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Autore: VioletP_    30/01/2015    1 recensioni
Trixie è una ragazza di undici anni che vive nei primi anni della seconda guerra mondiale. Rimasta orfana dei genitori, decide di scappare di casa e di vendicare la famiglia. Incontrerà un soldato che la porterà nella Cattedrale, luogo dove i bambini rimasti orfani vanno a vivere. In quel luogo scoprirà come sono morti i suoi genitori e quelli degli altri bambini.
Note: per la prima parte del prologo ho preso ispirazione da una creepypasta.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Tootie, Trixie Tang, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3: Conoscenze in Cattedrale

 
Wanda si avvicinò a lei e le poggiò  una mano sulla spalla, poi la guardò negli occhi e la invitò a seguirla, cosa che la ragazzina fece. La donna dai capelli rosa salì delle scale e si fermò davanti ad una porta dello stesso colore dei suoi capelli. Bussò tre volte, poi aprì la porta.
<< Insomma, ragazze! Ancora così siete conciate?! >> disse, scoprendo le ragazze che dormivano nei loro letti caldi. 
<< Signora Wanda, per favore: abbiamo sonno. I bombardamenti ci hanno impedito di dormire! >> disse una ragazzina dai capelli biondi.
<< Veronica, è ora di cena, avrete tutto il tempo di questo mondo per dormire! Ora salutate la vostra nuova compagna: Trixie Teng. >> disse Wanda, indicandola con tutte e due le mani. La ragazzina arrossì e le salutò con la mano.
<< Chi sarebbe questa piattola? >> disse una ragazza dai capelli rossi.
<< Vicky, per favore! E’ una nuova compagna di stanza, trattatela bene. >> disse Wanda, minacciosa. Vicky annuì ed aprì la finestra per sputare.
<< Veronica, vieni a vedere! Ho beccato quello sfigato di AJ. >> disse Vicky, avvicinando Veronica alla finestra per farle vedere il ragazzo che imprecava, pulendosi lo sputo dalla testa.
<< Cosa ci fa AJ a quest’ora in giardino?! Io mi chiedo perché devo fare tutto io! >> esclamò Wanda, chiudendo la finestra e la porta.
<< Tra cinque minuti a tavola! >> sbraitò dall’altra parte della porta.
Trixie si mise a sedere sull’unico letto libero, che era molto confortevole. Strinse le coperte rosa e guardò le compagne, facendo attenzione a non rivelare la sua arma.
<< Ehi. >> disse una vocina stridula.
Abbassò lo sguardo: una ragazzina con i codini e gli occhiali vestita con una maglia marrone e pantaloni  neri rattoppati molte volte la stava guardando.
<< Io sono Tootie e ho sette anni. >> disse la bambina.
<< Io Trixie e ne ho undici. Come ti trovi qui? >> disse per cercare di capire come sarebbe stata la sua permanenza nella cattedrale.
<< Be’, a volte Jorgen mi fa paura e alza la voce, inoltre mena a chi non rispetta le regole. Ha menato molte volte a mia sorella Vicky. >> disse la ragazzina sussurrando ed indicando la ragazza con i capelli rossi che si stava togliendo la maglietta del pigiama per indossarne una verde e sgualcita.
<< Cosa ha fatto? >> disse Trixie, sussurrando.
<< Alle nove era ancora sveglia e vagava per i corridoi. Jorgen lo ha vietato. >> disse mettendosi a sedere accanto a lei.
<< Ma i preti non dovrebbero andare d’accordo con i ragazzini? >> rispose lei.
<< Jorgen è un prete stranissimo. Stava per menare anche me perché non mi piaceva la minestrina, ma per fortuna c’era Wanda che mi ha difesa. >> disse, stringendole il braccio. La loro conversazione fu interrotta quando qualcuno bussò alla porta e disse loro con voce rauca di andare a cena. Vicky aprì la porta e fece passare le altre ragazze poi girò la chiave nella serratura e raggiunse il resto del gruppo.

La mensa era una stanza stretta e c’erano solo due tavoli molto grandi, su uno erano seduti i ragazzi con Jorgen e Cosmo e su un altro c’erano sedute le ragazze e Wanda. Una donna dai capelli verdi come quelli di Cosmo stava passando la minestrina ad ogni ragazza e ad ogni ragazzo.
<< Tootie oggi non fare capricci! >> la rimproverò la donna mettendole davanti il piatto di minestra calda. Jorgen dall’altro tavolo sorrise alla cameriera.
<< Certo signora Cosma. >> disse Tottie, abbassando lo sguardo.
<< Solo perché sei nuova ti rinforzo la dose! >> disse la cameriera, aggiungendo un altro mestolo al piatto di Trixie.
<< Ma no non… >>  la ragazzina sentì qualcuno che le diede un calcio sugli stinchi, si girò e vide Tootie che le fece di no con la testa.
<< La ringrazio. >> disse nel tono più naturale possibile, poi prese il cucchiaio  e si sforzò di mangiare la minestra.
C’era un chiacchiericcio generale nella sala e nel tavolo delle ragazze c’erano anche altre bambine che in camera non aveva visto, alcune erano molto simpatiche, altre invece erano antipatiche: avevano lo stesso carattere presuntuoso di Vicky. Trixie sentì la pistola scivolarle a terra. “Diavolo.” Pensò, poi si guardò intorno e quando vide di non essere osservata si gettò sotto il tavolo.
<< Dove diavolo è? >> disse sussurrando, cercando a tentoni la pistola.
Gattonò sotto il tavolo e alla fine ritrovò la sua pistola, ma sentì qualcuno che la afferrava: una mano grossa e muscolosa le stava stringendo la gamba. Jorgen la sollevò fuori dal tavolo, la ragazza infilò la pistola in tasca appena in tempo.
<< Cosa ci facevi sotto il tavolo, Teng? >> disse Jorgen guardandola con uno sguardo truce.
<< S-stavo… >> doveva pensare ad una scusa convincente o sarebbero stati guai.
<<  Stava recuperando i miei occhiali. >> disse Tootie, che era rimasta senza occhiali.
<<  E ora dove sono i tuoi occhiali? >> disse Jorgen
<< Credo sotto il tavolo. >>
Jorgen annuì e mise giù Trixie, che sospirò. La ragazzina chiuse e gli occhi e tornò alla sua minestra, quando sentì uno schiaffo che le fece molto male. Era stato Jorgen.
<< Non pensare mai più di stare a tavola in modo ineducato senza avvisare me. >>
Trixie si massaggiò la testa, le lacrime stavano per sgorgare, ma non voleva dare l’idea di una piagnucolona. I suoi occhi erano comunque lucidi e le lacrime facevano fatica a non uscire.
<< Jorgen sei il solito villano! >> disse Wanda colpendo Jorgen con il mestolo.
<< Vieni qui, Trixie. >> disse la donna, prendendola per mano.
<< Tu odiosissima… >> sussurrò Jorgen riducendo gli occhi a fessure guardando Wanda.
 
Le ragazze erano in fila per usare l’unico bagno della cattedrale. Ora in bagno c’era un tale di nome Chester e ci stava mettendo parecchio tempo. Le ragazze e i ragazzi erano in accappatoio e stavano tremando di freddo, in particolare Tootie.
<< Giuro che se quel biondino da due soldi non si sbriga gli infilo la spazzola nel naso! >> disse Vicky sbattendo la spazzola contro la porta del bagno.
Chester uscì dal bagno dopo parecchio tempo ed entrò Vicky che invitò ad entrare anche le compagne di stanza per far scorrere meglio la fila. Questo era un bene dato che Trixie e Tootie erano tra le ultime perché la ragazza doveva prendere gli asciugamani e il pigiama da Cosma e Tootie si era offerta di accompagnarla.
Vicky si tolse i vestiti e si infilò nella vasca.
<< Quel coglione ha consumato l’acqua calda! Giuro che gli spacco la faccia quando esco di qui! >> sbraitò la rossa, coprendosi il corpo con l’accappatoio. Veronica rise e Vicky la fulminò con lo sguardo.
<< Dai Vicky, ti laverai a pezzi. Ora aspetta solo che la Teng finisca di lavarsi le braccia. >>
Trixie si voltò sentendo il suo cognome.
<< Io ho finito. >> disse, coprendosi anche lei con l’asciugamano.
<< Tanto sotto non ci possiamo lavare che l’acqua è gelata.  >> rispose seccata Veronica, pettinandosi i lunghi capelli biondi.
<< Trixie mi aiuti a pettinarmi? >> disse Tootie con la sua vocina.
<< Va bene, siediti qui. >> disse la ragazza avvicinando uno sgabello alla bambina. Tootie sciolse i suoi capelli e si lasciò pettinare da Trixie, che era molto brava.
<< Lei è molto più dolce di te, Vicky. >> disse Tootie, ridendo.
<< Bene, finalmente ti scolli un po’. Buona fortuna Teng. >> disse la rossa aprendo l’acqua del lavandino per lavarsi i capelli.
<< Poverina, dai… >> disse Trixie, continuando a pettinarla con dolcezza, esattamente come faceva con sua madre, che aveva i capelli neri come quelli di Tootie.
Vicky rise e prese il sapone e iniziò a passarlo sui capelli.
<< Voi vi siete saziate a mensa? >> disse Veronica massaggiandosi la pancia.
<< No. >> risposero in coro le ragazze.
<< Che ne dite di chiedere a Cosma di cambiare menù e di aggiungere il pollo oltre che alla minestra? >> disse Veronica, indossando la maglia del pigiama che era bianca con una grande V rosa.
<< Non credo che accetterà: viviamo in un periodo difficile e già la minestra è un lusso. Poi non è Wanda la capocuoca?>> disse Trixie facendo le codine a Tootie.
<< Ma se quello stronzo di Jorgen non fa altro che mangiare pollo! Tutte scuse. Comunque no: entrambe sono volontarie, ma Wanda è un aiutocuoca. Lì comandano tutto Cosma e le altre suore, quelle stronze! >> disse Vicky con la sua solita finezza.
<< Già. Jorgen mangia da dio e noialtri invece no. >> disse Tootie.
<< Ma tanto se ci lamentiamo quello ci prende a schiaffi. >> disse Veronica indossando anche i pantaloni del pigiama.
<< Ragazze, ne avete per molto?! >> esclamò una voce maschile dall’altra parte della porta.
<< Turner, noi abbiamo aspettato il tuo amico sfigato, ora tu aspetti i nostri comodi. Ciao! >> rispose Vicky indossando la maglia verde del pigiama.
 
Dopo mezz’ora anche le ragazze uscirono dal bagno e andarono nella loro camera, Vicky prese un giornale e iniziò a leggerlo. Veronica si stese sul letto ed iniziò ad osservare il soffitto mentre Tootie e Trixie parlavano del più e del meno. La calma presente nella stanza era interrotta da qualche areo che volava lì vicino, provocando grande paura in Tootie, che temeva che anche la cattedrale venisse bombardata.
<< Quindi i miei sono morti di notte, non so che fine abbiano fatto. >> disse Tootie, asciugandosi una lacrima.
<< Che cosa triste. I miei sono stati uccisi da due uomini, e sarei morta anche io, ma fortuna che mi sono difesa! >> disse Trixie, poi infilò una mano nella tasca.
<< Oh santo cielo! Tootie, dove finiscono i pantaloni vecchi?! >> disse Trixie, allarmata.
<< Nella lavanderia. Perché? >>   
<< Lascia perdere, dove si trova? >> disse la ragazza.
<< Ti ci accompagno io. >> si intromise Veronica, che era palesemente annoiata.
<< Ragazze, sono quasi le nove, sbrigatevi! >> disse Tootie.
<< Se Jorgen passa di qui e lo chiede, voi siete in bagno che Trixie non si sente bene! >> gridò Vicky, lanciando la chiave della stanza a Veronica.
<< E questa a che serve? >> disse Trixie.
<< Jorgen alle nove chiude le porte di ogni stanza, questa ci serve in caso non facciamo in tempo. Ora andiamo, il tempo stringe! >> disse Veronica, correndo via. Trixie doveva recuperare quei vecchi pantaloni, ad ogni costo.
 
Angolo autrice:
Nuovo capitolo in cui Trixie inizia a fare conoscenza con le ragazze.
Ho voluto fare in modo che stringesse amicizia con Tootie per far in modo che Trixie venga vista in modo diverso da come viene vista nel cartone, infatti stringe amicizia con Tootie anche se non è la più bella della cattedrale(oddio, suona strano!)
Grazie a DarkMary per la recensione al capitolo 2, spero che anche questo ti piaccia!
   
 
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