29/01/2015
3 recensioniIn una parte del mondo esiste una persona in grado di completarci. Persona che può salvarci con il suo amore. Ne cantano i grandi poeti di un tempo, ne cantano le canzoni, ne cantano le anime di esseri perduti… Ma se quell’amore invece di salvarci ci distruggesse?
Dedicato ad Otello e Lucrezia di “Il labirinto dei tarocchi”
(autore: DonnieTZ)
Il loro sangue si mescola con l’odio, con il disprezzo verso se stessi, per quelli che erano e per quelli che saranno: perché loro già conoscono il proprio destino.
Nei loro occhi c’è solo un turbine di rancore. Si rincorrono come due lingue di fuoco, che bruceranno in eterno, finché uno dei due non spengnerà l’altro.
Le fiamme sono nei loro occhi, e li bruciano, li divorano, lasciando solo corpi di cenere. Si scavano l’anima, la strappano, la divorano.
La sua pelle nera invade quella di lei, così chiara, così candida. È un rifugio dove andare nei giorni di tempesta.
Lui è l’uomo che da sempre ha amato, quello per cui ha rivoltato la sua vita, come un guanto ormai vecchio e rattoppato troppe volte.
Le loro mani fremono a quel contatto per niente nuovo, cercandosi, perdendosi…
È una droga, una voglia etera, dal quale nessuno vorrebbe disintossicarsi perché la morte non potrebbe essere più dolce.
Le stringe i capelli nella mano esponendo il suo punto più debole, posandole marchi della sua possessione. Lei è sua e lo sarà per sempre, ma…
La rabbia si impossessa dei loro corpi, e si graffiano, si mordono, si uccidono in quell’agonia che è il loro amore.
Lotterebbero con il mondo intero per proteggersi, per avere una salvezza che sanno di non potersi concedere.
Il loro mondo è corrotto, violento; un livido che porteranno per sempre nella pelle.
Sanno che non c’è posto per l’affetto, perché la vendetta è un piatto che hanno gustato troppe volte e adesso ne vogliono ancora, ancora, ancora.
Il sangue si verserà e loro cadranno, si demoliranno come cadaveri di cemento dove nessuno vuole più entrare. Esseri inospitali, piegati, colpiti, che adesso non reggono altre intemperie.
Le cicatrici chiare segnano quel viso nero come la notte, come tanti ricordi che provocano fitte troppo forti per essere mai dimenticate. Segno di una scelta senza sentenza.
L’avvolge con le sue braccia, e sembra essere inghiottita dalle tenebre.
Tenebre da cui non riemergerà mai.
Ognuno è la kryptonite dell’altro. Si rendono deboli, si sollevano per poi rigettarsi giù, in un abisso profondo che è il loro odioso amore.
Una devozione, che lei ha verso l’uomo che le ha insegnato a vivere, ma che vorrebbe toglierle la vita. Una contraddizione forte come il loro modo di cercarsi, di abbandonarsi, di punirsi e volersi.
Vivono l’uno per l’altro; muoiono l’uno per l’altro.
In un’interminabile corsa che è la loro esistenza. Troppi demoni da cui scappare, troppe verità celate dietro muri di bugie…
Troppo dolore per poterlo chiamare Amore.
Ne rimarrà uno o forse nessuno. Sono nebbia che invade le loro menti.
Se mai esistesse qualcosa oltre questa miserabile vita, loro brucerebbero nel fuoco eterno della loro passione. Eternamente condannati, eternamente uniti, eternamente Amanti.
Nei loro occhi c’è solo un turbine di rancore. Si rincorrono come due lingue di fuoco, che bruceranno in eterno, finché uno dei due non spengnerà l’altro.
Le fiamme sono nei loro occhi, e li bruciano, li divorano, lasciando solo corpi di cenere. Si scavano l’anima, la strappano, la divorano.
La sua pelle nera invade quella di lei, così chiara, così candida. È un rifugio dove andare nei giorni di tempesta.
Lui è l’uomo che da sempre ha amato, quello per cui ha rivoltato la sua vita, come un guanto ormai vecchio e rattoppato troppe volte.
Le loro mani fremono a quel contatto per niente nuovo, cercandosi, perdendosi…
È una droga, una voglia etera, dal quale nessuno vorrebbe disintossicarsi perché la morte non potrebbe essere più dolce.
Le stringe i capelli nella mano esponendo il suo punto più debole, posandole marchi della sua possessione. Lei è sua e lo sarà per sempre, ma…
La rabbia si impossessa dei loro corpi, e si graffiano, si mordono, si uccidono in quell’agonia che è il loro amore.
Lotterebbero con il mondo intero per proteggersi, per avere una salvezza che sanno di non potersi concedere.
Il loro mondo è corrotto, violento; un livido che porteranno per sempre nella pelle.
Sanno che non c’è posto per l’affetto, perché la vendetta è un piatto che hanno gustato troppe volte e adesso ne vogliono ancora, ancora, ancora.
Il sangue si verserà e loro cadranno, si demoliranno come cadaveri di cemento dove nessuno vuole più entrare. Esseri inospitali, piegati, colpiti, che adesso non reggono altre intemperie.
Le cicatrici chiare segnano quel viso nero come la notte, come tanti ricordi che provocano fitte troppo forti per essere mai dimenticate. Segno di una scelta senza sentenza.
L’avvolge con le sue braccia, e sembra essere inghiottita dalle tenebre.
Tenebre da cui non riemergerà mai.
Ognuno è la kryptonite dell’altro. Si rendono deboli, si sollevano per poi rigettarsi giù, in un abisso profondo che è il loro odioso amore.
Una devozione, che lei ha verso l’uomo che le ha insegnato a vivere, ma che vorrebbe toglierle la vita. Una contraddizione forte come il loro modo di cercarsi, di abbandonarsi, di punirsi e volersi.
Vivono l’uno per l’altro; muoiono l’uno per l’altro.
In un’interminabile corsa che è la loro esistenza. Troppi demoni da cui scappare, troppe verità celate dietro muri di bugie…
Troppo dolore per poterlo chiamare Amore.
Ne rimarrà uno o forse nessuno. Sono nebbia che invade le loro menti.
Se mai esistesse qualcosa oltre questa miserabile vita, loro brucerebbero nel fuoco eterno della loro passione. Eternamente condannati, eternamente uniti, eternamente Amanti.
Piccola flashfic ispirata a due personaggi della storia "Il labirinto dei tarocchi" di DonnieTZ.
Potete visualizzare la storia sul suo profilo. Vi invito a leggerla, perchè è davvero fantastica.