelli mossi, regalando un sorriso mozzafiato alle fan, che urlarono ancora di più. Ci sapeva fare.

"Oh my god, look at that face. You look like my next mistake..."


"Taylor? Ehi? Taylor!" Selena mi agitò una mano davanti agli occhi, quasi per riscuotermi dal mio stato di trance.
"Eh?" feci, interdetta. "Che c'è?"
"Stai letteralmente sbavando su Harry Styles." rispose, soffocando una risata. "Te ne sei accorta?"
"Cosa? Io.. No! No no, assolutamente" mi affrettai a precisare. "Pensavo fosse Justin" aggiunsi, con finta nonchalance.
In realtà proprio tutti i torti non li aveva. Ero uscita con molti uomini, era vero, ma lui... Lui aveva qualcosa di diverso. Ed era anche terribilmente sexy. Sapevo che i One Direction, la band di cui faceva parte, erano entrati nel mondo della musica all'improvviso e in poco tempo, sconvolgendolo completamente. La loro fama aveva raggiunto livelli internazionali, e continuava a crescere. Però quella era la prima volta che li vedevo di persona.
In quel momento mi sembrò che i suoi occhi si spostassero su di me, e non appena incrociarono i miei, furono scintille. Spostai frettolosamente lo sguardo, sperando non mi avesse beccata a fissarlo in quel modo. Intanto lui avanzava disinvolto sul red carpet, sorridendo ai fotografi con una naturalezza tale che sembrava appartenere a quel mondo da sempre. Sussultai quando mi accorsi che era venuto in mia direzione.
"Ciao. Ho sentito molto parlare di te." quella fu la prima volta che sentii la sua voce dal vivo. Calda, roca, suadente. Alzai lo sguardo, incerta se credere o meno che si stesse rivolgendo a me, e lui era lì proprio davanti al mio viso, con quel suo sorrisetto sghembo e un po' malizioso. Non avrei mai immaginato che sarebbe venuto dritto a parlarmi, ma purtroppo erano anche la sua spavalderia e il suo essere sfacciato ad attirarmi così irrimediabilmente. "Io sono Harry..." 
"So chi sei" risposi con un sorriso, piacevolmente sorpresa da quell'incontro. "Tutti lo sanno".
"Potrei dire la stessa cosa di te, Taylor". Un brivido mi corse lungo la schiena quando pronunciò il mio nome. I suoi occhi verdi erano ancorati nei miei, c'era elettricità nell'aria. Un'intesa visibile a occhio nudo.
"Harry, ci concedi una domanda?" un giornalista lo chiamò, porgendogli in avanti un microfono.
"Devo andare. Felice di averti conosciuta. Spero ci sia una prossima volta" mi disse, con complicità.
"Potrebbe." sorrisi tra me e me.
Come era prevedibile, non era passato molto tempo per quella "prossima volta". Poche settimane dopo, al termine di un concerto che avevo tenuto a Los Angeles, tornando dietro le quinte me lo ero ritrovata lì, da solo, appoggiato alla porta del mio camerino. C'era stato un primo bacio, e un altro, e un altro ancora, e in men che non si dica ci eravamo già ritrovati avvinghiati l'uno all'altra, come se nessuno dei due potesse più fare a meno delle labbra dell'altro.
Niente di eccessivamente romantico o programmato, niente bacio sotto le stelle. Le uniche stelle eravamo noi, nate da quello che è conosciuto come il crudele mondo dello spettacolo. Avrei dovuto intuirlo, che quella sarebbe stata la nostra condanna.


"Signorina, siamo arrivati". La voce del taxista mi risvegliò dai miei ricordi.
Mi precipitai all'interno, dove trovai un impaziente Scott ad aspettarmi, in compagnia di Anna Wintour, la direttrice di Vogue, vestita di tutto punto ed elegantissima come sempre.
"Taylor, tesoro!" mi accolse lei a braccia aperte. "Diventi sempre più splendida! E' sempre un piacere averti qui da noi."
"Ti ringrazio, Anna, lo è anche per me".
Il tempo di una ripassata in sala trucco, qualche ritocco ai capelli ed ero già sul set fotografico, con gli sfavillanti abiti che le stylist mi avevano fatto indossare per il servizio.
"Bene così. Guarda un po' più alla tua destra. Sguardo da diva. Perfettooo, così. Meravigliosa" cercavo distrattamente di seguire le istruzioni del fotografo, anche se il pensiero di Harry costantemente nella mia testa me lo faceva risultare difficile.
Più lui mi riempiva di complimenti e mi intimava a pensare a qualcosa di positivo per sorridere all'obiettivo, più il dolore si riaffacciava prepotentemente, ed io lottavo con tutta me stessa per ricacciare indietro le lacrime e sforzarmi di non mostrare gli occhi lucidi.
Dopo un paio d'ore, mi stavo finalmente dirigendo in centro per incontrare Abby e Sel. Le suole dei miei stivaletti calpestavano il marciapiede umido di pioggia e le foglie secche. Fui colta da un brivido e mi strinsi nel cappotto. Ero stata talmente assorbita dal lancio del nuovo cd da non aver ancora realizzato che fosse già autunno inoltrato. Notai le vetrine ai margini delle vie, illuminate a festa e decorate per Halloween.
In effetti, mancavano solo pochi giorni.
Dopo un pranzo nel nostro ristorante di fiducia e la nostra dose di gossip giornaliero, stavamo tutte e tre passeggiando lungo la Fifth Avenue, reggendo con entrambe le mani gli inevitabili sacchetti frutto dello shopping terapeutico. O almeno, terapeutico lo era stato per me, visto che quel paio di sandali Prada appena acquistati mi facevano sentire invincibile. Peccato però che quella sensazione durò poco.
Stavamo tutte ridendo per una battuta appena fatta da Selena, quando Abigail improvvisamente tornò seria.
"Senti, Tay" iniziò. "Voglio che tu sappia che siamo le tue migliori amiche, e che puoi sempre contare su di noi. Ieri sera da un certo punto della festa, non sei stata più la stessa, e ce ne siamo accorte entrambe. Hai detto di aver bevuto troppo, ma tu non bevi quasi mai."
Smisi di ridere e abbassai lo sguardo, rabbuiandomi.
"Sappiamo che c'è qualcosa che non va. Non sei obbligata, ma sai che puoi dirci tutto." aggiunse dolcemente Selena. Mi conoscevano persino meglio di quanto immaginassi.
"Io... Sto bene, ragazze. Davvero. E' una cavolata, mi passerà."
"C'entra Harry, vero?" chiese Abby a bruciapelo. Okay, sapevano anche capire quando mentivo.
Il mio silenzio fece da conferma.
"Non... non ha apprezzato il fatto che abbia scritto canzoni su di lui. E' stato fin troppo chiaro." dissi dopo una pausa. "Ed ora mi sento uno schifo".
Mi abbracciarono in modo sincero, per poi lanciarsi in una serie di commenti poco delicati circa quanto fosse idiota e quanto il successo gli avesse dato alla testa. Apprezzai, anche se dentro di me sapevo bene che non era così.
"Allora, Tay, che programmi hai per Halloween?" cambiò argomento Selena.
"In realtà, tra il cd e tutto il resto, non ho ancora avuto il tempo
nemmeno di pensarci. Non ne ho davvero idea."
"Non hai impegni? Allora perfetto, verrai con noi alla festa di Cara!" dichiarò Abby allegramente.
"Cosa? Che festa?" domandai.
"Non hai visto il messaggio? Cara ne ha mandato uno a tutti come invito per la festa in maschera che darà nella sua villa privata, qui in città." mi spiegarono.
"Sul serio? Ne ho ricevuti talmente tanti in questi giorni che deve essermi sfuggito... Non so, non ho nemmeno un vestito..." esitai.
"Oh andiamo Taylor!" intervenne Sel. "Figurati se le tue stylist non hanno qualcosa da tirar fuori per l'occasione... Non vorrai mica fare la diva solitaria che festeggia a casa propria con il gatto, distribuisce schifezze ai bambini e mangia vaschette di gelato davanti a uno di quegli orribili film che passano in tv la sera del 31?!?!"
La prospettiva, in effetti, era piuttosto deprimente.
"No, hai ragione." mi convinse. "Verrò!"
"Bene. Ci sarà da divertirsi!" disse, raggiante. "Ci saranno tutti. Tutte le celebrità del momento, dalle modelle colleghe di Cara ad attori e naturalmente cantanti."
"Io ho sentito che verrà anche Lady Gaga..." aggiunse Abby.
"Sì, e in più si canta!" proseguì Sel.
"Si canta?" ripetei, interrogativa.
"Sì, nessuno scopo di lucro né di beneficienza. Niente di simile." spiegò. "Siamo tra di noi, quindi semplicemente intratteniamo la serata e ci divertiamo. Così mi ha detto Cara, le è sembrata un'idea carina. Conoscendola avrà voluto organizzare le cose in grande, avrà allestito un mega palco o qualcosa del genere. Comunque, io e Justin cantiamo. Ho sentito anche Ella - alias, Lorde - e credo canti anche lei. Può farlo chi vuole!"
"Sembra divertente!" approvai con un sorriso. "Chi lo sa, magari lo farò anch'io".

Selena's point of view
"Pronto, amore?" Justin mi rispose dall'altro capo del telefono.
"Ehi, tutto bene?" gli chiesi.
"Certo, e tu? Mi hai chiamato per descrivermi come sei vestita?" sentii la sua voce maliziosa e sorrisi.
"Dai, stupido. E' per Taylor."
"Oh. Che è successo?"
"Hai presente ieri sera quando ha cambiato umore di punto in bianco?"
"Sì. Hai scoperto il motivo?"
"Già, ed era come sospettavamo. Lo sapevo!"
"Harry ha fatto ancora il coglione, ho capito." mi sembrò di sentirlo roteare gli occhi. "Lo sanno tutti che non è mai finita fra loro, tranne quei due".
"Esattamente. Senti, visto che sei amico loro, te ne occuperesti tu?"
"No problem, penso a tutto io piccola. A presto".
Sorrisi. Ecco perché lo amavo.


Taylor's point of view
Stesso giorno, ore 18:57.
Quando sei una delle cantanti più famose al mondo, ed è un periodo in cui sei continuamente sotto i riflettori, a volte vorresti solo tuffarti nel tuo letto morbido e rassicurante, che da te non pretende né confessioni né finti sorrisi. Eppure la tua giornata sembra non finire mai.
"Taylor, tra cinque minuti entri in scena tu." mi informarono.
"Okay." risposi, mentre una truccatrice finiva di incipriarmi il viso e un paio di altre mani mi perfezionavano i boccoli ai capelli. Attorno a me c'era tutto un via vai di tecnici, assistenti, addetti al make-up e cameramen.
Nemmeno il tempo di salutare Abby e Sel ed ero già dovuta correre nello studio del David Letterman Show.
Come ogni volta prima di una mia apparizione in pubblico, ero leggermente in ansia. Era quel tipo di emozione mista ad agitazione al quale nessuna celebrità riesce mai ad abituarsi per davvero. E in particolar modo in quel momento, quando sapevo perfettamente che le domande dell'intervista sarebbero state piuttosto personali. Per quanto il presentatore potesse essere un mio amico di ormai vecchia data, non poteva certo astenersi dal pormele. Era il suo lavoro, e la gente voleva sapere.
"Meno tre... due... uno... Sei in onda!" disse un assistente da dietro le quinte.
Vidi David sistemarsi il microfono sulla giacca per poi salutare il pubblico lì presente e a casa con un caloroso benvenuto. Appostata sul retro, attendevo il segnale per entrare in scena.
"Questa sera abbiamo il piacere di ospitare nel nostro studio la cantante più seguita e acclamata del momento. E' bionda, bella e amatissima dai suoi fan... Signori e signore, TAYLOR SWIFT!"
Al suono del mio nome, feci il mi ingresso avanzando sui tacchi alti, accolta da uno scrosciare di applausi.
"Buonasera a tutti!" mi accomodai sulla poltroncina, che ormai conoscevo bene, davanti alla telecamera.
"Allora, Taylor, sappiamo che l'uscita del tuo ultimo album è stata un successone. E, permettimi di dirlo, personalmente anche io lo trovo magnifico".
"Ti ringrazio." sorrisi.
"Sono in moltissimi a pensare che tu riesca trasformare in musica esattamente tutto ciò che le persone pensano, e che magari non hanno mai avuto il coraggio di dire. Come vivi tutto ciò?" mi chiese.
"Ne sono lusingata. E' un'enorme soddisfazione per me sapere che i miei fan riescano a ritrovarsi nei miei testi, in ciò che scrivo, in ciò che provo. Questo mi rende orgogliosa, il poter aiutare delle persone, in qualche modo." dissi sincera. "Ed è solo grazie a loro e al loro sostegno, che posso farlo." conclusi con un sorriso, ricevendo altri applausi.
"Sai, si sta molto parlando dei testi delle tue nuove canzoni, specialmente sul web. Ti sei ispirata a qualcosa che ti è realmente accaduto, vero?"
Sapevo benissimo dove la gente voleva arrivare. Ma cercai, o meglio, mi imposi di mantenere il sangue freddo.
"Beh, io ritengo che nel nostro lavoro sia importante basarsi su certi vissuti e farne tesoro. Spesso, è così che nascono le meglio riuscite canzoni." risposi, in maniera non troppo dettagliata ma sufficientemente chiara.
"Certo, capisco. Vuoi parlarci di qualche tua canzone in particolare? Style, per esempio. Cosa rappresenta per te?"
Il cuore mi balzò in gola non appena il conduttore ebbe pronunciato quel titolo. Deglutii, ma senza scompormi. "Ti è già capitato, Taylor. Mantieni la calma. Sei una celebrità e sai come funziona questo genere di cose. E sai benissimo come districarti, lo hai imparato tempo fa."
"Style è una canzone nella quale credo tutti si possano immedesimare." mi schiarii la voce, facendo ben attenzione a non tradirmi da sola con qualche espressione del viso. "Perché tutti hanno un amore dal quale sanno che non si libereranno mai. Uno di quelli che sembra essere senza fine..."


Harry's point of view
"...e che appunto per questo ho pensato di paragonare al mondo dei trend e delle tendenze, come se fosse qualcosa che non andrà mai fuori moda."
Ovviamente aveva evitato accuratamente di rispondere alla domanda sul che cosa significasse per lei.
"Tutti hanno quella persona che potrebbe anche ricomparire dal nulla per interrompere il tuo matrimonio." concluse.
A quell'ultima affermazione iniziai a vedere lo schermo del televisore come se fosse appannato. Poi capii che ero io ad avere gli occhi lucidi. Dannazione.
"E tu, Taylor? Ce l'hai questa persona?" le chiese il presentatore.
Primo piano su di lei. La vidi esitare. Non fiatai. Per un attimo credetti che si sarebbe lasciata scappare il mio nome.
"No, nessuno." rispose dopo una pausa che mi era sembrata interminabile. Sorrideva, ma il suo era un sorriso triste.
"Cosa danno di bello in tv?" Niall e Louis entrarono nella stanza con il loro consueto buonumore.
Mi riscossi e spensi bruscamente il televisore. "Niente." mi affrettai a rispondere. Era stato un attimo, mi era già passata.
"Ehi, va tutto bene?" mi chiese Louis, notando evidentemente la mia espressione strana.
Fortunatamente lo squillo del mio cellulare mi salvò da quella domanda.
Afferrai l'iPhone e lessi dal display che si trattava di Justin.
"Ehi bro!" Salutai, felice di sentirlo. "Come stai?"
"Tutto a posto, grazie. E voi? Ti ho chiamato per chiedere una cosa a te e ai ragazzi. Dove siete ora?"
"Nel nostro appartamento a Londra. Abbiamo appena finito una riunione col nostro produttore per decidere le tappe del prossimo tour e siamo rincasati da poco. Zayn e Liam sono fuori sul balcone a fumare. Ah, eccoli. Aspetta, ti metto in vivavoce. Fatto, dicci pure."
"Bene. Sentite, la notte del 31 ci si trova nella villa di Cara per una festa in maschera. Ci saranno un po' tutti. Siete dei nostri?"
"E' vero, sì, avevo letto l'invito." si ricordò Liam.
"Ah, quest'anno non si replica all'Hollywood di Milano?!" intervenne Zayn.
Vidi Louis roteare gli occhi. "Tu non fai testo, eri ubriaco marcio quella sera."
Risate generali, me compreso.
"Andiamo, ragazzi. Non ci vediamo da un po' e questa è l'occasione perfetta." insistette Justin dall'altro capo del telefono. "Allora, che ne dite?"
"Sì infatti, hai ragione." presi in mano la situazione. "Nella villa di Cara dove?" chiesi.
"In quella di New York."
Esitai. Per un attimo mi chiesi se lei ci sarebbe stata. Ma ormai gli altri sembravano convinti, e non potevamo tirarci indietro.
"Va bene." acconsentii. "Ci saremo."
Sapevo di essermi messo in un guaio ancor prima di aver finito di pronunciare quelle parole.



Sono tornataaaa!
Scusatemi, so di avervi fatto aspettare tantissimo ma ero sotto esami ed è stato un periodaccio!
Il capitolo è piuttosto lunghetto, spero di non avervi annoiato D: e che anzi, abbia ripagato l'attesa.
Abbiamo scoperto, tramite un flash-back, il primissimo incontro tra Taylor e Harry, anche se ancora non sappiamo cosa sia successo di preciso tra quei due.
A fine capitolo c'è anche una parte di vicenda raccontata, per la prima volta, con gli occhi di Harry.
E come avrete intuito, i loro amici stanno architettando mille modi per farli trovare nello stesso posto e allo stesso momento.

Ho apprezzato molto le recensioni ricevute per il prologo.
Perciò, se la storia vi sta piacendo e se siete curiose di scoprire cosa accadrà in questa fantomatica festa, se si incontreranno oppure no... Beh, lasciatemi un piccolo commentino per farmelo sapere, e io ne sarò felice.

Un bacione dalla vostra

Pretty Blonde Devil :*







   
 
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