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Autore: Arii_chan    29/01/2015    4 recensioni
Nel primo capitolo, ambientato dopo la fine della 2° serie di Saint Seiya Omega, Saori fa un incubo, e, affacciandosi al balcone della sua stanza al santuario riflette sulla sua storia con Seiya. La mia cronologia personale (purtroppo non canon oltre Hades) è Serie classica ---> Hades ---> Tenkai Hen ---> Omega
Il primo capitolo è cortissimo proprio perchè vuole fare da introduzione, i seguenti saranno più lunghi.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Pegasus Seiya, Saori Kido, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dico solo due parole visto che non sono stata così chiara come volevo nel capitolo precedente. Nella scena finale ho volutamente omesso i nomi dei personaggi per far immaginare la situazione con i personaggi in assoluto che preferivano, non è una scena per forza riferita a Seiya-Saori-Kouga ma una scena familiare qualunque in cui possono esserci loro oppure altri personaggi. Per questo ho spinto tanto sulle parole padre-madre-figlio. Detto questo, buona lettura.
 
 
 
Un altro giorno era iniziato e i giovani Saint si allenavano nell’arena, sotto gli occhi attenti di Saori.
«Lionet Bomber!»
«Pegasus suiseiken!!»
I due ragazzi si stavano allenando sul serio, visto il pericolo imminente. Entrambi erano decisi più che mai a proteggere Atena. Yuna guardava i suoi amici seduta qualche gradino più in alto, era davvero sbalordita, erano sempre più forti e nessuno dei due sembrava voler cedere. Smangiucchiava il suo yogurt greco con miele e cereali mentre a Kouga arrivò un bel pugno che gli fece sanguinare copiosamente il naso, facendo allarmare Atena, che corse subito da lui.
«Tutto bene? Adesso ti curo.»
«No Saori-san, un Saint deve sopportare le ferite.»
La donna sospirò.
«Come preferisci.»
Nel frattempo arrivarono anche Seiya e Shiryu nell’arena, decisi anche loro ad allenarsi.
«Hey Saori, mi ha chiamato Ikki, ha detto che oggi fa un salto qui visto che poi devi partire.» Disse mentre giungeva da lei.
Saori gli tese la mano e lui la prese.
«Benissimo, sono proprio curiosa di sapere cosa sta facendo. Non si è più fatto vivo al Santuario.» Rispose lei.
Souma era davvero entusiasta per la notizia, tra i giovani Saint Ikki era davvero una leggenda. Si diceva che fosse morto due volte e risorto lui stesso, proprio come una fenice.
«Wow, non vedo l’ora di apprendere delle nuove tecniche.» esclamò Souma.
«Fosse in te starei un po’ attento.» Consigliò Yuna, mentre avanzava verso i suoi amici. «Quello lì ha il potere di rievocare i tuoi incubi peggiori.»
«Non preoccupatevi, Ikki vi vuole bene.» Li tranquillizzò Atena.
 
 
*********
 
Il clima nella casa di Aquarius era assiderante. Hyoga faceva esplodere la sua rabbia silenziosa bruciando il suo cosmo e meditando. Nonostante fossero passati vent’anni, non riusciva ancora a capacitarsi di quello che era successo tra lui e Shun. Egli l’aveva lasciato nel peggiore dei modi, per quell’oca bionda - pensò Hyoga. Lui aveva sempre avuto un debole per le ragazze bionde, anche per via del legame con sua madre, ma dal momento in cui Shun si era messo con June aveva iniziato ad odiarle. Così, Hyoga, durante gli anni di pace si era trasferito in Europa, dove aveva avuto qualche breve storia con ragazze rigorosamente more, tutte storie finite a causa sua: non riusciva a dimenticare Shun. Aveva pure trascorso la notte con un uomo, sperando che almeno un maschio avrebbe potuto farglielo scordare, ma non servì a niente. Sotto sotto era convinto che Shun provasse ancora dell’attrazione per lui. “Ma chissenefrega, tanto non lascerà mai quella là.”
Hyoga uscì dalla casa, arrivando alla conclusione che tanto rimuginare sul passato non serviva a niente, quello che era fatto era fatto. Pensò di scendere nell’arena a dare un’occhiata agli allenamenti dei ragazzi. Mentre scendeva, passò attraverso la casa della Vergine, dove Fudo come al solito meditava, Hyoga non poté fare a meno di ammirarlo da lontano “non è niente male… magari lui… no lasciamo perdere, devo pensare ad allenarmi per proteggere Atena.” Con un’occhiata più attenta, Hyoga realizzò che Fudo probabilmente digiunava da giorni. Si diceva che fosse in qualche modo in grado di comunicare con Shaka, che ormai giaceva nei campi elisi. Probabilmente era troppo impegnato a cercare di capire quali fossero i pericoli imminenti per accorgersi del passaggio del Saint di ghiaccio. “è un incosciente, non dovrebbe digiunare.”
«Buongiorno, Saint di Aquarius.»
Contro ogni previsione di Hyoga, Fudo era vigile.
«Buongiorno Fudo-sama.» Tutti si rivolgevano a lui come se fosse un autorità, in effetti era una sorta di semidio, come il suo predecessore.
«Aquarius, in questi giorni accadranno cose di cui non ti aspetteresti mai.»
«Cosa intendi dire?» Sussultò lui.
«Questo dovrai scoprirlo da te.»
Hyoga uscì dalla casa perplesso, alzando le spalle. Poi arrivò alla casa di Gemini in cui Integra come al solito sorseggiava il suo amato tè nero. Salutò Hyoga e lui le mise due cubetti di ghiaccio formati da lui nella tazzina, per farla arrabbiare.
«Hyoga! Come ti permetti! Toglili subito.» Esclamò la ragazza furiosa, i suoi capelli ondeggiavano pericolosamente, in questi momenti sembrava di aver a che fare con sua sorella Paradox.
«Invece di bere il tè, pensa ad allenarti.» Intimò Hyoga.
«Ho i miei tempi.» Rispose Paradox, togliendo quello che rimaneva dei cubetti di ghiaccio, già semisciolti a causa del tè davvero bollente. «Tu vai, io ti raggiungerò più tardi.»
Ja ne, disse Hyoga.
Arrivò alla casa di Aries dove Raki stava facendo i compiti, decise di proseguire per non disturbarla, visto che anche Kiki era impegnato.
Giunto nell’arena, osservò Seiya e Shiryu che duellavano come ai vecchi tempi, entrambi privi delle Cloth. Atena stava ancora ad osservarli compiaciuta.
«Spero che non si facciano troppo male.» Disse Saori preoccupata, voltandosi verso Hyoga.
«Buongiorno Saori-sama. Non ti preoccupare, anche se si fanno male stanno facendo tutto questo per te.»
«Già…» “è proprio questo che non riesco ancora ad accettare.” Pensò Saori. «Ah Hyoga» continuò. «Sai che oggi pomeriggio arriverà Ikki?»
«Ah sì? Bene, dovrebbe farsi vivo più spesso. Magari anche Shun si farà vivo, è dalla fine della guerra che non vede suo fratello.»
«Sì.» Affermò Atena lieta. Le faceva davvero piacere avere tutti i suoi Saint e amici fidati attorno a lei, anche se aveva intuito che a Hyoga l’unico motivo per cui importava l’arrivo di Ikki era che insieme a lui sarebbe arrivato anche Shun.
«Bene, Seiya, Shiryu, per oggi avete fatto abbastanza.» Annunciò Atena alzandosi in piedi.
Un rivolo di sangue scorreva da un labbro spaccato del suo amato. Lasciò lo scettro sulla sedia e corse da Seiya a curarlo.
«Non è niente, tranquilla.»
«Si invece, non voglio che tu sia ferito a causa mia.» Disse Saori, mentre lo curava la ferita appoggiando un dito sulle labbra. Seiya la guardò estasiato. “Ti bacerei se non ci fossero i ragazzi.”
A guarigione completata, Sagittarius salutò Hyoga.
«Ciao, la Cloth ti dona molto.»
«Ti ringrazio. Shiryu, come sta Ryuho?»
Il ragazzo il giorno prima si era preso la febbre, causata dal freddo preso mentre saliva le scalinate per raggiungere la casa di Libra tutto sudato.
«Ha ancora la febbre, ma non preoccuparti, gli passerà in un attimo.»
«Bene.»
 
 
*******
 
 
Seiya salì nelle stanze di Atena a mangiare con lei. Quando entrò vide Pallas che aveva già assalito gli shao mai* preparati da Shunrei.
«Non finirli tutti.» La rimproverò Titan, mentre rientrava dal terrazzo, posando il quotidiano che stava leggendo sul divano. «Anche Atena-sama e Seiya devono mangiare.»
«Sì, Titan.» Disse Pallas, spingendo il vassoio verso Seiya, che prese un piatto dalla dispensa e iniziò subito a riempirlo di ravioli.
«Shunrei dovrebbe aprire un ristorante.» Affermò Seiya, parlando con la bocca piena.
«Seiya! Devi essere più educato in presenza di Pallas.»
«Hm, hai ragione.» Rispose, ignorando Saori e continuando a strafogarsi.
La donna scosse la testa e riempì anche il suo piatto.
«Io e Titan andiamo a fare un giro fuori, così vi lasciamo da soli.»
Il pallasite, che aveva ripreso a leggere il giornale, si destò sentendo chiamare il suo nome.
«Cos? Ah sì sì, ma certo.» Affermò  confuso.
Pallas lo prese per mano e lo trascinò giù per le scale, dopo aver salutato Atena onee-sama e Seiya.
Saori si mise a ridere.
«Quella ragazza non cambierà mai. Hai ragione amore, questi ravioli sono davvero fantastici. Dovrei prepararteli io stessa, anche se il risultato verrebbe pessimo, ne sono sicura.» Ammise un po’ imbarazzata.
«Ma cosa dici!» Esclamò Seiya indicandola con le bacchette. «Tu sei una dea, puoi fare tutto.» Disse lui, mentre Saori gli rubava l’ultimo raviolo rimasto. Saori non aveva ancora finito di masticare che il suo compagno la prese e se la buttò in braccio sul divano, facendo attenzione a essere il più delicato possibile.
«Io però ho ancora fame.» Affermò il Saint.
«Ah sì? Allora perché ti sei seduto?» Chiese lei, schioccandogli un bacio.
«Perché adesso mi mangio te.» Seiya la guardò con occhi sornioni e le smordicchiò un orecchio, facendola gemere.
“Cosa sta facendo… sa che mi vergogno un sacco.” Pensò Saori, arrossendo.
Seiya la baciò con foga e le morse un labbro.
«Non ti lascio partire, sei mia.»
«Tesoro… sai che devo.» Gli passò una mano tra i capelli, accarezzandoli e scompigliandoli leggermente.
«Si lo so…» Riprese a baciarla, questa volta dolcemente, non si staccò fino a rimanere senza fiato, voleva averla ora che poteva. Si tolse la maglia e Saori ammirò il suo fisico statuario, perfettamente armonico e allenato.
«Se non avessi la certezza che tu sia un umano ti avrei scambiato per un dio.» Disse lei, dopo avergli dato un bacio sul collo. Accarezzò i suoi muscoli sviluppati e lo baciò sulle labbra, mentre non smetteva di accarezzargli il corpo.
Seiya la prese in braccio.
«Forse dovremmo andare in un posto dove siamo più comodi.» Ammise Seiya, sorridendo compiaciuto.
Saori ricambiò lo sguardo e si fece posare dolcemente sul letto dal suo uomo.
 
 
NOTE
* gli shao mai sono i classici ravioli cinesi, di pesce o carne.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. È un capitolo un po’ di transizione visto che i fatti più grossi verranno descritti nel prossimo. Spero che avrete voglia di leggerlo. A presto!
  
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