La situazione mi sta sfuggendo di
mano, HELP! @___@ ma nn posso fermarmi, o nn ci
capireste + ‘na fava! (No, ti
prego allora vai avanti che già è un casino così ç__ç ndTutti – Minaccia
funzionale ^__^).
Ok:
X Meiko: Calma, che le spiegazioni arriveranno
(prima o poi ^^”…)
X Fire Angel: Povera Mao! Dai, nn è
cattiva (Ecco… ç__ç ndMao – Su, piccola, nn ti
abbattere ndRei – Ok =^\\^= Miao! – Sdolcinati e inopportuni… >___>” ndRia). La talpa… ommamma, nn posso dire nulla o si capisce!
Cap.22
Lo stadio era gremito di gente, la maggior parte
con un solo argomento di conversazione, ossia il misterioso malore che aveva
colpito, pochi istanti prima, quasi tutti i blader che erano presenti sugli
spalti:
- Ho sentito che hanno accusato brividi e mal di
testa all’improvviso… - sussurrava qualcuno
- Sembra addirittura che qualcuno sia svenuto!
- E’ vero! Si tratta di MingMing!!
(Hu, hu… ndRia – Buhuhhuu, mi tratta male! ç_ç
ndMingMing – E fa bene! NdTutte – T_T!! ndMingMing)
- CHEEE?!?!
Ma il torneo sembrava non fermarsi: all’ora prestabilita, Djman apparve sulla sua pedana, più
pimpante che mai:
- BUONGIORNO CARI AMICI! Benvenuti alla seconda
semifinale del PSO Tournament!!
Nonostante lo strano sintomo che ha colpito alcuni degli spettatori, precisamente alcuni dei blader
più famosi, sembra che ora la situazione si sia sistemata.
E ora entrino in campo gli sfidanti!!!
Negli applausi scrosciati, la BBA1 entrò in campo,
ma nessuno dei suoi membri sorrideva: ben altri pensieri avevano per la testa.
- Ma… cosa succede? –
chiese Djman – sembra che manchino tutti i componenti
della BBA2! E anche Rei sembra essere assente!
- Ma siamo… siamo sicuri che abbiamo
fatto bene a venire qui? – mormorò il Prof
- Non credo avessimo
molta scelta – disse Kei sottovoce – Guardate. – tutti si voltarono, scorgendo
la squadra dei PSO; Margot, che si teneva il braccio
ferito nello scontro con Kei, gli fissò ghignando. I ragazzi le lessero il
labiale:
“Ce le abbiamo noi.”.
Takao fu tentato di correre là e di strangolarla.
- Maledetta… - sussurrò Midori; a Takao sembrò stesse per scoppiare a piangere – Se hanno fatto
qualcosa a Ruka io… io…
- Calmati ora. – le disse il ragazzo, poggiandole
una mano sulla spalla – Eve, Daichi, Rei e Lai sono andati a cercarle, andrà tutto bene.
- Ha ragione. – disse Max – Noi
dobbiamo solo aspettare.
*____________
I tre ragazzi stavano correndo a più non posso, cercando disperatamente Mao e Ruka, ma era come
cercare un ago in un pagliaio: nessuna traccia, nulla, solo una corsa senza
meta.
- Panf… Siamo sicuri… - disse il rosso,
preoccupato – Che abbiam… puff… abbiamo fatto bene a lasciare Eveline da sola a
cercarli?
- Sì… Panf…
- Ma, Rei, se per caso…
- Le avrei detto io stesso di
separarci, non serve metterla in pericolo. Spera solo che la direzione
dove l’ ho mandata sia quella sbagliata.
- Insomma, la piantate?!
– gridò furioso Lai – Invece di chiacchierare, perché
non pensate a correre?!
- Calmati, Lai! – il ragazzo si fermò, voltandosi
irato:
- CALMARMI?!
- Senti, anche noi siamo preoccupati… - continuò
l’amico, con la solita calma
- BEH, NON MI PARE!!!
- Ti ho detto di smetterla! – disse Rei: si stava arrabbiando
- MA NON LO CAPISCI?!?
Adesso ci sono in pericolo sia Ruka che mia sorella!
Devo calmarmi?! Sono preoccupato a morte!
- CREDI CHE IO NON LO SIA?!
– scattò il compagno – Credi… credi anche solo lontanamente che non
strangolerei volentieri quel bastardo che ha usato come merce di scambio la mia
Mao?! – calcò le ultime parole, arrossendo appena.
- Eh? – Lai lo fissava,
non era da Rei infuriarsi così. Daichi non diceva niente.
- Scusa… - continuò il capo dei Baihuzu – Alla
fine ho urlato anch’io…
- No… Scusa tu… E’ – prese
un bel respiro – E’ solo che adesso… adesso sono in pericolo due persone che…
- Sono molto importanti per te? – chiese
dolcemente l’amico; Lai chinò la testa, annuendo: non
sapeva se e come continuare.
- Dai… – disse alla fine
Daichi, poggiando una mano sulla spalla di Lai – Sbrighiamoci a trovarle ^-^!
- Ok!
*___________
Mao aprì faticosamente gli occhi, cercando di
pensare, cosa non facile dato il gran mal di testa: certo, le avevano dato una bella botta! Ma dov’era
finita? Cercò di muoversi, ma non ci riuscì per via delle corde che le
cingevano le braccia e il busto. Voltò faticosamente la testa, scorgendo la
chioma rossiccia di Ruka: sembrava svenuta!
- Ruka… - l’amica emise
un lieve gemito, voltando anche lei il viso – Ma…! Che ti è successo?! – esclamò, scorgendo le ferite sul volto di Ruka
- Nulla… tu piuttosto, come stai?
- Io benissimo, ma guardati! Sembra che tu abbia
lottato con un campione di wrestling! – all’amica scappò un
risolino – non c’è niente da ridere!
- Shhhhh! – l’ammonì – Sta
zitta! Se ti sente…
- Bene, bene, ci siamo alzate! – disse il ragazzo
di prima, scendendo le vecchie scale del capannone
- … sono guai… Maledizione!
- Ma guarda un po’ chi ha aperto i suoi begli
occhietti dorati: salve, principessa!
- E tu… tu chi sei…?
- Ma come, ti sei già
dimenticata di me? – fece lui, uscendo dall’ombra - Mi
ferisci!
- JEAN?!
- Che barba, dovrò
decidermi a cambiarlo, quel nome in codice…
- Nome… in codice…? – il ragazzo fece un gesto con
la mano, chiudendo il discorso. Poi la fissò, con uno sguardo che fece gelare
Mao fin nelle ossa:
- Sai, mi ha fatto molto arrabbiare il tuo
rifiuto… Il capo ha detto di tenervi qui buone e tranquille, ma se gioco un po’
non succederà niente ^^!
- CHE?! – strillò, nel
panico – N-non ti avvicinare, sai!
- EHI, lasciala stare! – urlò Ruka
- Uhm?
- Vigliacco, lei non c’entra! Ma
– sogghignò: stava per cacciarsi in un guaio… - in fondo di che mi stupisco?
Sei sempre stato vigliacco…
Jean mutò di nuovo espressione:
stavolta Mao tremò platealmente.
- Come… hai detto?
- Mi hai sentito benissimo: - nei guai, si stava
cacciando nei guai…
- Ruka, lascia stare…
- Zitta, Mao!
“Ho capito cosa vuole fare! – pensò terrorizzata e
riconoscente assieme la cinesina – Se si arrabbia con lei, lascerà
stare me! Ma così…!”. Ma Ruka
non l’ascoltò:
- Sei un lurido codardo.
Il ragazzo, furibondo, tese la mano verso la
ragazza, gli occhi da pazzo:
- CHIUDI QUELLA BOCCACCIA!!!
Mao non capì cosa succedeva, ma una cosa la
sapeva: Ruka le aveva davvero salvato la pelle.
Quando Jean le puntò la mano contro, la ragazza
cominciò a contorcersi e a urlare di dolore, cercando
di tenersi la mano sinistra, che le doveva fare un male cane.
- Nessuno… Può darmi del codardo…
- GHIAAAAA!!!!!
*_________
- E’ alquanto strano, cari amici
– disse con un lieve imbarazzo Djman – ma sembra proprio che la BBA2 non abbia
alcuna intenzione di presentarsi…
Il pubblico cominciò a mormorare e qualcuno si
alzò in piedi protestando, ma tutto ciò a Takao e agli altri era indifferente.
Il giapponese guardò l’orologio: le 10.40. Ancora
venti minuti e la BBA2 sarebbe stata dichiarata
sconfitta a tavolino.
- Va tutto come abbiamo progettato, Alexuccio…
- Così pare, Margot… - disse lui, accarezzandola
sotto al mento – Jean che istruzioni ha ricevuto dal
capo?
- Può, anzi, deve farsi trovare.
– il compagno lo fissò senza capire
- Ha un piano. Riguarda
Daitenji, non so dirti altro. – il compagno alzò le spalle, fissando di
nuovo Takao e compagni da sotto il cappuccio: “Ancora poco, Midori, ancora
poco…”.
*__________
Daichi, Rei e Lai erano ormai arrivati al porto:
gli ultimi due, tra la preoccupazione e l’affanno della corsa, avevano una
faccia stravolta.
- Hanf… panf… Dove… diavolo…
- Maledizione! – sbraitò Lai, colpendo per terra
con un pugno – Perché non le abbiamo ancora trovate?!
- SHHH! – disse all’improvviso
Rei
- Che c’è? – chiese
Daichi
- Sento qualcosa… - il cinese tese le orecchie,
imitato da Lai: in fondo, gli abitanti della Tribù della Tigre Bianca non
avevano solo ottimi riflessi, ma anche i sensi più sviluppati del normale.
- Sembra un grido…
- E’ LA VOCE DI RUKA! – Lai spiccò
istantaneamente una corsa verso il punto da cui sentiva gridare, dirigendosi
verso alcuni vecchi capannoni: “Ruka!”.
- Oh, sembra che vi abbiano trovate! – disse Jean,
abbassando la mano e permettendo a Ruka di riprendersi – Li sento… Accidenti a
te, non ho potuto divertirmi con quest’altra mocciosa!
Ruka sollevò lo sguardo annebbiato, forzando un
sorrisetto:
- He, he… Lo sapevo… Perché sei un idiota… - Jean
digrignò i denti:
- Tu, piccola…!
- RUKA! MAO!
- Accidenti! – sussurrò il
ragazzo, sentendo le voci provenire da fuori – Devo proprio andare…
- Ehi tu, fermo! – gli urlò dietro la cinese. Ma Jean era già scomparso.
- Mao… - sussurrò con un filo di voce Ruka – Stai…
bene….?
- Io sì, ma… - la rossa sorrise
- Meno… male… - poi chinò il capo di lato,
perdendo conoscenza.
- RUKA!
- Mao!
- REI! Fratellino! – esclamò la ragazza con le
lacrime agli occhi. Rei le corse incontro,
abbracciandola:
- Oh, Mao! Per fortuna stai bene!
- Non preoccupatevi per me! Piuttosto…
- RUKA! – esclamò Daichi - Ma che le è successo?!
- Ecco… Oh, non lo so… - Lai fissava la ragazza ad
occhi sbarrati:
- Ruka… - con gentilezza la liberò dalla corda,
prendendola in braccio.
- Forza – gli disse Rei, che stava sostenendo Mao
a mo’ di stampella – portiamola subito all’ospedale e
avvisiamo gli altri.
*__________
- Sono le undici in punto, signore e signori –
disse Djman – Per quanto possa sembrare sconcertante,
dato il livello dei blader, secondo il regolamento quando una squadra non si
presenta all’incontro previsto, trascorsa un’ora si da la vittoria agli
avversari. – gesticolò verso Takao e compagni – Perciò assegniamo la vittoria
alla BBA1!!!
Il pubblico applaudì
stancamente, qualcuno lanciò anche dei fischi.
- Allora… Qui è finita… - mormorò il Prof,
guardando Takao che teneva lo sguardo basso.
- Già… - Midori strinse i pugni, scattando:
- Basta, non resisto! Vado a cercarle anch’io!!
- MI, ASPETTA! – ma la ragazza era già nel corridoio
- Accidenti a lei! – esclamò Takao e le corse
dietro con gli altri.
- Sembra che sia partita… - disse Dexter
- Già… - Alex ghignò – Finalmente tocca a me…
*_________
- RUKA! – urlava Midori – Ruka! Dove sei?!
La ragazza la stava cercando disperata, ma senza
alcun risultato.
All’improvviso si ritrovò in un piccolo vicolo,
dove chiaramente Ruka non poteva esserci. Stava per fare dietro front, quando
una fortissima fitta al braccio sinistro la costrinse a fermarsi.
- Dove vai? – le chiese
una voce gelida. Midori si voltò verso la fine buia del cunicolo, tremando:
- AH…!
- Non dirmi che vuoi
andartene senza salutare! – la parte razionale di Midori le stava suggerendo di
alzare i tacchi e filare, ma il terrore la bloccava: ma come aveva potuto
essere così scema, era ovvio! Oscar,
Margot, le lievi fitte sue e delle ragazze… E ora il rapimento di Ruka…
Ma dall’ombra non
uscì chi si aspettava:
- Alex? Cosa ci fai qui?
– lui lanciò uno sbuffo divertito:
- Alex… da quando hai preso a chiamarmi così?
La speranza di essersi sbagliata era completamente
svanita dal cuore di Midori: adesso, mentre Alex si sfilava il cappuccio,
avvertì solo la paura più totale serrarle il cervello e la gola, era in
trappola!
- A-Alfa…