Premessa:Mi
scuso, in anticipo, per i toni usati ma serviva alla trama della
storia.
Solita
cosa del Disclaimer: Ogni
fatto narrato, non è mai
avvenuto; la vita delle persone citate non mi appartiene (e menomale
per loro);
non scrivo a scopo di lucro ecc…
Buona lettura!
The Break-up
La valigia
sul letto quasi piena e le ante dell’armadio pronte ad
accoglierti nel loro
abbraccio di mogano.
Sei da solo,
in camera tua. Ti prepari alla partenza di domani. Il tour promozionale
di Into
Darckness è alle porte.
Non sei mai
stato
una persona che pianifica in anticipo. Hai sempre fatto la valigia
mezz’ora
prima di prendere l’aereo.
Ma questa
volta, la prima nella tua vita, hai sentito il bisogno di prendere
tutto il
tempo. Scegliere con cura gli abiti.
Creare
abbinamenti che sai già non rispetterai mai,
perché tu sei così: sempre con la
testa fra le nuvole ma saldamente ancorato a terra.
Hai un
maglioncino fra le mani. E’ rosso e molto morbido.
Ricordi
esattamente il giorno che lo hai comprato. Eri con Chris. Lo avete
preso insieme,
in una boutique in centro. A fine serata, quando sei ritornato a casa,
svuotando le buste ti sei reso conto che il maglione era sparito.
Sulle prime
eri convinto di averlo lasciato in negozio; saresti tornato la mattina
dopo a
riprenderlo. Ma alle 9 della mattina dopo, Chris si è
presentato a casa tua,
restituendoti il maglione e dicendoti che te lo aveva sottratto
perché voleva
che il maglione avesse il suo profumo.
Non hai mai
indossato quel capo d’abbigliamento, se non quando, dopo una
vostra litigata,
ti ritrovavi da solo a piangere nel letto, sperando che lui tornasse e
ti
abbracciasse, consolandoti.
Avvicini la
stoffa alla faccia e lasci che il tuo naso assapori quella dolce
fragranza. Dopo
tutto questo tempo, riesci ancora a
sentirla chiaramente.
Ti inebri
del profumo e sorridi dolcemente al ricordo di Chris.
Sono passate
4 settimane dall’ultima volta che vi siete visti. Era
l’ultimo giorno di
riprese e avete litigato. La causa sempre la stessa.
Lui è
stufo
di fare il terzo incomodo e tu non vuoi compiere quel semplice passo.
Lasciare Jonathan.
Eppure
sarebbe così facile lasciarlo. Dirgli semplicemente
“Non ti amo più” e
andarsene. Smettere con gli inganni, le bugie, le rinunce.
Perché si, decidendo
di continuare a non voler lasciare Jonathan hai rinunciato a vivere a
pieno il
tuo rapporto con Chris.
Ed
all’inizio ti andava anche bene. Poi, però, hai
cominciato a desiderare di
vedere Christopher accanto a te quando ti svegli al mattino.
Hai iniziato
a volerlo sempre accanto a te. Non ti bastavano più le ore
passate insieme sul
set o le sporadiche telefonate.
Le riprese
da poco finite, non hanno fatto altro che confermarti quanto il tuo
cuore sa
ormai da tempo.
Ti sei
innamorato di lui, Zach. E questa volta non è una semplice
cottarella.
Riponi il
maglioncino nella valigia e con le dita passi ad accarezzare la
copertina del
libro che ti accompagnerà nel tuo viaggio.
Paradiso
Perduto, di Milton.
Da quando
Chris è entrato nella tua vita, ti senti molto vicino a
Lucifero; l’angelo
scacciato dal Paradiso.
Chris ha
sconvolto la tua vita. L’ha riempita d’amore, ma le
ha anche sottratto tutta la
tranquillità che prima, con fatica, eri riuscito a
conquistare.
“Zach,
sono
a casa!” la voce di Jonathan, che si propaga dal piano
inferiore ti blocca con
ancora le mani sul libro.
Trattieni il
respiro e cominci a pensare che vorresti scomparire da lì.
Ma, non
dovresti avere niente da temere. Tu non lo lascerai mai e continuerai a
soffrire. Giusto Zachary?
“Zach?
Tesoro, ci sei?”.
Il secondo
richiamo ti fa capire che forse sarebbe meglio rispondere. Per cui
prendi un
respiro e ti fai coraggio, rispondendo.
“Si,
John
sono qui. In camera.” La voce è riuscita a non
spezzarsi. E questo è un buon
traguardo, se consideriamo il battere frenetico del tuo cuore, che
minaccia di
uscirti dalla cassa toracica.
Fa male,
molto. Ma perché, ti chiedi, fa così male?
Forse
perché
sai che non è questo ciò che vuoi. Ma, ancora una
volta, l’idea che tutto
questo debba finire non ti sfiora nemmeno la mente.
Il passo
cadenzato del tuo ragazzo, sui gradini delle scale, risuona alle tuo
orecchie
come i rintocchi dei tamburi che scandiscono gli ultimi istanti di vita
dei
condannati a morte.
Tu,
però,
non stai andando al patibolo. Stai solo accogliendo in casa
l’uomo che dovresti
amare.
“Ehi,
perché
ci hai messo così tanto per rispondere?” la
domanda ti coglie di sorpresa. Non
ti aspettavi che lui sarebbe arrivato così in fretta.
Accogli
freddamente il suo abbraccio, per poi non compiere un singolo movimento
quando
ti bacia. Sei freddo, distaccato con lui. Sai benissimo che non
dovresti
comportarti così, ma non riesci a fare altrimenti.
Il tuo corpo
non risponde agli stimoli che la tua mente gli impartisce.
Stringi con
forza i bordi della valigia e cerchi, così, di scaricare
tutta la tensione che
questa situazione ti mette addosso.
Sei tu
l’unico responsabile di tutto questo. Lo sai. Lo sai
benissimo.
“Hai
già
fatto la valigia, vedo. Hai davvero tutta questa fretta di scappare di
qui?”.
Il malcelato
astio della domanda è come uno schiaffo, per te. Uno
schiaffo che, finalmente,
ti risveglia e che ti fa capire che sì, è giunto
il momento di prenderla questa
decisione. Una volta per tutte.
Ti rifiuti,
però, di passare per la persona meschina che
fin’ora, sei stata.
“John,
vorrei che la nostra relazione fosse più aperta.
Perché… perché non ci
prendiamo una pausa?” lo dici col cuore in mano, sperando che
lui capisca, ma
da codardo quale sei parli senza mai guardarlo in faccia.
“Cos?
Stai
scherzando, vero? Perché mai dovremmo prenderci una
pausa?”.
Non ti ha
creduto. Comprensibile, se si pensa che fino a due minuti fa tu stessi
eri
convinto che quelle parole non saresti mai stato capace di pronunciarle.
Però,
non
appena le hai dette, ti sono sembrate giuste. Opportune. E non sei
pentito di
averle liberate. Anzi, ti senti quasi più leggero dopo
averlo fatto.
Senza badare
alle parole di Jonathan, prendi un pantalone della tuta dal cassetto
che hai
accanto e lo metti in valigia. Fatto questo, alzi il tuo sguardo
sull’uomo che
ancora aspetta tue spiegazioni.
“Hai
capito
bene, invece. Voglio una pausa.”
Lo vedi
scurirsi in volto, pensieroso. Ma non ti interessa. Hai fatto una
scelta e la
porterai avanti fino alla fine.
“Non
capisco. Cosa… dimmi cosa ho sbagliato?” ti
implora, già con un accenno di
lacrime. E a te, questo aspetto del suo carattere non è mai
piaciuto. John,
delle volte, tende ad essere troppo
emotivo.
“Non
hai
sbagliato niente. Sono io che mi sono stancato di tutto
questo.” Spieghi,
pazientemente, sperando che ceda al più presto.
Ti si
avvicina, bloccandoti per le spalle. Ti stringe, fa male, ma non
reagisci. Lo
lasci fare, attendendo che si calmi. Ma lui non si calma, anzi, inizia
a
gridare scuotendoti.
“Non
ci
credo. Non puoi essere serio. Non è vero, non puoi pensare
veramente queste
cose!”.
Vorresti
rispondergli
ma il cellulare, nella tasca dei tuoi pantaloni, inizia a vibrare.
“Devo
rispondere. Gradirei che mi lasciassi” gli dici sprezzante.
Tutta questa
situazione comincia ad innervosirti e tu vorresti solo finire i bagagli
ed
uscire di lì.
John allenta
la presa, lasciandoti libero di muoverti. Fai qualche passo per
allontanarti da
lui, prendi il cellulare e noti la busta di un messaggio, che lampeggia.
Apri il
testo e leggi le poche parole di cui esso è composto.
-Un mese in
viaggio per il mondo. Insieme. I<3U –
Non hai
bisogno di leggere il mittente, perché sai perfettamente chi
è. Stai per
rispondere, quando vieni interrotto, ancora una volta, da John.
“Perché
ridi? Chi ti ha mandato il messaggio?” chiede, arrabbiato.
Alzi uno
sguardo annoiato su di lui, rispondendo semplicemente:
“Chris”.
Appena pronunci
quel nome, vedi qualcosa sul volto di John cambiare. Una nuvola gli
oscura gli
occhi. Dovresti spaventarti, forse, ma non riesce ad importarti neanche
questa
volta. Cominci ad essere insofferente alla cosa.
“Adesso
capisco. Bella scusa quella della pausa. In realtà vuoi solo
andare a scoparti
quello smidollato. Ma, come sempre, non hai avuto il coraggio di dire
le cose
come stanno.”
Dovresti
sentirti colpevole, lo sai. Dovresti scusarti e ammettere che
sì, sei stato e
continui ad essere un coniglio. Ma, invece, te ne rimani lì,
fermo. Impassibile
alle sue parole.
Jonathan
parla, ma tu non lo ascolti. È solo adesso che ti sei reso
conto di una piccola
e semplice cosa.
Hai fatto il
passo più lungo della gamba, senza neanche rendertene conto.
Tu, che solo
qualche ora fa, non riuscivi neanche a pensare di allontanarti dalla
casa in
cui ora ti trovi e che non avevi il coraggio di dire al tuo ragazzo che
non lo
amavi più… Ora vuoi solo lasciarlo, porre fine
alla vostra relazione e non
tornare più.
Ti senti,
finalmente, pronto ad accettare tutto quello che Christopher ti ha
sempre
offerto.
Amore,
comprensione, affetto incondizionato.
Sai che lui
sarebbe pronto a darti tutto questo e molto altro. E quel che
più ti “spiace” è
che tu ci abbia messo così tanto a capire ciò che
realmente volevi. Tempo nel
quale non hai fatto altro che far soffrire Chris. Crogiolandoti in una
situazione che ti stava sempre più stretta.
“Siete
proprio una bella coppia, sai? Un coniglio ed il suo leccapiedi!
Cos’è ti ha
fatto fare un giro tra
le sue grazie e
ora credi che ti ami?” John continua a riversare veleno con
le sue parole, ma
finché parla di te, puoi anche accettarlo.
“La
vuoi
sapere una cosa, Zachary? Sono pronto a scommettere che quando si
sarà stancato
di te e dei tuoi stupidi cambi d’umore, lui ti
lascerà. Ti getterà via come un
giocattolo rotto; perché è questo che sei per
lui. L’ennesimo giocattolo nella
collezione di un bambino viziato!”.
Puoi sopportare
che ti venga detto di tutto, più o meno, ma non puoi
accettare che lui parli di
Chris in questo modo.
“Non
parlare
di lui così!” gli urli contro alterato. Ora
cominci ad averne abbastanza di
lui.
Ti avvicini
a John, bloccandolo col tuo sguardo irato. Non ti arrabbi facilmente,
ma quando
avviene, è meglio non provocarti.
“Non
ti
permetto di parlare di Chris in questo modo! Tu non lo conosci.
E’ un uomo
molto migliore di te. Lui si è fatto da parte per me. Ha
represso i suoi
sentimenti senza mai farmi pesare la cosa, quando era più
che ovvio che la
relazione fra me e te non andasse più. Ma lui ha aspettato,
senza mai
lamentarsi. E non pensare neanche lontanamente che il mio, o il suo,
possa
essere un capriccio. Tu non saprai mai cosa ci lega veramente. E che
duri per
un giorno o duri per l’eternità sarà
comunque meglio di tutto il tempo che ho
passato con te.”
Riversi le
parole su di lui come se fossi un fiume in piena. E quando finisci, gli
volti
le spalle, prendi la valigia dal letto sul quale l’avevi
poggiata e fai per
uscire.
Ma quando
sei sulla porta della camera ti fermi e gli dici: “La casa
è legalmente mia. Ti
concedo di usarla mentre sono via. Ma quando sarò tornato ti
voglio fuori di
qui. Puoi usare questo tempo per cercarti un nuovo posto dove
stare.”
Detto questo
esci dalla camera e ti avvii all’entrata, senza mai voltarti
indietro.
In ingresso,
metti la giacca e poi vai in strada a fermare il primo taxi che ti
possa
portare all’aeroporto.
Ma prima,
rispondi al messaggio di Chris.
-Non un solo
mese. Per sempre. I love you-
Note: Reputo
questa storia abbastanza inutile. Insomma, Zach non sta più
con
Jonathan Goff da tempo immemore (tant’è che nel
frattempo Zach si è messo anche
con un altro), il tour di ID c’è stato da qualche
annetto e cose varie…
Inoltre dopo gli ultimi risvolti
(proprio di due o tre giorni fa) Pinto, questa è proprio
l’ultima cosa su cui
si dovrebbe scrivere.
Ma come qualcuno mi ha detto “Non
puoi lasciare una Pinto incompleta”, e così siamo
qui. La storia nasce da una
discussione fra me e non ricordo esattamente chi, ma vi dico solo che
questa
persona mi ha detto “Zach, ai tempi (del tour promozionale)
chiese una pausa al
suo ragazzo; probabilmente per potersi portare tranquillamente a letto
Pine”.
Ragazza, chiunque tu sia, grazie per
il prompt. Anche se ci ho messo moltissimo per finirla.
E…. niente, spero che vi piaccia e
che vogliate lasciare un commento.
Alla prossima!!!
Ps. Ho sofferto molto a scrivere
quelle cose brutte sui miei bambini, ma si deve fare anche questo,
purtroppo.